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L'ORO DELLA MAMMA ( GIANELLI GIULIO , 1914 )
StampaPeriodica ,
Aveva sedici anni , voleva fare della poesia . Solo al mondo , per vivere , accettò un impiego presso un avvocato ; stipendio : quindici lire al mese . Andava la mattina dalle nove a mezzogiorno e il pomeriggio dalle due alle sei , ore che passavano nella trascrizione monotona di documenti e citazioni e nel ricevere in anticamera ladri e furfanti che venivano a chiedere il patrocinio penale del suo padrone . Il quale era l ' opposto della poesia ; uomo di cuore così alla grossa , ma rude , secco , dolciastro nel buon umore e violento nella collera . Paolino ogni metà di mese gli chiedeva un anticipo sul mensile , cogliendolo naturalmente in un ' ora buona . L ' avvocato , senza guardarlo in viso , afferrava il portafoglio : - Un anticipo ? Cinque lire ? Ma sicuro , subito ; io faccio tutte le possibili facilitazioni ... E snocciolava lo scudo . Intanto il ragazzo studiava nei ritagli di tempo , e molto , aspettando con sicurezza la fioritura della propria anima . Era ancora tutto primitivo ; il sentimento resisteva all ' arte in lotte disperate . Soffriva la prigionia dell ' ufficio , amava i colori l ' acqua , la luce , le piante e doveva contemplare quattro sedie , un tavolino , la macchina da scrivere . A volte sentendosi sperduto urlava il proprio nome : - Io , Paolo Brunati , eccomi qui . In aprile , ornò la scrivania con un ramicello fiorito che il principale regolarmente cestinava alla sua entrata e che Paolo riportava sempre con soave ostentazione . La sera , prima di intanarsi nella soffitta , si immergeva con voluttà nella mestizia del vespro , tra i profumi della primavera , commosso fino al pianto . Ma la prigionia pesava ogni giorno di più . Maggio lo rese furioso , giugno lo spronò al riscatto . - Piantare l ' impiego ! - Accarezzò l ' idea ; la portò nell ' anima , permise che invigorisse da sola ; l ' aurora , il tramonto , la notte , lo trovavano sempre più forte . Lui sempre più bella . Dunque ? - Gli chiedevano le piante - vuoi vederci fiorire ora per ora ? E le nuvole : - Vuoi venire con noi ? E le stesse : - Vuoi salire , salire , salire ? Paolino rispose di sì la sera del 30 luglio . Aveva trovato anche un magnifico pretesto perché l ' animo la vincesse sul corpo . Lui non possedeva neppure un ritratto della mamma ; bisognava girare il mondo e conquistarlo . Meta sublime al pellegrinaggio di un adolescente . Poteva bene il corpo digrignare i denti , ma l ' anima era felice . Da chi avrebbe avuto il ritratto ? Da una vecchissima prozia materna rimasta sola dopo la morte dell ' unica sorella e che abitava un villaggio alpestre , sperduto nel Biellese . Il trentuno di luglio Paolo Brunati presentava ufficialmente le sue dimissioni . L ' avvocato allibì : - Ma dove intende di andare ? - In campagna . - Lei ? - Sì ; ho dei risparmi . - Va bene : se va a star meglio , sia pure : ecco il mensile intero , non calcolo l ' anticipo che le ho già dato . Io faccio sempre tutte le facilitazioni ... La mattina dopo con un pacco assai leggero d ' indumenti era alla stazione . Per economia ... prese il biglietto solo fino a tre quarti di strada , si godette la piattaforma di terza classe , giacché il treno brutto o bello gli rappresentava non altro che il mezzo dell ' esecuzione del suo sogno . In quell ' adolescente c ' era la tempra di chi , con lo spirito , arriva dove vuole . Scese ad una stazione secondaria , sperduta in un mare di verde e d ' oro e si avviò col pacco , guardingo a non premere col piede né un ciuffo d ' erba , né una spiga di grano alle radici . Care creature vegetali ! E che aria fine , che luccichio tremulo intorno ! Di fronte le montagne materne con delle cuffie nevose sulle creste , si avvicinavano . Vedeva , netti , i fianchi , le spaccature , le frane , i nastri argentei dei corsi d ' acqua , le selve rampicanti . Ripassò , di ritorno , il treno . Non lo interessava più . Ora era la terra , il piccolo sentiero , che lo conduceva al ritratto della madre . Ecco , ecco il paesello sopra un picco che pareva continuare l ' assalto al cielo grazie ad uno slanciato e aguzzo campanile , il più alto dei dintorni . Paolo saliva una di quelle strade di montagna che sono vere scale , scavate nella roccia , dai gradini irregolari e larghi . Saliva col cuore in tumulto . Quale la casa della vecchietta ? Un prete annoso e rubizzo gli rese il grato servigio di accompagnarlo fino alla soglia , placidamente . Il cuore di Paolo balzava , irrompeva . Il buon prete voleva sapere chi fosse . - Un pronipote . - Davvero ! Chi sa che piacere per l ' avola ! Chi sa che piacere ! - Si fermò presso una porticina e , a testa alta , chiamò : Sora Felicita ! una visita ! - poi si piantò ad aspettare anche lui , con le mani nelle tasche e il cappello un po ' di traverso . Paolo intimidito avrebbe pagato il resto del suo peculio per congedarlo . - Grazie , reverendo . Grazie , non occore altro . - Ma sì , il reverendo era avido del loro incontro e volle assistervi . Ne capitavano così pochi di spettacoli lassù . Un passo affrettato di vecchia ; un colpo di tosse ; la porta si aprì . Che cosa piccolina anche sua zia ! Come lui . Si abbracciarono , stupiti , come due secoli , uno in sul finire , l ' altro sul nascere . Si guardarono con un vago dubbio inconfessato sulla loro identità personale . Ella non si dava pace come lui risuscitasse soltanto allora . Paolo non si dava pace di non averla cercata prima . E il buon reverendo soddisfatto riprese la sua strada e sorrideva come tutto fosse accaduto a lui . Essi entrarono . Sulle pareti non c ' era il ritratto della mamma . Cominciò uno scambio di notizie che non finiva più . - Tu , tu Paolino ! Sei proprio tu ? - E un pianto . - Sì eccomi qui , proprio io . - E cosa fai tu solo nel mondo ? - Un altro pianto . - Studio . - E chi ti fa studiare ? - Lavoro , guadagno e studio da me . - Miracolo ! Miracolo ! - Qui due lacrimette di meraviglia . Poi la vecchietta , quasi ottantenne , ripresa dall ' egoismo incosciente dell ' età che precipita verso la tomba , parlò di sé . - Io invece , sono alla fine ... ho perduto tutto il mio denaro sulle banche , vivo male ... Non posso darti nulla , Paolino ... Paolino , fu tanto uomo da rassicurarla che non voleva ... nulla ... Infatti , guardando la prozia , ebbe una sensazione di infinita pena : piccola , stecchita , avvolta in vesti antiche e stinte ; gli occhi respinti nell ' orbita verso il buio , le mani spolpate un po ' tremanti . Appena la si poteva scorgere in quella poltrona . Paolo dopo la pietà per la zia sentì un ' improvvisa nostalgia del sole . Forse era anche appetito . La vecchietta si levò , alla fine dei lamenti , sorrise , fece un gesto con le mani come a scacciare i fantasmi del dolore , e si occupò del pranzo . Ma sul più buono del lavoro , mentre Paolo la seguiva qua e là per la cucina stretta , sempre con sulle labbra una domanda intorno al ritratto di mamma , ella s ' interruppe . - Sai , non posso darti dei quattrini , ma ci ho una cosa per te , una cosa ... - Una fotografia della mamma ! - Anche quella , se non l ' hai , ... Ma ho un ' altra cosa . - Dammela , zia ! - disse Paolo giungendo le mani . - Te la dò , vieni con me . - Subito ! La vecchia posò una forchetta , andò al canterano del settecento , aprì il primo cassetto colmo di reliquie di tutte le forme ... - Eccolo ... Era un ritratto del 1880 , scolorito ma non alterato . Paolo guardò e lo baciò silenziosamente , senza ascoltare i commenti tremuli della zia le cui lacrime gocciolavano pel cassetto aperto . - Sei contento ? Paolo era corso alla finestra a guardare la fotografia . Com ' era bella sua madre ! Un aspetto dolce di creatura destinata al sacrificio : i capelli spartiti sulla fronte in due onde dolcissime che scendevano a un rapido contatto con l ' arco delle sopracciglia . Gli occhi mesti , aperti al sogno guardavano il dolore ; la bocca senza sorriso ma non triste . La testa leggermente inclinata . Una margherita tra i capelli , a destra . La zia , non si ricordava più dove aveva posata la forchetta ; la cercò , corse al fornello , scostò dalla brace una padellina , dove sfrigolava del burro , poi tornò al cassettone chiamando Paolino . - C ' è anche questo ... - Un altro ritratto ? - No ... - fece la zia aprendo la bocca sdentata ad un sorriso ovale di stupore , un sorriso particolare di alcuni vecchi . - È l ' oro di mamma tua ... che io ti regalo : ecco l ' anello nuziale , i pendenti , gli orecchini ... Sono tuoi , Paolino : Dio ti manda in tempo ; se non venivi chissà ! ... Conservalo , sai ... E tornò al burro sfrigolante che aspettava un rosso pomodoro per diventare sugo appetitoso . Il ragazzo non osava appropriarsi di tanta ricchezza , di tanto ben di Dio . - L ' oro , l ' oro ! Paolo non aveva mai pensato all ' oro che in sogno , come alle stelle , alla luna ... Dopo il pranzo minuscolo , un po ' troppo minuscolo , uscirono a braccetto . La zia presentò a tutti il pronipote , così giovane che si guadagnava già da vivere ; visitarono il parroco , andarono al cimitero , a due passi da casa per rendere omaggio all ' altra zia . Le ore della sera furono terribili . La vecchietta , forse per abitudine di tutte le sere , rannicchiatasi nell ' angolo della finestra che rispondeva quasi sul cimitero , si immerse nel ricordo della sorella , nominandola di quando in quando . Non parlarono più . Imbruniva ; le croci ingrandivano come ombre . Anche la zia pareva un ' ombra lamentosa . Paolo intuì che la poveretta aveva paura della morte . L ' Avemaria suonò come un monito lungo accasciato : pareva la voce di quella desolazione . Venne dal di fuori con un profumo di campagna il tremito dei grilli , legato serrato , dolce e doloroso ... La giornata finì con un reciproco addio , fra prozia e pronipote , un addio a fior di labbro , che pareva dovere essere l ' ultimo per l ' eternità . A l ' alba , col solito pacco di indumenti assicurato ad uno spago rosso , Paolo trottava verso le montagne . Possedeva ancora sette lire e centesimi ; un tesoro . Via via , che procedeva , qualcosa di brutto si staccava da lui , la sua anima raggiava come un cristallo ripulito . Il torrente , vecchio poeta della valle , lo affascinò tanto che dovette rallentare il passo . Lasciò il sentiero , di pietra in pietra , saltando raggiunse il centro dell ' alveo irto di massi . Sedette per fare uno spuntino di pane e frutta . L ' acqua azzurrognola urtava nei graniti spruzzando , si frangeva squillando ; formava cascatelle , rigagnoli , laghetti . Tacque a mezzodì lo strepito delle fabbriche ; la valle si rivelò nella pace . Paolo volle rivedere l ' oro della mamma alla luce del sole . Da quanto tempo non brillava così ? Lo pose sopra un masso , si scostò per guardarlo da lontano , come splendesse . Intanto parlava con la madre , a voce bassa ; a poco a poco molte immagini lo assalirono fiammeggiandogli nel cervello , accompagnate da spunti di versi . Parole melodiose gli accarezzavano le labbra ; lottò per ordinarle ; altre sopraggiungevano , poi un verso intero limpido , un secondo , un terzo . Allora sorse con la furia del conquistatore che deve ormai avanzare senza paura , tornò sul sentiero , prese un passo rapido , gli occhi lucenti mobilissimi . La prima lirica , intera , gli sgorgava dall ' anima . Cantò le prime strofe con pause tra l ' una e l ' altra ; talvolta una parola pareva materialmente staccarsi e cadere . Egli si irrigidiva finché l ' avesse sostituita . Dopo un ' ora mise il già fatto a prova di voce . - Sì , così va bene . È chiaro , bello , commovente : Avanti ! - Era un canto alla madre . Da più ore le fabbriche avevano ripreso lo strepito dei telai , accompagnato dall ' urlo ininterrotto del torrente sempre più furibondo quanto più Paolo lo risaliva verso la foce . Era giunto a Rosazza la gemma dei paesi alpini , nascosta come un giardino di fate entro una gola melanconica di monti . Paolo sostò al ponte sul Cervo per vivere il sogno di un altro miracolo : la sera che calava dalle vette mentre in cielo morivano rose ad ogni minuto e occhieggiavano le stelle . Languido nella profondità dell ' azzurro un quarto di luna . Quando si accorse di esistere Paolo mormorò a sé stesso : - Eccomi qui col ritratto della mamma , con l ' oro della mamma e una poesia per la mamma : la prima , quasi finita . Trovò alloggio facilmente , con poca spesa . Lo condussero in una camera sepolta nel buio . Ebbe paura . - Se mi rubassero l ' oro ? - Il ritratto e la poesia più che mai , erano al sicuro , ma l ' anello e i pendenti no . Guardò dalla finestra . La valle era tenebrosa sotto uno stellato fitto , vedeva un fianco di monte vicinissimo , sparso di macigni frananti . Pareva un ossario di giganti , sconsacrato . Al lume della candela nascose la giacchetta con l ' oro sotto il guanciale , poi come ciò non gli bastasse elevò presso la porta una barricata di sedie , sormontata dalla brocca dell ' acqua : così i ladri , venendo si farebbero sentire , lo sveglierebbero ... Proprio sul punto che credeva di addormentarsi ecco l ' ispirazione fresca , viva , incalzante , dettargli la chiusa della lirica materna . A poco a poco tra spasimi intellettuali e sospiri e fissità di occhi nel buio portò alla fine la bella fatica . Ma allo svegliarsi credette d ' impazzire . Cercò , cercò si martellò la testa di pugni , stupidito da una realtà agghiacciante ; cercò e non trovava più nulla . Eppure era ben desto . - Possibile ! Un furto di quel genere non lo poteva concepire . La giacchetta con l ' oro erano al loro posto . Ma c ' erano veramente ? Tale e quali ? Non cambiati con malizia ? Sì , ci erano . E poi chi poteva immaginare in lui un possessore d ' oro ? Ah povero Paolino ! Gli avevano rubato una buona parte della poesia , proprio le cose più belle che non gli riusciva di richiamare alla mente . Gli mancavano il secondo verso della prima quartina , il terzo della seconda e tutta la chiusa commovente . Altri pugni sulla testa ed altre prove per ricordare . Niente valeva . A certi punti la memoria , tac , si fermava come un orologio . Entrò un raggio di luce a far brillare l ' oro della mamma ancora scoperto . A quei barbagli la vena poetica , sorda ai pugni , pensò bene di mostrarsi più docile . Un verso tornò sano e salvo ; un ritmo oscillò qualche secondo , poi un altro ; con essi le parole ripresero il loro posto con la brava rima che sbocciata al sommo come un fiore . Paolo , quasi placato , poiché non gli mancavano che due versi secondari , trasse un sospiro di liberazione come il ladro fosse venuto di persona a restituirgli il bottino chiedendo perdono del furto perpetrato a tradimento . Quando scese a pagare lo scotto nel vedere una collana d ' oro falso al collo della montanara che l ' aveva ospitato trovò per incanto i due versi riluttanti ! Finalmente ! " Com ' è bizzarra la poesia ! " notò tra sé e sé mentre ripigliava la via del ritorno . Così ordinava il suo bilancio che gridava aiuto al cospetto di Dio . Tre lire in tasca e settanta kilometri di strada da percorrere a piedi fino a Torino ; due giorni di pellegrinaggio . Era una bellezza . Avviatosi , costeggiò il torrente , giunse a Biella verso il mezzogiorno , poi infilò lo stradone provinciale diritto come una saetta , polveroso sotto il sole canicolare . L ' ebbrezza del meriggio lo manteneva in uno stato canoro eccitandolo a esprimere melodie interiori . La poesia gli tornò alle labbra più volte , ne uscì più volte volando nella luce ; ma non gli sfuggiva più ormai : i versi dopo un volo nell ' aria a una a uno , come rondinelle , tornavano al nido che era il suo cuore . Dopo tutto , quella prima fatica d ' arte , coronata di successo valeva bene un impiego da quindici lire al mese . Oh se lo valeva ! A peggio andare ne troverebbe un altro . Si volse a salutare le montagne velate dall ' intero dardeggio del sole , salutò il Cervo , il vecchio poeta della valle , mandò da lontano un bacio al paese della zia . Povera vecchia ! Non saprebbe mai mai che lo scopo unico della sua visita non era stato che il riscatto della fotografia della mamma . Verso sera la ripensò e la rivide con gli occhi della mente rannicchiata alla finestra , triste , sotto l ' incubo della morte quasi presente . Paolo camminò per ore ed ore . Venne mezzodì , venne la sera . Il giorno dopo all ' alba snellito da un breve riposo in una casa campestre dove aveva gustato il ricovero del vero pellegrino marciava ancora verso la città natale . Tutto bene : leggero di stomaco e di borsa . La lirica che ripeteva di quando in quando gli dava l ' impressione di un dolce saporito , inebriandolo con l ' orgoglio dell ' artefice soddisfatto . Al tornare della notte l ' apparire di due gendarmi , a cavallo proprio davanti a lui , quasi vicini , lo fece tremare a verga . Se lo interrogassero ? Se lo frugassero ? Quell ' oro ... E perché non avrebbero interrogato un vagabondo , di notte , in una strada provinciale ? Quando i gendarmi lo sfiorarono disse : - Buona sera . - Buona sera - risposero due voci . E i grilli cantavano cantavano nella dolce notte d ' agosto .