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IL RE DEI REDUCI ( P.G. , 1924 )
StampaPeriodica ,
Col discorso della Corona l ' opposizione è definitivamente sconfitta nella sua tattica di lavorare su un immaginario contrasto tra Mussolini e la Monarchia . La camicia nera ha ceduto al frak . A rappresentare la rivoluzione fascista in camicia nera è rimasto solo l ' on . Cesare Forni , ma non è detto che non debba finire anche lui per acconciarsi a meno avveniristiche mode . Nell ' atto in cui le « medaglie d ' oro » Ponzio di San Sebastiano e Rossi Passavanti si accostavano per il baciamano alla berlina della Sovrana , la rivoluzione degli spostati trovava il suo ultimo e passatistico « sbocco » nelle consuetudini della Corte e le inquietudini del reduce si risolvevano per sempre nella stanca e beata compitezza del valletto . L ' importanza del discorso della Corona è data dal suo tono . Lo stile risente , è vero , qua e là , di enfasi dannunziana e di cattivo gusto futurista ; ma nell ' esposizione dei propositi è crudelmente giolittiano . Gioverebbe far il confronto con i tre discorsi che fece preparare Giolitti , nel 1904 , nel 1908 , nel 1913 . Un fiducioso sguardo all ' avvenire , i problemi operai e della pace in prima linea . Pochissimo accentuato il riconoscimento della rivoluzione fascista , ma in compenso portata la questione fino alla radice nel riconoscimento e nell ' esaltazione dei reduci come politici . Tutto questo considerato come normale , pacatamente , mediocremente . Il regime è stabile : nel cuore del Re , Mussolini ha preso il posto di Giolitti . Un discorso fascista sarebbe stato meno pericoloso e definitivo : invece Mussolini diventò invincibile facendosi complice ed erede dei metodi della monarchia socialista . La Corona accetta il nuovo Governo accontentandosi della più modesta garanzia ossia conservando la sua sabauda moderazione , diventata ormai , col trascorrere degli anni , mediocrità . Mussolini alla sua volta espone i suoi programmi attraverso la Costituzione . C ' è una prova indiscutibile di questo perfetto accordo ed è data dal confronto tra il discorso della Corona e le ultime manifestazioni del pensiero del Presidente . L ' intervista al Times , le dichiarazioni agli operai , le spiegazioni sulla Milizia hanno trovato nelle parole del Sovrano un interprete autorevole , una firma di garanzia . Per questo risultato Mussolini ha dovuto sacrificare le sue invettive contro la libertà , e accontentarsi di deprecare la licenza , ma nel cambio c ' è ancora il gioco d ' astuzia dell ' addomestícatore . Il fatto è che il sovversivismo dei reduci passando accanto alla Corte è diventato conservatore . In questo esperimento di normalizzazione Mussolini è riuscito a impegnare il Sovrano . Il mussolinismo ha sconfitto decisivamente il costituzionalismo . Chi vorrà rimanere antifascista dopo il 24 maggio dovrà cominciare con la pregiudiziale istituzionale . La moderazione sabauda dell ' ultimo re ha voluto insistere sui problemi del lavoro , quasi confermando la coerenza di un programma che fu cominciato con Giolitti venti anni fa . Ma vogliamo far notare il tono con cui si è espressa questa insistenza . È facile avvertire il candore del piccolo borghese che considera le classi operaie con sentimento di paterna filantropia . Con ingenua soddisfazione si parla dell ' ufficio accanto all ' officina e , vicino alle classi lavoratrici , non si dimenticano i tecnici . Le simpatie del regime insomma si volgono appunto verso un sistema di produzione ordinatamente paterna . Così l ' accenno alla piccola e alla media proprietà agricola è significativo come una vera e propria confessione ; non tanto per le ragioni economiche a cui si può riconnettere , quanto per l ' idillico richiamo alla psicologia del possesso famigliare che ne è derivato . Certo , in queste premesse e in queste lusinghe si deve constatare la più completa inesperienza delle masse operaie e delle moderne lotte democratiche . Se il discorso del Re segna il consolidarsi della parentesi conservatrice , inaugurata nel dopoguerra dalla disoccupazione e dalla stanchezza degli ex combattenti , resta tuttavia innegabile che a questo equilibrio le avanguardie dei ceti operai oppongono una resistenza non domata . E il mussolinismo che si adatta a questo equilibrio , riprendendo una situazione tipicamente giolittiana , e il re ne è rimasto così soddisfatto da diventare accondiscendente persino verso la milizia nazionale . Comunque Mussolini sia , per orientare il suo trasformismo , nel futuro gli riuscirà assai difficile nascondere la schietta anima del piccolo borghese e antisocialista che sta sotto le solenni professioni di affetto per il proletariato . Il discorso della Corona è stato abilissimo , ma ha scoperto il gioco . Il presidente troverà consolidato il suo potere . Si rivolgeranno a lui , accanto alle camice nere , anche gli ex combattenti rimasti in attesa , giovani conservatori desiderosi di ordine e di lavoro , con in fondo all ' anima un sottile istinto reazionario e anti - socialista , che è quasi il segreto della loro borghese dignità . Ma l ' esperimento giolittiano ha messo in guardia per sempre il proletariato e le élites delle libere democrazie di domani . Questi sanno che oggi il governo di Mussolini è stabile e che è una pia illusione l ' idea di guidarlo attraverso i meschini dissidi interni del fascismo . Tuttavia restano in riserva , non si piegano . Non collaboreranno , perché lavorano per una situazione nuova , futura , di dignità politica e di serietà economica . Questo è il solo antifascismo concreto e realistico – l ' antitesi della generazione dei « reduci » .