StampaPeriodica ,
I
russi
si
sono
impadroniti
di
un
nuovo
mezzo
per
penetrare
nel
gusto
europeo
.
Dopo
i
grandi
fasti
del
romanzo
e
del
balletto
,
ora
tocca
il
turno
al
cinematografo
.
Al
pubblico
italiano
non
accade
di
vedere
films
russi
:
credo
questo
dipenda
più
che
da
ragioni
politiche
,
da
ragioni
commerciali
,
avendo
l
'
Urss
vietato
l
'
importazione
di
films
italiani
.
Difatti
molti
films
russi
non
hanno
uno
spiccato
contenuto
politico
,
tutt
'
al
più
di
satira
alla
morale
e
al
gusto
borghese
.
Ma
questa
rottura
di
rapporti
di
scambio
è
utile
e
necessaria
soprattutto
per
la
nostra
indipendenza
estetica
e
spirituale
.
Tuttavia
i
migliori
films
russi
si
danno
privatamente
a
Roma
e
adesso
anche
a
Venezia
ogni
due
anni
,
cosicché
i
registi
italiani
hanno
tutto
il
modo
di
vederli
e
di
saccheggiarli
a
piene
mani
per
trasfondere
all
'
insaputa
del
grosso
pubblico
tantissime
trovate
dei
registi
russi
.
Citerò
un
esempio
di
saccheggio
:
nel
film
italiano
L
'
armata
azzurra
ad
un
certo
momento
il
rombo
dell
'
aeroplano
sull
'
alto
dei
monti
si
dilata
e
si
trasforma
nella
musica
di
"
Giovinezza
,
"
questo
fu
preso
con
le
radici
dal
film
russo
Il
cammino
della
vita
,
dove
lo
sbuffare
della
macchina
sulla
ferrovia
inaugurata
dai
Ragazzi
della
strada
si
tramuta
nel
loro
inno
.
Prima
ancora
di
parlare
di
tutto
questo
avrei
dovuto
fare
una
premessa
di
ordine
politico
:
l
'
Urss
è
virtualmente
sul
confine
orientale
d
Italia
;
basta
pensare
Trieste
e
noi
incontreremo
la
stessa
gente
che
vive
sulle
sponde
del
Volga
,
dell
'
Ob
,
dell
'
Jenissei
.
Già
in
Jugoslavia
si
sta
attuando
una
riforma
agraria
a
base
essenzialmente
comunista
.
Il
giorno
che
questi
slavi
del
sud
arriveranno
a
più
profonde
e
definitive
realizzazioni
comuniste
,
ecco
che
l
'
Unione
delle
Repubbliche
Socialiste
e
Sovietiche
incamererà
anche
queste
terre
intiepidite
dall
'
Adriatico
,
accampandosi
di
fatto
sul
nostro
confine
orientale
.
Il
popolo
russo
ha
cercato
ancora
di
annebbiare
le
menti
europee
col
profumo
dell
'
arte
,
per
poi
avanzare
sul
terreno
del
pensiero
e
su
quello
sociale
e
politico
.
La
Russia
seppe
un
tempo
diventare
di
moda
in
Europa
col
balletto
e
col
romanzo
,
poi
le
carte
vennero
cambiate
in
tavola
e
ci
siamo
trovati
in
casa
innumerevoli
ragazzacci
anarchici
e
inconcludenti
pronti
a
tappezzare
tragicamente
di
rosso
le
nostre
tranquille
e
beate
città
.
Quella
del
popolo
russo
fu
indubbiamente
una
rivincita
:
troppo
esso
aveva
subito
dal
sei
al
settecento
l
'
invasione
spirituale
italiana
,
francese
e
tedesca
:
ne
fanno
fede
i
disperati
appelli
di
Dostojewski
alla
pura
coscienza
russa
.
A
questi
appelli
noi
dobbiamo
contrapporre
i
nostri
alla
pura
coscienza
italiana
.
Ammireremo
i
grandi
capolavori
russi
,
ai
quali
ci
avvicineremo
per
nostra
iniziativa
,
ma
diffideremo
quando
questi
ci
verranno
presentati
per
iniziativa
del
popolo
russo
:
egli
ha
già
tentato
di
cambiare
le
carte
in
tavola
.
Oggi
col
cinematografo
il
popolo
russo
medita
di
poter
riprendere
il
contatto
spirituale
con
l
'
Europa
.
Me
ne
sono
accorto
da
alcuni
accenni
durante
la
rappresentazione
dei
films
russi
a
Venezia
.
Alla
prima
rappresentazione
un
certo
giovane
russo
,
che
spiegava
i
temi
dei
lavori
prima
dell
'
inizio
,
era
timidissimo
e
arrendevole
.
Illustrando
Ivan
,
il
film
di
Dowgenco
,
disse
:
"
Ivan
è
un
semplice
contadino
che
,
andato
a
lavorare
nella
nuova
città
industriale
di
Nievosproi
,
a
poco
a
poco
la
sua
mente
si
entusiasma
alle
macchine
e
da
operaio
diviene
un
bravo
ingegnere
.
"
Disse
questo
e
sorrise
,
come
di
fronte
a
noi
egli
sentisse
tutto
il
ridicolo
della
favola
inventata
per
pura
propaganda
della
nuova
epoca
russa
.
Ma
il
giorno
seguente
,
visto
che
la
produzione
del
suo
paese
era
stata
forsennatamente
applaudita
dai
soliti
Italiani
che
se
ne
infischiano
di
esserlo
,
apparve
più
coraggioso
,
esibendo
una
cravatta
rossa
di
quello
stesso
tono
delle
bandiere
che
sventolano
sul
Kremlino
.
E
alla
sera
al
Grand
Hòtel
Excelsior
,
non
facendo
più
la
bocca
storta
al
contatto
con
la
folla
borghese
(
come
gli
operai
di
Mosca
quando
si
imbattevano
con
l
'
automobile
di
un
mio
amico
che
portava
sua
moglie
e
me
vestiti
borghesemente
,
anzi
vestiti
ambiguamente
e
caffonescamente
di
nero
)
,
i
registi
russi
seppero
sfruttare
i
battimani
di
cortesia
per
imporsi
ai
piedi
dello
schermo
come
celesti
apparizioni
illuminate
dal
riflettore
.
Fu
questo
il
caso
del
regista
russo
Schafran
,
autore
noiosissimo
del
film
documentario
sul
dramma
del
Celiuskin
.
Film
che
ha
rivelato
come
questo
popolo
,
che
non
ha
più
religione
,
cerchi
di
misticizzare
ogni
avventura
coraggiosa
:
qui
il
regista
,
ad
una
maniera
religiosa
del
tutto
bizantina
,
insiste
e
ripete
innumerevoli
motivi
come
se
il
Celiuskin
fosse
assolutamente
qualcosa
di
soprannaturale
,
degno
di
essere
invocato
con
le
più
minute
litanie
:
per
esempio
la
prua
della
nave
che
rompe
i
ghiacci
è
un
motivo
non
dico
dominante
ma
petulante
.
E
il
film
ha
finito
coll
'
annoiare
anche
i
soliti
Italiani
che
se
ne
infischiano
di
esserlo
.
Conosco
sufficientemente
la
nuova
letteratura
bolscevica
e
ne
ho
dato
dei
saggi
sulle
riviste
Il
Convegno
e
L
'
Italiano
,
conosco
anche
la
nuova
Russia
per
averla
attraversata
dalla
Siberia
,
e
nella
prefazione
al
numero
speciale
dell
'
Italiano
segnalavo
come
la
tendenza
narrativa
dei
nuovi
scrittori
sia
di
un
ottimo
naturalismo
guastato
da
un
ossessionante
retoricismo
;
per
giunta
il
naturalismo
a
volte
viene
così
acutizzato
da
diventare
documentazione
.
Lo
stesso
avviene
per
il
cinema
.
E
la
stessa
impressione
che
si
ha
visitando
la
nuova
Russia
,
si
prova
assistendo
ad
uno
spettacolo
di
films
russi
.
Arrivando
a
Mosca
subito
si
prova
un
vivo
entusiasmo
e
sorpresa
per
il
nuovissimo
stato
di
cose
,
ma
poi
a
poco
a
poco
si
scopre
il
lato
,
che
bisogna
chiamare
retorico
,
della
vita
e
tutto
diviene
nauseante
.
Tutta
la
vita
bolscevica
si
svolge
secondo
programmi
che
rendono
di
maniera
anche
i
più
genuini
entusiasmi
...