StampaPeriodica ,
In
un
opuscolo
testé
pubblicato
il
Trabalza
espone
quale
a
suo
modo
di
vedere
dovrebbe
essere
l
'
ufficio
dell
'
insegnamento
di
Stilistica
,
che
negli
ultimi
anni
si
è
venuto
istituendo
presso
le
Facoltà
di
lettere
di
parecchie
Università
italiane
.
Quando
udii
per
la
prima
volta
quel
nome
imposto
alle
nuove
cattedre
,
il
mio
pensiero
corse
ai
lavori
di
simile
titolo
che
escono
dalle
scuole
di
Germania
e
che
hanno
intento
meramente
filologico
;
e
mi
parve
strano
che
si
volesse
così
presto
dar
forma
di
speciale
insegnamento
a
ricerche
ancora
alquanto
vaghe
e
di
valore
dubbio
.
Ma
poi
,
raccolte
informazioni
,
seppi
che
si
trattava
nient
'
altro
che
d
'
insegnamento
destinato
ad
ammaestrare
nell
'
arte
dello
scrivere
.
E
ciò
riceve
conferma
dallo
scritto
del
Trabalza
.
Il
quale
crede
che
il
programma
di
quell
'
insegnamento
dovrebbe
,
oltre
gli
esercizî
di
composizione
,
contenere
altre
due
parti
:
l
'
una
,
teorica
,
di
principî
generali
della
forma
letteraria
,
con
la
critica
delle
teorie
rettoriche
che
ancora
infestano
i
manuali
e
i
cervelli
;
e
l
'
altra
,
di
lettura
e
comento
delle
opere
letterarie
.
"
Così
(
egli
dice
)
,
mentre
l
'
insegnamento
della
Stilistica
continuerebbe
con
nuove
applicazioni
e
più
minute
e
profonde
analisi
l
'
istituzione
letteraria
della
scuola
media
,
verrebbe
a
connettersi
,
per
un
lato
,
a
quello
dell
'
Estetica
,
per
un
altro
a
quello
della
Storia
letteraria
,
appendice
o
complemento
di
essi
"
.
E
,
come
esempio
,
offre
il
sommario
di
un
corso
da
lui
disegnato
.
Si
Pergama
dextra
defendi
possent
...
,
-
ho
pensato
nel
leggere
le
motivazioni
e
il
programma
;
e
a
lettura
finita
non
sono
rimasto
persuaso
circa
la
legittimità
delle
cattedre
nuovamente
istituite
.
Qualche
insegnante
universitario
che
ho
interrogato
sulle
ragioni
che
avevano
indotto
a
proporre
quella
istituzione
,
mi
ha
detto
che
essa
rispondeva
a
un
bisogno
ormai
generalmente
avvertito
,
di
rimediare
cioè
all
'
impreparazione
letteraria
che
si
nota
nella
maggior
parte
dei
giovani
che
il
Liceo
manda
all
'
Università
.
Perfino
i
laureandi
presentano
tesi
con
errori
di
grammatica
,
e
talora
di
ortografia
.
-
Se
è
così
,
il
rimedio
mi
sembra
peggiore
del
male
.
Il
Liceo
non
prepara
i
giovani
come
dovrebbe
?
E
si
corregga
e
migliori
il
Liceo
;
ma
non
si
ricorra
al
poco
legittimo
espediente
di
rimediare
alle
deficienze
del
Liceo
nell
'
Università
,
con
l
'
effetto
di
snaturare
questa
e
col
rischio
di
mettersi
sopra
una
cattiva
china
.
Dopo
la
scuola
di
grammatichetta
e
composizione
,
converrebbe
istituire
nell
'
Università
una
scuola
di
cultura
generale
,
ossia
più
o
meno
un
Liceo
completo
;
e
poi
(
perché
no
?
)
un
piccolo
Ginnasio
,
o
anche
una
quinta
classe
elementare
,
o
addirittura
una
scoletta
serale
complementare
.
Ragioni
in
apparenza
almeno
più
sode
si
recano
da
altri
.
Si
è
abusato
dell
'
indirizzo
storico
e
filologico
:
è
tempo
(
si
dice
)
di
promuovere
più
che
non
si
sia
fatto
finora
la
cultura
estetica
.
Non
basta
che
i
giovani
conoscano
la
biografia
dello
scrittore
o
le
fonti
di
un
'
opera
letteraria
:
occorre
che
sappiano
gustare
questa
sotto
il
rispetto
artistico
.
Non
basta
che
lavorino
su
tali
e
tali
opere
letterarie
particolari
;
occorre
che
essi
sappiano
che
cosa
è
letteratura
,
che
cosa
è
stile
e
che
cosa
è
forma
in
generale
.
Non
basta
che
i
giovani
scrivano
senza
spropositi
:
è
necessario
che
scrivano
bene
,
con
eleganza
e
sapore
letterario
.
E
a
queste
esigenze
viene
incontro
,
in
qualche
modo
,
l
'
insegnamento
della
Stilistica
.
Senonché
tutto
ciò
di
cui
ora
si
fa
richiesta
dovrebbe
essere
già
nell
'
Università
.
Intendere
esteticamente
gli
scrittori
?
Ma
ogni
professore
di
letteratura
consapevole
del
suo
ufficio
deve
farli
intendere
a
quel
modo
,
e
non
restringersi
alla
mera
erudizione
:
altrimenti
,
viene
meno
al
proprio
dovere
.
Dar
concetti
esatti
circa
la
letteratura
e
l
'
arte
?
Ma
questo
è
oggetto
dell
'
Estetica
,
parte
della
filosofia
che
non
dovrebbe
essere
trascurata
dal
professore
di
filosofia
teoretica
;
il
quale
,
poi
,
non
può
trattare
di
psicologia
e
di
logica
,
né
della
natura
del
linguaggio
,
senza
trattare
insieme
della
natura
dell
'
arte
.
Esprimere
con
semplicità
ed
eleganza
,
ossia
con
proprietà
,
il
pensiero
?
Ma
ogni
professore
,
nell
'
insegnare
la
sua
scienza
,
deve
insieme
insegnare
a
esprimersi
intorno
a
essa
con
quella
proprietà
,
con
quell
'
eleganza
,
che
non
è
lenocinio
,
ma
parte
e
compimento
del
vero
.
"
Deve
,
dovrebbe
...
Questo
è
il
punto
(
ribattono
i
sostenitori
delle
nuove
cattedre
)
.
Il
vostro
è
un
ragionare
in
astratto
.
Voi
avete
in
mente
un
ideale
di
Università
dal
quale
la
realtà
è
ben
lontana
.
Nella
realtà
,
i
professori
di
letteratura
sono
di
solito
meri
ricercatori
ed
eruditi
;
i
professori
di
filosofia
non
toccano
mai
del
problema
estetico
,
linguistico
,
letterario
,
come
se
non
esistesse
;
i
professori
in
genere
parlano
e
scrivono
come
Dio
vuole
,
e
comunicano
la
loro
scienza
in
forma
affatto
rozza
e
approssimativa
.
Poiché
questo
stato
di
cose
non
si
può
cangiare
d
'
un
tratto
,
e
non
c
'
è
neppure
speranza
che
muti
presto
,
bisogna
aiutarsi
con
gli
espedienti
.
Ed
ecco
la
necessità
di
una
cattedra
,
che
serva
da
supplemento
a
tutte
le
altre
da
voi
ricordate
:
la
cattedra
di
Stilistica
"
.
Come
si
vede
,
è
il
medesimo
argomento
ricavato
dall
'
asserita
impreparazione
degli
scolari
del
Liceo
;
solamente
qui
esso
è
invertito
,
e
l
'
impreparazione
è
affermata
come
condizione
di
fatto
non
più
degli
studenti
ma
dei
professori
stessi
di
Università
.
Credo
che
la
descrizione
degli
studî
letterari
nelle
Università
sia
alquanto
esagerata
nel
colore
.
Ma
,
ammettendola
come
vera
,
anche
qui
bisogna
guardare
che
il
rimedio
non
riesca
peggiore
del
male
.
Infatti
,
la
considerazione
estetica
delle
opere
letterarie
non
può
essere
separata
dalla
considerazione
storica
,
che
ne
forma
la
base
.
Le
teorie
sulla
letteratura
diventano
false
o
inintelligibili
,
quando
vengono
distaccate
dall
'
Estetica
,
nella
quale
trovano
la
loro
ragione
e
il
pieno
loro
significato
.
E
quanto
allo
studio
dell
'
espressione
e
all
'
esercizio
dello
scrivere
bene
,
come
mai
può
svolgersi
sanamente
,
disgiunto
dallo
studio
delle
materie
da
esprimere
?
Non
c
'
è
pericolo
che
,
a
questo
modo
,
si
ricaschi
nella
vecchia
malattia
italiana
della
rettorica
?
Il
Trabalza
avverte
in
un
certo
punto
(
p
.
21
n
)
:
"
La
ricerca
del
decoro
della
forma
potrebbe
essere
egualmente
dannosa
,
perché
fare
dello
stile
non
è
dare
a
un
dato
contenuto
la
forma
che
gli
conviene
"
.
Proprio
così
;
e
io
soggiungo
che
da
alcune
nostre
Università
,
nelle
quali
hanno
efficacia
insegnanti
che
curano
assai
la
forma
,
vengono
fuori
scrittori
ora
tronfi
e
leziosi
,
ora
sforzatamente
spiritosetti
e
arguti
,
ripetitori
ed
esageratori
dei
maestri
,
dai
quali
hanno
preso
la
maniera
.
La
sciatteria
è
un
male
;
ma
male
non
minore
è
l
'
affettazione
letteraria
.
E
,
considerato
il
temperamento
italiano
,
il
secondo
,
forse
,
è
da
temere
più
del
primo
.
Queste
sono
le
obiezioni
che
,
sotto
l
'
aspetto
pedagogico
,
si
possono
muovere
alle
cattedre
di
Stilistica
.
Desta
,
a
ogni
modo
,
maraviglia
che
una
riforma
com
'
è
quella
effettuata
con
l
'
istituzione
delle
cattedre
anzidette
e
che
implica
,
come
ho
mostrato
,
problemi
di
non
poca
importanza
,
sia
stata
introdotta
alla
chetichella
,
senza
la
larga
e
viva
discussione
,
che
avrebbe
dovuto
precederla
.
L
'
opuscolo
del
Trabalza
è
il
primo
,
a
mia
notizia
,
che
affronti
di
proposito
l
'
argomento
e
porga
insieme
raccolti
gli
elementi
necessarî
per
discuterlo
.
C
.
TRABALZA
,
La
stilistica
e
l
'
insegnamento
di
essa
nell
'
Università
(
Roma
,
Società
Dante
Alighieri
,
1903
)
.