StampaPeriodica ,
La
questione
dell
'
unità
socialista
sta
per
avere
il
suo
epilogo
che
possiamo
prevedere
negativo
.
Dai
massimalisti
cioè
,
ancora
una
volta
verrà
un
gesto
di
disperata
negazione
,
di
attaccamento
non
al
proletariato
,
ma
a
una
loro
formula
cento
volte
sconfitta
.
Possiamo
tutti
deplorare
un
tale
stato
di
cose
e
conservare
,
nonostante
questo
,
intatta
la
nostra
fiducia
che
l
'
unità
socialista
si
farà
.
Ma
è
evidente
che
non
possiamo
per
questo
cedere
a
tentazioni
di
scetticismo
e
di
abbandono
.
Al
contrario
:
è
nell
'
azione
che
i
socialisti
devono
proporsi
di
risolvere
un
problema
che
è
fondamentale
e
che
risponde
al
sentimento
e
agli
interessi
delle
classi
lavoratrici
.
Perciò
il
prossimo
Congresso
del
Partito
Socialista
dei
Lavoratori
Italiani
(
ex
Partito
Unitario
)
assumerà
una
importanza
ancora
maggiore
,
almeno
per
quanti
navigano
oggi
contro
corrente
ansiosi
di
un
segno
di
orientamento
e
di
rinascita
.
Esso
ci
dirà
fino
a
qual
punto
questa
frazione
tutt
'
altro
che
trascurabile
dei
socialisti
italiani
ha
la
consapevolezza
della
funzione
storica
che
l
'
ora
le
affida
di
svolgere
;
in
quale
misura
cioè
essa
ha
la
capacità
e
l
'
energia
di
farsi
centro
coordinatore
e
propulsore
delle
forze
di
opposizione
,
sulla
base
di
quel
programma
di
integrale
rinnovamento
della
vita
nazionale
che
noi
e
con
noi
sicuramente
tutti
i
giovani
da
molti
mesi
invochiamo
.
Più
volte
sostenemmo
la
tesi
che
,
nella
attuale
situazione
,
tocca
ai
socialisti
l
'
onore
e
l
'
onere
di
guidare
la
opposizione
italiana
.
E
ora
,
col
profilarsi
di
un
nuovo
non
possumus
massimalista
,
questa
tesi
si
rafforza
e
si
chiarisce
fino
a
farci
ritenere
che
saranno
probabilmente
gli
elementi
del
disciolto
partito
unitario
a
farsi
eco
concreto
dell
'
appello
che
dalle
masse
si
leva
verso
i
socialisti
perché
vogliano
sortire
dalla
stasi
indecorosa
nella
quale
si
dibattono
da
anni
.
Noi
non
facciamo
del
partito
un
feticcio
:
siamo
abbastanza
sensibili
per
capire
che
non
saranno
le
etichette
che
in
definitiva
trionferanno
,
ma
le
opere
.
Né
abbiamo
nascoste
(
tutt
'
altro
)
le
nostre
modeste
ma
recise
censure
verso
i
maggiori
esponenti
del
PSLI
.
Se
diciamo
che
probabilmente
una
ripresa
se
una
ripresa
ha
da
esservi
verrà
dalle
fila
dei
socialisti
unitari
è
perché
siamo
convinti
che
questo
partito
ha
in
sé
elementi
tali
da
permettergli
di
assolvere
il
compito
che
ricordavamo
più
sopra
.
Si
voglia
o
non
si
voglia
il
PSLI
è
l
'
unico
partito
di
opposizione
che
per
il
suo
programma
realistico
,
per
gli
appoggi
e
le
simpatie
che
desta
in
tutti
i
ceti
così
manuali
che
intellettuali
,
per
la
notorietà
dei
suoi
capi
,
per
il
primissimo
posto
occupato
nella
lotta
,
per
il
chiaro
riconoscimento
dell
'
interesse
universale
e
altamente
umano
dei
valori
oggi
calpestati
,
per
lo
sforzo
di
contemperare
le
esigenze
della
classe
con
quelle
della
nazione
,
sia
in
grado
di
far
leva
su
tutti
i
ceti
non
parassitari
della
popolazione
e
possa
contare
con
quasi
sicurezza
per
un
non
troppo
lontano
domani
su
un
larghissimo
seguito
.
Malgrado
tutte
le
critiche
che
gli
si
rivolgono
,
il
PSLI
resta
pur
sempre
l
'
unico
partito
di
massa
che
disponga
di
uno
stato
maggiore
politico
e
sindacale
degno
di
questo
nome
.
E
comunque
si
giudichino
gli
uomini
che
lo
dirigono
non
si
può
fare
a
meno
di
riconoscere
che
cotesto
troppo
bistrattato
stato
maggiore
,
che
è
di
una
altezza
morale
fuori
di
discussione
,
è
l
'
unico
esistente
nelle
fila
dell
'
opposizione
.
Il
che
,
dati
i
tempi
,
non
è
poco
.
Si
ricordi
,
infine
,
che
esso
è
il
solo
partito
,
fatta
eccezione
forse
per
il
repubblicano
,
nel
quale
si
noti
da
tempo
un
fervore
di
iniziative
e
un
promettente
risveglio
di
forze
giovanili
;
e
si
affermi
,
sia
pure
faticosamente
,
un
complesso
processo
di
revisione
.
Questi
e
molti
altri
motivi
ci
fanno
dunque
ritenere
che
il
PSLI
,
pur
che
sappia
essere
all
'
altezza
della
situazione
e
sappia
sfruttare
i
molti
elementi
che
oggi
giuocano
in
suo
favore
,
potrà
dare
il
primo
segno
tangibile
di
ripresa
.
E
appunto
per
questo
,
noi
vogliamo
qui
fissare
sinteticamente
quali
sono
secondo
noi
i
massimi
ostacoli
che
si
frappongono
tuttora
nel
suo
cammino
,
nella
speranza
che
il
prossimo
Congresso
ci
dica
che
le
nostre
critiche
o
sono
superate
o
non
hanno
ragione
di
essere
.
Sembra
dunque
a
noi
che
il
PSLI
comprometta
le
sue
possibilità
avvenire
e
in
special
modo
la
sua
opera
d
'
attrazione
dei
migliori
elementi
della
nuova
generazione
,
per
la
riluttanza
di
alcuni
dei
suoi
dirigenti
a
impostare
la
battaglia
in
modo
radicale
,
adeguando
cioè
i
suoi
metodi
di
lotta
alle
ferree
necessità
dell
'
ambiente
e
audacemente
rivendicando
quella
iniziativa
e
quel
posto
nella
ripresa
oppositoria
che
gli
vengono
ormai
da
tempo
per
dovere
e
per
diritto
riconosciuti
.
Questa
riluttanza
deriva
da
un
grave
errore
nella
visione
della
situazione
e
da
un
troppo
tenace
e
sentimentale
attaccamento
a
un
passato
ormai
definitivamente
superato
dal
lato
politico
.
Per
essere
più
chiari
sopravvive
troppo
in
essi
della
mentalità
,
del
programma
,
dello
stato
d
'
animo
aventiniani
;
stati
d
'
animo
,
che
,
come
è
noto
,
comportavano
la
previsione
di
un
rapido
mutare
della
situazione
per
forze
essenzialmente
estranee
all
'
azione
oppositoria
,
l
'
accurata
astensione
da
ogni
candidatura
alla
successione
,
il
desiderio
di
mantenere
il
contatto
con
tutte
le
forze
di
opposizione
,
il
ripudio
di
tutti
gli
irrigidimenti
che
potessero
eliminare
anche
una
sola
delle
tante
possibili
soluzioni
compromettendo
nel
tempo
stesso
l
'
unità
del
blocco
aventiniano
.
Ed
ecco
così
non
pochi
degli
unitari
rifiutare
nettamente
ogni
accenno
alla
questione
istituzionale
,
ogni
accentuazione
della
nota
antiborghese
,
ogni
maggiore
precisazione
intorno
al
programma
del
poi
,
ogni
rivendicazione
successoria
.
Ed
ecco
compromessa
o
gravemente
ostacolata
quell
'
opera
alla
quale
pure
s
'
ha
da
arrivare
se
vogliamo
sortire
dalle
presenti
distrette
.
Noi
non
abbiamo
il
culto
della
intransigenza
esteriore
e
formale
;
tanto
che
proclamiamo
la
necessità
del
più
ampio
mobilismo
tattico
.
Non
vogliamo
imboscarci
facendo
nostre
le
negazioni
in
toto
e
rinchiudendoci
in
uno
splendido
isolamento
che
ci
elimini
dalla
lotta
positiva
.
Ma
d
'
altra
parte
non
riusciamo
assolutamente
a
comprendere
la
posizione
di
questi
socialisti
che
in
una
situazione
come
l
'
attuale
danno
prova
di
un
malthusianismo
così
radicale
da
far
loro
respingere
con
orrore
la
tesi
elementare
della
conquista
del
potere
politico
;
e
che
sono
disposti
a
transigere
a
priori
e
in
permanenza
sul
loro
specifico
programma
,
anche
quando
come
oggi
è
il
caso
sono
venute
a
cadere
una
per
una
tutte
le
condizioni
che
rendevano
per
l
'
innanzi
utile
e
forse
inevitabile
la
transazione
.
Se
ci
fossero
le
forze
con
le
quali
e
per
le
quali
transigere
,
evitando
gli
irrigidimenti
e
i
programmi
a
lunga
scadenza
,
noi
potremmo
ancora
riconoscere
la
logicità
di
una
simile
impostazione
.
Ma
non
riusciamo
a
vederle
.
Nel
campo
liberale
e
democratico
,
dove
la
disorganizzazione
regnò
sovrana
non
rimangono
sulla
breccia
altro
che
pochi
uomini
di
nobile
carattere
che
reggono
dignitosamente
anche
se
spesso
passivamente
alla
prova
:
e
nel
campo
popolare
è
definitivamente
cessata
ogni
attività
anche
strettamente
legale
.
In
campo
restano
dunque
col
PSLI
solo
i
partiti
repubblicano
e
massimalista
,
oltre
scarse
pattuglie
democratiche
.
Sono
queste
le
forze
sulle
quali
,
bene
o
male
,
possiamo
fare
assegnamento
.
Fuori
di
esse
non
ci
sono
in
Italia
,
di
forze
reali
,
che
i
comunisti
e
i
fascisti
.
Finché
dunque
il
PSLI
si
ostinerà
in
questa
erronea
impostazione
,
solito
frutto
della
solita
immobilità
di
visione
,
darà
inevitabilmente
l
'
impressione
di
essere
disposto
a
tutti
i
compromessi
pur
di
tenersi
aperte
tutte
le
strade
;
e
si
inimicherà
gli
elementi
più
giovani
e
combattivi
giustamente
desiderosi
per
la
somma
stessa
dei
sacrifici
che
la
lotta
richiede
di
una
assoluta
nettezza
di
posizioni
ideali
e
per
salvare
un
passato
ormai
sepolto
comprometterà
l
'
avvenire
,
il
suo
avvenire
,
immiserendo
,
sciupando
questa
grande
battaglia
.
Ciò
che
si
richiede
in
quest
'
ora
è
un
coraggioso
riesame
della
situazione
da
un
punto
di
vista
meno
contingente
che
la
liberi
dagli
accidenti
passeggeri
e
ingannatori
.
Quattro
anni
sono
passati
dall
'
avvento
del
fascismo
al
potere
e
quasi
due
anni
dal
crollo
dell
'
Aventino
.
Noi
non
rammarichiamo
nulla
,
non
accusiamo
nessuno
.
Chiediamo
solo
che
si
vogliano
prendere
una
buona
volta
in
considerazione
le
lezioni
del
passato
;
chiediamo
solo
che
si
abbandoni
l
'
ottimismo
facilone
e
la
fede
inconcussa
nella
legge
del
progresso
indefinito
;
chiediamo
solo
che
gli
oppositori
italiani
,
pur
senza
cadere
nelle
braccia
del
volontarismo
parolaio
,
si
abituino
a
cercare
la
salvezza
più
nelle
forze
proprie
che
nelle
armi
,
più
nella
storia
che
essi
medesimi
imbastiscono
,
che
in
quella
imbastita
dagli
avversari
e
dal
fato
.
Siamo
stanchi
di
vivere
alla
giornata
e
di
essere
tutto
,
fuori
che
noi
stessi
.
Occorre
che
i
socialisti
italiani
tornino
a
essere
loro
,
tornino
cioè
a
battersi
sul
loro
terreno
,
senza
per
questo
rinnegare
e
allontanare
nessuna
forza
efficiente
di
opposizione
,
ma
solo
facendosi
essi
centro
delle
forze
affini
con
un
programma
che
sia
per
lo
meno
socialista
per
l
'
ispirazione
e
per
gli
ispiratori
.
Si
facciano
i
socialisti
,
e
per
essi
il
PSLI
,
gli
iniziatori
dell
'
accordo
fra
i
partiti
di
opposizione
per
la
conquista
di
un
regime
di
integrale
e
agguerrita
democrazia
,
il
cui
nerbo
abbiano
a
essere
le
classi
lavoratrici
.
L
'
ora
incalza
e
le
masse
,
abbandonate
a
loro
stesse
,
brancolano
nel
buio
alla
disperata
ricerca
di
una
luce
,
di
un
segno
di
vita
,
di
ripresa
,
per
piccoli
che
siano
.
Occorre
far
presto
.
Tra
un
anno
potrebbe
essere
tardi
.
Altre
mani
sono
pronte
ad
afferrare
il
bastone
del
comando
.
Il
comunismo
lavora
.
Contrapporre
alla
doppia
concezione
dittatoriale
,
per
quanto
profondamente
diversa
nei
fini
,
una
soluzione
media
che
abbia
come
pernio
il
movimento
socialista
,
come
minimo
comune
denominatore
la
fede
nel
metodo
democratico
,
come
base
essenziale
le
forze
del
lavoro
in
lotta
per
la
loro
emancipazione
,
ecco
ciò
che
occorre
in
quest
'
ora
.
Socialisti
italiani
,
al
lavoro
.