StampaPeriodica ,
Il
momento
ed
il
terreno
per
lanciare
un
nuovo
tipo
di
abbigliamento
maschile
(
l
abbigliamento
del
XX
secolo
fascista
e
romano
)
è
ormai
abbastanza
preparato
.
Ora
bisogna
dunque
tentare
e
,
sopratutto
,
cominciare
.
Non
abbiamo
noi
la
pretesa
né
di
presentare
dei
figurini
né
di
lanciare
concrete
proposte
anche
nei
dettagli
.
Sono
,
queste
,
cose
che
non
si
possono
realizzare
che
dopo
uno
studio
generale
e
comune
fra
tutti
i
sarti
e
tutti
gli
artisti
che
di
moda
si
interessano
.
Stivaloni
o
pantaloni
lunghi
?
Giacche
a
un
petto
o
a
due
petti
?
Colori
accesi
oppure
colori
smorti
?
Cappelli
con
ala
o
con
visiera
?
Caschi
o
berretti
?
Ripetiamo
:
questo
non
è
affar
nostro
.
Si
tenti
e
,
sopratutto
,
si
cominci
a
"
sborghesire
"
gli
attuali
indumenti
e
a
dar
loro
quel
senso
moderno
ed
attuale
della
nuova
epoca
che
poco
prima
ci
siamo
sforzati
di
esprimere
.
A
noi
preme
invece
un
'
altra
cosa
.
Noi
viviamo
in
un
'
epoca
corporativa
,
la
quale
è
un
'
epoca
di
militarizzazione
permanente
civile
.
Tutti
i
cittadini
sono
divisi
in
organizzazioni
e
categorie
a
seconda
della
professione
che
esercitano
.
Con
un
tipo
di
abito
alla
militare
si
potrebbero
,
su
esso
,
applicare
i
distintivi
od
i
colori
della
rispettiva
arte
cui
ognuno
appartiene
.
Anche
nella
vita
privata
e
comune
,
anche
nelle
cose
esteriori
la
nuova
organizzazione
politica
e
sociale
del
Fascismo
troverebbe
così
la
sua
armonica
e
completa
applicazione
e
il
popolo
si
sentirebbe
inquadrato
in
maniera
più
forte
e
formale
,
sempre
dominato
(
ciò
che
più
importa
)
da
una
severa
legge
di
disciplina
,
di
autocontrollo
e
di
onore
che
,
con
l
'
abito
borghese
,
manca
quasi
del
tutto
.
In
maniera
più
fluida
ed
acuta
penetrerebbe
nelle
vene
di
ciascun
uomo
un
maggior
amore
per
la
propria
professione
,
un
più
spiccato
senso
di
solidarietà
ed
una
più
intima
comprensione
che
la
vita
è
disciplina
e
"
clima
duro
.
"
Questa
,
della
distinzione
continua
e
formale
sugli
abiti
dell
'
arte
o
mestiere
cui
si
appartiene
,
non
è
una
novità
.
Se
non
erriamo
,
anche
in
antico
,
all
'
epoca
delle
corporazioni
comunali
,
ogni
arte
e
professione
aveva
una
sua
speciale
maniera
di
distinguersi
con
l
'
abbigliamento
;
distinzione
magari
espressa
da
un
colore
o
da
una
particolare
foggia
dell
'
abito
o
del
berretto
.
Lo
speziale
era
sempre
distinguibile
dall
'
uomo
di
penna
,
il
magistrato
dal
mercante
e
lo
studente
dal
giovane
già
entrato
in
una
carriera
.
Un
'
altra
cosa
ancora
.
Il
P
.
N
.
F
.
,
con
una
recente
deliberazione
,
ha
istituito
la
divisa
invernale
del
fascista
.
L
'
esigere
da
tutti
obbedienza
a
questa
disposizione
è
cosa
piuttosto
difficile
perché
urtante
con
difficoltà
di
ordine
finanziario
.
Facendo
venire
di
moda
un
abbigliamento
rispondente
alle
peculiari
caratteristiche
della
nuova
epoca
,
la
divisa
sarebbe
già
bella
e
pronta
e
non
resterebbe
che
far
aggiungere
uno
speciale
distintivo
e
,
per
i
gerarchi
,
il
segno
del
loro
grado
.
Opinioni
?
Idee
azzardate
?
Può
anche
darsi
.
Distintivi
di
divisa
e
di
corporazione
o
sindacato
sono
tutte
cose
secondarie
.
L
'
essenziale
è
,
invece
,
che
la
moda
cambi
,
che
si
evolva
,
che
si
avvicini
,
si
impersoni
e
si
identifichi
con
la
nuova
epoca
che
noi
Italiani
abbiamo
inaugurato
ed
esportato
.
Il
popolo
e
l
'
umanità
hanno
bisogno
di
questa
evoluzione
ed
assai
più
di
quello
che
a
prima
vista
non
lo
si
creda
.
L
'
uomo
checché
se
ne
dica
è
schiavo
del
suo
abito
.
L
'
abito
lo
domina
:
e
lo
domina
e
lo
plasma
secondo
il
carattere
da
esso
abito
espresso
.
Lo
ambienta
infine
a
sé
medesimo
;
basta
osservare
il
contegno
,
lo
spirito
ed
il
passo
dello
stesso
uomo
oggi
in
borghese
e
domani
in
divisa
,
vestito
da
passeggio
oppure
da
sera
.
Gli
italiani
nuovi
devono
vivere
come
gli
eroi
;
se
non
tutti
con
i
loro
gesti
magnanimi
il
che
è
impossibile
almeno
con
i
loro
pensieri
e
con
i
loro
desideri
.
Essere
cioè
eroi
almeno
con
lo
stile
,
il
quale
molto
spesso
è
l
'
anticamera
della
sostanza
...