StampaPeriodica ,
Come
beatamente
l
'
occhio
si
riposa
su
questa
dolce
terra
di
Romagna
!
Ella
è
ancora
intorno
a
me
tutta
bruna
e
nuda
in
una
chiara
aria
d
'
inverno
;
ma
l
'
orizzonte
è
spazzato
fino
agli
ultimi
confini
dal
vento
aspro
di
marzo
e
nella
pianura
pulita
le
case
paiono
più
bianche
,
gli
alberi
e
le
siepi
più
nere
;
la
striscia
del
mare
turchino
ride
al
sole
nuovo
.
Il
colore
di
queste
cose
nuove
parla
al
mio
cuore
.
Io
ne
cerco
il
senso
e
vago
con
l
'
occhio
sul
gran
ventaglio
aperto
del
piano
;
guardo
i
colli
magri
e
puri
,
là
terre
lavorate
che
spiccano
nel
fulvo
crudo
dell
'
ombra
,
e
il
dolce
vecchio
verde
delle
coste
piene
di
luce
;
guardo
i
monti
che
s
'
affollano
più
lontani
,
ondeggiando
come
vapori
,
e
in
fondo
alte
e
sole
,
quasi
ritagliate
sul
cielo
,
le
tre
punte
celestine
.
Il
noto
profilo
pare
che
renda
a
tutte
le
linee
dei
monti
e
del
piano
il
senso
delle
cose
domestiche
e
care
.
Non
è
questo
dunque
il
paese
del
mio
poeta
,
il
paese
ove
andando
ci
accompagna
l
'
azzurra
visïon
di
S
.
Marino
?
Ecco
l
'
Emilia
,
bianca
dura
e
pulita
fra
le
sue
gracili
siepi
,
co
'
suoi
ponticelli
,
sotto
cui
passano
i
rii
dal
bel
nome
romano
,
e
mormora
l
'
acqua
che
oggi
è
così
trasparente
e
lucente
tra
le
ripe
calve
sul
fondo
terroso
:
la
vecchia
grande
strada
ci
invita
alle
ville
ben
conosciute
,
a
Savignano
dalle
cui
selci
sonanti
fino
alla
Torre
e
al
Cimitero
di
S
.
Mauro
è
così
breve
il
cammino
....
Ma
da
ogni
sasso
e
da
ogni
siepe
lungo
quel
cammino
pare
che
le
canzoni
del
poeta
debbano
volar
via
con
frullo
rapido
e
vario
,
come
uccelli
dal
nido
.
Dalle
punte
di
S
.
Marino
fino
al
mar
di
Bellaria
e
alla
pineta
di
Ravenna
,
dal
Rubicone
alla
Marecchia
,
e
in
ogni
angolo
di
questa
terra
e
in
ogni
aspetto
e
in
ogni
forma
,
dove
ch
'
io
mi
volga
e
riguardi
,
ivi
io
vedo
presente
il
poeta
:
in
tutte
le
cose
sento
le
sue
memorie
cantare
.
Sarà
forse
quel
picchiare
in
cadenza
di
un
pennato
sulle
corteccie
?
Laggiù
tra
'
pioppi
del
mio
viale
,
che
pare
forino
il
cielo
così
brulli
e
rimondi
,
un
vecchiettino
ha
poggiato
la
sua
scala
a
un
tronco
grigio
;
e
così
ritto
a
mezz
'
aria
batte
e
sfronda
e
rinetta
;
cadono
intorno
a
lui
e
s
'
ammonticchiano
sulla
sabbia
battuta
del
viale
rami
secchi
,
scheggie
,
e
vermene
novelle
,
che
lasciano
alle
sue
dita
un
così
buono
odore
di
gemme
....
O
forse
è
il
grido
lungo
dei
galli
che
nel
vasto
silenzio
risponde
alla
cantilena
aspra
e
strascicata
delle
venditrici
di
insalatina
campagnuola
;
o
la
festa
dei
passeri
tra
le
zolle
,
che
sembrano
ancor
gocciolare
dell
'
ultima
neve
;
è
questo
bianco
di
tele
,
che
dalla
terra
screpolata
e
scolorita
rigettano
contro
i
miei
occhi
il
sole
con
crudezza
tagliente
,
e
domani
porteranno
dentro
le
case
odore
d
'
erba
nascente
e
di
viole
;
è
il
fruscio
degli
aquiloni
che
salgono
e
brandiscono
al
vento
sonoro
;
o
forse
anche
è
una
fanciulla
che
mi
viene
incontro
lenta
lenta
pel
viale
,
come
abbandonata
a
questa
dolcezza
;
risplende
la
faccia
bianca
sotto
i
bruni
capelli
pieni
di
sole
e
nuotano
i
limpidi
occhi
dello
splendore
del
giorno
(
liquidi
e
limpidi
occhi
,
che
ridon
,
così
....
con
gli
angioli
.
Perché
?
)
Tutto
intorno
a
me
sente
del
Pascoli
;
e
qualcuno
mi
consiglia
che
basterà
volgere
quietamente
gli
occhi
intorno
sulle
cose
,
per
trovare
la
via
facile
e
piana
della
sua
anima
poetica
.
CARDUCCI
,
MAESTRO
DI
UMANITÀ
Qui
non
è
possibile
fare
paragone
col
Croce
,
dell
'
intelligenza
,
come
se
uno
ne
abbia
più
e
l
'
altro
meno
.
Non
è
una
intelligenza
generica
,
di
cui
si
possa
rendere
quantitativa
ragione
;
questo
,
al
quale
io
parlo
,
è
il
Carducci
.
Qualche
cosa
di
grande
alita
intorno
,
e
io
mi
sento
pieno
del
nume
.
Il
dialogo
è
divenuto
orazione
.
Penso
forse
ai
XX
volumi
delle
opere
?
o
alle
vaste
scatole
di
appunti
e
di
schede
coronanti
le
scansìe
dello
studio
oggi
silenzioso
,
dove
la
fatica
di
questo
aspro
benedettino
delle
lettere
ha
lasciato
per
quarant
'
anni
la
sua
traccia
quotidiana
e
minuta
?
o
penso
a
tutto
l
'
esempio
di
una
vita
,
che
nei
particolari
della
scrittura
e
del
discorso
non
si
esauriva
,
ma
trapassando
in
vive
anime
e
quivi
trasfigurandosi
,
non
perdeva
forma
però
e
durava
e
ancora
dura
?
Ho
dimenticato
in
questo
momento
tutto
quello
che
in
lui
era
contingente
e
limitato
e
personale
;
non
ricordo
più
,
da
me
a
lui
,
né
la
distanza
immensa
dell
'
ingegno
,
né
gli
svantaggi
della
cultura
,
né
le
differenze
delle
opinioni
e
del
gusto
;
voglio
che
tutto
ciò
sia
fatto
vano
,
e
solo
mi
resti
presente
l
'
uomo
della
mia
razza
e
della
mia
religione
,
il
testimonio
e
il
compagno
,
col
quale
mi
sarà
dolce
vivere
e
morire
.
Io
mi
sento
vicino
a
lui
in
tutto
quel
che
più
mi
importa
,
nel
leggere
.
un
libro
e
nel
tollerare
la
vita
.
Un
sentimento
profondo
uguaglia
noi
ai
nostri
fratelli
che
sono
stati
e
a
quelli
che
saranno
;
al
padre
Omero
quando
spande
il
suo
dire
in
mezzo
agli
uomini
che
se
ne
vanno
come
le
foglie
della
primavera
;
e
a
Saffo
che
parla
delle
Pleiadi
scintillanti
,
e
a
tutti
gli
altri
che
sono
venuti
sopra
questa
terra
nella
cara
luce
del
sole
a
soffrire
e
a
amare
e
a
godere
le
cose
belle
che
ci
sono
,
e
così
,
parlando
con
voce
tranquilla
e
con
chiari
occhi
riguardando
i
compagni
e
il
mondo
,
sono
passati
come
anche
noi
passeremo
.
Perennis
humanitas
!
Ad
essa
appartiene
il
Carducci
;
per
essa
io
lo
onoro
.
Egli
votava
la
sua
vita
a
questa
religione
,
con
animo
schietto
e
libero
e
non
intronato
da
nessuna
eco
di
torbidi
entusiasmi
o
di
orgie
e
di
non
virili
invasamenti
.
Sapeva
di
essere
un
uomo
,
non
immortale
,
ma
chiamato
alla
fine
;
sentiva
nel
passato
e
in
grembo
alla
terra
le
sue
radici
,
e
il
suo
destino
in
mezzo
agli
uomini
.
Dopo
di
che
egli
ha
atteso
al
compito
che
la
natura
gli
mostrava
con
una
fede
serena
e
superba
,
con
una
reverenza
di
tutto
ciò
che
era
stato
o
grande
o
buono
o
bello
,
con
un
amore
dell
'
opera
propria
e
dell
'
altrui
,
che
,
per
essere
senza
illusioni
di
eternità
,
non
par
tuttavia
meno
benefico
.
Che
cosa
importa
ora
se
a
noi
manchino
i
doni
che
abbondavano
a
lui
?
Nessuno
ci
toglierà
il
diritto
di
onorare
nel
suo
nome
la
nostra
parte
migliore
.
Non
si
tratta
di
un
maestro
,
che
potevamo
anche
non
avere
,
o
di
un
libro
che
potevamo
anche
non
leggere
.
Ma
io
mi
rifiuto
di
abbandonare
insieme
con
lui
la
ragione
più
profonda
del
mio
sentire
,
la
comunione
col
passato
e
la
conversazione
con
tutti
i
grandi
e
cari
e
umani
spiriti
,
e
il
culto
della
loro
parola
cara
al
mio
cuore
sopra
tutte
le
cose
.
Io
voglio
sapere
che
c
'
è
nella
mia
adorazione
qualche
cosa
di
vano
;
che
l
'
amore
delle
belle
parole
,
con
tutto
quel
che
reca
di
sacrifizio
nel
cercarle
e
nel
custodirle
e
nell
'
imitarle
,
di
superstizione
nel
goderle
,
è
vano
;
e
son
vani
i
versi
e
le
rime
e
i
libri
e
i
canti
e
le
pitture
e
i
simulacri
e
le
immaginazioni
tutte
quante
;
voglio
saper
tutto
questo
per
avere
la
gioia
di
affrontare
con
occhi
aperti
il
pericolo
mio
dolce
.
Passano
i
giorni
e
scema
la
luce
e
il
tempo
dell
'
amore
se
n
'
è
andato
e
l
'
ombra
si
avvicina
a
noi
lunga
e
nera
.
Noi
facciamo
dei
libri
.
Anzi
non
ne
facciamo
nemmeno
;
ci
contentiamo
di
leggere
e
di
fare
qualche
segno
sui
margini
.
Ma
questo
basta
e
la
compagnia
dei
nostri
padri
e
fratelli
.
Nessuno
fra
quanti
ho
dintorno
mi
è
stato
guida
ad
essa
e
aiuto
e
conforto
degno
come
il
Carducci
.
Fra
tutti
i
vicini
io
non
trovo
altri
,
a
cui
poter
dare
con
sincerità
questo
nome
di
maestro
....
"
Orabunt
causas
melius
alii
coelique
meatus
....
"
descriveranno
meglio
i
cieli
del
pensiero
e
gli
episodi
della
storia
;
nessuno
può
essermi
maestro
migliore
di
letteratura
e
di
umanità
,
per
le
quali
io
vivo
.