StampaPeriodica ,
Il
Trombetti
pubblica
i
principali
risultati
del
lavoro
al
quale
attende
da
molti
anni
,
diretto
a
dimostrare
l
'
unità
d
'
origine
del
linguaggio
.
Ma
poiché
,
sia
per
il
premio
reale
dei
Lincei
conferito
nel
passato
anno
all
'
autore
,
e
per
il
gran
discorrere
che
ne
seguì
nei
giornali
,
e
per
la
cattedra
speciale
per
lui
istituita
,
sia
per
altre
cause
che
indicheremo
,
si
è
fatta
molta
confusione
intorno
alla
natura
,
al
significato
e
all
'
importanza
del
problema
che
il
Trombetti
si
è
proposto
,
a
noi
sembra
opportuno
(
prescindendo
qui
dal
valore
maggiore
o
minore
delle
sue
dimostrazioni
)
di
determinare
e
circoscrivere
il
valore
del
problema
stesso
.
E
diciamo
subito
che
si
tratta
di
un
problema
di
nessuna
importanza
filosofica
.
Pel
filosofo
,
domandare
se
il
linguaggio
abbia
avuto
una
o
più
origini
,
se
bisogni
tenere
per
la
monogenesi
o
per
la
poligenesi
,
non
ha
significato
.
Il
filosofo
sa
che
le
diversità
dei
linguaggi
sono
infinite
,
perché
infinite
sono
le
individuazioni
dello
spirito
.
Né
ammette
che
si
possa
discutere
dell
'
origine
storica
del
linguaggio
,
perché
il
linguaggio
non
è
fatto
storico
,
particolare
e
contingente
,
ma
categoria
.
Ciò
si
è
voluto
esprimere
nella
moderna
linguistica
e
filosofia
del
linguaggio
col
profondo
detto
,
che
il
problema
dell
'
origine
del
linguaggio
si
risolve
in
quello
della
sua
eterna
natura
.
Il
problema
del
Trombetti
è
nient
'
altro
che
una
ricerca
di
preistoria
.
Supponiamo
che
egli
sia
riuscito
a
provare
il
suo
assunto
dell
'
origine
di
tutti
i
linguaggi
esistenti
da
un
ceppo
comune
;
che
cosa
avrebbe
provato
?
Questo
:
che
le
società
ora
sparse
sulla
terra
,
delle
quali
la
lacunosa
e
assai
recente
tradizione
storica
non
ci
mostra
le
connessioni
,
dovettero
in
un
certo
tempo
(
=
tante
migliaia
d
'
anni
addietro
)
formare
un
'
unica
società
.
E
prima
di
quel
tempo
?
E
prima
di
prima
?
L
'
ulteriore
domanda
non
appartiene
al
tema
del
Trombetti
.
Se
la
potenza
romana
avesse
potuto
assorbire
o
distruggere
tutte
le
altre
società
esistenti
,
la
civiltà
presente
,
e
con
essa
i
suoi
linguaggi
,
non
avrebbero
altra
origine
che
Roma
.
Immaginiamo
un
antichissimo
gruppo
umano
,
il
quale
,
sostituendosi
a
esseri
inferiori
o
assorbendoli
,
si
sia
poi
diramato
per
tutta
la
terra
,
nell
'
Eurasia
,
nell
'
Africa
,
nell
'
Oceania
,
nelle
Americhe
;
e
avremo
la
costruzione
preistorica
,
giustificata
o
no
che
sia
,
rispondente
all
'
ipotesi
del
Trombetti
.
L
'
ipotesi
non
ha
nulla
d
'
impossibile
;
ma
,
ammessa
come
vera
,
non
tocca
nessuno
dei
grandi
problemi
che
interessano
lo
spirito
umano
.
Anzi
,
dirò
di
più
:
a
considerarla
nei
suoi
limiti
di
ricerca
preistorica
,
essa
ha
ben
modesto
interesse
,
perché
modesto
è
in
genere
l
'
interesse
della
preistoria
,
di
questa
scienza
analfabeta
(
come
il
Mommsen
scherzosamente
la
chiamava
)
,
la
quale
indaga
le
zone
grige
,
l
'
indistinto
,
il
rudimentale
,
il
povero
,
laddove
la
storia
ci
pone
di
fronte
ai
grandi
fatti
dello
svolgimento
umano
.
Credo
tutt
'
altro
che
trascurabili
le
ricerche
sulla
vascolaria
primitiva
;
ma
mi
permetto
di
reputare
alquanto
più
interessante
lo
studio
di
un
vaso
attico
,
di
un
piatto
di
mastro
Giorgio
o
di
una
porcellana
cinese
.
Se
l
'
interessamento
comune
sembra
testimoniare
del
contrario
e
si
accende
vivacissimo
innanzi
a
ogni
rivelazione
che
concerna
il
"
primitivo
"
,
ciò
accade
,
a
mio
parere
,
perché
nel
pensiero
comune
si
suole
scambiare
l
'
angusta
ricerca
preistorica
con
la
ricerca
filosofica
e
si
aspetta
dalla
prima
la
risposta
ai
problemi
della
seconda
.
Per
non
dire
che
talvolta
,
come
in
questo
caso
,
operano
in
quell
'
interessamento
motivi
religiosi
,
sonnecchianti
in
fondo
agli
animi
di
tutti
e
anche
di
molti
professionali
dell
'
irreligione
.
La
monogenesi
fa
pensare
,
confusamente
,
a
padre
Adamo
;
e
,
si
ha
voglia
a
essere
miscredenti
,
certe
cose
fanno
piacere
.
Di
qui
gran
parte
della
curiosità
che
ha
destata
,
e
della
popolarità
che
si
è
acquistata
fin
dal
primo
annunzio
,
la
così
detta
scoperta
del
Trombetti
.
Il
quale
,
purtroppo
,
non
si
è
saputo
guardare
esso
stesso
dall
'
esagerare
il
valore
della
sua
ricerca
e
dall
'
intorbidarne
l
'
indole
.
Il
Trombetti
crede
,
per
esempio
,
che
,
dimostrata
la
monogenesi
del
linguaggio
,
sarà
possibile
studiare
ben
altrimenti
"
quali
relazioni
intercedano
fra
il
segno
e
la
cosa
significata
"
(
p
.
VI
,
e
cfr
.
pp
.
41-3
)
;
si
dice
"
conscio
della
straordinaria
importanza
,
che
ha
l
'
affermazione
contenuta
nel
titolo
del
suo
libro
"
(
p
.
VI
)
;
asserisce
che
"
solo
con
l
'
unità
di
origine
del
linguaggio
sia
possibile
la
Glottologia
generale
comparativa
,
disciplina
la
quale
può
gettare
viva
luce
sulle
questioni
che
più
agitano
lo
spirito
umano
"
(
p
.
53
)
.
A
questo
modo
egli
mostra
di
possedere
concetti
poco
esatti
sul
rapporto
della
Glottologia
con
la
Filosofia
del
linguaggio
,
e
manchevole
intelligenza
di
quel
che
egli
chiama
segno
e
che
divide
dalla
cosa
significata
.
"
La
Glottologia
(
dice
altrove
,
p
.
VIII
)
,
avendo
per
oggetto
il
linguaggio
,
è
il
miglior
legame
tra
le
due
grandi
divisioni
in
cui
sta
ancora
ripartito
il
sapere
"
.
Né
ha
concetti
esatti
su
quel
che
sia
scienza
:
"
Scienza
vera
,
per
quel
che
riguarda
il
rigore
delle
dimostrazioni
,
ammessi
certi
postulati
,
è
soltanto
la
Matematica
:
le
altre
scienze
devono
tendere
ad
una
rappresentazione
matematica
o
simbolica
delle
cose
,
dalla
quale
però
sono
ancora
ben
lontane
"
(
p
.
10
)
.
Che
più
?
Egli
immagina
perfino
che
la
monogenesi
del
linguaggio
,
con
la
conseguente
monogenesi
degli
uomini
,
sia
atta
a
recare
consolazione
morale
.
"
La
scienza
e
l
'
arte
,
quando
non
siano
accompagnate
ad
un
ideale
di
bontà
,
sono
,
per
lo
meno
,
cose
imperfette
.
Perciò
richiamo
l
'
attenzione
su
certe
deduzioni
morali
,
che
vengono
spontanee
dall
'
esame
dei
fatti
;
ma
,
soprattutto
,
sulla
conclusione
generale
,
che
può
ricavarsi
in
favore
dell
'
unità
della
specie
umana
,
e
,
per
conseguenza
,
anche
in
favore
della
fratellanza
reale
degli
uomini
.
Tutti
i
buoni
debbono
augurarsi
che
non
abbiano
a
trionfare
le
teorie
,
messe
fuori
in
forma
dogmatica
,
sulla
pluralità
delle
specie
umane
,
e
che
,
piuttosto
,
anche
per
opera
della
scienza
,
venga
confermato
il
concetto
sublime
della
fratellanza
degli
uomini
,
frutto
della
intuizione
e
del
sentimento
,
religioso
o
altro
"
(
p
.
VIII
)
.
L
'
introduzione
del
libro
si
chiude
con
le
parole
:
"
Tutti
gli
uomini
appartengono
a
una
sola
specie
e
sono
realmente
fratelli
"
(
p
.
58
)
.
Come
se
gli
uomini
non
siano
fratelli
pel
fatto
stesso
che
sono
uomini
,
cioè
esseri
pensanti
;
o
come
se
l
'
asserita
preistoria
unitaria
dei
linguaggi
storici
abbia
virtù
d
'
ingenerare
un
sentimento
nuovo
e
più
efficace
di
fratellanza
,
impedendo
qualche
guerra
o
addolcendo
qualche
spietata
concorrenza
commerciale
.
Della
identità
e
dei
nessi
stabiliti
dal
Trombetti
tra
le
lingue
dell
'
Eurasia
,
dell
'
Africa
e
dell
'
Oceania
,
e
da
lui
presupposti
anche
per
le
lingue
d
'
America
,
discuteranno
i
competenti
.
Odo
insistentemente
susurrare
da
filologi
e
glottologi
che
nel
giudizio
circa
questa
parte
del
suo
lavoro
si
è
molto
esagerato
,
e
che
le
affermazioni
del
Trombetti
vanno
soggette
a
continue
riserve
.
Ma
l
'
esagerazione
,
che
si
potrà
dimostrare
per
questo
rispetto
,
sarà
sempre
minore
di
quella
che
si
è
fatta
col
falsare
,
come
abbiamo
veduto
,
il
significato
stesso
della
ricerca
.
Con
che
non
si
vuole
essere
severi
verso
il
Trombetti
,
il
quale
in
gran
parte
,
piuttosto
che
autore
,
è
stato
vittima
delle
esagerazioni
;
né
si
vuole
negargli
il
merito
che
gli
spetta
per
avere
consacrato
tutto
l
'
ardore
della
sua
laboriosa
giovinezza
a
una
ricerca
,
la
quale
,
se
ha
natura
diversa
e
importanza
assai
minore
di
quel
che
egli
ha
creduto
,
è
pur
sempre
ricerca
da
non
trascurare
.
ALFREDO
TROMBETTI
(
prof
.
ordin
.
nell
'
Università
di
Bologna
)
,
L
'
unità
d
'
origine
del
linguaggio
(
Bologna
,
Beltrami
,
1905
)
.
Mi
viene
a
mano
un
articolo
del
prof
.
A
.
MOCHI
,
intorno
al
libro
del
T
.
(
"
Giornale
d
'
Italia
"
,
del
20
agosto
1905
)
,
che
mostra
aperta
la
confusione
da
me
lamentata
dell
'
ipotesi
del
T
.
coi
concetti
di
umanità
,
origine
dell
'
umanità
,
fratellanza
umana
,
ecc
.
:
"
Agli
argomenti
favorevoli
alla
dottrina
dell
'
originaria
fratellanza
di
tutti
gli
uomini
(
dice
il
M
.
)
se
ne
aggiunge
oggi
uno
capitale
:
la
primitiva
unità
del
linguaggio
.
La
vecchia
ed
ardente
questione
,
che
tenne
diviso
per
secoli
il
campo
scientifico
,
si
chiude
finalmente
per
merito
d
'
un
glottologo
.
È
perciò
che
l
'
opera
di
lui
assume
una
grande
importanza
anche
all
'
infuori
delle
discipline
linguistiche
e
richiama
l
'
attenzione
di
ogni
cultore
della
storia
umana
;
anzi
,
per
dir
meglio
,
di
tutti
gli
uomini
che
si
sono
posti
un
giorno
la
tormentosa
domanda
:
donde
veniamo
?
"
.
E
si
veda
anche
,
nello
stesso
"
Giornale
"
,
num
.
del
22
agosto
,
la
lettera
di
"
un
Cattolico
"
.