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Centinaia di milioni si sono spesi per monumenti ai caduti , per edifici pubblici , per scuole , per l ' arredamento di piroscafi e per case popolari , ma ben pochi edifici costruiti hanno aggiunto una sola linea a quello che già era stato fatto dai nostri antenati . Tuttavia , mentre il campo ufficiale dell ' architettura rappresentativa è pienamente dominato da tali concetti volutamente e rigorosamente antiprogressisti , esiste in Italia una minoranza di pubblico , di critici e d ' artisti che , a costo di sembrar iconoclasti , comprendono , difendono e propagandano le forme moderne . Osteggiata dai quotidiani , scansata dai " benpensanti " , tollerata tutt ' al più come fenomeno " futurista " ( sostituendo con questa parola il vocabolo " pazzoide " ) , questa minoranza ha trovata in se stessa la forza di operare e di agire . Attiva ed entusiasta , ha dato il meglio all ' Esposizione di Monza , ha costruito edifici che giornali e riviste ed esposizioni estere hanno spontaneamente illustrati e lodati , ha fatto sí che almeno nelle nostre riviste di architettura più serie non sieno ospitati quei lavori che non hanno alcun rapporto con gli ideali della vita moderna . Ma questo basta ? Viene il momento in cui la continua polemica stanca e avvilisce . Anche l ' uomo più sicuro di sé vien preso dall ' amarezza quando si sente qualificare per traditore delle tradizioni . L ' architettura non vive nei progetti : essa ha bisogno di essere realizzata . E se l ' opinione pubblica è aizzata con tanta spavalderia contro questi sforzi , ne risulta per l ' artista uno stato di insofferenza , di disagio , di ostilità che non contribuiscono certo alla serenità e alla gioia delle sue creazioni . Disagio e sofferenza tanto più dannose quando si osserva come , fuori dai nostri confini , dalla Turchia all ' Olanda , dall ' Albania agli Stati Uniti , le forme della modernità vestono ormai tutta l ' architettura ufficiale in corso di attuazione . Ma tutto questo , Eccellenza , sarebbe facilmente sopportabile perché la fede è troppo grande per fermarsi di fronte a queste amarezze , se non avessi ascoltato da un direttore di un grande quotidiano queste testuali parole : " È ordine del Governo di ostacolare ogni forma di architettura novecentista " . Io non posso credere a tale assurdità . La mia fede fascista si ribella al pensiero che si voglia costringere la nostra Nazione a diventare il museo di se stessa . È bene od è riprovevole propagandare ed eseguire architettura moderna in Italia ? Se è male lo si dica chiaramente e si chiudano le esposizioni , e non ci si inviti più con le " nostre opere più modernamente significative " a rappresentare l ' Italia all ' estero . Se è bene , si dia finalmente un lavoro , uno solo dei cento milioni recentemente stanziati , a un architetto chiaramente moderno e non si pretenda che l ' architettura nasca dalle scrivanie dei disegnatori del genio civile o dalle tarlate fantasie degli archeologi . Sul mio gagliardetto era scritto " marciare non marcire " . Vale anche in architettura ?