StampaPeriodica ,
Col
discorso
della
Corona
l
'
opposizione
è
definitivamente
sconfitta
nella
sua
tattica
di
lavorare
su
un
immaginario
contrasto
tra
Mussolini
e
la
Monarchia
.
La
camicia
nera
ha
ceduto
al
frak
.
A
rappresentare
la
rivoluzione
fascista
in
camicia
nera
è
rimasto
solo
l
'
on
.
Cesare
Forni
,
ma
non
è
detto
che
non
debba
finire
anche
lui
per
acconciarsi
a
meno
avveniristiche
mode
.
Nell
'
atto
in
cui
le
«
medaglie
d
'
oro
»
Ponzio
di
San
Sebastiano
e
Rossi
Passavanti
si
accostavano
per
il
baciamano
alla
berlina
della
Sovrana
,
la
rivoluzione
degli
spostati
trovava
il
suo
ultimo
e
passatistico
«
sbocco
»
nelle
consuetudini
della
Corte
e
le
inquietudini
del
reduce
si
risolvevano
per
sempre
nella
stanca
e
beata
compitezza
del
valletto
.
L
'
importanza
del
discorso
della
Corona
è
data
dal
suo
tono
.
Lo
stile
risente
,
è
vero
,
qua
e
là
,
di
enfasi
dannunziana
e
di
cattivo
gusto
futurista
;
ma
nell
'
esposizione
dei
propositi
è
crudelmente
giolittiano
.
Gioverebbe
far
il
confronto
con
i
tre
discorsi
che
fece
preparare
Giolitti
,
nel
1904
,
nel
1908
,
nel
1913
.
Un
fiducioso
sguardo
all
'
avvenire
,
i
problemi
operai
e
della
pace
in
prima
linea
.
Pochissimo
accentuato
il
riconoscimento
della
rivoluzione
fascista
,
ma
in
compenso
portata
la
questione
fino
alla
radice
nel
riconoscimento
e
nell
'
esaltazione
dei
reduci
come
politici
.
Tutto
questo
considerato
come
normale
,
pacatamente
,
mediocremente
.
Il
regime
è
stabile
:
nel
cuore
del
Re
,
Mussolini
ha
preso
il
posto
di
Giolitti
.
Un
discorso
fascista
sarebbe
stato
meno
pericoloso
e
definitivo
:
invece
Mussolini
diventò
invincibile
facendosi
complice
ed
erede
dei
metodi
della
monarchia
socialista
.
La
Corona
accetta
il
nuovo
Governo
accontentandosi
della
più
modesta
garanzia
ossia
conservando
la
sua
sabauda
moderazione
,
diventata
ormai
,
col
trascorrere
degli
anni
,
mediocrità
.
Mussolini
alla
sua
volta
espone
i
suoi
programmi
attraverso
la
Costituzione
.
C
'
è
una
prova
indiscutibile
di
questo
perfetto
accordo
ed
è
data
dal
confronto
tra
il
discorso
della
Corona
e
le
ultime
manifestazioni
del
pensiero
del
Presidente
.
L
'
intervista
al
Times
,
le
dichiarazioni
agli
operai
,
le
spiegazioni
sulla
Milizia
hanno
trovato
nelle
parole
del
Sovrano
un
interprete
autorevole
,
una
firma
di
garanzia
.
Per
questo
risultato
Mussolini
ha
dovuto
sacrificare
le
sue
invettive
contro
la
libertà
,
e
accontentarsi
di
deprecare
la
licenza
,
ma
nel
cambio
c
'
è
ancora
il
gioco
d
'
astuzia
dell
'
addomestícatore
.
Il
fatto
è
che
il
sovversivismo
dei
reduci
passando
accanto
alla
Corte
è
diventato
conservatore
.
In
questo
esperimento
di
normalizzazione
Mussolini
è
riuscito
a
impegnare
il
Sovrano
.
Il
mussolinismo
ha
sconfitto
decisivamente
il
costituzionalismo
.
Chi
vorrà
rimanere
antifascista
dopo
il
24
maggio
dovrà
cominciare
con
la
pregiudiziale
istituzionale
.
La
moderazione
sabauda
dell
'
ultimo
re
ha
voluto
insistere
sui
problemi
del
lavoro
,
quasi
confermando
la
coerenza
di
un
programma
che
fu
cominciato
con
Giolitti
venti
anni
fa
.
Ma
vogliamo
far
notare
il
tono
con
cui
si
è
espressa
questa
insistenza
.
È
facile
avvertire
il
candore
del
piccolo
borghese
che
considera
le
classi
operaie
con
sentimento
di
paterna
filantropia
.
Con
ingenua
soddisfazione
si
parla
dell
'
ufficio
accanto
all
'
officina
e
,
vicino
alle
classi
lavoratrici
,
non
si
dimenticano
i
tecnici
.
Le
simpatie
del
regime
insomma
si
volgono
appunto
verso
un
sistema
di
produzione
ordinatamente
paterna
.
Così
l
'
accenno
alla
piccola
e
alla
media
proprietà
agricola
è
significativo
come
una
vera
e
propria
confessione
;
non
tanto
per
le
ragioni
economiche
a
cui
si
può
riconnettere
,
quanto
per
l
'
idillico
richiamo
alla
psicologia
del
possesso
famigliare
che
ne
è
derivato
.
Certo
,
in
queste
premesse
e
in
queste
lusinghe
si
deve
constatare
la
più
completa
inesperienza
delle
masse
operaie
e
delle
moderne
lotte
democratiche
.
Se
il
discorso
del
Re
segna
il
consolidarsi
della
parentesi
conservatrice
,
inaugurata
nel
dopoguerra
dalla
disoccupazione
e
dalla
stanchezza
degli
ex
combattenti
,
resta
tuttavia
innegabile
che
a
questo
equilibrio
le
avanguardie
dei
ceti
operai
oppongono
una
resistenza
non
domata
.
E
il
mussolinismo
che
si
adatta
a
questo
equilibrio
,
riprendendo
una
situazione
tipicamente
giolittiana
,
e
il
re
ne
è
rimasto
così
soddisfatto
da
diventare
accondiscendente
persino
verso
la
milizia
nazionale
.
Comunque
Mussolini
sia
,
per
orientare
il
suo
trasformismo
,
nel
futuro
gli
riuscirà
assai
difficile
nascondere
la
schietta
anima
del
piccolo
borghese
e
antisocialista
che
sta
sotto
le
solenni
professioni
di
affetto
per
il
proletariato
.
Il
discorso
della
Corona
è
stato
abilissimo
,
ma
ha
scoperto
il
gioco
.
Il
presidente
troverà
consolidato
il
suo
potere
.
Si
rivolgeranno
a
lui
,
accanto
alle
camice
nere
,
anche
gli
ex
combattenti
rimasti
in
attesa
,
giovani
conservatori
desiderosi
di
ordine
e
di
lavoro
,
con
in
fondo
all
'
anima
un
sottile
istinto
reazionario
e
anti
-
socialista
,
che
è
quasi
il
segreto
della
loro
borghese
dignità
.
Ma
l
'
esperimento
giolittiano
ha
messo
in
guardia
per
sempre
il
proletariato
e
le
élites
delle
libere
democrazie
di
domani
.
Questi
sanno
che
oggi
il
governo
di
Mussolini
è
stabile
e
che
è
una
pia
illusione
l
'
idea
di
guidarlo
attraverso
i
meschini
dissidi
interni
del
fascismo
.
Tuttavia
restano
in
riserva
,
non
si
piegano
.
Non
collaboreranno
,
perché
lavorano
per
una
situazione
nuova
,
futura
,
di
dignità
politica
e
di
serietà
economica
.
Questo
è
il
solo
antifascismo
concreto
e
realistico
l
'
antitesi
della
generazione
dei
«
reduci
»
.