StampaPeriodica ,
Il
nuovo
chiostro
-
Gli
effetti
del
verismo
-
L
'
arte
e
la
vita
contemporanea
-
Alla
ricerca
dell
'
automobile
-
La
locomozione
meccanica
e
gli
artisti
Io
credo
di
aver
oggi
quello
che
si
dice
un
'
idea
buona
e
pratica
,
destinata
a
far
della
strada
.
Io
ho
osservato
che
l
'
uomo
è
terribilmente
seccato
e
contrariato
da
tutti
quei
meravigliosi
progressi
scientifici
e
meccanici
che
egli
,
retore
impenitente
,
finge
con
tanta
eloquenza
di
magnificare
.
L
'
uomo
in
apparenza
si
vanta
delle
sue
invenzioni
,
delle
sue
macchine
,
dei
suoi
apparecchi
perfezionati
,
ostenta
come
titoli
di
nobiltà
le
sue
locomotive
,
i
suoi
automobili
,
le
sue
dinamo
,
i
suoi
telegrafi
,
le
sue
officine
,
i
suoi
piroscafi
,
ma
in
fondo
è
irritatissimo
di
tutte
queste
cose
che
gli
impongono
una
vita
tanto
dura
ed
estenuante
.
Le
diavolerie
meccaniche
;
questa
in
verità
è
l
'
ossessione
dell
'
uomo
moderno
,
il
quale
tornerebbe
tanto
volentieri
alla
consuetudine
semplice
e
lenta
di
una
volta
;
talché
il
suo
più
dolce
sogno
è
forse
quello
di
poter
trovare
un
angolo
quieto
e
silenzioso
,
un
recesso
isolato
e
lontano
ove
non
passino
né
treni
né
automobili
,
ove
non
arrivino
dispacci
e
giornali
,
ove
non
si
senta
altro
rumore
che
quello
del
vento
,
ove
sia
possibile
rinnovare
l
'
antica
e
tranquilla
esistenza
patriarcale
.
Passati
di
moda
e
chiusi
i
monasteri
chi
darà
all
'
uomo
moderno
,
dall
'
insoddisfatto
desiderio
di
solitudine
,
il
suo
nuovo
chiostro
?
Io
mi
sento
da
tanto
.
Vi
è
chi
per
isfuggire
dal
tumulto
e
dagli
urti
della
nostra
civiltà
brutale
e
vertiginosa
si
sottomette
a
ogni
genere
di
privazioni
e
di
sacrifici
;
si
arrampica
su
per
le
vette
pericolose
dei
monti
,
si
confina
nei
paesi
più
inospiti
,
erra
per
la
campagna
e
per
gli
oceani
o
per
i
deserti
e
i
ghiacci
polari
come
un
'
anima
in
pena
,
mentre
il
sospirato
porto
pare
che
gli
sfugga
dinanzi
sempre
.
Ma
questi
sono
tormenti
inutili
,
poiché
a
tutti
gli
esuli
volontari
io
posso
indicare
la
beata
riva
,
l
'
ideale
asilo
,
ben
vicino
,
e
a
cui
l
'
approdo
è
consentito
senza
disturbo
alcuno
.
Pare
incredibile
ma
così
è
;
ciò
che
l
'
uomo
va
a
cercare
a
costo
di
mille
fatiche
,
gli
sta
d
'
accanto
,
ed
è
la
pittura
moderna
che
glielo
offre
.
Si
entri
in
un
qualsiasi
recinto
ove
siano
adunate
opere
di
pittura
moderna
,
sia
in
Italia
sia
all
'
estero
,
e
lo
scopo
sarà
immediatamente
raggiunto
;
l
'
anima
più
desiderosa
di
solitudine
e
di
pace
vi
troverà
il
suo
supremo
conforto
.
Ogni
più
fantastico
sogno
di
isolamento
,
di
esistenza
romita
e
pura
sarà
trasformato
in
realtà
.
Il
breve
passaggio
attraverso
la
porta
sarà
come
il
varco
miracoloso
attraverso
il
Lete
e
lo
Stige
.
In
quel
ricovero
artistico
tutta
la
civiltà
sarà
obliata
e
scomparsa
,
sarà
come
se
non
fosse
mai
esistita
,
sembrerà
di
essere
entrati
in
un
altro
mondo
o
di
vivere
in
un
'
altra
età
,
senza
neanche
più
l
'
ombra
di
un
utensile
meccanico
,
di
un
palo
telegrafico
,
di
un
qualsiasi
segno
di
tutto
l
'
odierno
meccanicismo
.
Con
pochi
metri
e
pochi
centesimi
si
sarà
effettuato
il
più
straordinario
dei
viaggi
,
un
viaggio
al
cui
confronto
diventano
puerilità
quelli
del
Verne
,
un
viaggio
come
quello
dell
'
eroe
del
Wells
sulla
macchina
del
tempo
,
un
viaggio
cioè
da
un
mondo
ad
un
altro
,
da
una
civiltà
ad
un
'
altra
,
dal
secolo
nostro
ai
secoli
che
furono
.
Altro
che
chiostro
!
questo
è
il
rifugio
magico
,
il
castello
addormentato
,
ove
la
vita
si
svolge
sempre
eguale
,
immutabile
,
come
veramente
si
svolse
dalle
origini
fino
a
tutta
la
durata
del
regno
del
cavallo
;
questo
è
l
'
Eden
sicuro
e
incontaminato
,
l
'
Arcadia
mite
e
leggiadra
che
ci
ha
apprestato
la
pittura
moderna
durante
la
sua
irrequieta
rinnovazione
.
Ora
finalmente
si
capisce
dove
tendevano
le
audaci
riforme
degli
impressionisti
e
a
che
miravano
le
ribellioni
di
tutti
i
veristi
,
di
tutti
gli
ardenti
innamorati
della
realtà
e
della
vita
.
Come
sono
stati
misconosciuti
!
Pensare
che
fino
a
ieri
erano
ritenuti
come
i
più
acerrimi
nemici
della
tradizione
pittorica
,
come
altrettanti
anarchici
distruttori
di
tutto
il
passato
,
di
tutti
gli
schemi
,
di
tutte
le
formule
,
di
tutti
i
"
soggetti
"
omai
abituali
e
piacevoli
,
invasati
dall
'
idea
fissa
di
portare
la
realtà
,
la
natura
,
la
vita
,
dalle
vibrazioni
di
un
raggio
di
sole
o
dai
riflessi
lividi
della
luce
elettrica
al
maestoso
spettacolo
di
energia
di
una
stazione
ferroviaria
o
di
una
officina
elettrica
nel
quadro
!
C
'
è
voluta
proprio
tutta
la
malignità
dei
critici
per
travisare
così
le
loro
intenzioni
.
La
verità
è
che
la
vita
moderna
non
è
mai
stata
più
completamente
esclusa
dalla
rappresentazione
pittorica
come
dopo
la
prevalenza
del
verismo
e
la
vittoria
delle
nuove
tendenze
sull
'
accademia
.
Io
ricordo
infatti
la
strana
sensazione
provata
una
volta
passando
dalla
Avenue
des
Champs
Elysées
al
Grand
Palais
ove
erano
raccolte
le
tele
del
Salon
.
Non
mai
due
visioni
più
diverse
e
contrastanti
erano
state
così
contigue
e
si
erano
succedute
a
più
breve
distanza
dinanzi
ai
miei
occhi
.
Se
non
identità
,
avrebbe
dovuto
esservi
tra
l
'
una
e
l
'
altra
almeno
una
certa
somiglianza
;
si
trattava
della
vita
moderna
più
tipica
fervida
e
ricca
e
della
pittura
pure
moderna.più
libera
e
innovatrice
eseguita
in
mezzo
a
quella
vita
,
fiorita
dentro
a
quel
fervore
;
quest
'
ultima
avrebbe
dovuto
essere
una
specie
di
specchio
della
prima
;
ebbene
,
ne
era
invece
la
negazione
;
nulla
di
ciò
che
stava
nell
'
una
si
rinveniva
nell
'
altra
,
nulla
di
ciò
che
si
vedeva
nella
strada
si
scorgeva
sulle
tele
.
Ciò
che
si
poteva
discernere
sulle
tele
,
tranne
le
acconciature
di
qualche
ritratto
,
apparteneva
all
'
oggi
come
a
due
secoli
addietro
,
era
di
Parigi
come
della
più
rustica
borgata
alpestre
,
anzi
più
di
questa
che
di
quella
.
In
altre
parole
in
quelle
gallerie
polverose
e
fredde
,
tappezzate
di
quadri
,
Parigi
era
scomparsa
,
era
scomparsa
la
metropoli
più
vivace
della
vita
moderna
,
con
tutte
le
sue
folle
frettolose
,
con
tutti
i
suoi
rapidi
cortei
di
automobili
,
con
tutte
le
sue
cinture
ferroviarie
,
con
i
suoi
viadotti
per
i
treni
elettrici
,
con
tutta
la
sua
animazione
meccanica
;
era
scomparsa
bruscamente
come
cambia
uno
scenario
a
teatro
,
ed
era
stata
sostituita
da
zone
di
pianura
o
di
montagna
deserte
,
da
villaggi
,
da
casolari
,
da
stalli
di
pastori
fra
cui
si
aggiravano
sperduti
alcuni
tipi
parigini
dal
viso
sgomento
,
come
gli
ultimi
mascherotti
all
'
alba
delle
Ceneri
.
Qua
e
là
qualche
gruppo
storico
,
qualche
frammento
di
vita
passata
:
una
lotta
di
gladiatori
nel
circo
,
un
episodio
guerresco
dei
tempi
di
Napoleone
,
oppure
la
dimora
chimerica
intravista
nel
sogno
.
Che
cosa
può
esservi
di
più
distante
dalla
vita
moderna
di
questa
pittura
moderna
?
Vi
è
tra
le
sale
di
una
Esposizione
di
pittura
e
una
grande
strada
,
un
boulevard
di
Parigi
,
un
divario
maggiore
che
fra
lo
Strand
ove
si
accentra
il
maggior
movimento
londinese
e
una
galleria
del
British
Museum
.
Testé
alla
Mostra
di
Venezia
questa
sensazione
si
è
ripetuta
e
si
è
fatta
più
precisa
.
Malgrado
che
Venezia
,
per
la
sua
struttura
singolare
sia
la
città
ove
tanti
ordegni
e
tanti
aspetti
della
vita
moderna
non
hanno
potuto
entrare
,
sia
la
città
che
più
ha
resistito
a
quei
mutamenti
i
quali
hanno
cambiato
il
tipo
delle
metropoli
europee
e
che
ha
mantenuto
quindi
in
maggior
proporzione
intatto
il
suo
carattere
,
la
sua
suppellettile
e
le
sue
usanze
di
una
volta
,
malgrado
che
per
Venezia
non
circolino
né
biciclette
né
automobili
,
e
la
gondola
secolare
fiancheggi
il
mostruoso
piroscafo
e
sulle
spalle
delle
donne
perduri
l
'
antico
scialle
,
mentre
non
si
scorge
una
sola
casacca
di
chauffeur
,
malgrado
ciò
;
malgrado
questa
atmosfera
immutata
ab
antiquo
,
tuttavia
la
pittura
adunata
nelle
sale
dell
'
Esposizione
resta
sempre
isolata
e
assai
più
differente
e
distante
anche
da
questa
scarsa
vita
moderna
dei
cimeli
raccolti
nel
Museo
Correr
.
Questo
dissidio
che
già
mi
aveva
colpito
due
anni
or
sono
,
mi
è
apparso
ora
ancor
più
profondo
e
reciso
.
Perché
?
Perché
poi
aumenta
invece
di
diminuire
?
Io
non
sapeva
da
prima
rendermene
ragione
;
i
pittori
dovevano
pur
vivere
in
mezzo
a
noi
,
dovevano
sia
pur
alla
lunga
accorgersi
dei
cambiamenti
avvenuti
,
assuefarsi
alle
nuove
forme
,
accostarsi
ai
nostri
strumenti
;
eglino
già
rappresentavano
l
'
uomo
e
la
donna
non
solo
negli
acconciamenti
alla
moda
e
negli
ambienti
contemporanei
,
ma
anche
nel
loro
spirito
particolare
,
già
riproducevano
qualche
veduta
delle
nostre
nuove
città
,
già
il
loro
colorito
sentimentale
si
intonava
alle
nostre
commozioni
o
raffinate
o
eccessive
,
già
sapevano
misurare
le
nostre
passioni
;
ma
tutto
questo
non
bastava
,
tutto
questo
non
avvicinava
di
una
linea
la
pittura
alla
vita
;
anzi
il
dissidio
si
è
aumentato
ed
aumenta
vieppiù
fino
a
portarci
a
una
separazione
definitiva
.
L
'
enigma
pertanto
si
addensava
e
si
imbrogliava
,
quando
me
ne
ha
offerto
la
chiave
,
l
'
esclamazione
casuale
di
un
pittore
mio
conoscente
.
Sapendo
le
mie
simpatie
automobilistiche
,
mentre
si
chiacchierava
sulle
novità
e
sul
valore
della
Esposizione
egli
interruppe
d
'
un
tratto
il
suo
ragionare
per
dirmi
:
Toh
!
Hai
visto
?
Non
un
quadro
di
automobili
in
tutta
l
'
Esposizione
!
Al
momento
,
se
pur
riconobbi
l
'
esattezza
della
osservazione
,
non
mi
vi
fermai
sopra
.
Soltanto
alcun
tempo
dopo
,
ricordandola
,
mi
apparve
d
'
improvviso
come
il
nodo
della
questione
che
mi
aveva
tanto
preoccupato
.
Certo
in
tutta
l
'
Esposizione
non
si
scorge
un
solo
quadro
che
riproduca
l
'
automobile
o
fermo
o
in
corsa
,
come
non
ve
ne
sono
che
riproducano
il
treno
,
la
locomotiva
,
il
vagone
,
il
tranvai
,
niuno
insomma
dei
tanti
sistemi
di
locomozione
meccanica
;
come
non
se
ne
vedevano
nelle
Esposizioni
passate
,
come
non
se
ne
trovavano
nel
Salon
di
Parigi
,
come
,
tranne
forse
qualche
rarissima
eccezione
,
non
ne
esistono
in
tutta
la
pittura
moderna
.
Il
pittore
moderno
,
il
quale
per
necessità
o
per
diletto
va
in
ferrovia
,
in
tram
,
in
automobile
,
in
battello
a
motore
e
non
si
acconcerebbe
certo
a
farne
senza
,
nella
sua
arte
ignora
completamente
tutti
questi
arnesi
,
si
comporta
come
se
non
fossero
mai
esistiti
e
lo
stesso
contegno
attribuisce
alle
cose
da
lui
dipinte
.
Il
pittore
e
il
suo
mondo
dipinto
non
conoscono
che
la
marcia
a
piedi
e
la
trazione
animale
.
Ecco
ormai
risolto
il
problema
.
Se
la
pittura
moderna
è
tanto
lontana
da
noi
,
se
essa
è
tanto
separata
e
diversa
dalla
vita
moderna
,
così
da
sembrare
la
raffigurazione
di
un
'
altra
vita
e
di
un
altro
mondo
,
e
se
una
tal
separazione
cresce
vieppiù
,
malgrado
gli
sforzi
in
contrario
,
si
è
unicamente
per
la
esclusione
di
tutti
i
nostri
mezzi
meccanici
di
locomozione
.
Mi
pare
di
scorgere
qualche
gesto
di
incredulità
;
forse
questa
conclusione
sembra
eccessiva
.
Se
taluno
dubita
pensi
un
po
'
con
me
.
Se
in
qualche
cosa
noi
abbiamo
conseguito
un
progresso
decisivo
sui
nostri
predecessori
,
se
in
qualche
cosa
noi
siamo
diversi
,
non
solo
per
quantità
o
per
grado
,
ma
per
qualità
e
sostanza
dai
nostri
antenati
,
è
precisamente
nei
mezzi
di
locomozione
;
ogni
altro
progresso
può
essere
più
o
meno
autentico
,
questo
è
il
solo
indiscutibile
.
Ciò
che
ha
creato
una
condizione
di
cose
assolutamente
nuova
,
ciò
che
ha
cambiato
la
faccia
del
mondo
e
ha
rinnovato
la
vita
e
ha
spostato
l
'
indirizzo
della
civiltà
,
ciò
che
ha
posto
fra
noi
e
tutto
quanto
ci
ha
preceduto
una
demarcazione
incancellabile
,
che
ha
si
può
dire
diviso
la
storia
umana
in
due
êre
distintissime
,
e
ciò
che
nel
proprio
complesso
ha
subìto
la
massima
e
più
vasta
trasformazione
,
ciò
è
costituito
dai
moderni
sistemi
di
locomozione
e
di
comunicazione
.
In
questo
campo
nulla
è
rimasto
di
vecchio
,
tutto
si
è
cambiato
.
Tutte
le
altre
innovazioni
,
tutte
le
altre
scoperte
passano
in
seconda
linea
di
fronte
a
questa
della
locomozione
meccanica
.
Il
mondo
e
il
ritmo
della
vita
conservatisi
quasi
uniformi
dalle
origini
fino
alla
prima
locomotiva
hanno
fatto
da
qui
un
salto
enorme
;
il
mondo
che
fu
sempre
lo
stesso
fino
a
un
secolo
fa
è
da
allora
diventato
un
altro
.
Non
con
la
scoperta
della
polvere
,
della
stampa
e
dell
'
America
,
ma
dall
'
inizio
della
locomozione
meccanica
comincia
l
'
età
nuova
.
La
locomozione
meccanica
svolta
fino
alla
meravigliosa
perfezione
dell
'
automobile
per
cui
la
velocità
è
alla
portata
di
tutti
e
diventa
una
docile
facoltà
della
volontà
individuale
,
per
cui
ogni
resistenza
è
tolta
,
ogni
vincolo
spezzato
,
per
cui
l
'
uomo
è
il
più
rapido
e
quindi
il
più
libero
fra
i
viventi
,
ecco
il
presente
e
l
'
avvenire
,
la
conquista
umana
della
terra
,
del
mare
,
del
cielo
!
Anche
il
Wells
ha
posto
come
fondamento
delle
sue
Anticipazioni
,
i
nostri
nuovi
mezzi
di
locomozione
,
non
solo
perché
costituiscono
la
novità
più
distintiva
del
nostro
tempo
,
ma
perché
esercitano
il
massimo
potere
trasformatore
su
tutta
la
civiltà
.
Tolta
la
locomozione
meccanica
manca
il
rilievo
tipico
della
nostra
età
e
il
mondo
ricasca
nella
sua
consuetudine
antica
.
Ora
la
pittura
moderna
,
che
pur
ha
tenuto
conto
di
tanti
altri
elementi
secondari
di
modernità
,
elementi
spirituali
e
sentimentali
,
ha
lasciato
interamente
nell
'
oblio
questo
,
il
più
importante
,
quello
che
dà
l
'
impronta
alla
vita
moderna
.
Ed
è
per
questo
che
sebbene
la
pittura
non
disdegni
i
nostri
abbigliamenti
,
i
nostri
caffè
e
i
nostri
teatri
,
le
nostre
passeggiate
,
sebbene
la
pittura
interpreti
,
anche
esagerando
,
i
tratti
salienti
dell
'
uomo
e
della
donna
moderni
,
sebbene
nelle
sale
veneziane
l
'
Anglada
ci
mostri
le
notturne
creature
del
lusso
e
della
gioia
,
gli
artificiali
fiori
venefici
e
inebrianti
dei
restaurants
,
dei
music
-
halls
,
dei
teatri
parigini
,
e
il
Brangwin
ci
illustri
nelle
sue
composizioni
decorative
l
'
opera
solenne
e
gigantesca
dei
nostri
lavoratori
:
non
arriva
mai
a
darci
la
sensazione
della
vita
moderna
ed
anzi
se
ne
distacca
ognor
più
.
Essa
dimentica
l
'
essenziale
per
l
'
accessorio
,
dimentica
quello
che
è
unicamente
del
nostro
tempo
,
per
quello
che
può
essere
anche
di
altri
tempi
,
e
lo
dimentica
quando
la
sua
importanza
si
moltiplica
di
giorno
in
giorno
;
la
separazione
quindi
tra
la
pittura
e
la
vita
non
può
che
accrescersi
.
Io
non
voglio
già
affermare
con
ciò
che
il
pittore
moderno
per
essere
tale
non
debba
dipingere
che
automobili
e
treni
,
voglio
dire
che
egli
deve
far
loro
nell
'
arte
quel
posto
che
tali
strumenti
occupano
nella
vita
;
allora
la
sua
arte
sarà
lo
specchio
della
vita
moderna
.
E
per
dipingerli
,
per
trovare
la
loro
linea
di
bellezza
,
la
sola
che
meriti
di
essere
artisticamente
raffigurata
,
per
ottenere
cioè
la
loro
espressione
artistica
che
è
la
sintesi
della
loro
vita
,
egli
deve
conoscerli
ed
amarli
,
comprenderne
le
energie
e
i
grandi
destini
.
Altrimenti
non
farà
che
immagini
goffe
,
simulacri
inerti
o
disegni
tecnici
.
Poiché
purtroppo
nulla
vi
è
di
più
imbarazzato
e
puerile
e
di
meno
esatto
dei
nostri
pittori
quando
si
mettono
a
dipingere
qualche
brano
di
vita
tipicamente
moderno
.
Guai
se
gli
storici
futuri
dovessero
descrivere
lo
stato
delle
nostre
industrie
unicamente
sulle
rappresentazioni
decorative
del
Puvis
de
Chavannes
e
del
Brangwin
,
e
cito
i
migliori
.
I
grandi
maestri
del
passato
,
i
sommi
artefici
avvivatori
del
quattrocento
e
del
cinquecento
,
e
il
puro
e
ingenuo
Carpaccio
per
primo
,
creavano
simultaneamente
il
capolavoro
e
il
documento
storico
,
fondevano
la
precisione
con
la
bellezza
.
E
non
solo
esprimevano
così
alla
perfezione
il
loro
tempo
,
ma
traducevano
in
aspetti
e
in
forme
del
loro
tempo
anche
le
visioni
e
gli
spettacoli
del
passato
,
preferivano
la
loro
lingua
viva
ad
ogni
altra
,
erano
testimoni
insospettabili
e
traduttori
meravigliosi
.