StampaPeriodica ,
Pergolato
d
'
uva
in
un
luogo
alto
.
Il
sole
è
tramontato
,
ma
l
'
aperta
concavalle
è
ancora
piena
di
luce
.
-
Mi
sai
dire
,
Giotto
,
dove
tu
guardi
e
ridi
?
-
Guardo
laggiù
quel
brav
'
uomo
lungo
Muccione
che
sta
facendo
prova
di
tirare
sulla
strada
il
ciuco
andato
nel
fosso
,
e
senza
riuscire
gli
séguita
a
tenere
le
braccia
intorno
al
collo
,
fermi
tutti
e
due
che
si
potrebbero
dipingere
.
Lo
vedi
?
l
'
hai
visti
?
-
Io
non
riesco
,
Giotto
,
a
capire
come
tu
fai
ad
avere
sempre
gli
occhi
da
per
tutto
.
Però
veggo
con
dispiacere
che
con
te
non
è
possibile
fare
un
discorso
come
che
sia
concettoso
e
continuato
.
Qualunque
cosa
ti
capiti
sotto
questi
occhiacci
tondi
e
vagabondi
basta
a
fuorviarti
dagli
argomenti
che
pure
dovrebbero
tenerti
legato
con
più
forza
l
'
intelletto
.
Eppure
tu
sai
quanto
sia
divenuta
difficile
ai
nostri
giorni
la
pratica
dell
'
arte
nostra
;
tu
sai
che
abbiamo
su
di
noi
gli
occhi
e
il
malanimo
di
tutti
,
giovani
e
vecchi
,
che
non
chiederebbero
di
meglio
che
di
vederci
ricadere
per
disperati
nei
vecchi
espedienti
e
trucchi
bizantini
,
tanto
per
concludere
che
la
maniera
nova
di
dipingere
era
pure
la
sciocca
e
povera
maniera
;
e
tu
ti
vai
a
perdere
dietro
i
ciuchi
di
queste
strade
di
monte
,
e
a
tutto
mostri
di
fare
attenzione
tranne
a
quello
che
ti
dico
io
.
Ti
parlerò
francamente
:
mi
pare
d
'
averne
qualche
diritto
;
infine
,
parlo
per
il
tuo
bene
.
Se
davvero
in
te
dura
il
proposito
d
'
avvantaggiarti
in
quest
'
arte
della
pittura
per
la
quale
da
principio
hai
dato
a
vedere
una
così
sicura
e
bella
inclinazione
,
allora
figliol
mio
bisognerà
che
tu
ti
decida
a
considerare
molto
seriamente
la
strada
che
percorri
,
e
che
comunque
ti
guardi
dai
passi
cattivi
,
dalle
distrazioni
,
dalle
frivole
occupazioni
e
veda
di
cambiare
radicalmente
sistema
di
vita
,
di
studio
e
di
lavoro
.
Io
non
t
'
ho
mai
nascosto
che
l
'
arte
fosse
una
pratica
,
a
volerla
condurre
bene
,
di
gran
rischio
e
fatica
;
ma
sempre
insieme
ti
dicevo
che
la
sua
eccellenza
e
il
grandissimo
onore
che
può
tornare
a
chi
v
'
attende
sono
appunto
a
prezzo
di
queste
difficoltà
.
Tu
sai
per
contro
il
bene
che
t
'
ho
voluto
e
che
ti
voglio
;
tu
hai
visto
dal
giorno
che
t
'
ho
preso
a
bottega
che
vita
è
stata
la
mia
,
il
fegato
che
mi
ci
son
mangiato
,
per
sostenere
l
'
arte
toscana
all
'
altezza
dei
tempi
:
e
sai
quanto
mi
sorrideva
la
speranza
che
un
giorno
Giotto
,
avend
'
io
chiuso
per
sempre
gli
occhi
alla
bella
pittura
,
potesse
lui
essere
il
vero
erede
e
depositario
dei
buoni
principi
di
quest
'
arte
.
T
'
ho
fatto
vedere
in
che
mani
era
andata
a
finire
,
e
che
pratica
noiosa
,
inerte
e
fredda
gli
altri
pittori
n
'
avevano
fatta
,
al
punto
in
cui
,
da
solo
,
dandomi
anima
e
corpo
,
e
lavorandoci
intorno
come
il
cane
all
'
osso
,
io
mi
son
messo
all
'
opera
,
cercando
con
ogni
studio
d
'
accordare
il
vecchio
latino
col
volgare
,
il
divino
coll
'
umano
.
Nei
primi
tempi
tu
stesso
mi
dicevi
con
giovanile
entusiasmo
che
quest
'
arte
malandata
io
ero
riuscito
una
buona
volta
a
metterla
sopra
solide
fondamenta
,
e
non
c
'
era
insegnamento
dell
'
arte
di
cui
tu
non
t
'
appropriassi
con
poca
lezione
.
Ora
m
'
avveggo
che
se
non
ci
fossi
qui
io
a
rimettertele
in
capo
una
per
una
tu
dimenticheresti
ogni
buona
norma
;
e
così
accade
che
sempre
ci
dobbiamo
rifare
da
capo
e
sprecare
tempo
e
parole
,
chi
sa
poi
con
quale
frutto
.
Che
se
poi
considero
l
'
impiego
frettoloso
e
intemperante
che
adesso
nelle
tue
pitture
fai
d
'
alcuni
tra
i
miei
precetti
,
senza
curare
di
richiamarti
anche
a
quegli
altri
che
insieme
t
'
avevo
impartito
,
davvero
m
'
entra
la
paura
che
,
a
lasciarti
fare
,
tu
riaffonderesti
l
'
arte
proprio
nel
momento
che
stava
sorgendo
.
Tu
concedi
a
te
stesso
,
al
piacere
dei
tuoi
sensi
e
all
'
immaginazione
dei
profani
,
troppo
più
di
quel
che
sia
consentito
all
'
umile
pittura
.
In
quello
che
tu
disegni
e
colorisci
ci
riman
sempre
qualche
cosa
che
poi
divaga
l
'
anima
,
invece
di
guidarla
al
senso
che
hai
voluto
figurare
;
e
qualche
volta
questo
senso
nemmeno
più
lo
si
scopre
,
sopraffatto
com
'
è
da
questo
qualche
cosa
di
estraneo
,
di
troppo
personale
,
di
troppo
domestico
e
confidenziale
,
un
soprappiù
,
direi
,
di
come
fatto
in
casa
,
che
,
figliol
mio
,
assolutamente
non
va
,
e
non
può
andare
.
Guastare
la
pittura
ti
par
forse
poco
,
che
anche
cerchi
di
smontare
la
devozione
della
gente
?
Non
che
ricondurre
alla
Fede
qualche
cuore
torbido
e
stanco
,
vorrai
anche
rubare
al
cielo
le
preghiere
delle
anime
semplici
?
Vorrai
forse
credere
che
l
'
intelligenza
dell
'
Arte
ci
sia
data
da
Dio
solo
per
piacer
nostro
?
Il
ciuco
di
verso
Muccione
,
e
quella
faccia
che
facevi
di
volertelo
mangiare
cogli
occhi
,
a
me
facevan
paura
proprio
per
questo
:
che
già
vedevo
spuntare
il
giorno
che
tu
non
ci
penserai
due
volte
a
dipingere
quel
ciuco
bardato
e
il
boscaiolo
che
gli
teneva
le
braccia
al
collo
;
magari
in
chiesa
,
magari
sopra
una
tavola
d
'
altare
.
Vorrei
poi
che
mi
dicessi
se
credi
veramente
degno
fine
dell
'
arte
perdere
il
tempo
come
tu
fai
a
dipingere
una
per
una
le
pieghe
dei
mantelli
,
i
travicelli
dei
soffitti
,
i
gangheri
delle
porte
,
i
ciuffi
d
'
erba
tra
le
rocce
,
i
tegami
e
le
fiscelle
sulle
mense
,
e
se
credi
di
giovare
all
'
arte
cacciando
in
mezzo
alle
sacre
rappresentazioni
,
come
ho
visto
che
ti
studi
di
fare
,
tutta
una
gente
intrusa
e
senza
nome
,
che
ciascuno
tira
a
sé
per
suo
conto
l
'
attenzione
dei
cristiani
,
quale
per
i
colori
del
vestiario
,
quale
per
la
foggia
della
berretta
,
quale
perché
gli
sei
andato
senz
'
altro
a
ritrattare
il
viso
del
sagrestano
o
del
campanaro
,
che
tutti
quassù
a
bella
prima
s
'
accorgerebbero
di
riconoscere
e
griderebbero
guarda
Maso
e
guarda
Boge
.
Tu
così
non
ti
fai
scrupolo
di
ridurre
i
Santi
Vangeli
a
novellette
di
brigata
,
i
tuoi
Angioli
sono
spalluti
come
uomini
di
fatica
e
con
certe
facce
guanciute
che
sembrano
ingrassati
nella
stia
.
La
pittura
è
fatta
sì
per
gli
occhi
,
che
son
le
porte
dell
'
anima
,
ma
tu
con
quelle
tue
figure
che
paiono
venire
fuori
dalle
pareti
lasci
in
tutti
gli
altri
sensi
di
chi
li
guarda
uno
stimolo
inquieto
e
confuso
,
principalmente
al
tatto
,
che
delle
porte
del
corpo
sai
bene
essere
la
più
carnale
.
Se
i
tuoi
Paradisi
son
pieni
di
ciccia
,
dei
tuoi
Conventi
non
ne
parliamo
.
Ma
io
vorrei
che
tu
immaginassi
un
momento
,
per
analogia
,
che
domani
un
Filosofo
o
un
Poeta
volesse
descrivere
l
'
oltre
tomba
,
Inferno
,
Paradiso
e
Purgatorio
,
col
proposito
d
'
ammonire
i
peccatori
e
ritrarli
dalla
via
della
perdizione
;
credi
tu
che
questi
otterrebbe
il
suo
scopo
se
s
'
indugiasse
a
parlarci
dei
fatti
di
casa
sua
,
dei
suoi
amori
,
delle
sue
corna
,
dei
campanari
della
sua
contrada
?
Tanto
sarebbe
valso
allora
lasciar
la
filosofia
a
dormire
nei
libri
dei
pagani
e
la
poesia
a
cantare
sugli
angoli
di
piazza
per
bocca
d
'
uomini
ignorantissimi
d
'
ogni
scienza
e
d
'
ogni
arte
,
no
?
Bada
a
quel
che
ti
dice
il
vecchio
Cimabue
.
Questa
nostra
cortesia
,
che
pure
ha
parti
degne
e
di
buona
ragione
,
di
voler
volgarizzare
la
Sapienza
Divina
,
non
varchi
il
segno
:
per
noi
sta
tutta
qui
la
difficoltà
e
il
merito
.
Un
antico
Filosofo
ebbe
una
volta
in
sogno
la
visione
delle
idee
della
Scienza
che
in
guisa
di
belle
donne
si
stavano
al
bordello
.
Il
Filosofo
spaventato
disse
:
che
è
questo
?
Non
siete
voi
le
idee
della
Scienza
?
Risposero
che
eran
desse
.
E
siete
al
bordello
?
Risposero
:
e
sei
precisamente
tu
che
qui
ci
fai
stare
.
Allora
il
Filosofo
intese
che
volgarizzare
la
Scienza
vuol
dire
menomare
la
divinità
.
A
quanto
mi
pare
,
anche
tu
,
Giotto
,
vorresti
tradire
la
pittura
e
menarla
diritta
al
bordello
.
Un
po
'
di
silenzio
,
tanto
che
la
sera
s
'
imbruna
.
Poi
Giotto
dice
:
-
Io
,
Cimabue
,
non
vorrei
tradire
nessuno
e
nessuno
menare
al
bordello
.
Solamente
,
non
posso
tenere
questi
miei
occhi
che
non
riguardino
,
e
certo
con
quell
'
insistenza
di
cui
mi
fai
una
colpa
,
le
cose
di
questo
mondo
così
ben
fatto
,
per
un
vivo
e
continuo
desiderio
che
ne
hanno
:
di
modo
che
appena
una
di
queste
tante
cose
me
se
li
prende
,
ogni
altra
voglia
,
ogni
altro
proposito
cade
.
È
più
forte
di
me
.
Ostinarmi
non
varrebbe
a
nulla
;
mentre
a
lasciarmi
andare
tutto
il
cuore
dolcemente
consente
;
ma
l
'
animo
mio
,
t
'
avessi
a
dire
,
tutt
'
altro
che
protestare
,
nella
sua
ragione
tranquillamente
s
'
applaude
,
come
se
una
buona
volta
si
sentisse
perfettamente
a
posto
,
appoggiato
e
difeso
da
tutto
un
mondo
.
In
te
la
fede
,
la
dottrina
,
la
volontà
.
In
me
tutte
queste
belle
cose
a
un
certo
momento
cedono
senza
combattere
,
ed
è
la
Memoria
che
trionfa
,
è
la
Memoria
che
si
serve
di
me
per
rimettere
in
campo
tutto
ciò
che
le
si
è
offerto
,
lasciandomi
solo
la
libertà
di
disporre
i
particolari
come
meglio
mi
può
piacere
;
ma
che
non
vuol
disfare
le
tende
se
non
dopo
ch
'
io
le
ho
dato
la
misura
di
quanto
so
fare
nell
'
arte
mia
.
Ho
capito
che
il
ciuco
di
Muccione
tu
me
lo
vuoi
fare
scontare
.
Peccato
che
io
non
ti
possa
far
capire
l
'
amicizia
che
in
questo
momento
tutta
la
mia
fantasia
sente
per
quel
povero
ciuchino
.
Hai
colto
nel
segno
:
domani
,
o
quando
che
sia
,
io
non
potrò
fare
a
meno
di
disegnarlo
e
di
colorirlo
quale
ancora
lo
vedo
:
perché
s
'
io
torno
a
guardare
in
quella
direzione
,
benché
la
campagna
sia
già
buia
e
il
ciuco
a
quest
'
ora
chi
sa
dov
'
è
arrivato
,
il
mio
occhio
ritrova
ancora
fermi
e
vivi
i
colori
di
quella
scena
senz
'
altro
mutamento
,
forse
,
che
d
'
una
luce
ancor
più
chiara
di
prima
.
Io
ho
bisogno
di
accompagnare
le
cose
fino
al
fondo
.
intanto
i
precetti
me
li
dimentico
,
e
non
serve
nemmeno
che
l
'
oggetto
che
m
'
ha
invaghito
mi
sia
sottratto
alla
vista
,
perché
tanto
continuo
a
vederlo
lo
stesso
e
anche
allo
scuro
sento
che
mi
viene
incontro
.
Sempre
poi
che
tu
mi
parli
dell
'
avvenire
nostro
,
e
dell
'
arte
,
siamo
sinceri
,
oggi
stiam
qui
all
'
osteria
,
domani
tutti
e
due
sotto
l
'
erba
fiorita
,
come
vuoi
che
il
futuro
ci
tocchi
?
Io
sento
piuttosto
una
grande
avversione
per
quelli
che
seguiteranno
a
vedere
il
sole
quando
noi
avremo
gli
occhi
pieni
di
nero
e
niente
più
.
L
'
anima
,
ciascuno
se
la
salvi
come
può
.
Quanto
a
me
,
la
pittura
intendo
di
servirla
alla
mia
maniera
,
e
solo
nella
misura
ch
'
ella
serve
a
me
,
per
le
ore
belle
che
a
prezzo
d
'
una
piacevole
fatica
mi
sa
dare
.
E
quanto
ai
sogni
dei
filosofi
,
a
proposito
,
Cimabue
!
ho
da
raccontarti
anch
'
io
un
sogno
,
e
di
donne
,
sul
genere
di
quello
del
tuo
filosofo
,
ma
non
da
bordello
,
e
con
tutt
'
un
'
altra
conclusione
.
Le
oneste
giovani
donne
del
mio
sogno
erano
dunque
a
banchettare
:
avevan
tutte
un
viso
ridente
,
una
persona
grande
,
riposata
e
come
fluente
.
Io
nel
sogno
stringevo
con
questa
mano
la
vita
della
più
bella
fra
tutte
,
e
invitandola
a
bere
nel
mio
bicchiere
la
richiedevo
del
suo
nome
.
Non
ti
sei
accorto
,
mi
rispondeva
,
amor
mio
,
che
son
la
Pittura
?
Io
ritraevo
subito
atterrito
,
proprio
come
il
tuo
filosofo
,
la
mano
e
il
bicchiere
;
ma
la
Pittura
,
donnescamente
ridendo
,
mi
diceva
:
caro
,
non
ti
scostare
dal
mio
bel
fianco
:
tienci
la
mano
:
dammi
ancora
da
bere
di
quel
buon
vino
:
non
fare
che
mi
passi
l
'
età
,
ché
la
mia
vita
è
di
piacerti
a
questo
modo
.
Vecchio
Cimabue
,
favola
per
favola
,
che
ne
dici
del
mio
sogno
?
S
'
è
fatta
notte
buia
e
tra
il
pergolato
brillano
le
stelle
.
Si
sente
Cimabue
che
risponde
:
-
Favola
per
favola
,
alla
malora
i
sogni
e
qualunque
altra
ispirazione
della
notte
,
bue
d
'
un
Cimabue
che
altro
non
sono
!
Vanamente
contenderei
con
un
incaponito
che
si
difende
a
colpi
di
luna
.
Se
questo
sogno
birbante
tu
l
'
abbia
poi
fatto
a
occhi
chiusi
ovvero
a
occhi
aperti
,
non
posso
dire
d
'
averlo
ben
inteso
.
Però
d
'
una
cosa
son
certo
:
d
'
avertelo
letto
in
faccia
non
più
tardi
della
mattina
che
l
'
hai
strologato
:
ah
sì
!
da
quel
giorno
in
poi
c
'
è
sempre
rimasta
qualche
nuvola
in
aria
,
fra
noi
due
.
Come
discepolo
affezionato
tu
cercavi
di
ritardare
più
che
potevi
il
colpo
ed
hai
voluto
aspettare
che
la
prima
botta
la
dessi
io
;
la
sai
lunga
,
giovanotto
.
E
per
questo
in
fondo
mi
piaci
;
e
tra
che
siamo
al
buio
ti
voglio
anche
dire
che
se
io
credessi
ai
sogni
questo
tuo
mi
ti
farebbe
invidiare
più
che
il
Papa
per
la
sua
infallibilità
e
il
Re
di
Francia
per
le
sue
ricchezze
.
Ma
di
pittura
non
voglio
discutere
:
tu
m
'
hai
fatto
pensare
che
non
è
il
caso
.
Del
resto
la
Fortuna
è
così
vigliacca
che
potrebbe
darsi
benissimo
che
,
come
tu
credi
,
una
bella
mattina
il
più
ignaro
di
tutti
i
dormienti
possa
essersi
svegliato
e
aver
trovato
la
chiave
che
apre
tutte
le
porte
sotto
il
cuscino
.
Nel
qual
caso
,
io
avrei
davvero
curato
bene
i
miei
interessi
!
In
rotta
col
passato
,
mi
sarei
tolto
di
grazia
anche
all
'
avvenire
...
Ma
che
ci
vorresti
fare
?
son
cose
che
succedono
...
Oste
!
ei
di
casa
!
oste
!
un
'
altra
caraffa
di
vino
!
paga
il
vecchio
Cimabue
,
questo
vecchio
lavativo
di
Cimabue
:
e
un
lume
!
che
possa
vederlo
in
viso
il
giovine
manigoldo
che
m
'
ha
da
sotterrare
.
Una
ragazza
entra
col
lume
sotto
il
pergolato
e
non
si
vedono
più
le
stelle
dietro
i
pampani
illuminati
.
Intorno
al
lume
danzano
farfalle
grandi
e
piccine
.
Cimabue
versa
da
bere
.