StampaPeriodica ,
La
storia
della
introduzione
e
della
diffusione
del
marxismo
in
Italia
non
è
certo
molto
consolante
per
quelli
che
sentono
e
comprendono
tutta
l
'
importanza
del
pensiero
di
Marx
,
così
negli
aspetti
teoretici
come
in
quelli
pratici
.
Introdotto
in
Italia
dai
personali
avversari
del
maestro
,
che
,
per
questa
loro
condizione
,
erano
poco
adatti
a
comprenderlo
e
che
di
fatto
ben
poco
lo
conoscevano
,
un
sedicente
marxismo
fu
diffuso
fra
di
noi
da
uomini
che
di
Marx
avevano
una
conoscenza
incompleta
e
che
lo
consideravano
in
conseguenza
più
come
insegna
di
battaglia
che
come
formulatore
della
dottrina
della
rivoluzione
proletaria
.
Marx
fu
staccato
dalla
sua
dottrina
;
e
il
nome
divenne
simbolo
di
unità
internazionale
per
quanti
si
occupavano
con
simpatia
della
questione
sociale
,
mentre
la
dottrina
fu
considerata
come
una
opinione
,
fu
cioè
messa
alla
stregua
delle
idee
dei
molti
autori
di
progetti
e
di
programmi
per
la
società
futura
.
Il
pensiero
positivistico
dominava
allora
in
Italia
gli
scienziati
che
avevano
simpatia
col
socialismo
,
e
il
partito
.
era
pieno
di
uomini
che
,
avversi
per
sentimento
al
carattere
aspro
del
pensatore
di
Treviri
,
cercavano
di
temperare
il
marxismo
con
l
'
ardente
ideologia
di
qualche
altro
grande
socialista
.
Gli
uni
e
gli
altri
poi
lavoravano
intorno
a
un
Marx
di
loro
maniera
,
perché
pochissimi
erano
quelli
che
avevano
una
maturità
di
studi
sufficiente
ad
intendere
il
vero
Marx
e
,
fra
questi
pochissimi
,
credo
che
nessuno
abbia
avuto
la
possibilità
materiale
di
farlo
,
perché
fino
verso
al
1895
le
opere
del
maestro
erano
una
vera
rarità
libraria
ed
Antonio
Labriola
dovette
condurre
all
'
estero
ricerche
dispendiose
e
pazienti
per
ritrovarle
.
Così
hanno
potuto
formarsi
in
Italia
vere
e
proprie
leggende
intorno
al
marxismo
,
così
hanno
potuto
fiorire
e
prosperare
l
ibrida
triade
di
Enrico
Ferri
(
Darwin
,
Spencer
,
Marx
)
e
sopratutto
la
ridicola
favola
di
un
Achille
Loria
marxista
,
anzi
Marx
italiano
.
Achille
Loria
aveva
criticato
più
volte
senza
riserve
il
maestro
ed
aveva
sollevato
ripetute
proteste
.
Ma
"
le
critiche
acerbe
come
scrive
il
Michels
che
il
Loria
ebbe
a
subire
da
parte
di
uomini
così
autorevoli
in
materia
marxista
,
come
l
'
Engels
,
il
Pareto
,
il
Lafargue
,
non
valsero
però
affatto
a
mutare
l
'
atteggiamento
ossequioso
dei
marxisti
del
Partito
socialista
militante
in
Italia
verso
di
lui
.
"
Fatto
questo
che
è
indice
e
prova
insieme
della
scarsa
conoscenza
che
avevano
i
socialisti
italiani
dell
'
opera
loriana
e
(
peggio
)
di
quella
di
Marx
;
fatto
che
caratterizza
in
modo
non
dubbio
il
marxismo
italiano
come
un
marxismo
senza
conoscenza
di
Marx
.
E
,
anche
quando
le
nuove
frazioni
più
intransigenti
del
partito
parvero
bandire
la
crociata
del
ritorno
al
genuino
pensiero
di
lui
,
anche
allora
si
fece
strada
l
'
antica
idea
della
insufficienza
dottrinale
del
marxismo
e
della
necessità
della
sua
revisione
.
R
.
Michels
,
nella
sua
Storia
del
marxismo
in
Italia
,
ha
ben
compreso
questa
aspirazione
dei
nostri
scrittori
socialisti
,
che
hanno
a
suo
dire
fra
i
maggiori
compiti
quello
della
ricerca
di
una
teoria
complementare
al
Marx
.
Ma
il
Michels
,
critico
dell
'
economia
marxistica
,
ha
preso
questa
insufficienza
culturale
come
il
non
plus
ultra
della
genialità
,
e
con
ciò
si
è
precluso
da
se
medesimo
la
via
ad
intendere
il
pensiero
di
quel
grande
filosofo
italiano
che
ha
scritto
nella
storia
della
dottrina
marxistica
una
pagina
originale
e
feconda
.
Infatti
il
prof
.
Michels
.
non
ha
trovato
spazio
per
parlare
dei
Saggi
di
Antonio
Labriola
,
mentre
tanto
ne
ha
dedicato
a
scritti
di
gran
lunga
meno
importanti
.
A
p
.
75
,
Antonio
Labriola
è
ricordato
come
uno
dei
sottoscrittori
di
un
ordine
del
giorno
al
Congresso
operaio
italiano
di
Palermo
;
a
p
.
99
come
persona
che
era
in
relazione
con
F
.
Engels
;
a
pp
.
102
e
103
come
contrario
alla
impurità
del
marxismo
;
a
pp
.
114
e
154
come
appartenente
alla
coorte
partenopea
,
con
B
.
Croce
,
Arturo
Labriola
,
E
.
Leone
,
ecc
.
;
a
pp
.
120-121
e
159
come
filosofo
che
stimava
i
marxisti
stranieri
i
quali
gli
ricambiavano
questa
considerazione
;
e
a
p
.
153
come
scrittore
che
dà
alle
sue
opere
un
'
intonazione
socialistica
.
Tutte
notizie
,
queste
,
date
con
una
sobrietà
eccessiva
di
due
o
tre
parole
,
di
sfuggita
,
come
sobri
sono
e
il
periodo
che
parla
del
suo
insegnamento
universitario
,
messo
in
seconda
linea
per
importanza
socialistica
rispetto
a
quello
di
Enrico
Ferri
,
e
quella
breve
nota
dove
gli
si
attribuisce
la
poca
stima
dì
F
.
Engels
.
Anche
quando
parla
del
materialismo
storico
,
considerato
come
"
campo
dell
'
economia
marxistica
"
(
sic
!
)
,
il
Michels
non
ha
una
parola
,
non
dirò
per
illustrare
,
ma
solo
per
accennare
alla
meravigliosa
opera
di
filosofia
della
storia
di
Antonio
Labriola
.
In
questo
modo
il
Michels
,
invece
di
fare
la
storia
del
marxismo
italiano
,
come
avrebbe
voluto
,
ha
fatto
la
storia
della
fama
di
Marx
in
Italia
e
ha
messo
in
rilievo
le
difficoltà
non
lievi
che
presenta
lo
studio
e
la
continuazione
dell
'
opera
del
pensatore
di
Treviri
,
e
,
indirettamente
,
anche
di
quella
di
Antonio
Labriola
.
Nel
campo
delle
discipline
storico
-
sociali
,
è
ancora
diffuso
il
mal
vezzo
di
preferire
le
tesi
dalle
apparenze
allettanti
,
i
sistemi
completi
,
cioè
i
sistemi
che
sembrano
dare
soddisfazione
piena
al
nostro
desiderio
conoscitivo
,
al
lavoro
freddo
,
lento
,
preciso
,
misurato
della
scienza
.
E
siccome
il
marxismo
è
animato
da
quello
spirito
di
cui
vive
la
scienza
in
genere
,
e
ha
raggiunto
una
relativa
perfezione
degli
strumenti
di
ricerca
e
un
pensiero
criticamente
consapevole
;
poiché
,
anzi
,
per
tutto
ciò
ambisce
di
diventare
il
perno
delle
scienze
che
indagano
il
vivere
.
umano
,
gli
ostacoli
alla
diffusione
della
sua
conoscenza
non
sono
certamente
ancora
oggi
rimossi
.
Di
qui
nuova
confusione
e
manifestazioni
continue
della
dotta
ignoranza
;
di
qui
anche
,
e
sopratutto
,
il
luogo
comune
di
"
Marx
è
sorpassato
,
il
marxismo
è
in
crisi
,
ecc
.
"
come
se
si
potesse
superare
ciò
che
non
si
è
pienamente
inteso
,
o
si
potesse
avere
crisi
di
ciò
che
non
esiste
ancora
!
Ma
,
se
lo
studiare
e
comprendere
il
marxismo
è
cosa
non
lieve
,
più
arduo
è
il
compito
di
continuarlo
e
di
criticarlo
,
in
quanto
qui
si
tratta
,
per
uomini
di
ingegno
e
di
coltura
non
comune
,
di
sacrificare
l
'
ingente
fardello
di
cari
pregiudizi
e
di
viete
e
comode
tradizioni
e
delle
più
forti
passioni
politiche
.
Perciò
questa
dottrina
urta
contro
la
fantasia
di
molti
e
contro
l
'
indolenza
di
tutti
.
I
più
di
costoro
rigettano
il
marxismo
in
blocco
e
fanno
bene
.
Non
pochi
però
da
un
incompleto
studio
del
materialismo
storico
sono
portati
a
deformarlo
e
,
inavvertitamente
,
a
portare
in
questo
tutti
gli
avanzi
e
i
rifiuti
della
mentalità
metafisica
.
Altri
infine
trovano
comodo
riferirsi
al
marxismo
,
come
ad
un
qualcosa
di
attraente
,
e
riandare
ad
un
tempo
con
la
mente
a
cercare
nella
storia
del
pensiero
i
punti
di
contatto
con
varie
concezioni
,
per
poi
presentare
al
pubblico
,
p
.
es
.
,
ora
un
Marx
-
Spencer
,
ora
un
Marx
-
Kant
,
ora
un
Marx
-
Bergson
.
Per
i
primi
,
il
materialismo
storico
non
esiste
,
e
ciò
vuoi
dire
che
essi
si
accontentano
di
spiegare
la
storia
con
l
'
isterismo
e
la
fantasia
.
Per
i
secondi
e
gli
ultimi
,
esso
è
diventato
una
nuova
e
sterile
esercitazione
metafisica
,
poiché
non
vi
può
essere
forza
in
un
pensiero
che
cerca
di
illuminare
la
storia
con
un
gioco
di
combinazioni
del
pensato
dei
vari
uomini
grandi
,
invece
di
chiedere
luce
alla
fonte
inesauribile
della
realtà
storica
passata
e
presente
.
Per
tutti
costoro
non
sarà
fuor
di
luogo
ripetere
ciò
che
scrissi
or
non
è
molto
a
proposito
della
mania
di
voler
completare
il
marxismo
col
pensiero
di
questo
o
di
quel
filosofo
:
Non
si
considera
che
questo
basta
per
mettersi
fuori
dall
'
orbita
del
marxismo
,
perché
,
o
si
vuoi
portare
nel
marxismo
qualcosa
che
esso
ha
già
in
sé
per
il
fatto
di
aver
tratto
dalle
dottrine
che
ha
superato
ciò
che
di
scientificamente
esatto
esse
contenevano
,
o
si
vuoi
riportare
nel
marxismo
la
metafisica
da
questo
vinta
.
Nel
primo
caso
il
materialismo
storico
non
si
comprende
;
nel
secondo
si
rinnega
.
C
'
è
da
augurarsi
che
questi
tentativi
di
deturpare
e
svisare
il
marxismo
siano
frantumati
,
e
possa
finalmente
essere
compreso
nella
sua
piena
integrità
il
pensiero
del
filosofo
germanico
.
Da
un
tale
momento
soltanto
la
continuazione
dell
'
opera
sua
diverrà
più
agevole
,
perché
si
saprà
distinguere
ciò
che
è
opinione
personale
di
Marx
,
dettata
da
individuali
considerazioni
,
passibile
di
smentita
da
parte
dei
fatti
,
da
ciò
che
fu
rigorosamente
da
lui
osservato
nella
realtà
della
storia
.
Perciò
diceva
Antonio
Labriola
25
anni
or
sono
:
"
altro
è
guardare
al
tenore
particolare
degli
scritti
di
Marx
,
in
quanto
sono
un
fatto
particolare
,
e
altro
è
guardare
al
marxismo
come
a
una
dottrina
che
è
capace
di
svolgersi
.
"
'
Perciò
,
ammaestrati
dalla
esperienza
,
noi
sosteniamo
che
il
materialismo
storico
non
potrà
essere
continuato
,
corretto
,
completato
se
non
con
i
metodi
,
che
l
'
esperienza
della
classe
lavoratrice
attraverso
l
'
opera
di
Marx
ci
ha
indicati
,
cioè
criticamente
,
dalla
critica
che
nasce
dalle
cose
storiche
e
non
dalle
opinioni
del
signor
X
.