StampaPeriodica ,
A
un
tratto
il
veterinario
sbucò
di
dietro
lo
stecconato
dell
'
orto
,
attraversò
l
'
aia
avvampata
di
sole
e
si
diresse
verso
la
stalla
.
Era
seguito
da
un
carabiniere
,
dal
garzone
del
macellaio
armato
di
una
sega
e
di
diversi
coltelli
,
e
dalla
guardia
comunale
,
vestita
di
bigio
,
col
berrettino
filettato
di
verde
e
due
bottiglie
,
una
per
mano
,
dalle
quali
esalava
un
puzzo
d
'
acido
fenico
e
di
petrolio
che
si
diffondeva
per
l
'
aria
,
di
qua
e
di
là
.
Dietro
a
loro
si
accalcava
in
tumulto
la
marmaglia
dei
ragazzi
moccolosi
e
scalzi
,
strillando
,
bezzicandosi
.
Di
sulle
porte
delle
case
vicine
,
le
donne
colla
pezzola
sugli
occhi
per
via
del
sole
e
la
treccia
in
mano
,
guardavano
senza
muoversi
.
Alcune
ragazze
invece
che
lavoravano
sedute
in
crocchio
all
'
ombra
del
pagliaio
,
si
rizzarono
in
furia
buttando
la
treccia
sulla
seggiola
e
corsero
a
vedere
.
Le
ciantelle
e
le
voci
riempiron
l
'
aia
di
un
brusio
disordinato
.
Il
veterinario
,
senza
neanche
voltarsi
,
spinse
l
'
uscio
rosso
della
stalla
che
era
rabbattuto
ed
entrò
.
Il
Faluca
che
l
'
aveva
scorto
dal
campo
dove
zappettava
,
arrivò
pure
di
corsa
,
in
zucca
,
scamiciato
,
sudato
dal
gran
caldo
,
traversò
la
calca
dei
bambini
e
delle
ragazze
e
messosi
alla
coda
della
brigata
infilò
anche
lui
nella
stalla
chiudendosi
l
'
uscio
dietro
.
La
stalla
bassa
e
umida
,
era
immersa
in
una
oscurità
quasi
completa
;
la
poca
luce
verdognola
che
scendeva
da
un
finestrino
,
attraverso
i
pampani
di
un
tralcio
avviticchiato
all
'
inferriata
,
non
lasciava
scorgere
altro
che
un
manzo
bianco
,
ritto
accanto
al
muro
,
con
la
testa
rivolta
sospettosamente
verso
la
porta
;
ma
non
passò
un
minuto
che
anche
la
massa
enorme
del
bue
morto
apparve
distinta
ai
piedi
del
vivo
.
Giaceva
arrovesciato
sulla
schiena
con
le
quattro
gambe
in
aria
,
il
corpo
gonfio
e
duro
,
il
muso
volto
per
parte
e
la
lingua
paonazza
che
penzolava
fuori
dei
denti
.
Di
fra
il
corno
e
l
'
orecchio
incartapecorito
si
vedeva
l
'
occhio
bianchiccio
,
velato
che
conservava
ancora
come
un
'
espressione
di
terrore
.
La
moglie
del
contadino
,
che
nessuno
aveva
ancor
vista
,
ritta
nel
buio
vicino
al
falcione
,
guardava
la
bestia
e
piangeva
silenziosamente
.
Un
ragazzo
di
una
tredicina
d
'
anni
le
si
stringeva
addosso
.
e
anche
lui
fissava
il
cadavere
del
manzo
;
ma
il
suo
viso
era
duro
e
pareva
che
non
pensasse
a
nulla
.
-
Dunque
,
sor
Negri
,
-
domandò
il
capoccia
,
rompendo
per
il
primo
il
silenzio
-
lei
la
crede
?
...
-
Credo
?
-
rispose
il
veterinario
,
voltandosi
quasi
offeso
alla
domanda
inattesa
-
non
credo
,
ne
son
certo
!
Era
un
omino
macilento
e
dispettoso
,
vestito
di
lustrino
nero
,
calvo
e
con
degli
occhietti
e
un
naso
rosso
da
ubriacone
.
La
sua
risposta
fece
restar
male
il
contadino
.
-
Bah
!
-
fece
questi
,
incredulo
,
e
abbassò
la
testa
,
rapata
.
-
Che
bah
!
e
non
bah
!
-
ribatté
l
'
altro
-
v
'
ho
detto
che
è
carbonchio
,
malattia
contagiosa
e
che
bisogna
sotterrarlo
;
cosa
vorreste
?
farlo
mangiare
alla
gente
?
La
donna
,
come
se
non
avesse
aspettato
che
questa
sentenza
,
scoppiò
in
singhiozzi
ed
uscì
dalla
stalla
.
Il
carabiniere
,
la
guardia
e
il
garzone
del
macellaio
si
guardavan
fra
loro
come
per
domandarsi
l
'
un
l
'
altro
cosa
bisognasse
fare
.
-
Avanti
!
-
disse
allora
il
veterinario
rivolto
verso
il
giovane
beccaio
-
levagli
la
pelle
e
sparalo
.
Non
hai
mica
dei
graffi
nelle
mani
eh
?
-
domandò
poi
-
bada
che
è
pericoloso
.
Ma
il
giovanotto
non
l
'
ascoltò
nemmeno
.
Pareva
che
nessuno
credesse
-
alla
malattia
della
quale
il
veterinario
voleva
far
credere
fosse
morto
il
bove
.
I
tre
uomini
,
aiutati
dal
capoccia
e
dal
ragazzo
,
presero
la
bestia
per
la
coda
e
la
trascinarono
nel
mezzo
della
stalla
.
Il
Negri
che
si
sentiva
affogare
dall
'
odor
grave
del
concio
ribollito
e
del
fiato
della
bestia
e
degli
uomini
,
accese
un
mezzo
sigaro
e
messe
la
testa
fuori
dell
'
uscio
.
Intanto
il
beccaio
affilò
il
coltello
e
cominciò
a
sgozzare
l
'
animale
.
Il
sangue
di
già
rappreso
non
sgorgò
per
la
ferita
;
ma
quando
la
testa
fu
recisa
un
rivoletto
rosso
cominciò
a
colare
dalla
gola
lacerata
,
andando
a
sparire
fra
il
letame
.
Il
ragazzo
prese
la
testa
per
le
corna
ed
andò
a
posarla
in
un
cantuccio
:
-
Tieni
anche
queste
-
disse
il
macellaio
;
e
porse
al
ragazzo
anche
le
quattro
zampe
,
che
aveva
già
tagliato
ai
garretti
una
dopo
l
'
altra
,
d
'
un
sol
colpo
,
perché
le
mettesse
accanto
alla
testa
.
Poi
si
mise
a
sventrare
il
bue
per
levargli
la
pelle
,
che
buttò
nella
greppia
,
dopo
averla
legata
con
la
coda
come
con
un
canapo
.
La
carcassa
della
bestiaccia
,
decapitata
,
mutila
,
sanguinolenta
cominciava
davvero
a
far
ribrezzo
e
pietà
,
con
quei
cinque
uomini
che
le
si
accanivano
sopra
.
Tenendola
ciascuno
per
un
dei
tronconi
delle
gambe
,
costoro
impedivano
che
rotolasse
,
mentre
il
garzon
del
beccaio
andava
immergendo
il
suo
coltellaccio
nell
'
interiora
,
sgranandola
come
una
zucca
matura
.
Quand
'
ebbe
finito
anche
questa
operazione
e
che
il
buzzo
si
sganasciò
oscenamente
lasciando
sgorgare
le
budella
e
lo
sterco
sulle
lastre
dell
'
impiantito
,
si
fece
dar
la
sega
e
squartò
il
cadavere
in
grossi
pezzi
.
Il
veterinario
,
che
di
tanto
in
tanto
era
andato
voltandosi
di
sull
'
uscio
,
appena
vide
che
il
lavoro
era
finito
,
rientrò
nella
stalla
e
disse
al
beccaio
di
sbranare
in
più
posti
i
quarti
;
poi
comandò
alla
guardia
di
versar
nelle
ferite
e
su
tutta
la
carne
l
'
acido
fenico
della
boccia
.
L
'
odor
pestifero
del
disinfettante
riempì
la
stalla
obbligando
gli
uomini
a
tapparsi
il
naso
con
le
dita
.
-
Ora
-
ordinò
ancora
il
veterinario
-
buttatelo
sur
un
carretto
e
via
.
E
lei
-
aggiunse
rivolgendosi
al
carabiniere
-
badi
bene
che
sia
sotterrato
tutto
,
tutto
capisce
?
Ne
è
responsabile
.
Voi
poi
-
concluse
,
parlando
questa
volta
alla
guardia
comunale
,
-
non
dimenticate
d
'
annaffiarlo
col
petrolio
dell
'
altra
boccia
-
Mi
raccomando
.
E
senza
salutar
nessuno
si
allontanò
.
Il
ragazzo
del
contadino
a
un
cenno
del
padre
sparì
anche
lui
e
dopo
pochi
minuti
ritornò
conducendo
per
la
briglia
un
ciuco
attaccato
a
un
barroccino
.
Le
cosce
,
le
spalle
,
la
testa
e
le
zampe
del
bue
furon
caricate
e
il
lugubre
corteggio
si
mise
in
cammino
.
Intanto
la
folla
rimasta
fuori
era
andata
ingrossando
.
Oltre
le
donne
e
i
ragazzi
,
alcuni
braccianti
e
contadini
del
vicinato
,
giovani
e
vecchi
,
eran
venuti
,
attratti
dalla
curiosità
,
e
guardavano
quelli
enormi
brandelli
di
carne
sanguinosa
,
fatta
anche
più
rossa
dalle
tinte
accese
del
sole
di
già
basso
,
con
una
specie
di
avidità
e
di
rimpianto
.
Di
qua
e
di
là
qualche
voce
saliva
anche
a
esprimere
questi
sentimenti
e
le
donne
stesse
,
invece
d
'
inorridire
,
lanciavano
sul
barroccino
degli
sguardi
cupidi
,
delle
parole
di
scherno
sul
carabiniere
e
la
guardia
che
andavano
a
far
da
becchini
.
Sembrava
che
ogni
stomaco
palpitasse
di
bramosia
per
quella
carne
infetta
.
Uomini
,
donne
e
ragazzi
parevano
una
turba
affamata
o
una
muta
di
cani
mugolanti
dietro
al
pasto
.
L
'
uno
eccitava
l
'
altro
con
parole
piene
d
'
ingordigia
.
-
Che
bistecche
eh
?
che
umidi
!
-
E
che
minestre
!
-
Bravo
e
il
petrolio
?
e
il
carbonchio
!
-
obiettava
qualche
schizzinoso
timidamente
.
-
Ma
che
carbonchio
!
c
'
è
da
dar
regola
al
Negri
.
Per
lui
,
quando
gli
ha
bevuto
,
tutte
le
malattie
son
carbonchio
.
N
'
avessi
uno
stufatino
tutti
i
giorni
!
-
Peccato
-
E
il
povero
Faluca
che
ha
il
male
,
il
malanno
e
l
'
uscio
addosso
!
Se
fossi
stato
io
ne
'
suoi
piedi
non
me
lo
levavan
di
sotto
,
te
lo
dice
Parretto
!
S
'
aveva
a
far
baldoria
.
E
tutti
rimpiangevano
tanta
grazia
di
Dio
buttata
a
ingrassar
gli
ulivi
.
Qualcuno
si
staccò
dal
gruppo
e
s
'
accompagnò
al
Faluca
che
camminava
rabbuiato
con
un
forcone
sulla
spalla
dietro
al
figliuolo
.
Il
carabiniere
e
la
guardia
andavano
in
silenzio
sotto
le
rame
dei
loppi
,
su
per
la
collina
ombrosa
in
cima
alla
quale
una
buca
scavata
a
piè
d
'
un
fico
aspettava
fin
dalla
mattina
la
carne
del
bue
morto
.
Verso
mezzanotte
,
la
casa
del
Faluca
era
piena
di
gente
.
Il
Moro
,
il
Ricciolo
,
il
Rosso
,
Italo
di
Parretto
,
Gioia
,
Sciamagna
,
tutti
quelli
insomma
che
avevano
assistito
al
seppellimento
del
bue
eran
venuti
sull
'
annottare
e
tutti
insieme
,
con
marre
e
pale
sulle
spalle
,
erano
tornati
di
nascosto
sulla
collina
.
Un
'
ora
dopo
eran
ridiscesi
con
le
carniere
gonfie
;
e
adesso
aspettavano
chiacchierando
in
cucina
,
chi
a
cavalcioni
sulla
panca
,
accanto
alla
tavola
apperecchiata
,
chi
seduto
in
bilico
sulla
seggiola
con
le
spalle
alla
madia
,
vicino
alla
finestra
per
fuggire
il
calore
che
spargeva
nella
stanza
un
fuoco
infernale
scoppiettante
sotto
una
gran
caldaia
che
avvolgeva
tutta
delle
sue
fiamme
veementi
.
Di
donne
non
c
'
era
che
la
moglie
del
Faluca
,
la
quale
,
smesso
di
singhiozzare
,
correva
qua
e
là
per
la
cucina
splendente
,
si
arrabattava
intorno
a
delle
larghe
bistecche
che
arrostivano
su
dei
treppiedi
in
un
canto
del
focolare
,
schiumava
la
caldaia
bollente
,
condiva
questa
o
quella
pentola
,
nettava
insalata
e
radici
.
Il
ragazzo
come
inebriato
dal
profumo
che
montava
dagli
intingoli
e
dal
brodo
,
si
dava
da
fare
anche
lui
,
con
le
gote
in
fiamme
e
gli
occhi
lustri
;
risciacquava
i
bicchieri
,
levava
l
'
olio
ai
fiaschi
,
grattava
il
cacio
per
i
maccheroni
.
In
quanto
al
capoccia
non
pareva
più
lo
stesso
uomo
aggrondato
della
sera
.
Era
seduto
,
quasi
sdraiato
,
col
gomito
appoggiato
allo
spigolo
della
tavola
e
la
testa
sulla
manaccia
aperta
,
con
la
pipa
in
bocca
,
e
si
rallegrava
con
gli
amici
del
bel
tiro
fatto
al
sor
Negri
.
Ogni
tanto
sputava
per
dare
un
'
occhiata
di
tralice
ai
preparativi
della
cena
.
-
Che
il
diavolo
se
lo
porti
lui
e
il
suo
acido
fenico
!
c
'
è
voluto
un
tino
d
'
acqua
per
mandarne
via
il
sito
.
L
'
acido
fenico
!
il
petrolio
!
...
aggiungeva
scuotendo
la
testa
-
una
bestia
che
non
se
ne
vedeva
,
sana
come
una
lasca
!
lo
so
io
per
via
di
che
l
'
è
morta
!
Qualche
animalaccio
fra
il
segato
,
ve
lo
dico
io
!
qualche
ragno
,
qualche
scorpione
.
Gliel
'
ho
detto
anche
a
lui
;
ma
sì
!
quando
gli
ha
un
po
'
di
vino
per
la
testa
!
...
Gli
altri
approvavano
in
coro
.
Ogni
tanto
qualcuno
usciva
fuori
con
una
frase
mozza
che
i
compagni
dovevano
completare
a
colpo
.
-
Cari
miei
,
gli
è
un
darci
!
secondo
come
la
gli
frulla
!
...
-
Vorrei
averli
io
i
marenghi
de
'
santantòni
che
ha
fatto
smerciar
lui
!
-
Ai
miei
tempi
-
aggiungeva
uno
un
po
'
più
anziano
degli
altri
-
ma
che
c
'
era
tutte
queste
calìe
!
...
Mi
ricordo
quando
morì
la
mucca
a
Natale
...
E
ognuno
aveva
da
raccontare
come
tanti
avessero
mangiato
e
venduto
la
carne
delle
bestie
morte
da
sé
,
senza
che
mai
fosse
successo
nulla
.
Il
Ricciolo
narrò
di
due
che
una
volta
s
'
eran
fatto
arrostire
un
vitellino
nato
morto
e
poi
l
'
avevan
mangiato
tutto
.
-
E
non
moriron
mica
-
concluse
.
-
Solamente
siccome
gli
avevan
fatto
indigestione
,
sapete
cosa
fece
il
dottore
?
li
fece
entrare
in
un
fiume
fino
alla
gola
e
non
fu
altro
.
Frattanto
la
massaia
aveva
scodellato
i
maccheroni
e
ognuno
prese
il
proprio
posto
.
Uno
dopo
l
'
altro
i
tegami
,
i
piatti
di
salse
,
le
marmitte
d
'
intingoli
,
i
vassoi
colmi
di
bistecche
passavano
dal
focolare
alla
tavola
e
andavano
vuotati
d
'
un
tratto
.
Il
vino
scintillava
nei
bicchieri
vuotati
d
'
un
tratto
e
ripieni
,
infondendo
nei
petti
un
'
allegria
fragorosa
.
Fra
il
rumore
dei
coltelli
e
delle
forchette
una
gioia
bestiale
si
propagava
per
la
vasta
cucina
affumicata
che
la
fiammata
e
i
lumi
a
mano
riempivano
di
riflessi
e
di
grandi
ombre
.
Gli
odori
della
carne
abbrustolita
e
del
vino
si
mescolavano
a
quelli
del
sudore
e
del
tabacco
,
e
gli
occhi
e
le
gote
si
accendevano
per
la
voluttà
del
bagordo
.
Ben
presto
però
anche
la
baldoria
cessò
e
come
se
tutti
gli
spiriti
vitali
fossero
scesi
negli
stomachi
un
silenzio
quasi
religioso
piombò
su
quella
ribotta
.
Assorti
tutti
nella
soddisfazione
d
'
ingollar
cibi
succolenti
,
con
le
nari
e
il
cervello
impinguati
dei
fumi
del
pasto
,
nessuno
dei
terribili
convitati
parlava
più
e
fra
l
'
acciottolio
delle
terraglie
e
il
suono
delle
posate
battute
nelle
scodelle
e
nei
denti
,
non
si
udiva
che
il
crepitar
della
fiamma
attutita
e
il
dimenar
delle
ganasce
.
Ma
dalla
finestra
aperta
per
la
quale
non
si
vedeva
né
il
cielo
né
gli
alberi
fronzuti
e
carichi
di
frutti
maturi
,
entrava
un
alito
di
vento
che
aleggiando
per
la
stanza
faceva
tremar
le
fiaccole
dei
lumi
a
olio
come
se
la
morte
vi
soffiasse
sopra
.