StampaPeriodica ,
...
La
critica
fascista
,
come
risultato
di
una
nuova
estetica
,
dovrà
rispondere
ai
valori
etici
e
sociali
ed
al
vasto
e
profondo
rinnovamento
spirituale
,
artistico
,
politico
e
religioso
,
dell
'
Italia
delle
Camicie
Nere
.
Diversamente
si
potrà
di
tutto
parlare
,
fuorché
di
critica
fascista
.
Parlare
di
compiti
è
tutt
'
altra
cosa
e
forse
è
inutile
,
se
prima
con
la
mutata
realtà
storica
non
si
rinnova
ogni
vecchio
sistema
valutativo
.
L
'
universalismo
democratico
ci
ha
dato
il
Croce
,
che
per
la
verità
ingiusta
-
mente
si
accusa
di
servilismo
alla
filosofia
teutonica
.
Il
Croce
si
è
riallacciato
alla
nostra
tradizione
ed
ha
innovata
la
nostra
cultura
,
che
sulla
fine
del
secolo
scorso
sembrava
dovesse
nuovamente
stagnarsi
.
Ma
i
meriti
del
Croce
e
il
suo
innegabile
valore
storico
non
giustificano
la
passiva
persistenza
su
di
un
sistema
superato
.
Non
è
possibile
ammettere
una
critica
fascista
inquadrata
nel
sistema
crociano
.
L
'
universalismo
e
l
'
individualismo
si
so
-
no
annullati
nella
unità
perfetta
,
nella
realtà
assoluta
,
nel
principio
religioso
che
è
la
Nazione
.
L
'
individuo
cede
il
posto
allo
Stato
.
E
tale
posizione
non
è
contraria
all
'
autonomia
dell
'
opera
d
'
arte
ed
alla
libera
creazione
.
La
critica
deve
valorizzare
l
'
arte
nazionale
nella
sua
continuità
storica
col
passato
al
lume
di
un
sistema
etico
e
sociale
,
senza
del
resto
cadere
nei
vecchi
errori
delle
scuole
che
sottoponevano
l
'
arte
a
de
-
terminati
fini
utilitari
.
Ma
non
si
può
giudicare
la
nuova
letteratura
,
se
non
inquadrandola
nella
vita
della
Nazione
.
L
'
opera
compiuta
deve
predominare
sull
'
individuo
che
l
'
ha
creata
,
come
espressione
collettiva
:
arte
di
popolo
.
E
il
primo
compito
della
critica
è
quel
-
lo
di
unire
le
varie
correnti
della
lettera
-
tura
e
del
pensiero
,
per
creare
un
organico
movimento
nazionale
,
che
sappia
esprimere
al
mondo
il
nuovo
volto
della
Patria
.