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La remissione delle cariche da parte della Segreteria generale del Partito , e le imminenti dimissioni della Giunta , ripongono , anche formalmente , nelle decisioni di Mussolini , come Capo del Partito , ogni risoluzione della presente crisi , di cui una manifestazione è stata la inattesa espulsione di Massimo Rocca . In queste condizioni riteniamo opportuno astenerci da qualsiasi pubblica discussione , non perché crediamo non possano e non debbano pubblicamente discutersi ì problemi fondamentali di organizzazione e di indirizzo del Partito , ma perché consideriamo che , dovendosi oggi giudicare di attribuzioni di cariche , di potestà di organi , di rendimenti personali , ed essendo questo giudizio devoluto al Capo del Partito , sia preferibile far conoscere il proprio pensiero , quando ciò sia ritenuto utile , secondo le gerarchie del Partito , in obbediente e confidente attesa delle deliberazioni di Mussolini , e non in un ' aperta e logorante polemica . Né , del resto , potremmo indurci a partecipare oggi proprio a questa ultima discussione , quando ci siamo astenuti dalla precedente , non per difetto di preoccupazioni o di convincimenti per le possibilità di sviluppo e di diverso orientamento del Partito , ma perché abbiamo inteso il pericolo di traviamenti personali e perché un errore fondamentale di impostazione era stato commesso , considerando il Partito come un imputato , passibile anche di condanna capitale . Ci pareva poi , francamente , che in primo piano fossero problemi imponenti di politica internazionale , cui dare tutta la nostra attenzione , quella appunto che abbiamo data . Se anzi una deplorazione dobbiamo fare è che , proprio in questo momento , in cui l ' attività del Presidente è tesa verso una situazione internazionale estremamente complessa , e in cui il Fascismo deve volere che l ' Italia sia presente e attiva , per una decisa difesa dei suoi interessi diretti , per una volontaria partecipazione della sua autorità di grande potenza , non si sia riusciti , alla vigilia del primo anniversario della Marcia su Roma , ad impedire una parentesi deviatrice nella vita del Partito , distolto dalla coscienza dei maggiori problemi per una polemica interna . E soprattutto non si sia riusciti ad impedire che maturasse una crisi , la cui risoluzione , come sempre , finiva con essere rimessa passivamente al Capo . Il quale così , per responsabilità che sono oramai generali , diffuse , di centro e di periferia , vede ancora una volta invocata la sua autorità e potestà , per dirimere contese , quando invece il problema fondamentale , quello del governo , è da lui ogni giorno risoluto , e il problema secondario del Partito è e resta sempre quello di secondare l ' opera creativa di governo . E certo nessuno vorrà ammettere che secondare significhi non offrire attività concordi , disciplinate e devote , ma sottrarre egoisticamente , per irrequietezza di Partito , quell ' attività superiore che Mussolini deve dare all ' Italia .