StampaPeriodica ,
Aveva
sedici
anni
,
voleva
fare
della
poesia
.
Solo
al
mondo
,
per
vivere
,
accettò
un
impiego
presso
un
avvocato
;
stipendio
:
quindici
lire
al
mese
.
Andava
la
mattina
dalle
nove
a
mezzogiorno
e
il
pomeriggio
dalle
due
alle
sei
,
ore
che
passavano
nella
trascrizione
monotona
di
documenti
e
citazioni
e
nel
ricevere
in
anticamera
ladri
e
furfanti
che
venivano
a
chiedere
il
patrocinio
penale
del
suo
padrone
.
Il
quale
era
l
'
opposto
della
poesia
;
uomo
di
cuore
così
alla
grossa
,
ma
rude
,
secco
,
dolciastro
nel
buon
umore
e
violento
nella
collera
.
Paolino
ogni
metà
di
mese
gli
chiedeva
un
anticipo
sul
mensile
,
cogliendolo
naturalmente
in
un
'
ora
buona
.
L
'
avvocato
,
senza
guardarlo
in
viso
,
afferrava
il
portafoglio
:
-
Un
anticipo
?
Cinque
lire
?
Ma
sicuro
,
subito
;
io
faccio
tutte
le
possibili
facilitazioni
...
E
snocciolava
lo
scudo
.
Intanto
il
ragazzo
studiava
nei
ritagli
di
tempo
,
e
molto
,
aspettando
con
sicurezza
la
fioritura
della
propria
anima
.
Era
ancora
tutto
primitivo
;
il
sentimento
resisteva
all
'
arte
in
lotte
disperate
.
Soffriva
la
prigionia
dell
'
ufficio
,
amava
i
colori
l
'
acqua
,
la
luce
,
le
piante
e
doveva
contemplare
quattro
sedie
,
un
tavolino
,
la
macchina
da
scrivere
.
A
volte
sentendosi
sperduto
urlava
il
proprio
nome
:
-
Io
,
Paolo
Brunati
,
eccomi
qui
.
In
aprile
,
ornò
la
scrivania
con
un
ramicello
fiorito
che
il
principale
regolarmente
cestinava
alla
sua
entrata
e
che
Paolo
riportava
sempre
con
soave
ostentazione
.
La
sera
,
prima
di
intanarsi
nella
soffitta
,
si
immergeva
con
voluttà
nella
mestizia
del
vespro
,
tra
i
profumi
della
primavera
,
commosso
fino
al
pianto
.
Ma
la
prigionia
pesava
ogni
giorno
di
più
.
Maggio
lo
rese
furioso
,
giugno
lo
spronò
al
riscatto
.
-
Piantare
l
'
impiego
!
-
Accarezzò
l
'
idea
;
la
portò
nell
'
anima
,
permise
che
invigorisse
da
sola
;
l
'
aurora
,
il
tramonto
,
la
notte
,
lo
trovavano
sempre
più
forte
.
Lui
sempre
più
bella
.
Dunque
?
-
Gli
chiedevano
le
piante
-
vuoi
vederci
fiorire
ora
per
ora
?
E
le
nuvole
:
-
Vuoi
venire
con
noi
?
E
le
stesse
:
-
Vuoi
salire
,
salire
,
salire
?
Paolino
rispose
di
sì
la
sera
del
30
luglio
.
Aveva
trovato
anche
un
magnifico
pretesto
perché
l
'
animo
la
vincesse
sul
corpo
.
Lui
non
possedeva
neppure
un
ritratto
della
mamma
;
bisognava
girare
il
mondo
e
conquistarlo
.
Meta
sublime
al
pellegrinaggio
di
un
adolescente
.
Poteva
bene
il
corpo
digrignare
i
denti
,
ma
l
'
anima
era
felice
.
Da
chi
avrebbe
avuto
il
ritratto
?
Da
una
vecchissima
prozia
materna
rimasta
sola
dopo
la
morte
dell
'
unica
sorella
e
che
abitava
un
villaggio
alpestre
,
sperduto
nel
Biellese
.
Il
trentuno
di
luglio
Paolo
Brunati
presentava
ufficialmente
le
sue
dimissioni
.
L
'
avvocato
allibì
:
-
Ma
dove
intende
di
andare
?
-
In
campagna
.
-
Lei
?
-
Sì
;
ho
dei
risparmi
.
-
Va
bene
:
se
va
a
star
meglio
,
sia
pure
:
ecco
il
mensile
intero
,
non
calcolo
l
'
anticipo
che
le
ho
già
dato
.
Io
faccio
sempre
tutte
le
facilitazioni
...
La
mattina
dopo
con
un
pacco
assai
leggero
d
'
indumenti
era
alla
stazione
.
Per
economia
...
prese
il
biglietto
solo
fino
a
tre
quarti
di
strada
,
si
godette
la
piattaforma
di
terza
classe
,
giacché
il
treno
brutto
o
bello
gli
rappresentava
non
altro
che
il
mezzo
dell
'
esecuzione
del
suo
sogno
.
In
quell
'
adolescente
c
'
era
la
tempra
di
chi
,
con
lo
spirito
,
arriva
dove
vuole
.
Scese
ad
una
stazione
secondaria
,
sperduta
in
un
mare
di
verde
e
d
'
oro
e
si
avviò
col
pacco
,
guardingo
a
non
premere
col
piede
né
un
ciuffo
d
'
erba
,
né
una
spiga
di
grano
alle
radici
.
Care
creature
vegetali
!
E
che
aria
fine
,
che
luccichio
tremulo
intorno
!
Di
fronte
le
montagne
materne
con
delle
cuffie
nevose
sulle
creste
,
si
avvicinavano
.
Vedeva
,
netti
,
i
fianchi
,
le
spaccature
,
le
frane
,
i
nastri
argentei
dei
corsi
d
'
acqua
,
le
selve
rampicanti
.
Ripassò
,
di
ritorno
,
il
treno
.
Non
lo
interessava
più
.
Ora
era
la
terra
,
il
piccolo
sentiero
,
che
lo
conduceva
al
ritratto
della
madre
.
Ecco
,
ecco
il
paesello
sopra
un
picco
che
pareva
continuare
l
'
assalto
al
cielo
grazie
ad
uno
slanciato
e
aguzzo
campanile
,
il
più
alto
dei
dintorni
.
Paolo
saliva
una
di
quelle
strade
di
montagna
che
sono
vere
scale
,
scavate
nella
roccia
,
dai
gradini
irregolari
e
larghi
.
Saliva
col
cuore
in
tumulto
.
Quale
la
casa
della
vecchietta
?
Un
prete
annoso
e
rubizzo
gli
rese
il
grato
servigio
di
accompagnarlo
fino
alla
soglia
,
placidamente
.
Il
cuore
di
Paolo
balzava
,
irrompeva
.
Il
buon
prete
voleva
sapere
chi
fosse
.
-
Un
pronipote
.
-
Davvero
!
Chi
sa
che
piacere
per
l
'
avola
!
Chi
sa
che
piacere
!
-
Si
fermò
presso
una
porticina
e
,
a
testa
alta
,
chiamò
:
Sora
Felicita
!
una
visita
!
-
poi
si
piantò
ad
aspettare
anche
lui
,
con
le
mani
nelle
tasche
e
il
cappello
un
po
'
di
traverso
.
Paolo
intimidito
avrebbe
pagato
il
resto
del
suo
peculio
per
congedarlo
.
-
Grazie
,
reverendo
.
Grazie
,
non
occore
altro
.
-
Ma
sì
,
il
reverendo
era
avido
del
loro
incontro
e
volle
assistervi
.
Ne
capitavano
così
pochi
di
spettacoli
lassù
.
Un
passo
affrettato
di
vecchia
;
un
colpo
di
tosse
;
la
porta
si
aprì
.
Che
cosa
piccolina
anche
sua
zia
!
Come
lui
.
Si
abbracciarono
,
stupiti
,
come
due
secoli
,
uno
in
sul
finire
,
l
'
altro
sul
nascere
.
Si
guardarono
con
un
vago
dubbio
inconfessato
sulla
loro
identità
personale
.
Ella
non
si
dava
pace
come
lui
risuscitasse
soltanto
allora
.
Paolo
non
si
dava
pace
di
non
averla
cercata
prima
.
E
il
buon
reverendo
soddisfatto
riprese
la
sua
strada
e
sorrideva
come
tutto
fosse
accaduto
a
lui
.
Essi
entrarono
.
Sulle
pareti
non
c
'
era
il
ritratto
della
mamma
.
Cominciò
uno
scambio
di
notizie
che
non
finiva
più
.
-
Tu
,
tu
Paolino
!
Sei
proprio
tu
?
-
E
un
pianto
.
-
Sì
eccomi
qui
,
proprio
io
.
-
E
cosa
fai
tu
solo
nel
mondo
?
-
Un
altro
pianto
.
-
Studio
.
-
E
chi
ti
fa
studiare
?
-
Lavoro
,
guadagno
e
studio
da
me
.
-
Miracolo
!
Miracolo
!
-
Qui
due
lacrimette
di
meraviglia
.
Poi
la
vecchietta
,
quasi
ottantenne
,
ripresa
dall
'
egoismo
incosciente
dell
'
età
che
precipita
verso
la
tomba
,
parlò
di
sé
.
-
Io
invece
,
sono
alla
fine
...
ho
perduto
tutto
il
mio
denaro
sulle
banche
,
vivo
male
...
Non
posso
darti
nulla
,
Paolino
...
Paolino
,
fu
tanto
uomo
da
rassicurarla
che
non
voleva
...
nulla
...
Infatti
,
guardando
la
prozia
,
ebbe
una
sensazione
di
infinita
pena
:
piccola
,
stecchita
,
avvolta
in
vesti
antiche
e
stinte
;
gli
occhi
respinti
nell
'
orbita
verso
il
buio
,
le
mani
spolpate
un
po
'
tremanti
.
Appena
la
si
poteva
scorgere
in
quella
poltrona
.
Paolo
dopo
la
pietà
per
la
zia
sentì
un
'
improvvisa
nostalgia
del
sole
.
Forse
era
anche
appetito
.
La
vecchietta
si
levò
,
alla
fine
dei
lamenti
,
sorrise
,
fece
un
gesto
con
le
mani
come
a
scacciare
i
fantasmi
del
dolore
,
e
si
occupò
del
pranzo
.
Ma
sul
più
buono
del
lavoro
,
mentre
Paolo
la
seguiva
qua
e
là
per
la
cucina
stretta
,
sempre
con
sulle
labbra
una
domanda
intorno
al
ritratto
di
mamma
,
ella
s
'
interruppe
.
-
Sai
,
non
posso
darti
dei
quattrini
,
ma
ci
ho
una
cosa
per
te
,
una
cosa
...
-
Una
fotografia
della
mamma
!
-
Anche
quella
,
se
non
l
'
hai
,
...
Ma
ho
un
'
altra
cosa
.
-
Dammela
,
zia
!
-
disse
Paolo
giungendo
le
mani
.
-
Te
la
dò
,
vieni
con
me
.
-
Subito
!
La
vecchia
posò
una
forchetta
,
andò
al
canterano
del
settecento
,
aprì
il
primo
cassetto
colmo
di
reliquie
di
tutte
le
forme
...
-
Eccolo
...
Era
un
ritratto
del
1880
,
scolorito
ma
non
alterato
.
Paolo
guardò
e
lo
baciò
silenziosamente
,
senza
ascoltare
i
commenti
tremuli
della
zia
le
cui
lacrime
gocciolavano
pel
cassetto
aperto
.
-
Sei
contento
?
Paolo
era
corso
alla
finestra
a
guardare
la
fotografia
.
Com
'
era
bella
sua
madre
!
Un
aspetto
dolce
di
creatura
destinata
al
sacrificio
:
i
capelli
spartiti
sulla
fronte
in
due
onde
dolcissime
che
scendevano
a
un
rapido
contatto
con
l
'
arco
delle
sopracciglia
.
Gli
occhi
mesti
,
aperti
al
sogno
guardavano
il
dolore
;
la
bocca
senza
sorriso
ma
non
triste
.
La
testa
leggermente
inclinata
.
Una
margherita
tra
i
capelli
,
a
destra
.
La
zia
,
non
si
ricordava
più
dove
aveva
posata
la
forchetta
;
la
cercò
,
corse
al
fornello
,
scostò
dalla
brace
una
padellina
,
dove
sfrigolava
del
burro
,
poi
tornò
al
cassettone
chiamando
Paolino
.
-
C
'
è
anche
questo
...
-
Un
altro
ritratto
?
-
No
...
-
fece
la
zia
aprendo
la
bocca
sdentata
ad
un
sorriso
ovale
di
stupore
,
un
sorriso
particolare
di
alcuni
vecchi
.
-
È
l
'
oro
di
mamma
tua
...
che
io
ti
regalo
:
ecco
l
'
anello
nuziale
,
i
pendenti
,
gli
orecchini
...
Sono
tuoi
,
Paolino
:
Dio
ti
manda
in
tempo
;
se
non
venivi
chissà
!
...
Conservalo
,
sai
...
E
tornò
al
burro
sfrigolante
che
aspettava
un
rosso
pomodoro
per
diventare
sugo
appetitoso
.
Il
ragazzo
non
osava
appropriarsi
di
tanta
ricchezza
,
di
tanto
ben
di
Dio
.
-
L
'
oro
,
l
'
oro
!
Paolo
non
aveva
mai
pensato
all
'
oro
che
in
sogno
,
come
alle
stelle
,
alla
luna
...
Dopo
il
pranzo
minuscolo
,
un
po
'
troppo
minuscolo
,
uscirono
a
braccetto
.
La
zia
presentò
a
tutti
il
pronipote
,
così
giovane
che
si
guadagnava
già
da
vivere
;
visitarono
il
parroco
,
andarono
al
cimitero
,
a
due
passi
da
casa
per
rendere
omaggio
all
'
altra
zia
.
Le
ore
della
sera
furono
terribili
.
La
vecchietta
,
forse
per
abitudine
di
tutte
le
sere
,
rannicchiatasi
nell
'
angolo
della
finestra
che
rispondeva
quasi
sul
cimitero
,
si
immerse
nel
ricordo
della
sorella
,
nominandola
di
quando
in
quando
.
Non
parlarono
più
.
Imbruniva
;
le
croci
ingrandivano
come
ombre
.
Anche
la
zia
pareva
un
'
ombra
lamentosa
.
Paolo
intuì
che
la
poveretta
aveva
paura
della
morte
.
L
'
Avemaria
suonò
come
un
monito
lungo
accasciato
:
pareva
la
voce
di
quella
desolazione
.
Venne
dal
di
fuori
con
un
profumo
di
campagna
il
tremito
dei
grilli
,
legato
serrato
,
dolce
e
doloroso
...
La
giornata
finì
con
un
reciproco
addio
,
fra
prozia
e
pronipote
,
un
addio
a
fior
di
labbro
,
che
pareva
dovere
essere
l
'
ultimo
per
l
'
eternità
.
A
l
'
alba
,
col
solito
pacco
di
indumenti
assicurato
ad
uno
spago
rosso
,
Paolo
trottava
verso
le
montagne
.
Possedeva
ancora
sette
lire
e
centesimi
;
un
tesoro
.
Via
via
,
che
procedeva
,
qualcosa
di
brutto
si
staccava
da
lui
,
la
sua
anima
raggiava
come
un
cristallo
ripulito
.
Il
torrente
,
vecchio
poeta
della
valle
,
lo
affascinò
tanto
che
dovette
rallentare
il
passo
.
Lasciò
il
sentiero
,
di
pietra
in
pietra
,
saltando
raggiunse
il
centro
dell
'
alveo
irto
di
massi
.
Sedette
per
fare
uno
spuntino
di
pane
e
frutta
.
L
'
acqua
azzurrognola
urtava
nei
graniti
spruzzando
,
si
frangeva
squillando
;
formava
cascatelle
,
rigagnoli
,
laghetti
.
Tacque
a
mezzodì
lo
strepito
delle
fabbriche
;
la
valle
si
rivelò
nella
pace
.
Paolo
volle
rivedere
l
'
oro
della
mamma
alla
luce
del
sole
.
Da
quanto
tempo
non
brillava
così
?
Lo
pose
sopra
un
masso
,
si
scostò
per
guardarlo
da
lontano
,
come
splendesse
.
Intanto
parlava
con
la
madre
,
a
voce
bassa
;
a
poco
a
poco
molte
immagini
lo
assalirono
fiammeggiandogli
nel
cervello
,
accompagnate
da
spunti
di
versi
.
Parole
melodiose
gli
accarezzavano
le
labbra
;
lottò
per
ordinarle
;
altre
sopraggiungevano
,
poi
un
verso
intero
limpido
,
un
secondo
,
un
terzo
.
Allora
sorse
con
la
furia
del
conquistatore
che
deve
ormai
avanzare
senza
paura
,
tornò
sul
sentiero
,
prese
un
passo
rapido
,
gli
occhi
lucenti
mobilissimi
.
La
prima
lirica
,
intera
,
gli
sgorgava
dall
'
anima
.
Cantò
le
prime
strofe
con
pause
tra
l
'
una
e
l
'
altra
;
talvolta
una
parola
pareva
materialmente
staccarsi
e
cadere
.
Egli
si
irrigidiva
finché
l
'
avesse
sostituita
.
Dopo
un
'
ora
mise
il
già
fatto
a
prova
di
voce
.
-
Sì
,
così
va
bene
.
È
chiaro
,
bello
,
commovente
:
Avanti
!
-
Era
un
canto
alla
madre
.
Da
più
ore
le
fabbriche
avevano
ripreso
lo
strepito
dei
telai
,
accompagnato
dall
'
urlo
ininterrotto
del
torrente
sempre
più
furibondo
quanto
più
Paolo
lo
risaliva
verso
la
foce
.
Era
giunto
a
Rosazza
la
gemma
dei
paesi
alpini
,
nascosta
come
un
giardino
di
fate
entro
una
gola
melanconica
di
monti
.
Paolo
sostò
al
ponte
sul
Cervo
per
vivere
il
sogno
di
un
altro
miracolo
:
la
sera
che
calava
dalle
vette
mentre
in
cielo
morivano
rose
ad
ogni
minuto
e
occhieggiavano
le
stelle
.
Languido
nella
profondità
dell
'
azzurro
un
quarto
di
luna
.
Quando
si
accorse
di
esistere
Paolo
mormorò
a
sé
stesso
:
-
Eccomi
qui
col
ritratto
della
mamma
,
con
l
'
oro
della
mamma
e
una
poesia
per
la
mamma
:
la
prima
,
quasi
finita
.
Trovò
alloggio
facilmente
,
con
poca
spesa
.
Lo
condussero
in
una
camera
sepolta
nel
buio
.
Ebbe
paura
.
-
Se
mi
rubassero
l
'
oro
?
-
Il
ritratto
e
la
poesia
più
che
mai
,
erano
al
sicuro
,
ma
l
'
anello
e
i
pendenti
no
.
Guardò
dalla
finestra
.
La
valle
era
tenebrosa
sotto
uno
stellato
fitto
,
vedeva
un
fianco
di
monte
vicinissimo
,
sparso
di
macigni
frananti
.
Pareva
un
ossario
di
giganti
,
sconsacrato
.
Al
lume
della
candela
nascose
la
giacchetta
con
l
'
oro
sotto
il
guanciale
,
poi
come
ciò
non
gli
bastasse
elevò
presso
la
porta
una
barricata
di
sedie
,
sormontata
dalla
brocca
dell
'
acqua
:
così
i
ladri
,
venendo
si
farebbero
sentire
,
lo
sveglierebbero
...
Proprio
sul
punto
che
credeva
di
addormentarsi
ecco
l
'
ispirazione
fresca
,
viva
,
incalzante
,
dettargli
la
chiusa
della
lirica
materna
.
A
poco
a
poco
tra
spasimi
intellettuali
e
sospiri
e
fissità
di
occhi
nel
buio
portò
alla
fine
la
bella
fatica
.
Ma
allo
svegliarsi
credette
d
'
impazzire
.
Cercò
,
cercò
si
martellò
la
testa
di
pugni
,
stupidito
da
una
realtà
agghiacciante
;
cercò
e
non
trovava
più
nulla
.
Eppure
era
ben
desto
.
-
Possibile
!
Un
furto
di
quel
genere
non
lo
poteva
concepire
.
La
giacchetta
con
l
'
oro
erano
al
loro
posto
.
Ma
c
'
erano
veramente
?
Tale
e
quali
?
Non
cambiati
con
malizia
?
Sì
,
ci
erano
.
E
poi
chi
poteva
immaginare
in
lui
un
possessore
d
'
oro
?
Ah
povero
Paolino
!
Gli
avevano
rubato
una
buona
parte
della
poesia
,
proprio
le
cose
più
belle
che
non
gli
riusciva
di
richiamare
alla
mente
.
Gli
mancavano
il
secondo
verso
della
prima
quartina
,
il
terzo
della
seconda
e
tutta
la
chiusa
commovente
.
Altri
pugni
sulla
testa
ed
altre
prove
per
ricordare
.
Niente
valeva
.
A
certi
punti
la
memoria
,
tac
,
si
fermava
come
un
orologio
.
Entrò
un
raggio
di
luce
a
far
brillare
l
'
oro
della
mamma
ancora
scoperto
.
A
quei
barbagli
la
vena
poetica
,
sorda
ai
pugni
,
pensò
bene
di
mostrarsi
più
docile
.
Un
verso
tornò
sano
e
salvo
;
un
ritmo
oscillò
qualche
secondo
,
poi
un
altro
;
con
essi
le
parole
ripresero
il
loro
posto
con
la
brava
rima
che
sbocciata
al
sommo
come
un
fiore
.
Paolo
,
quasi
placato
,
poiché
non
gli
mancavano
che
due
versi
secondari
,
trasse
un
sospiro
di
liberazione
come
il
ladro
fosse
venuto
di
persona
a
restituirgli
il
bottino
chiedendo
perdono
del
furto
perpetrato
a
tradimento
.
Quando
scese
a
pagare
lo
scotto
nel
vedere
una
collana
d
'
oro
falso
al
collo
della
montanara
che
l
'
aveva
ospitato
trovò
per
incanto
i
due
versi
riluttanti
!
Finalmente
!
"
Com
'
è
bizzarra
la
poesia
!
"
notò
tra
sé
e
sé
mentre
ripigliava
la
via
del
ritorno
.
Così
ordinava
il
suo
bilancio
che
gridava
aiuto
al
cospetto
di
Dio
.
Tre
lire
in
tasca
e
settanta
kilometri
di
strada
da
percorrere
a
piedi
fino
a
Torino
;
due
giorni
di
pellegrinaggio
.
Era
una
bellezza
.
Avviatosi
,
costeggiò
il
torrente
,
giunse
a
Biella
verso
il
mezzogiorno
,
poi
infilò
lo
stradone
provinciale
diritto
come
una
saetta
,
polveroso
sotto
il
sole
canicolare
.
L
'
ebbrezza
del
meriggio
lo
manteneva
in
uno
stato
canoro
eccitandolo
a
esprimere
melodie
interiori
.
La
poesia
gli
tornò
alle
labbra
più
volte
,
ne
uscì
più
volte
volando
nella
luce
;
ma
non
gli
sfuggiva
più
ormai
:
i
versi
dopo
un
volo
nell
'
aria
a
una
a
uno
,
come
rondinelle
,
tornavano
al
nido
che
era
il
suo
cuore
.
Dopo
tutto
,
quella
prima
fatica
d
'
arte
,
coronata
di
successo
valeva
bene
un
impiego
da
quindici
lire
al
mese
.
Oh
se
lo
valeva
!
A
peggio
andare
ne
troverebbe
un
altro
.
Si
volse
a
salutare
le
montagne
velate
dall
'
intero
dardeggio
del
sole
,
salutò
il
Cervo
,
il
vecchio
poeta
della
valle
,
mandò
da
lontano
un
bacio
al
paese
della
zia
.
Povera
vecchia
!
Non
saprebbe
mai
mai
che
lo
scopo
unico
della
sua
visita
non
era
stato
che
il
riscatto
della
fotografia
della
mamma
.
Verso
sera
la
ripensò
e
la
rivide
con
gli
occhi
della
mente
rannicchiata
alla
finestra
,
triste
,
sotto
l
'
incubo
della
morte
quasi
presente
.
Paolo
camminò
per
ore
ed
ore
.
Venne
mezzodì
,
venne
la
sera
.
Il
giorno
dopo
all
'
alba
snellito
da
un
breve
riposo
in
una
casa
campestre
dove
aveva
gustato
il
ricovero
del
vero
pellegrino
marciava
ancora
verso
la
città
natale
.
Tutto
bene
:
leggero
di
stomaco
e
di
borsa
.
La
lirica
che
ripeteva
di
quando
in
quando
gli
dava
l
'
impressione
di
un
dolce
saporito
,
inebriandolo
con
l
'
orgoglio
dell
'
artefice
soddisfatto
.
Al
tornare
della
notte
l
'
apparire
di
due
gendarmi
,
a
cavallo
proprio
davanti
a
lui
,
quasi
vicini
,
lo
fece
tremare
a
verga
.
Se
lo
interrogassero
?
Se
lo
frugassero
?
Quell
'
oro
...
E
perché
non
avrebbero
interrogato
un
vagabondo
,
di
notte
,
in
una
strada
provinciale
?
Quando
i
gendarmi
lo
sfiorarono
disse
:
-
Buona
sera
.
-
Buona
sera
-
risposero
due
voci
.
E
i
grilli
cantavano
cantavano
nella
dolce
notte
d
'
agosto
.