StampaPeriodica ,
Vi
è
qualcuno
che
un
secolo
e
mezzo
prima
di
noi
ha
vissuto
la
nostra
vita
febrile
,
è
stato
invaso
dalla
nostra
inquieta
agitazione
,
ha
cercato
sempre
al
pari
di
noi
l
'
eccesso
,
ha
pensato
con
le
nostre
idee
,
ha
compiuto
i
medesimi
sforzi
nostri
per
raggiungere
la
vetta
ed
ha
sentito
come
noi
.
È
Giacomo
Casanova
,
colui
che
è
conosciuto
soltanto
come
il
famoso
avventuriero
veneziano
o
come
un
Don
Giovanni
di
facile
contentatura
,
mentre
meriterebbe
di
esserlo
come
il
più
grande
e
il
più
completo
precursore
dell
'
uomo
moderno
.
Ed
è
veramente
strano
in
tanta
smania
di
ricerche
storiche
come
questa
sua
qualità
tipica
ed
eminentissima
non
sia
stata
ancora
rilevata
,
come
in
lui
non
si
sia
veduta
questa
evidentissima
stoffa
di
uomo
nuovo
,
di
uomo
nostro
contemporaneo
che
egli
ha
affermato
nettamente
e
indelebilmente
in
duplice
guisa
,
come
uomo
e
come
artista
,
nella
sua
vita
e
nel
racconto
della
sua
vita
,
in
contrasto
netto
con
lo
sfondo
conservatore
e
tradizionale
della
sua
città
.
Ma
a
dir
vero
Casanova
,
se
è
nato
a
Venezia
,
non
è
veneziano
,
la
sua
nascita
a
Venezia
non
è
che
una
combinazione
,
egli
è
figlio
d
'
arte
,
e
in
ciò
già
si
mostra
uno
dei
suoi
aspetti
di
precursore
.
La
sua
patria
non
è
come
per
gli
altri
uomini
del
suo
tempo
una
città
,
un
borgo
,
una
breve
zona
di
terra
,
la
sua
patria
si
estende
fin
dove
arrivano
le
peregrinazioni
degli
artisti
italiani
da
teatro
di
allora
;
è
grande
come
l
'
Europa
,
è
stata
materialmente
Venezia
come
poteva
esserlo
qualsiasi
altra
capitale
europea
.
Casanova
adulto
è
quasi
sempre
in
istato
di
guerra
con
la
sua
città
natale
.
Fra
lui
e
Venezia
pare
esistere
una
specie
di
idiosincrasia
,
mentre
egli
viceversa
è
essenzialmente
cosmopolita
.
Egli
si
trova
a
suo
agio
a
Napoli
come
a
Parigi
,
a
Roma
come
a
Londra
,
a
Aix
come
a
Baden
,
a
Costantinopoli
come
a
Mosca
,
a
Corfù
come
ad
Amsterdam
.
Ha
un
portamento
internazionale
,
europeo
,
superiore
ai
singoli
usi
locali
,
che
va
bene
da
per
tutto
,
come
quello
della
odierna
alta
società
cosmopolita
che
passa
l
'
estate
in
Norvegia
,
l
'
inverno
al
Cairo
,
la
primavera
a
Parigi
e
l
'
autunno
nei
suoi
castelli
e
in
Italia
,
trovandosi
ovunque
come
in
casa
propria
.
Da
Venezia
il
Casanova
ha
tratto
soltanto
una
particolare
predilezione
per
le
forme
fastose
,
per
gli
adornamenti
,
per
gli
spensierati
svaghi
del
passato
.
Ma
il
precursore
ardito
e
geniale
si
rivela
subito
prepotentemente
in
lui
,
allorché
nella
lotta
per
la
vita
si
tratta
di
conquistarsi
un
posto
nel
mondo
.
Casanova
è
non
solo
quello
che
noi
chiamiamo
il
self
-
made
-
man
,
ma
il
precursore
,
il
primo
dei
self
-
made
-
men
moderni
ed
inoltre
egli
è
più
volte
il
self
-
made
-
man
di
se
stesso
.
Poiché
non
solo
egli
è
stato
costretto
a
rifarsi
da
capo
la
sua
posizione
a
partire
dal
nulla
per
arrivare
a
tutto
,
ma
questa
ricostruzione
egli
ha
operato
nelle
guise
più
diverse
per
differenti
personalità
.
Egli
riassume
in
sé
tutta
una
schiera
di
arrivisti
.
Dovendo
pur
sempre
prendere
le
mosse
da
zero
,
dal
niente
,
noi
lo
vediamo
già
in
buona
situazione
alla
corte
pontificia
,
poi
nelle
milizie
venete
,
poi
tra
i
patrizi
più
illustri
di
Venezia
,
poi
ancora
grande
finanziere
e
delegato
governativo
a
Parigi
,
ricco
banchiere
in
Olanda
,
intraprendente
industriale
a
Parigi
,
invincibile
e
temerario
giocatore
a
Aix
,
a
Milano
e
a
Genova
,
frequentatore
di
sovrani
e
di
nobili
,
gran
signore
nei
divertimenti
,
viaggiatore
instancabile
,
avventuriero
astutissimo
,
conversatore
arguto
e
desiderato
,
scrittore
colto
e
inspirato
.
In
ognuna
di
queste
direzioni
il
Casanova
ha
dovuto
sempre
mettersi
in
cammino
da
principio
.
Dell
'
edificio
elevato
precedentemente
al
sopraggiungere
della
catastrofe
nulla
restava
,
ogni
volta
l
'
uomo
precipitava
al
fondo
e
doveva
rifabbricare
dalle
fondamenta
,
ed
ogni
volta
egli
arrivava
alla
cima
.
Io
non
so
scorgere
altro
esempio
di
questo
gigantesco
lavoro
di
Sisifo
,
compiuto
sempre
con
successo
.
Sono
i
primi
passi
quelli
che
costano
,
sono
i
primi
quattrini
i
più
difficili
a
fare
,
e
il
Casanova
ad
ognuna
delle
sue
incarnazioni
doveva
appunto
cominciare
da
questi
durissimi
preliminari
.
Primo
dei
Robinson
,
nell
'
isola
deserta
e
ostile
in
cui
si
trovano
tutti
i
miserabili
,
tutti
i
naufraghi
della
vita
,
egli
si
è
trovato
in
ogni
periodo
della
sua
molteplice
esistenza
,
nella
condizione
peggiore
di
quella
dei
Robinson
da
romanzo
;
sprovvisto
di
tutto
,
mancando
persino
degli
avanzi
del
vascello
infranto
da
cui
trarre
il
primo
strumento
indispensabile
per
far
gli
altri
,
e
malgrado
ciò
egli
ha
saputo
sempre
farsi
tutto
.
Quei
meravigliosi
e
tenacissimi
nord
-
americani
,
che
si
ricompongono
anche
tre
o
quattro
volte
i
milioni
di
dollari
inghiottiti
nelle
tempeste
della
Borsa
,
sono
da
meno
di
lui
,
perché
eglino
ripercorrono
sempre
presso
a
poco
la
stessa
strada
,
mentre
il
Casanova
,
come
ho
detto
,
ad
ogni
rovescio
si
avviava
per
un
cammino
nuovo
e
toccava
un
nuovo
vertice
.
Ma
egli
è
qualcosa
di
più
e
assai
più
di
un
iniziatore
dell
'
arrivismo
,
egli
è
il
preannunziatore
della
vita
moderna
in
tutte
le
sue
faccie
,
è
il
primo
uomo
moderno
.
L
'
ansia
di
novità
,
il
desiderio
di
tutto
vedere
e
di
tutto
provare
,
l
'
incontentabilità
nostra
sono
già
acutissime
in
lui
.
Egli
ha
addirittura
la
frenesia
di
viaggiare
,
di
correre
,
di
passare
da
una
sensazione
all
'
altra
vertiginosamente
,
egli
fa
presentire
le
due
caratteristiche
dei
tempi
moderni
:
la
smania
dei
viaggi
e
la
cupidigia
della
velocità
.
Non
si
arresta
mai
,
gira
l
'
Europa
tre
o
quattro
volte
in
tutti
i
sensi
,
non
si
riposa
mai
,
se
non
viaggia
materialmente
,
viaggia
con
il
sentimento
,
con
la
fantasia
,
cacciandosi
volontariamente
nei
più
ardui
intrighi
quasi
a
sfogare
un
ardore
esuberante
;
nulla
lo
trattiene
,
neanche
la
felicità
,
neanche
la
ricchezza
.
A
Milano
e
ad
Amsterdam
ove
le
due
fortune
gli
si
offrivano
riunite
nelle
mani
di
due
belle
fanciulle
,
egli
pure
innamorato
,
pur
consapevole
della
importanza
della
rinuncia
,
rifiuta
e
se
ne
va
;
l
'
idea
di
un
vincolo
lo
esaspera
anche
se
contesto
di
rose
.
Egli
è
il
moto
perpetuo
,
oggi
sarebbe
un
esploratore
,
uno
chauffeur
avido
di
rapidità
,
al
suo
tempo
non
poteva
essere
che
un
avventuriero
vagabondo
,
quando
l
'
uomo
normale
doveva
accontentarsi
dei
confini
dentro
i
quali
poteva
andare
e
tornare
in
un
giorno
con
le
sue
gambe
o
quelle
del
suo
cavallo
.
Ma
il
Casanova
se
fu
un
avventuriero
riuscì
ad
essere
per
la
superiorità
del
suo
spirito
il
capo
schiera
,
l
'
iniziatore
di
quella
corrente
di
viaggiatori
,
di
turisti
che
ora
girano
il
mondo
osservando
e
studiando
tutto
ciò
che
presenta
di
bello
e
di
importante
storicamente
e
artisticamente
.
Casanova
non
viaggiava
solo
per
far
quattrini
e
per
sfuggire
alle
polizie
,
viaggiava
per
viaggiare
,
per
il
suo
diletto
,
per
soddisfare
un
bisogno
del
suo
spirito
,
e
tutto
vedeva
e
tutto
esaminava
e
tutto
annotava
,
talché
le
sue
Memorie
sono
per
una
parte
una
anticipazione
del
Baedeker
e
per
l
'
altra
un
grandioso
e
prezioso
rilievo
morale
,
politico
,
economico
,
artistico
dell
'
Europa
prima
della
Rivoluzione
francese
.
È
lo
spirito
moderno
che
freme
nel
Casanova
,
egli
non
è
soltanto
un
precursore
nella
sua
attività
esteriore
,
ma
in
quella
interiore
,
e
cioè
per
le
idee
e
i
sentimenti
.
Se
l
'
uomo
si
atteggia
a
alchimista
,
a
indovino
,
a
mago
,
se
pratica
la
cabbala
e
con
madame
d
'
Urfé
offre
sacrifici
alla
luna
e
ai
pianeti
,
se
interroga
l
'
oroscopo
prima
di
agire
e
si
mostra
superstizioso
,
egli
è
il
primo
a
ridere
delle
sue
operazioni
e
della
sua
personalità
sopranaturale
che
egli
si
affibbia
perché
sovente
non
può
farne
a
meno
,
per
necessità
di
vivere
,
perché
gli
altri
vogliono
essere
mistificati
.
Ma
come
un
perfetto
attore
che
recita
impareggiabilmente
la
propria
parte
talvolta
vi
prende
gusto
anche
lui
e
si
illude
col
proprio
artificio
.
Del
resto
quante
volte
egli
non
dice
dopo
che
i
fatti
hanno
dato
ragione
al
suo
oroscopo
,
che
lo
stesso
sarebbe
avvenuto
se
anche
l
'
oroscopo
avesse
preveduto
il
contrario
?
Ma
sottilmente
,
con
una
osservazione
veramente
moderna
,
egli
aggiunge
che
la
previsione
dell
'
oroscopo
,
quando
si
tratta
di
fatti
soggettivi
può
aver
fornito
uno
dei
tanti
motivi
al
determinarsi
dell
'
azione
in
quella
data
guisa
anziché
in
un
'
altra
.
E
in
ciò
ha
ragione
.
Ma
il
Casanova
del
resto
,
malgrado
l
'
educazione
ecclesiastica
,
è
un
irreligioso
.
Crede
in
Dio
,
ma
in
un
Dio
sommamente
vago
,
un
sommo
arbitro
di
tutti
i
destini
,
un
fato
superiore
che
egli
invoca
a
ogni
proposito
,
per
cavarsi
la
fame
,
come
per
la
buona
piega
di
una
avventura
amorosa
,
per
vincere
un
colpo
di
faraone
come
per
riuscir
salvo
in
un
duello
,
per
far
sì
che
non
si
riconosca
il
veleno
propinato
a
una
vecchia
monaca
come
per
iscampare
dai
Piombi
.
È
un
Dio
universale
,
ma
che
diventa
anche
un
Dio
personale
,
una
specie
di
demone
che
lo
consiglia
e
lo
spinge
nelle
sue
imprese
.
Ripugna
dall
'
ateismo
,
biasima
gli
scrupoli
,
ma
vuole
la
religione
per
il
popolo
.
La
sua
morale
è
opportunistica
ed
egoistica
,
egli
è
di
manica
estremamente
larga
con
sé
stesso
e
con
gli
altri
.
I
suoi
giudizi
morali
sono
tanto
moderni
che
si
identificano
con
quelli
che
tanto
comunemente
quanto
erroneamente
si
chiamano
nietzschiani
.
È
per
lui
bene
tutto
quello
che
profitta
,
che
fa
piacere
senza
nuocere
ad
altri
od
anche
quando
il
nocumento
altrui
è
inferiore
al
piacere
proprio
.
Con
questa
norma
fissa
egli
dirige
la
sua
vita
,
con
questa
massima
cerca
di
persuadere
le
sue
belle
quando
gli
si
mostrano
riluttanti
in
nome
del
dovere
,
e
cerca
di
tranquillare
se
stesso
quando
spoglia
con
la
magia
e
col
gioco
gli
imbecilli
.
Intanto
sarebbero
spogliati
egualmente
da
altri
che
non
farebbero
dei
quattrini
l
'
uso
giocondo
che
ne
fa
lui
,
ed
egli
tesse
l
'
elogio
della
prodigalità
,
del
lusso
,
di
tutto
ciò
che
esprime
una
pienezza
di
vita
.
L
'
inseguimento
dei
piaceri
è
la
sola
mèta
che
meriti
tutti
gli
sforzi
,
ciò
che
il
mondo
condanna
come
futilità
è
la
sola
occupazione
che
gli
sembra
seria
,
mentre
quelle
che
sono
considerate
come
occupazioni
serie
sono
le
vere
futilità
e
di
una
sola
cosa
teme
invecchiando
,
di
cambiar
parere
,
di
non
ritenere
cioè
come
le
uniche
cose
serie
le
care
futilità
di
una
volta
.
In
politica
egli
ha
una
visione
doppiamente
presaga
per
i
fatti
e
le
tendenze
.
In
ben
due
punti
delle
sue
memorie
egli
presente
il
rombo
lontano
della
rivoluzione
francese
e
ne
intuisce
il
formidabile
schianto
,
come
del
pari
capisce
la
debolezza
del
malgoverno
russo
e
l
'
imminente
tramonto
dello
Stato
veneziano
.
Circa
le
tendenze
è
quasi
un
liberale
,
ma
un
liberale
pratico
,
non
insegue
la
retorica
dei
principii
astratti
,
ma
ricava
le
sue
osservazioni
dai
singoli
avvenimenti
,
caso
per
caso
.
Sono
gli
stessi
favoritismi
da
lui
ottenuti
che
gli
porgono
materia
per
rilevare
la
dilapidazione
del
pubblico
denaro
,
la
corruzione
dei
funzionari
,
l
'
incapacità
dei
dirigenti
.
Da
qui
egli
trae
facilmente
i
criteri
a
cui
dovrebbe
ispirarsi
un
governo
saggio
,
criteri
che
poi
saranno
quelli
predicati
invano
dagli
uomini
migliori
della
rivoluzione
.
Ma
il
merito
più
grande
del
Casanova
,
il
suo
merito
non
equivoco
,
il
suo
titolo
non
contestabile
di
gloria
consiste
nella
sua
anticipazione
artistica
.
In
arte
egli
è
un
vero
e
grande
precursore
.
Egli
è
il
primo
romanziere
moderno
,
le
memorie
della
sua
vita
costituiscono
una
collana
di
singoli
romanzi
,
svolti
con
piena
maestria
,
completi
,
interessanti
e
differenti
l
'
uno
dall
'
altro
e
formano
un
solo
grandioso
romanzo
di
carattere
universale
che
ha
per
isfondo
l
'
Europa
e
conta
migliaia
di
personaggi
,
un
romanzo
mirabile
di
ambiente
,
di
costumi
,
di
avventura
e
di
psicologia
.
Il
Casanova
precorre
così
il
vero
romanzo
francese
in
un
tempo
in
cui
il
romanzo
non
ci
presenta
che
due
soli
artisti
il
Laclos
e
il
Rousseau
,
egli
il
Casanova
edifica
una
immensa
Comédie
humaine
40
anni
prima
di
Balzac
.
Quando
le
svenevolezze
di
Bernardin
de
Saint
Pierre
o
l
'
enfasi
retorica
degli
enciclopedisti
infestavano
il
racconto
,
falsavano
la
verità
,
deformavano
il
tipo
del
romanzo
,
il
Casanova
è
il
solo
narratore
,
è
il
solo
che
sa
raccontare
con
semplicità
,
con
sobrietà
,
con
franchezza
e
con
interesse
.
Egli
va
diritto
al
suo
scopo
,
qualche
breve
osservazione
qualche
tratto
significante
del
paesaggio
e
poi
la
narrazione
corre
via
con
vivacità
e
naturalezza
,
il
dialogo
si
schermisce
con
agilità
e
l
'
avvenimento
si
trova
inquadrato
nettamente
e
chiaramente
.
Per
un
lato
egli
riprende
la
tradizione
aristofanea
e
boccaccesca
,
per
l
'
altro
precede
e
anche
supera
tutte
le
arditezze
dei
veristi
.
Nessuno
dopo
di
lui
ha
osato
dire
quello
che
egli
ha
detto
,
nessuno
ha
osato
mostrarsi
a
nudo
come
egli
si
è
mostrato
,
spiegare
con
altrettanta
crudezza
i
moventi
delle
proprie
azioni
,
il
meccanismo
spesso
inconfessabile
del
proprio
io
.
Un
tale
ardimento
non
trova
riscontro
che
in
opere
assolutamente
diverse
dalla
sua
,
nelle
terribili
sfide
dello
Stirner
e
del
Nietzsche
.
Tale
è
l
'
uomo
che
non
si
è
pentito
mai
e
che
ha
cercato
di
goder
sempre
,
l
'
uomo
che
non
ha
commesso
mai
falli
,
perché
non
ha
mai
avuto
la
coscienza
di
commetterne
che
ha
considerato
la
vita
come
una
fonte
di
piacere
e
una
avventura
da
raccontare
piacevolmente
,
che
ha
vissuto
e
si
è
guardato
attentamente
a
vivere
,
attore
e
spettatore
simultaneo
della
sua
esistenza
.
Dal
neo
-
ellenismo
degli
esteti
alla
saggezza
di
Maeterlinck
,
il
cavaliere
di
Seingalt
aveva
già
discoperto
le
più
recondite
e
sottili
pieghe
dell
'
anima
moderna
,
e
anche
la
sua
inguaribile
imbecillità
,
impiantando
per
primo
il
gioco
del
lotto
,
nella
nazione
più
di
spirito
del
mondo
,
la
Francia
.