Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
NOLITE NIMIUM IUDICARE ( CROCE BENEDETTO , 1915 )
StampaPeriodica ,
Si suol ripetere che la storiografia moderna ha discacciato dalla storia i giudizii morali ; e la cosa , enunciata a questo modo , o così semplicisticamente intesa , non regge né in diritto né in fatto . Se la moralità è una delle forme necessarie dello spirito umano , come mai la storia potrebbe intendere le cose umane senza insieme giudicare della moralità degli atti ? La pretesa sarebbe assurda . E che sia assurda si vede non solo dal nostro continuo giudicare la moralità degli altri ( di che si potrebbe , in certa misura e per carità cristiana , far anche di meno ) , ma ( e di questo non si può far di meno ) dal continuo giudicare sotto l ' aspetto morale noi stessi , in quel che abbiamo voluto ed operato , per conoscere , confortare , rimproverare , raddrizzare la nostra azione . Non sono codesti " pezzi di storia " , che costruiamo a ogni istante , pezzi di storia compresi e giudicati in tutti i loro aspetti , e non meno energicamente nell ' aspetto morale ? Sono stati scritti perfino libri per narrare sé stessi , moralmente giudicandosi , come le Confessioni di Sant ' Agostino o il Secretum del Petrarca . Ma queste tante narrazioni storiche , rischiarate dal giudizio morale , che noi facciamo di noi stessi e degli uomini coi quali collaboriamo o combattiamo , sebbene siano storia non meno reale e perfetta , e non meno per noi importante , di qualunque gran volume di storia , appartengono di solito a quelle parti della storia , che vengono più rapidamente dimenticate : vita quotidiana sorpassata da vita quotidiana , vita individuale sostituita da nuova vita individuale . Quel che si chiama storia in senso specifico ed eminente si volge invece , soprattutto , a ciò che , sebbene anche transeunte , è più duraturo nell ' interesse e nella memoria : ai sistemi di pensiero , alle opere dell ' arte , ai , costumi , istituti e indirizzi pratici , che il genere umano è venuto producendo , e che viene sempre cangiando ma in relazione al già prodotto , con logica coerenza : nelle quali contemplazioni e meditazioni i meriti e i demeriti , le glorie e le miserie individuali sono gettati nello sfondo , non perché si neghi loro realtà ed efficacia , ma perché non è quello il punto che veramente ora importa e che costituisce problema . La storiografia moderna , in apparenza , rigetta il giudizio morale , ma in realtà non fa altro che diventare più seriamente e altamente storiografia , più rispondente ai grandi interessi generali della società umana . I vecchi storici , che aspiravano ad imitare il giudice delle anime all ' entrata dell ' Inferno o Il Padre eterno del giudizio universale , e minacciavano ai colpevoli " il giudizio della storia " , ci sembrano ora piuttosto poeti ( quando non erano retori ) che storici : e non Tacito , ma Polibio è , per noi moderni , il veramente grande tra gli storici antichi . E c ' è poi un ' altra ragione , che consiglia quella relativa astensione dai giudizii morali nella storia : una ragione che si congiunge con la precedente . Appunto perché tanta parte delle agitazioni delle coscienze individuali è cosa che importa al solo individuo che vive ed opera , ed è rapidamente dimenticata dagli altri o dall ' individuo medesimo , accade che per giudicare della moralità dei personaggi storici manchino , o siano insufficienti , i documenti , ì documenti intimi , che sono quelli che ci vorrebbero . E quando io leggo le conclusioni recise degli storici che condannano il tale e tal altro personaggio sia nel complesso della sua vita sia in determinati avvenimenti , quasi sempre scuoto la testa , e dico tra me : - Ma bisognerebbe per lo meno ascoltare l ' accusato ! Come ? la società non condanna nessun ladro o assassino , sia pure còlto in flagrante , senza averne ascoltate le difese e le controdifese e le aggiunte difese ; e gli storici su pochi frammenti scritti e su molte dicerie si permettono di condannare gli uomini , e i grandi uomini , sol perché sono passati alla storia ? - E quando poi leggo certe glorificazioni morali celebrate dagli storici , mi torna assai spesso in mente un quadro di Eustachio Lesueur , che vidi più di venti anni fa al Louvre , dove è rappresentata la scena di quel dottore morto in fama di santità , che in chiesa , dove ne è stato trasportato il cadavere , tra la buona gente pregante e osannante , si rizza col petto sul catafalco , tendendo le mani e supplicando : - Cessate le preghiere ! Io sono dannato . Nondimeno , si dirà , l ' uomo ha bisogno di certi simboli del bene e del male , di Catone virtuoso , di Catilina infame , di Armodio vendicatore di libertà ; ha bisogno degli eroi di Plutarco e dei santi della Leggenda aurea . Questo è un altro conto . Stiamo creando tante figure simboliche nelle commozioni della presente guerra europea , che non mi può venire in mente di negare né il bisogno , né il fatto , né la necessità e razionalità del bisogno e del fatto . Ma io parlavo di storia e di verità .