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AVVENIRE DELLO SPIRITO ( DEL BO DINO , 1935 )
StampaPeriodica ,
Che la potenza dello spirito sia oggi un mito non è del tutto vero . Soprattutto l ' individuo , singolarmente considerato , soggiace nelle sue conclusioni e decisioni ultime a questo supremo movente che si chiama lo spirito . Della potenza e conseguente successiva responsabilità dello spirito abbiamo in Herman Keyserling un convinto assertore . Il suo recente libro " La rivoluzione mondiale e la responsabilità dello spirito " è eloquente e significativo . Egli vede nella civiltà odierna , considerata nella sua materiale espressione , una possibilità di regresso per le superiori facoltà dei popoli . Ed ancora invoca che sappia lo spirito pronunciare e diffondere la sua grande parola . Perché allora soltanto potranno le stirpi ritrovare al sole la via e sradicarsi da questo insistente periodo ch ' egli considera deprimente ed oscuro . Keyserling non ha mai sperimentato il Fascismo . Nemmeno forse lo potrebbe perché egli è soprattutto un teorico e raramente concepisce il vincolo immenso offerto dall ' idea di Nazione . Per questo egli avrebbe dall ' Italia molto da imparare . O meglio perché se in lui qualcosa è poco piacevole è proprio l ' enorme sua cultura rasentante l ' enciclopedia avrebbe egli agio di molto osservare . E vedrebbe egli che invoca l ' entusiasmo questo meraviglioso popolo fascista stabilizzato nella fede ed entusiasta nella marcia alla conquista . Perché il nostro spirito ha trovato la dottrina ed il Capo che l ' ha saputo potenziare . Ma per tutti gli altri quella di Keyserling è e rimane un ' affermazione coraggiosa . Per tutti , e specialmente per questi Paesi d ' Europa che non trovano in sé la molla al moto , è necessaria la rinascita della vera umanità . Altrimenti ne consegue inevitabile ed insopprimibile l ' accentrarsi degli individui nella propria esistenza , l ' abbandonarsi vinto di ogni ideale e lo stroncarsi dell ' iniziativa . Sarebbe , invece dell ' avvincente fusione del popolo , la sterile guerra dei microcosmi . È quindi necessario che ogni Nazione ritrovi come da ormai tredici anni ha ritrovato la Nazione italiana questa responsabilità dello spirito . Questo tormentoso vigilare dei giovani e questo insonne guardare a Roma è la più dimostrativa prova di un ' ansiosa giustificata ricerca per lo avvenire . Già fin dal 1926 uno scrittore francese esclamava : " Tout ce que nous pouvons raisonnablement faire , au premier printemps , c ' est supputer nos chances , les cultiver et les protéger . " E questa iniziante primavera di cui egli parlava era costituita forse dall ' ascendere prepotente di una nuova gioventù . Ma si sbagliava certamente Lucien Romier nel pretendere che i giovani calcolassero le proprie fortune e ne facessero raccolta per i giorni venturi . La giovinezza di tutti i Paesi ama il rischio e l ' ignoto e guarda in faccia al pericolo . Ed oggi ancora i giovani francesi sono imbrigliati ed ostacolati sì che Daniel Rops certo tra i più valenti ha tristemente domandato al mondo se l ' umanità l ' avesse perduto , ha piangendo interrogato la morte se la vittoria fosse ormai per sempre sua . Per noi Italiani l ' orientamento dello spirito è ormai definito . Ma la constatazione non è conclusiva , impegna anzi all ' azione . S ' inizia ora il secondo tempo , tempo d ' universalità . Possiamo dire che il maggior fascino dal Fascismo offerto alle masse straniere è proprio questo suo carattere di collaborazione che dalle classi fa scaturire le forze , che dalla fatica sacra del lavoro fa scaturire la Corporazione . È appunto la Corporazione la manifestazione massima del nostro spirito . Ed è essa il risultato della nostra storia tutta romana che soltanto per superarli ha conosciuto gli ostacoli .