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LE CATTEDRE DI STILISTICA ( CROCE BENEDETTO , 1903 )
StampaPeriodica ,
In un opuscolo testé pubblicato il Trabalza espone quale a suo modo di vedere dovrebbe essere l ' ufficio dell ' insegnamento di Stilistica , che negli ultimi anni si è venuto istituendo presso le Facoltà di lettere di parecchie Università italiane . Quando udii per la prima volta quel nome imposto alle nuove cattedre , il mio pensiero corse ai lavori di simile titolo che escono dalle scuole di Germania e che hanno intento meramente filologico ; e mi parve strano che si volesse così presto dar forma di speciale insegnamento a ricerche ancora alquanto vaghe e di valore dubbio . Ma poi , raccolte informazioni , seppi che si trattava nient ' altro che d ' insegnamento destinato ad ammaestrare nell ' arte dello scrivere . E ciò riceve conferma dallo scritto del Trabalza . Il quale crede che il programma di quell ' insegnamento dovrebbe , oltre gli esercizî di composizione , contenere altre due parti : l ' una , teorica , di principî generali della forma letteraria , con la critica delle teorie rettoriche che ancora infestano i manuali e i cervelli ; e l ' altra , di lettura e comento delle opere letterarie . " Così ( egli dice ) , mentre l ' insegnamento della Stilistica continuerebbe con nuove applicazioni e più minute e profonde analisi l ' istituzione letteraria della scuola media , verrebbe a connettersi , per un lato , a quello dell ' Estetica , per un altro a quello della Storia letteraria , appendice o complemento di essi " . E , come esempio , offre il sommario di un corso da lui disegnato . Si Pergama dextra defendi possent ... , - ho pensato nel leggere le motivazioni e il programma ; e a lettura finita non sono rimasto persuaso circa la legittimità delle cattedre nuovamente istituite . Qualche insegnante universitario che ho interrogato sulle ragioni che avevano indotto a proporre quella istituzione , mi ha detto che essa rispondeva a un bisogno ormai generalmente avvertito , di rimediare cioè all ' impreparazione letteraria che si nota nella maggior parte dei giovani che il Liceo manda all ' Università . Perfino i laureandi presentano tesi con errori di grammatica , e talora di ortografia . - Se è così , il rimedio mi sembra peggiore del male . Il Liceo non prepara i giovani come dovrebbe ? E si corregga e migliori il Liceo ; ma non si ricorra al poco legittimo espediente di rimediare alle deficienze del Liceo nell ' Università , con l ' effetto di snaturare questa e col rischio di mettersi sopra una cattiva china . Dopo la scuola di grammatichetta e composizione , converrebbe istituire nell ' Università una scuola di cultura generale , ossia più o meno un Liceo completo ; e poi ( perché no ? ) un piccolo Ginnasio , o anche una quinta classe elementare , o addirittura una scoletta serale complementare . Ragioni in apparenza almeno più sode si recano da altri . Si è abusato dell ' indirizzo storico e filologico : è tempo ( si dice ) di promuovere più che non si sia fatto finora la cultura estetica . Non basta che i giovani conoscano la biografia dello scrittore o le fonti di un ' opera letteraria : occorre che sappiano gustare questa sotto il rispetto artistico . Non basta che lavorino su tali e tali opere letterarie particolari ; occorre che essi sappiano che cosa è letteratura , che cosa è stile e che cosa è forma in generale . Non basta che i giovani scrivano senza spropositi : è necessario che scrivano bene , con eleganza e sapore letterario . E a queste esigenze viene incontro , in qualche modo , l ' insegnamento della Stilistica . Senonché tutto ciò di cui ora si fa richiesta dovrebbe essere già nell ' Università . Intendere esteticamente gli scrittori ? Ma ogni professore di letteratura consapevole del suo ufficio deve farli intendere a quel modo , e non restringersi alla mera erudizione : altrimenti , viene meno al proprio dovere . Dar concetti esatti circa la letteratura e l ' arte ? Ma questo è oggetto dell ' Estetica , parte della filosofia che non dovrebbe essere trascurata dal professore di filosofia teoretica ; il quale , poi , non può trattare di psicologia e di logica , né della natura del linguaggio , senza trattare insieme della natura dell ' arte . Esprimere con semplicità ed eleganza , ossia con proprietà , il pensiero ? Ma ogni professore , nell ' insegnare la sua scienza , deve insieme insegnare a esprimersi intorno a essa con quella proprietà , con quell ' eleganza , che non è lenocinio , ma parte e compimento del vero . " Deve , dovrebbe ... Questo è il punto ( ribattono i sostenitori delle nuove cattedre ) . Il vostro è un ragionare in astratto . Voi avete in mente un ideale di Università dal quale la realtà è ben lontana . Nella realtà , i professori di letteratura sono di solito meri ricercatori ed eruditi ; i professori di filosofia non toccano mai del problema estetico , linguistico , letterario , come se non esistesse ; i professori in genere parlano e scrivono come Dio vuole , e comunicano la loro scienza in forma affatto rozza e approssimativa . Poiché questo stato di cose non si può cangiare d ' un tratto , e non c ' è neppure speranza che muti presto , bisogna aiutarsi con gli espedienti . Ed ecco la necessità di una cattedra , che serva da supplemento a tutte le altre da voi ricordate : la cattedra di Stilistica " . Come si vede , è il medesimo argomento ricavato dall ' asserita impreparazione degli scolari del Liceo ; solamente qui esso è invertito , e l ' impreparazione è affermata come condizione di fatto non più degli studenti ma dei professori stessi di Università . Credo che la descrizione degli studî letterari nelle Università sia alquanto esagerata nel colore . Ma , ammettendola come vera , anche qui bisogna guardare che il rimedio non riesca peggiore del male . Infatti , la considerazione estetica delle opere letterarie non può essere separata dalla considerazione storica , che ne forma la base . Le teorie sulla letteratura diventano false o inintelligibili , quando vengono distaccate dall ' Estetica , nella quale trovano la loro ragione e il pieno loro significato . E quanto allo studio dell ' espressione e all ' esercizio dello scrivere bene , come mai può svolgersi sanamente , disgiunto dallo studio delle materie da esprimere ? Non c ' è pericolo che , a questo modo , si ricaschi nella vecchia malattia italiana della rettorica ? Il Trabalza avverte in un certo punto ( p . 21 n ) : " La ricerca del decoro della forma potrebbe essere egualmente dannosa , perché fare dello stile non è dare a un dato contenuto la forma che gli conviene " . Proprio così ; e io soggiungo che da alcune nostre Università , nelle quali hanno efficacia insegnanti che curano assai la forma , vengono fuori scrittori ora tronfi e leziosi , ora sforzatamente spiritosetti e arguti , ripetitori ed esageratori dei maestri , dai quali hanno preso la maniera . La sciatteria è un male ; ma male non minore è l ' affettazione letteraria . E , considerato il temperamento italiano , il secondo , forse , è da temere più del primo . Queste sono le obiezioni che , sotto l ' aspetto pedagogico , si possono muovere alle cattedre di Stilistica . Desta , a ogni modo , maraviglia che una riforma com ' è quella effettuata con l ' istituzione delle cattedre anzidette e che implica , come ho mostrato , problemi di non poca importanza , sia stata introdotta alla chetichella , senza la larga e viva discussione , che avrebbe dovuto precederla . L ' opuscolo del Trabalza è il primo , a mia notizia , che affronti di proposito l ' argomento e porga insieme raccolti gli elementi necessarî per discuterlo . C . TRABALZA , La stilistica e l ' insegnamento di essa nell ' Università ( Roma , Società Dante Alighieri , 1903 ) .