StampaPeriodica ,
La
critica
più
frequente
che
viene
rivolta
al
nostro
movimento
è
di
non
fare
sufficiente
assegnamento
sulle
«
masse
»
,
di
dare
nell
'
azione
antifascista
più
peso
alle
minoranze
audaci
e
combattive
che
al
popolo
lavoratore
.
Di
qui
l
'
accusa
d
'
individualismo
,
di
volontarismo
romantico
,
di
culto
dell
'
eroismo
ecc
.
Definiamo
innanzi
tutto
la
parola
«
masse
»
.
Esiste
un
primo
significato
generico
e
apolitico
per
il
quale
le
masse
sono
semplicemente
il
grosso
della
popolazione
di
un
paese
qualunque
sia
il
suo
sistema
sociale
,
il
suo
livello
di
vita
e
di
educazione
,
il
rapporto
interno
tra
le
classi
.
Masse
tedesche
,
sovietiche
,
francesi
,
americane
.
Evidentemente
non
è
questo
significato
che
c
'
interessa
.
Esiste
poi
un
secondo
significato
della
parola
masse
,
specifico
,
differenziato
,
politico
,
per
il
quale
per
masse
si
intende
la
classe
più
numerosa
e
produttiva
della
società
,
la
classe
lavoratrice
,
nelle
sue
frazioni
politicamente
più
attive
e
organizzate
.
Masse
sono
,
nei
paesi
liberi
o
relativamente
tali
,
quelle
centinaia
di
migliaia
,
quei
milioni
di
lavoratori
che
avendo
senso
di
dignità
e
di
libertà
partecipano
alla
lotta
politica
attraverso
i
partiti
,
i
sindacati
e
le
varie
organizzazioni
a
larga
base
.
Nei
momenti
più
intensi
della
vita
politica
,
a
queste
masse
di
militanti
si
aggiungono
masse
anche
più
vaste
di
simpatizzanti
che
votano
,
partecipano
alle
agitazioni
,
ai
comizi
ecc
.
Le
masse
francesi
sono
,
per
esempio
,
oggi
particolarmente
attive
e
assommano
certamente
a
qualche
milione
.
In
base
a
questa
definizione
,
è
facile
vedere
come
non
sia
possibile
parlare
di
masse
attive
,
nel
senso
politico
della
parola
,
e
di
lavoro
di
massa
nei
paesi
a
dittatura
fascista
.
La
dittatura
fascista
ha
distrutto
le
organizzazioni
politiche
ed
economiche
della
classe
operaia
togliendo
a
questa
ogni
libertà
e
diritto
e
ha
intruppato
gli
operai
nelle
sue
organizzazioni
che
hanno
lo
scopo
d
'
impedire
,
sistematicamente
,
ogni
vita
politica
delle
masse
.
I
lavoratori
,
paralizzati
dalla
miseria
,
ricattati
dalla
disoccupazione
,
oppressi
dal
terrore
legale
,
controllati
sul
lavoro
e
fuori
del
lavoro
,
messi
in
una
quasi
materiale
impossibilità
di
formarsi
politicamente
,
sono
ridotti
a
vivere
in
uno
stato
di
passività
di
cui
il
fascismo
profitta
per
le
sue
parate
militaresche
sportive
.
Nei
paesi
fascisti
la
classe
lavoratrice
non
vive
più
come
classe
,
non
ha
più
autonomia
né
coscienza
di
classe
.
È
inerte
.
Dalla
massa
,
nel
senso
politico
,
si
è
tornati
alla
massa
nel
senso
numerico
e
amorfo
.
Questa
è
la
realtà
delle
cose
in
Italia
e
in
Germania
,
la
realtà
da
cui
noi
i
romantici
prendiamo
le
mosse
;
non
già
beninteso
per
accettarla
,
ma
per
modificarla
.
Perché
,
infatti
,
lottiamo
?
Appunto
perché
vogliamo
che
le
masse
si
muovano
liberamente
,
si
emancipino
dalle
tutele
e
dalle
oppressioni
capitalistiche
dittatoriali
,
possano
vivere
politicamente
,
cioè
si
compongano
di
uomini
liberi
,
autonomi
,
fieri
,
raccolti
in
libere
associazioni
.
Ma
altro
è
lottare
,
come
noi
facciamo
,
con
la
classe
lavoratrice
perché
si
emancipi
materialmente
e
moralmente
e
si
affermi
nella
vita
politica
attraverso
una
storica
lotta
rivoluzionaria
,
e
altro
è
dire
che
le
masse
sono
in
Italia
già
poste
in
movimento
.
Altro
è
dire
che
il
fine
è
di
mettere
in
movimento
le
masse
,
e
altro
è
dire
che
si
può
svolgere
oggi
una
vera
azione
di
masse
.
Allo
stato
attuale
delle
cose
in
Italia
,
noi
sosteniamo
che
la
sola
azione
fondamentale
che
si
riesca
a
condurre
è
un
'
azione
di
nuclei
ristretti
,
di
minoranze
attive
e
battagliere
che
si
dànno
come
compito
essenziale
quello
di
educare
i
quadri
per
la
lotta
rivoluzionaria
,
di
attaccare
nei
punti
più
deboli
il
nemico
,
e
soprattutto
di
tenersi
pronti
per
utilizzare
con
la
massima
rapidità
e
decisione
le
circostanze
favorevoli
che
prima
o
poi
necessariamente
si
presenteranno
.
In
sostanza
,
noi
ci
prepariamo
per
la
crisi
inevitabile
,
per
la
crisi
che
cerchiamo
di
precipitare
e
di
ingigantire
.
Le
grandi
masse
quando
è
che
si
metteranno
in
movimento
?
Quando
la
crisi
scoppierà
.
Vale
a
dire
quando
si
riuscirà
a
spezzare
o
a
disgregare
il
formidabile
meccanismo
oppressivo
che
imprigiona
le
masse
.
Il
lavoro
decisivo
di
massa
lo
potremo
fare
solo
allora
.
Non
prima
.
Il
fascismo
non
ci
darà
un
Empire
libéral
.
Qual
è
dunque
il
nostro
peccato
in
materia
di
masse
e
di
azione
di
masse
?
Quello
di
dire
brutalmente
le
cose
come
sono
,
quando
gli
altri
amano
farle
più
rosee
e
più
facili
.
Noi
per
esempio
diciamo
chiaro
e
tondo
,
in
base
a
un
'
esperienza
quinquennale
,
che
in
una
città
italiana
non
si
trovano
oggi
,
non
si
sono
mai
trovati
,
dalle
leggi
eccezionali
in
poi
,
più
di
50-100-200
cittadini
politicamente
attivi
disposti
a
partecipare
alla
lotta
rivoluzionaria
(
nei
villaggi
si
è
ridotti
alle
unità
)
.
Il
partito
comunista
,
in
mancanza
delle
masse
,
ha
preso
l
'
abitudine
di
chiamare
«
masse
»
questi
50-100-200
cittadini
politicamente
attivi
;
e
poiché
questi
cittadini
,
questi
rivoluzionari
sono
quasi
tutti
proletari
,
piccolo
borghesi
e
intellettuali
che
hanno
abbracciato
la
causa
proletaria
,
ha
preso
l
'
abitudine
anche
peggiore
di
dire
a
ogni
piè
sospinto
che
«
le
masse
»
si
battono
,
si
ribellano
contro
il
capitalismo
,
e
che
l
'
azione
di
massa
incede
,
procede
,
precipita
.
Tutta
qui
la
differenza
?
Tutta
qui
.
Forse
in
noi
,
specie
dopo
l
'
esperienza
tedesca
nel
corso
della
quale
abbiamo
visto
i
due
più
grandi
partiti
di
massa
del
mondo
moderno
il
socialdemocratico
e
il
comunista
sciogliersi
come
neve
al
sole
,
si
è
accentuata
la
convinzione
che
era
anche
di
Lenin
che
nel
periodo
rivoluzionario
essenziale
è
il
compito
della
minoranza
rivoluzionaria
forgiatasi
nel
periodo
della
lotta
illegale
;
ma
,
a
prescindere
da
questo
convincimento
che
più
che
un
convincimento
è
un
'
esperienza
,
è
fuor
di
dubbio
che
anche
noi
diamo
alle
masse
e
all
'
attività
delle
masse
tutto
il
peso
che
loro
spettano
.
Le
masse
sono
il
popolo
,
e
noi
siamo
col
popolo
.
Le
masse
sono
la
classe
lavoratrice
,
e
noi
ci
confondiamo
con
essa
.
Le
masse
aspirano
a
una
democrazia
integrale
,
e
noi
lottiamo
per
conseguirla
.
Ma
senza
demagogia
,
senza
grottesche
adorazioni
.
Specie
agli
inizi
delle
crisi
rivoluzionarie
,
quando
le
masse
mancano
di
tradizione
politica
,
esse
possono
commettere
degli
errori
,
cedere
,
deviare
,
aderire
a
compromessi
.
La
funzione
dei
movimenti
rivoluzionari
è
allora
di
resistere
.