StampaPeriodica ,
Pirrone
nacque
in
Elide
verso
il
365-360
a
.
C
.
;
e
,
certo
,
nella
città
natale
,
apprese
,
forse
dal
megarico
Brisone
,
figlio
di
Stilpone
,
la
dialettica
megarica
,
cioè
a
tutto
considerare
sotto
due
punti
di
vista
contrari
,
a
trovare
ad
ogni
problema
due
soluzioni
contraddittorie
e
,
al
meno
in
apparenza
,
di
egual
valore
.
Fu
discepolo
del
democriteo
Anassarco
,
dal
quale
imparò
che
le
qualità
sensibili
non
esistono
fuori
di
noi
e
che
il
sommo
bene
è
riposto
nella
calma
.
Con
Anassarco
seguì
l
'
esercito
di
Alessandro
Magno
nella
sua
marcia
trionfale
attraverso
l
'
Asia
,
conobbe
genti
varie
per
razza
,
lingua
costumi
,
credenze
,
si
spinse
fin
nelle
Indie
,
ove
vide
nelle
verdi
selve
errare
i
ginnosofisti
,
staccati
dal
mondo
,
praticanti
il
più
rigido
ascetismo
.
Dopo
la
morte
di
Alessandro
,
Pirrone
tornò
in
Elide
(
322-320
)
,
ove
lungi
da
Atene
e
dalle
scuole
dei
filosofi
,
visse
modestamente
,
insegnando
ed
esercitando
l
'
ufficio
di
gran
sacerdote
.
Morì
verso
il
275-270
senza
nulla
avere
scritto
.
La
sua
dottrina
,
anteriore
certo
al
sorgere
delle
scuole
stoica
ed
epicurea
,
ci
è
nota
da
quanto
ne
dice
il
discepolo
Timone
di
Fliunte
.
Chi
vuol
vivere
felice
(
poiché
,
come
per
tutti
i
pensatori
del
suo
tempo
,
anche
per
Pirrone
il
problema
capitale
è
quello
della
felicità
)
deve
considerare
:
1
)
come
sono
le
cose
in
sé
;
2
)
come
dobbiamo
comportarci
a
loro
riguardo
;
3
)
cosa
risulta
per
noi
da
tale
comportamento
.
Ci
è
affatto
ignoto
come
siano
le
cose
in
sé
,
ché
per
ogni
proprietà
che
attribuiamo
ad
una
cosa
possiamo
,
con
egual
ragione
,
attribuirle
anche
l
'
opposta
.
La
conoscenza
sensibile
non
ci
dà
che
le
apparenze
delle
cose
,
la
coscienza
razionale
riposa
sulla
convenzione
(
nòmo
)
e
sull
'
abitudine
,
sicché
ad
ogni
affermazione
si
può
con
egual
diritto
opporne
una
contraria
di
egual
forza
(
isostheneìaton
lògon
)
.
Se
né
i
sensi
,
né
la
ragione
,
ciascuno
per
sé
,
ci
rivelano
il
vero
,
nemmeno
messi
assieme
ci
daranno
verità
.
Non
sembra
che
Pirrone
o
Timone
abbiano
ulteriormente
sviluppato
i
motivi
dello
scetticismo
.
L
'
originalità
di
Pirrone
fu
non
tanto
nell
'
enunciare
i
motivi
dello
scetticismo
,
quanto
nell
'
affermare
la
necessità
di
tenersi
al
dubbio
e
di
sospendere
il
giudizio
.
Bisogna
non
pronunciarsi
fra
le
opinioni
opposte
(
arrepsìa
)
,
non
dir
nulla
(
afasìa
)
,
non
affermare
né
negare
nulla
(
oudèn
orìzein
)
,
sospendere
il
giudizio
(
epochè
)
,
non
dir
mai
di
una
cosa
che
è
,
ma
solo
che
sembra
così
.
Fra
due
opposte
opinioni
lo
scettico
si
astiene
dallo
scegliere
:
oudèn
màllon
,
ma
in
senso
puramente
negativo
,
come
quando
si
dice
che
non
vi
è
più
Scilla
che
Cariddi
.
Lo
stesso
oudèn
màllon
non
è
che
l
'
espressione
di
un
dubbio
,
con
valore
puramente
problematico
:
in
sé
,
oudèn
màllon
non
è
più
di
quanto
non
sia
(
ou
màllon
èstin
è
ouk
èston
)
.
Lo
scettico
non
nega
la
realtà
delle
apparenze
fenomeniche
(
pàthe
)
,
ma
si
guarda
bene
di
oltrepassarle
e
di
affermarne
o
negarne
la
loro
corrispondenza
alle
cose
in
sé
.
Lo
stesso
dire
che
le
cose
ci
appaiono
così
o
così
,
non
è
un
'
affermazione
dogmatica
,
ma
la
nuda
constatazione
o
confessione
che
il
singolo
fa
del
suo
stato
di
coscienza
(
Cirenaici
)
.
Lo
stesso
principio
che
non
si
deve
affermare
nulla
,
non
è
una
proposizione
dogmatica
,
ma
,
anch
'
esso
la
constatazione
di
uno
stato
d
'
animo
cui
nulla
di
esterno
al
soggetto
corrisponde
.
Dalla
sospensione
del
giudizio
segue
,
quasi
per
caso
,
spontaneamente
,
naturalmente
,
necessariamente
,
come
ombra
il
corpo
(
skiàs
tròpon
)
,
l
'
imperturbabilità
,
l
'
atarassia
,
l
'
apatia
in
cui
consiste
la
virtù
e
la
felicità
.
Infatti
,
ciò
che
turba
gli
uomini
sono
le
loro
opinioni
sui
beni
e
sui
mali
,
donde
derivano
il
desiderio
del
creduto
bene
e
l
'
avversione
del
creduto
male
.
Ma
che
ciò
che
è
creduto
bene
o
male
non
sia
tale
in
sé
,
lo
dimostra
la
varietà
delle
leggi
dei
costumi
delle
opinioni
degli
uomini
sul
bene
e
sul
male
.
Ciò
che
in
sé
sia
bene
o
male
ignoriamo
.
Chi
si
astiene
dal
giudicare
sul
bene
e
sul
male
cessa
totalmente
di
desiderare
e
di
avversare
,
diviene
insensibile
,
indifferente
a
tutto
ciò
che
è
esterno
,
alla
ricchezza
e
alla
povertà
,
alla
vita
e
alla
morte
,
alla
salute
e
alla
malattia
,
ed
in
questo
compiuto
distacco
dal
mondo
trova
il
sommo
bene
.
In
pratica
,
lo
scettico
vive
come
tutti
quanti
gli
uomini
,
conformandosi
alle
necessità
della
natura
,
alle
leggi
e
costumi
del
suo
paese
,
ben
sapendo
che
il
suo
contegno
non
riposa
su
scienza
certa
del
bene
e
del
male
:
se
in
teoria
è
rivoluzionario
,
in
pratica
è
conservatore
.
Certo
egli
soffre
e
gode
come
ogni
altro
uomo
ed
è
soggetto
alle
affezioni
involontarie
e
passive
della
natura
,
ma
-
ed
in
questo
è
la
sua
superiorità
-
egli
si
limita
a
subirle
senza
ritenerle
né
bene
né
male
,
e
così
si
affranca
totalmente
dalla
pressione
del
mondo
esteriore
.
Così
il
pirronismo
si
pone
al
polo
opposto
del
socratismo
:
secondo
questo
,
senza
scienza
non
v
'
è
virtù
né
felicità
;
secondo
quello
,
in
ciò
è
l
'
originalità
sua
,
virtù
e
felicità
sono
possibili
solo
rinunziando
alla
scienza
e
seguendo
passivamente
le
suggestioni
della
natura
animale
e
le
convenzioni
degli
uomini
.
Il
pirronismo
segna
la
bancarotta
del
socratismo
,
il
ritorno
con
chiara
e
precisa
coscienza
all
'
agire
irriflesso
,
istintivo
,
tradizionale
,
convenzionale
,
non
illuminato
dalla
riflessione
e
dal
sapere
,
cioè
al
punto
donde
il
socratismo
aveva
spiccato
il
suo
volo
.
Pirrone
è
un
Socrate
rovesciato
:
e
non
è
certo
uno
degli
enigmi
meno
strani
della
storia
che
il
primo
ad
affermare
in
Grecia
che
la
felicità
si
trova
solo
nell
'
assoluta
indifferenza
verso
tutto
ciò
che
è
esterno
sia
stato
precisamente
colui
che
accompagnò
il
Macedone
nel
volo
vittorioso
attraverso
l
'
Asia
,
e
fu
testimone
della
grandiosa
avventura
di
colui
all
'
ambizione
del
quale
fu
troppo
angusto
il
mondo
.