StampaPeriodica ,
La
bomba
lanciata
a
Belfast
contro
un
corteo
di
bambine
cattoliche
che
,
nei
giorni
di
riapertura
dell
'
anno
scolastico
,
si
recavano
alla
Holy
Cross
Primary
School
situata
nell
'
infuocato
quartiere
di
Ardoyne
,
è
stata
un
'
imboscata
protestante
certamente
inaudita
quanto
orrenda
.
Mai
,
nella
guerra
civile
che
da
trent
'
anni
continua
a
insanguinare
l
'
Irlanda
del
Nord
,
era
accaduto
che
fanciulli
innocenti
venissero
presi
a
bersaglio
dai
bombaroli
dell
'
una
o
dell
'
altra
fazione
.
Le
analogie
che
vengono
a
mente
esulano
dai
confini
dell
'
Europa
occidentale
:
Little
Rock
,
Bosnia
,
Kosovo
,
Algeria
,
Nigeria
,
Sudan
,
Indonesia
.
Però
,
in
questi
giorni
cruciali
,
il
paragone
che
forse
colpisce
più
l
'
occhio
e
l
'
immaginazione
è
quello
fra
l
'
Irlanda
del
Nord
e
la
Palestina
.
Non
v
'
è
dubbio
che
il
lancio
della
granata
contro
lo
scolaresche
cattoliche
dell
'
Ulster
sia
stato
,
di
per
sé
,
un
gesto
assolutamente
indegno
di
una
società
civile
europea
.
Ma
in
un
certo
senso
ancora
più
inquietante
,
più
emblematica
,
perché
volutamente
intonata
al
clima
d
'
intolleranza
confessionale
generalizzata
che
va
espandendosi
nel
mondo
,
è
stata
la
fitta
sassaiola
che
,
prima
della
bomba
,
i
protestanti
avevano
fatto
piovere
sulle
giovani
alunne
della
Holy
Cross
School.Tale
prima
eccezionale
intifada
anticattolica
non
è
stata
che
un
'
intenzionale
citazione
della
seconda
intifada
mediorientale
:
quella
rilanciata
dai
palestinesi
contro
gli
ebrei
per
motivi
religiosi
un
anno
fa
,
quando
Ariel
Sharon
,
non
ancora
primo
ministro
,
decise
di
compiere
una
passeggiata
attraverso
la
Spianata
delle
Moschee
di
Gerusalemme
.
Da
quel
momento
,
attizzata
da
un
evidente
atto
di
provocazione
religiosa
,
la
lotta
per
la
liberazione
della
Palestina
perdeva
i
suoi
connotati
tradizionalmente
laici
e
assumeva
,
anch
'
essa
,
caratteristiche
religiose
e
fondamentaliste
sempre
più
accentuate
e
indiscriminate
.
Scendevano
in
campo
,
scavalcando
l
'
indebolita
Autorità
palestinese
di
Yasser
Arafat
,
i
fanatici
della
guerra
santa
,
della
Jihad
islamista
,
i
kamikaze
di
Hamas
e
i
guerriglieri
dell
'
Hezbollah
libanese
.
Dai
sassi
si
passava
alle
bombe
,
alle
autobombe
,
agli
uomini
bomba
che
s
'
immolano
nelle
discoteche
,
nelle
pizzerie
e
nei
centri
israeliani
con
la
certezza
di
rinascere
seduta
stante
nei
paradisi
di
Allah
.
Ciò
che
più
impressiona
di
questa
nuova
epidemia
terroristica
è
la
sua
omologazione
nelle
tecniche
e
nei
gesti
simbolici
,
i
sassi
nell
'
Ulster
come
in
Cisgiordania
,
omologazione
pericolosa
che
sembra
scavalcare
i
confini
tra
mondi
culturalmente
diversi
:
non
a
caso
uno
studioso
della
London
school
of
economics
ha
potuto
azzardare
lo
slogan
«
Irlanda
del
Nord
fotocopia
della
Palestina
»
.
Da
un
altro
lato
impressiona
la
virulenza
con
cui
l
'
odio
religioso
,
dilagando
sempre
più
in
primo
piano
,
sembra
prevalere
e
diventare
un
po
'
dovunque
la
fase
suprema
dell
'
astio
etnico
,
il
quale
spesso
poggia
su
basi
surrettizie
o
immaginarie
.
Si
ricorda
distrattamente
che
arabi
ed
ebrei
sono
semiti
,
ma
si
sottolinea
con
più
forza
che
gli
uni
sono
musulmani
e
gli
altri
giudei
.
Si
guardano
le
drammatiche
immagini
di
Belfast
e
si
vedono
bimbe
cattoliche
terrorizzate
che
hanno
gli
stessi
capelli
biondi
o
rossi
delle
bimbe
protestanti
:
più
del
cromosoma
le
distingue
il
marchio
della
religione
.
C
'
è
infine
l
'
aspetto
,
non
meno
preoccupante
,
dell
'
integralismo
religioso
globalizzato
.
Più
le
differenze
confessionali
si
fanno
ampie
e
globali
,
contrapponendo
per
esempio
nel
suo
insieme
l
'
intero
mondo
islamico
a
quello
cristiano
e
giudaico
,
tanto
più
l
'
intolleranza
politicizzata
di
una
parte
tende
a
prevalere
senza
reciprocità
sulla
tolleranza
legale
e
morale
dell
'
altra
.
L
'
Europa
difatti
tollera
l
'
invasione
delle
sue
coste
meridionali
da
parte
di
nomadi
masse
islamiche
,
lascia
che
Parigi
e
Milano
diventino
centri
islamici
mondiali
;
ma
cosa
avverrebbe
se
folle
di
europei
senza
lavoro
invadessero
le
coste
libiche
o
algerine
,
o
se
tentassimo
di
erigere
una
basilica
cristiana
nei
deserti
dell
'
Arabia
Saudita
?
Perfino
alla
conferenza
delle
Nazioni
Unite
di
Durban
abbiamo
visto
trionfare
l
'
intollerante
fondamentalismo
terzomondista
,
fomentato
da
stati
teocratici
che
,
con
l
'
appoggio
di
governi
dispotici
come
quello
castrista
,
sono
riusciti
a
imporre
l
'
equazione
ingiuriosa
del
sionismo
parificato
al
razzismo
.
Le
delegazioni
americana
,
canadese
,
australiana
e
israeliana
hanno
abbandonato
la
conferenza
.
Le
delegazioni
europee
sono
rimaste
.
La
cultura
della
resa
e
del
rimorso
ha
paralizzato
una
volta
di
più
gli
europei
che
,
pur
lapidandosi
a
Belfast
,
rinunciano
poi
a
difendersi
concordi
dall
'
aggressore
esterno
.