StampaPeriodica ,
Un
novelliere
nostro
,
immagina
di
essere
assunto
,
per
miracolo
,
in
una
città
ideale
,
dov
'
è
la
perfezione
assoluta
.
E
poiché
cerca
di
leggere
egli
letterato
libri
di
poeti
non
ne
trova
.
E
al
suo
stupire
si
risponde
che
il
poeta
della
città
ideale
non
scrive
,
non
chiude
in
versi
ed
in
sillabe
,
ma
in
ogni
gesto
ed
in
ogni
minuto
,
va
vivendo
le
sue
fantasime
di
bellezza
e
s
'
abbandona
ad
una
intiera
intimità
spirituale
con
le
creature
del
suo
tempo
e
della
sua
casa
.
Non
diversamente
Arnaldo
fu
poeta
...
L
'
aedo
che
nei
secoli
venturi
canterà
il
trionfo
di
Benito
Mussolini
,
le
paludi
prosciugate
,
i
marmi
risollevati
,
i
fiumi
arginati
,
le
strade
aperte
,
le
città
dissetate
,
l
'
impero
riapparso
sui
colli
fatali
,
canti
(
dacché
l
'
alloro
cresce
"
per
trionfare
o
Cesare
o
Poeta
"
)
anche
di
Arnaldo
che
si
indugia
sulla
grazia
di
un
fiore
dischiuso
,
sulla
piccola
voce
che
invoca
,
e
le
minori
voci
raccoglie
,
perché
non
si
disperdano
nel
grande
empito
della
avanzata
,
e
tutte
si
intonino
armonicamente
nella
esaltazione
della
Patria
.