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UNO, DUE... (E TRE?) ( FERRETTI LANDO , 1938 )
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Ora di trionfo , questa , ora di gloria per lo sport dell ' Italia fascista . Nel giro breve di un ' ottava , tra domenica e domenica , l ' urlo dei sessantamila spettatori dello stadio parigino di Colombes , acclamanti nei calciatori azzurri i campioni del mondo , si è ripercosso sino alle verdeggianti piste di Longchamps ; e da eco si è fatto grido più alto , come fiamma che accenda vastità di fuoco maggiore . Non più sessanta , ma cento e cinquantamila francesi esaltavano in " Nearco " il cavallo più forte d ' Europa ; forse , anche del mondo . E la stretta di mano protocollare del presidente Lebrun sigillava , per la seconda volta , una vittoria assoluta e indiscussa del Fascismo . Due grandi , decisive affermazioni , dunque , quelle del 19 e del 26 giugno dell ' anno XVI , due magici risultati da segnarsi sul libro d ' oro dello sport ; ma anche e , sopratutto , due dimostrazioni di forza del Regime , il cui valore è accresciuto dal tempo e dal luogo in cui si sono verificate . Undici atleti con la maglia segnata dal fascio littorio , combattono ( è questo il giusto termine ) in quella fossa di leoni che è la Marsiglia dei fuorusciti e dei compagni politici del bolscevico radicale signor Herriot ; combattono non contro undici cavallereschi avversari , ma contro una città , un pregiudizio , un ’ ingiusta violenza . E vincono . Eliminata la Norvegia , essi devono fare i conti coi padroni di casa : i francesi . Li affrontano nella loro capitale , li dominano . Ed eccoci al terzo atto : il più bello per noi , il più orribile per i nostri nemici . La squadra degli amici brasiliani non è che un pretesto al canagliume marsigliese , risultato e avanzo di tutte le degeneranti libidini del più sporco approdo marittimo del Mediterraneo , per prendersi la rivincita contro i calciatori fascisti già vincitori della Norvegia . " Nous les aurons , le maccaroni " sembra di sentir gridare dalle immonde bocche , con contorno di epiteti da trivio . I nostri giocatori sono attesi al varco , come in un agguato , come in un selvaggio attentato di centomila contro dieci . Ma la superiorità di giuoco degli azzurri è tale che anche il Brasile è vinto , sicché la squadra può ritornare a Parigi inseguendo , con sicuro passo , il volo della decisiva vittoria , mentre la rabbia impotente dell ' antifascismo si accanisce in turpitudine di parole dagli angiporti della " Belle de Mai " . Ora , ecco i cavallereschi rivali d ' Ungheria di fronte ai campioni della giovinezza fascista per l ' urto decisivo : qui lo sport può trionfare ; ed infatti trionfa confermando di fronte ad un ' immensa folla attonita l ' indiscusso primato del calcio italiano . Ma se questo rinnovato trionfo dello sport fascista nel più popolare e diffuso giuoco dei nostri tempi ( potrebbe dirsi che il calcio è un ' espressione fisionomica di vita di massa del momento come il cinematografo ) rappresenta soltanto un consolidamento di posizioni già raggiunte , la vittoria di " Nearco " ci ha portato ad altri traguardi , ci ha rivelati al mondo nella luce nuova della nostra organizzazione agricola e industriale . Perchè il creare una razza , il produrre animali d ' eccezione , l ' allevarli , il condurli alle supreme conquiste in campo internazionale non è solo indizio di maturità sportiva di un popolo , sibbene di attitudine a creare e a vincere in ogni settore di attività produttiva . Il popolo parigino , in special modo , che dell ' ippica fa , da secoli , oggetto del suo amore e che d ' essa conosce , da competente , le difficoltà e il valore , ha potuto , più di ogni altro , comprendere l ' importanza della vittoria di " Nearco " . Noi italiani , fuori e dentro i confini , sportivi o no , non abbiamo valutato , non valutiamo ; ci siamo commossi , ed ancora tremiamo di gioia vedendo in questo puro - sangue che sbaraglia tanti generosi rivali , come un simbolo dell ' irresistibile marcia degli italiani di Mussolini . Ora ci attende il " Tour " : le maglie dei calciatori azzurri sono nelle valigie dei campioni del pedale , come viatico ed amuleto sicuro . Ma il segno più forte del terzo , invocato , sperato , previsto trionfo è nella volontà tetragona con cui lottano e vincono , al di là dei confini , gli atleti d ' Italia nel nome di Mussolini .