StampaPeriodica ,
In
quell
'
ordine
che
i
santi
padri
della
letteratura
russa
andarono
rivelandosi
alla
nostra
generazione
,
di
solito
egli
viene
per
ultimo
.
Testimoni
lontani
degli
ultimi
anni
di
Leone
Tolstoi
,
rimasti
poi
sempre
lì
davanti
a
quel
malagevole
finale
giuocatosi
nove
anni
or
sono
in
una
stazione
qualunque
di
laggiù
,
con
non
so
quale
preoccupazione
che
il
conte
,
dalle
spalle
non
meno
che
dal
camiciotto
di
mugik
,
non
vi
abbia
forse
alla
fine
perduto
davvero
il
treno
,
vediamo
splendere
fra
i
nostri
ricordi
più
fermi
le
pianure
percorse
e
i
supremi
cieli
di
Guerra
e
pace
e
ritroviamo
alle
radici
dell
'
istinto
adolescente
il
potente
ribrezzo
sensuale
di
Sonata
a
Kreutzer
.
In
seguito
,
come
Dio
volle
,
siamo
usciti
non
so
se
sani
e
salvi
,
dai
magnetici
caos
dostojewskiani
sui
quali
non
è
il
caso
di
arrischiar
frasi
;
più
tardi
infine
ci
fu
additato
il
medico
Cecov
coi
suoi
"
casi
"
filtrati
in
febbrose
novelle
.
Levatosi
prima
d
'
ogni
altro
fra
i
moderni
e
appunto
perché
ormai
"
classico
"
di
una
letteratura
giovine
e
non
nostra
,
Gogol
ci
si
presenta
ultimo
-
lo
spietato
,
fiabesco
;
omerico
e
vorremmo
quasi
dire
mediterraneo
Gogol
.
Giacché
qua
assistiamo
ad
avventure
di
atmosfera
e
di
natura
,
il
cielo
è
fluido
e
dorato
e
ci
sembra
che
attraverso
ospitali
lontananze
giunge
respiro
di
mare
,
non
già
lo
strategico
mare
della
capitale
ma
l
'
ultimo
vasto
golfo
del
Mediterraneo
dopo
che
questo
ha
varcato
una
porta
d
'
oriente
.
L
'
arte
di
Gogol
è
leggiera
come
l
'
aria
,
minuziosa
ed
esatta
.
Da
essa
noi
possiamo
a
tutta
prima
sì
e
no
indovinare
i
violenti
sbalzi
di
misticismo
di
cui
ci
parla
,
a
note
così
sincere
,
la
sua
biografia
.
Negli
ultimi
anni
egli
getta
nel
fuoco
quanto
può
raccogliere
di
suoi
manoscritti
e
stampati
,
campando
miseramente
distribuisce
ai
poveri
la
pensione
governativa
,
fugge
in
pellegrinaggio
a
Gerusalemme
,
è
raccolto
senza
risorse
in
casa
Tolstoi
.
Ma
il
tentativo
di
assetto
supremo
della
sua
anima
egli
non
ebbe
a
trasportarlo
un
bel
giorno
di
peso
nell
'
arte
come
Tolstoi
.
Il
suo
spirito
limpido
e
sottilmente
commosso
,
quel
pessimismo
come
un
pulviscolo
d
'
oro
sulle
creazioni
matematiche
e
quasi
nere
della
sua
ironia
,
divampò
tutto
,
avvicinandosi
la
fine
,
in
una
fiamma
di
esaltazione
religiosa
;
ma
l
'
elementare
salute
e
la
forza
plastica
del
suo
istinto
di
artista
lo
salvaguardarono
da
tentativi
informi
e
accoppiamenti
ambigui
.
Il
suo
lavoro
non
conosce
la
febbre
,
non
va
tastoni
,
non
si
smarrisce
,
non
tiene
ad
altre
intenzioni
e
indagini
che
non
siano
in
tanto
quella
ariosa
e
inesorabile
della
sua
Russia
.
Una
curiosità
divertita
,
una
riposata
alacrità
,
un
vigore
mattutino
lo
assecondano
sempre
e
ovunque
.
La
sua
lirica
descrittiva
è
tutta
spazio
,
la
sua
psicologia
non
preme
attraverso
faticose
oscurità
,
ma
è
luce
agilmente
portata
,
con
una
compiacenza
minuta
,
amorevole
e
micidiale
,
nei
cantucci
più
appartati
e
polverosi
dell
'
anima
di
quei
suoi
sì
poco
eroici
eroi
.
A
realizzare
il
capolavoro
concorsero
i
due
elementi
che
,
prima
di
Anime
morte
,
si
possono
assai
chiaramente
scorgere
dissociati
nell
'
opera
sua
;
l
'
elemento
fantastico
-
naturale
e
fiabesco
e
l
'
elemento
umano
satirico
;
segnatamente
:
quello
nelle
novelle
ucraine
,
questo
nelle
commedie
e
nelle
novelle
dedicate
al
mondo
della
burocrazia
russa
.
Sulla
traccia
di
questa
duplice
esperienza
l
'
opera
sua
procede
a
comporsi
e
unificarsi
là
dove
il
suo
respiro
si
fa
più
largo
e
profondo
.
Qui
udite
:
pieno
e
frusciante
un
accordo
di
lira
rusticana
,
nei
belli
e
semplici
esordi
,
ci
promette
feste
di
ore
e
di
cieli
andanti
,
di
adolescenti
amori
.
Si
parte
e
si
danza
con
la
comitiva
.
Ed
ecco
,
nel
mezzo
,
non
sai
come
,
una
nota
matta
che
ha
turbato
senz
'
arrestarle
le
liete
cadenze
.
Ci
siamo
:
sono
così
introdotte
,
ancora
di
pieno
giorno
,
inafferrabili
e
intermittenti
diavolerie
crepuscolari
;
finché
,
a
questo
allarme
che
si
è
messo
in
giro
,
suoni
e
voci
si
sbandano
e
chi
prima
e
chi
poi
,
prudentemente
incuriosi
di
come
andrà
a
finire
,
i
compari
se
ne
vanno
a
letto
.
La
notte
rimane
tutta
per
il
giovine
cosacco
che
si
aggira
intorno
ad
un
'
isba
i
cui
colori
traspaiono
favolosamente
attraverso
il
cristallo
stellato
.
Idilli
stregati
,
fluidità
melodica
con
le
mille
grazie
improvvise
della
fiaba
paesana
.
Il
soprannaturale
fermenta
come
,
dopo
la
fiera
,
il
vino
nelle
teste
dei
cosacchi
.
Lungo
queste
siepi
che
separano
gli
innamorati
,
attraverso
queste
campagne
si
va
un
po
'
alla
deriva
,
entro
i
vasti
tutelari
orizzonti
del
paese
natio
.
Questo
mondo
,
cui
la
completezza
e
lo
stacco
vivace
sembrano
conferire
proporzioni
piuttosto
minuscole
,
come
raggiunto
in
una
limpida
lontananza
,
si
muove
nei
suoi
colori
vividi
ma
non
sgargianti
-
qualche
cosa
già
come
la
ricca
e
calma
variegatura
orientale
-
e
coi
suoi
precisi
e
prediletti
attributi
di
costume
,
disegnando
ritmi
ansati
ed
elastici
,
passi
di
corsa
e
finte
fughe
che
ci
hanno
più
volte
richiamato
alla
memoria
le
danze
borodiniane
del
Principe
Igor
.
Mondo
che
procede
sopratutto
dal
vigoroso
stacco
lirico
e
nel
canto
-
sebbene
un
po
'
sciolto
ed
elementare
ancora
a
confronto
delle
opere
ulteriori
-
trova
la
sua
organicità
assorbendo
continuamente
i
nodi
di
ironia
non
amara
ma
prevalentemente
giocosa
,
sempre
più
frequenti
.
Nelle
novelle
d
'
ambiente
burocratico
e
nelle
commedie
,
esiliata
dall
'
appassionante
cielo
della
steppa
ucraina
,
quest
'
ironia
inevitabilmente
brucia
a
fuoco
bianco
la
nuova
materia
misera
e
ridevole
.
Il
gustoso
,
salace
evocatore
della
vita
libera
fantasticante
dei
suoi
cosacchi
,
davanti
allo
spettacolo
degli
automi
viventi
è
preso
da
una
commiserazione
esasperata
e
mortifera
.
Se
poi
tendesse
una
mano
per
soccorrerlo
,
quel
mondo
,
carbonizzato
ormai
dal
suo
sguardo
ardente
,
crollerebbe
forse
in
cenere
.
Ancora
Gogol
non
giunge
ad
assumere
a
tipo
umano
nessuno
di
questi
divertenti
fantocci
,
a
credere
in
lui
più
che
per
brevi
momenti
,
a
stringere
con
lui
l
'
infrangibile
e
ineguale
patto
fra
creatore
e
creatura
.
Spessi
lampi
di
amore
illuminano
-
in
novelle
come
Il
Mantello
-
tipi
quale
il
povero
scriba
Akaki
Akakievic
,
senza
però
trarlo
dal
suo
abbandono
.
È
un
va
e
vieni
di
esseri
tutti
egualmente
sterili
e
ridicoli
:
un
mondo
frantumato
e
troppo
maledetto
che
aspetta
di
liberarsi
e
snodarsi
in
poesia
.
Ma
l
'
arte
qui
si
è
fatta
più
robusta
e
più
precisa
ancora
.
Quel
vento
freddo
generato
dall
'
ironia
spazza
l
'
aria
,
rade
i
contorni
,
rende
invisibili
le
perfette
commettiture
.
Intendo
parlare
sopratutto
delle
commedie
.
Le
battute
con
cui
si
aprono
,
come
nulla
fosse
,
queste
scene
,
hanno
l
'
aria
di
concedere
amabili
indugi
e
riposi
innocenti
e
non
sono
,
fin
dal
principio
,
che
il
più
delicato
e
infallibile
tiro
assassino
.
Direi
che
questi
personaggi
più
che
a
marionette
-
sempre
,
per
loro
natura
,
un
po
'
cenciose
-
fanno
pensare
ad
esseri
abitudinari
,
laccati
e
vacui
come
coleotteri
.
Gogol
opera
subito
intorno
ad
essi
qualche
cosa
come
il
vuoto
,
e
,
avendo
così
tolto
loro
ogni
libertà
,
ne
rimane
arbitro
e
padrone
assoluto
.
Questa
sottrazione
di
iniziativa
e
di
umore
proprio
dai
personaggi
esclude
del
tutto
commedia
di
carattere
.
D
'
altra
parte
non
basta
definire
il
teatro
di
Gogol
commedia
di
costume
.
La
sua
satira
non
ha
intento
pratico
ma
si
svolge
tutta
in
arte
,
e
non
vuole
riformare
proprio
nulla
,
e
non
le
resta
che
eseguire
un
giuoco
di
stile
scenico
e
umoristico
.
Ed
ora
si
fa
avanti
il
signor
Pàvel
Ivanovic
Cicikov
"
in
viaggio
per
affari
personali
"
.
Per
esperienza
ormai
lunga
di
uomini
e
di
fortune
,
uomo
maturo
e
maturo
eroe
.
Ma
da
ultimo
la
sua
temeraria
e
sotterranea
fantasia
di
uomo
pratico
gli
ha
,
a
lui
solo
,
in
un
lampo
di
genio
,
additato
una
impresa
nuova
e
paziente
:
e
in
questa
egli
profonde
i
fascini
di
una
giovinezza
eterna
,
i
tesori
di
una
volontà
che
si
piega
ma
non
si
spezza
.
Svelare
in
poche
righe
in
che
consista
l
'
impresa
non
serve
certo
a
dissipare
quella
feconda
aria
di
mistero
che
avvolge
questo
ineffabile
figuro
.
Egli
va
in
giro
,
da
questo
a
quello
degli
indolenti
signori
terrieri
sparsi
per
la
Russia
,
a
comprar
loro
le
anime
morte
.
Che
cosa
sono
queste
anime
morte
?
I
servi
(
patrimonio
del
signore
)
morti
nell
'
intervallo
di
tempo
fra
l
'
ultimo
censimento
e
quello
ancora
da
effettuarsi
e
quindi
non
ancora
cancellati
dai
registri
di
popolazione
.
Disfacendosene
,
il
signore
non
avrà
più
da
pagare
la
relativa
tassa
,
e
lui
,
Cicikov
,
diventerà
padrone
di
qualche
centinaia
di
anime
morte
che
-
questo
è
,
ben
intenso
,
un
segreto
fra
Cicikov
,
l
'
autore
e
il
lettore
-
cederà
come
vive
,
sotto
ipoteca
,
alla
banca
del
Lombardo
ritraendone
qualche
centinaio
di
mila
rubli
.
La
trovata
perderebbe
sapore
se
non
si
sapesse
che
viene
a
coronare
una
carriera
già
abbastanza
pittoresca
nella
quale
Pàvel
Ivanovic
si
è
visto
più
volte
rovinare
la
"
posizione
"
sotto
i
piedi
,
salvandosi
solo
grazie
alla
sua
prodigiosa
elasticità
e
costanza
;
come
quando
,
per
una
stupida
delazione
,
un
'
ondata
di
scandalo
aveva
minacciato
di
inghiottire
per
sempre
la
sua
fortuna
di
direttore
di
dogana
e
,
contemporaneamente
,
capo
di
un
'
insigne
banda
di
contrabbandieri
.
E
per
giustificare
l
'
assunzione
di
questo
equivoco
cavaliere
a
protagonista
del
suo
poema
moderno
,
Gogol
non
lo
atteggia
a
eroe
di
una
nuova
epopea
,
non
lo
colloca
su
nessun
piedistallo
;
lo
sdraia
comodamente
in
una
vecchia
e
nazionalissima
carozza
da
viaggio
e
gli
fa
percorrere
mezza
Russia
.
Quando
in
Francia
la
reazione
al
primo
romanticismo
determina
Balzac
,
in
Russia
dunque
viene
Gogol
a
mettere
in
pensione
l
'
eroe
"
virtuoso
"
e
a
conferire
dignità
nuova
a
questo
tipo
di
"
intrigante
come
ce
ne
sono
tanti
-
sono
press
'
a
poco
le
parole
di
Gogol
-
ma
così
piene
di
brio
e
di
appetito
"
.
Ma
ben
altro
è
il
contegno
di
Balzac
di
fronte
all
'
"
appetito
"
dei
suoi
personaggi
.
I
segreti
ingranaggi
della
finanza
e
dell
'
imbroglio
lo
incuriosiscono
e
lo
appassionano
al
punto
che
un
indiscutibile
alone
di
"
grandezza
"
accompagna
sempre
i
suoi
Vautrin
e
Du
Tillet
;
"
anime
nere
"
a
casa
loro
nell
'
inferno
della
vita
moderna
,
nelle
quali
-
come
negli
angeli
in
esilio
e
negli
eroi
alla
Birotteau
-
si
ripercuote
l
'
unico
solidale
palpito
di
cui
grandemente
vibra
quell
'
inferno
,
ove
l
'
oro
calamitato
scintilla
dappertutto
e
ciò
che
tocca
manda
a
fuoco
.
È
la
tenace
continua
Francia
,
unitaria
,
sociale
,
ricca
di
scandalo
e
d
'
oro
.
Ma
qui
sono
le
distese
senza
confini
della
Russia
;
le
ampie
ed
uguali
ondulazioni
di
una
campagna
bassa
,
che
,
più
dei
più
alti
monti
,
rendono
distanti
le
anime
e
i
luoghi
e
imprecisabili
,
in
tanta
luce
,
le
direzioni
e
le
distanze
.
Qui
,
prima
che
questo
carattere
di
illimitatezza
smemorante
e
illuminata
e
di
invincibile
miraggio
si
traduca
e
si
condensi
con
la
massima
potenza
tutto
in
psicologia
e
umanità
,
e
meno
in
arte
e
stile
-
Dostojewski
-
,
esso
ci
è
aperto
davanti
in
atmosfera
,
paese
,
idillio
e
lirica
narrativa
.
Dove
le
persone
non
si
affollano
,
i
caratteri
non
si
premono
né
si
compenetrano
determinandosi
a
vicenda
nella
fatica
di
un
nodo
unico
,
di
un
"
intreccio
"
che
riempia
il
romanzo
,
né
alcuno
giganteggia
nel
conflitto
;
ma
,
conservando
più
che
mai
quella
statura
e
quella
grazia
da
Lilliput
-
che
rivelammo
dapprima
nelle
novelle
ucraine
,
automatizzate
di
poi
da
una
radicale
ironia
delle
commedie
-
punteggiando
le
distanze
.
Qua
dunque
non
abbiamo
romanzo
;
piuttosto
una
lunga
fiaba
,
che
a
sua
volta
è
più
che
altro
un
pretesto
.
Ma
da
paese
a
paese
,
attraverso
le
discese
ignare
della
steppa
,
dalle
mattinate
,
ove
la
partenza
mette
un
'
alacrità
e
una
speranza
che
si
respirano
tanto
sono
imprecise
e
ossigenanti
,
alle
sere
di
temporale
in
cui
bisogna
bussar
forte
al
villaggio
padronale
improvviso
nelle
tenebre
,
qualcuno
davanti
a
noi
traccia
un
solco
paziente
e
ci
fa
da
guida
costante
e
sicura
:
Cicikov
.
Il
suo
nome
non
si
dimentica
più
,
né
possiamo
facilmente
staccare
gli
occhi
dalla
sua
figura
nella
quale
crediamo
di
riconoscere
a
volta
a
volta
dei
tratti
noti
.
Era
fra
queste
marionette
burocratiche
dalle
quali
non
pareva
possibile
trarre
tanta
vita
e
tanta
autonomia
,
oppure
si
tratta
di
qualche
figlio
di
cosacchi
-
come
nelle
novelle
ucraine
-
nel
quale
l
'
educazione
della
città
non
ha
che
affinato
l
'
atavico
spirito
avventuroso
e
trasognato
?
È
l
'
uno
e
l
'
altro
,
cinovnik
e
cosacco
.
Pedanteria
untuosa
e
irritante
e
insieme
agio
pigro
e
fantasticante
.
Verme
,
coleottero
,
talpa
,
ma
un
verme
poeta
.
Tutt
'
intento
ad
una
impresa
inconfessabile
e
quasi
immateriale
,
capace
un
giorno
di
fruttargli
un
tesoro
,
e
che
d
'
altra
parte
non
interessa
che
lui
,
la
sua
volontà
scava
una
via
sotterranea
e
sinuosa
;
ma
un
raggio
dei
vasti
quadri
deserti
e
magici
che
gli
passano
intorno
giunge
sempre
fino
a
lui
,
in
fondo
alla
vecchia
britcka
da
viaggio
,
e
soltanto
e
proprio
in
lui
,
in
questo
essere
equivoco
e
ridicolo
,
si
riflette
tutta
la
melanconia
di
quella
musicale
natura
senza
spettatori
.
"
Col
favore
della
calma
e
delle
tenebre
notturne
,
si
udivano
i
placidi
colloqui
degli
abitanti
del
villaggio
,
a
cui
si
mescolava
l
'
abbaiar
dei
cani
di
qualche
capanna
in
quei
pressi
.
Veniva
su
la
luna
e
si
metteva
a
rischiarare
i
luoghi
;
rapidamente
ogni
cosa
fu
irrorata
dalla
sua
dolce
luce
;
magnifichi
quadri
invano
esposti
:
allo
spettacolo
mancavano
gli
spettatori
"
.
Che
cosa
cerchiamo
alla
fine
di
questo
mondo
tutto
mosso
di
tipi
e
di
scene
curiose
e
d
'
un
tratto
poi
così
altamente
deserto
?
Il
deserto
e
l
'
inarticolata
natura
vincono
alla
fine
ogni
affaccendìo
di
genti
,
e
gli
uomini
e
la
vita
presente
spariscono
assorbiti
in
quella
misteriosa
natura
"
povera
"
,
poco
varia
eppure
operante
in
silenzio
come
un
pensiero
,
quasi
chiudesse
il
segreto
di
un
disegno
così
vasto
che
un
giorno
potrà
illuminare
il
mondo
.
E
allora
anche
il
poeta
rimane
solo
,
caduta
la
sua
ironia
,
dileguata
la
compagnia
di
quell
'
eroe
che
sapeva
trovare
ogni
grazia
presso
di
lui
,
e
gli
altri
impagabili
tipi
,
"
irresistibilmente
preso
dall
'
idea
dominante
della
distesa
incommensurabile
"
Uno
stupore
pieno
di
attesa
lo
inchioda
davanti
agli
"
spazi
infiniti
,
senza
un
ricovero
ove
cercare
rifugio
"
;
e
:
"
dond
'
è
,
o
Russia
,
che
sempre
e
dappertutto
il
mio
orecchio
crede
di
distinguere
la
melodia
querula
,
trascinata
,
angosciosa
e
poco
variata
di
quella
canzone
che
fai
risuonare
da
l
'
uno
all
'
altro
dei
tuoi
mari
e
lungo
i
tuoi
fiumi
giganti
?
...
Perché
mi
guardi
tu
a
quel
modo
e
perché
ogni
cosa
che
tu
contieni
appiglia
su
di
me
quel
suo
sguardo
fisso
?
Che
cosa
potresti
tu
mai
aspettarti
da
me
,
così
meschino
?
E
fino
ad
ora
,
io
,
pieno
d
'
ansia
,
sto
qui
alzato
,
immobile
"
.
"
A
questo
punto
,
per
quanto
alieni
da
pathos
messianico
,
ascoltiamo
senza
sforzo
la
sua
voce
quando
vi
si
addensa
,
senz
'
alterarla
affatto
,
questa
calma
profetica
:
Verrà
un
giorno
che
i
Russi
si
leveranno
,
grandi
movimenti
si
manifesteranno
...
e
si
vedrà
quanto
a
fondo
era
caduto
nella
natura
slava
di
quel
seme
di
virtù
che
non
ha
fatto
per
dir
così
che
scivolare
sulla
superficie
di
venti
razze
"
.
E
lasciamolo
nel
momento
ch
'
egli
stesso
,
accingendosi
a
riprendere
il
colorato
filo
della
sua
epopea
,
conclude
:
"
Ma
a
che
pro
'
parlare
di
ciò
ch
'
è
il
segreto
dell
'
avvenire
?
...
Ogni
cosa
alla
sua
volta
,
a
suo
tempo
,
a
suo
luogo
"
.