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L'AMMONIMENTO ( - , 1919 )
StampaQuotidiana ,
Giova sperare che i legionari di Fiume o a dir meglio coloro che vorrebbero snaturare gli scopi della loro sedizione patriottica e portarli , oltre Fiume , ad avventurose stravaganze nelle quali essi avrebbero le beffe e la patria il danno , prendano atto dell ' atteggiamento assunto dall ' opinione pubblica italiana non appena fu possibile divulgare i loro nuovi propositi e gl ' inizi di attuazione . Non è affatto esagerato dire che un coro unanime di riprovazione s ' è levato da un capo all ' altro d ' Italia . Quasi tutti disapprovano la degenerazione dell ' impresa in quanto nuoce gravemente ai fini di politica estera e d ' integrazione territoriale ; ma tutti quelli che hanno senso di responsabilità la deplorano vivacemente , con cordoglio e con sdegno , in quanto spezza o mira a spezzare il cardine stesso dello Stato e dell ' unità e dell ' indipendenza nazionale : che è appunto la disciplina militare , infirmata dalle sobillazioni del Comando di Fiume , sconsacrata dal pronunciamento dell ' ammiraglio Millo , che ha creduto di servire la patria e il Re abiurando il suo giuramento di obbedienza alla patria e al Re . Pochissime , insignificanti , estremamente fiacche e tortuose sono le difese . Qualche interessato vuol far credere che i dannunziani si mossero a queste prodezze perché era imminente l ' attuazione del progetto Tittoni , il quale sacrifica , essi dicono , la massima parte della Dalmazia senza raggiungere una soddisfacente soluzione del problema di Fiume . Sia detto senza eufemismi che questa accusa è contraria alla verità . Il progetto di Tittoni , dal momento in cui Wilson lo respinse , non è mai stato vicino all ' attuazione , la nostra situazione adriatica è ancora tutta quanta in forse , e i recenti sviluppi della politica europea ed americana presenterebbero probabilità di equi miglioramenti , se le impulsive violenze dei « condottieri » non paralizzassero ogni volontà di giuste transazioni . Comunque , sia o non sia il progetto Fittoni prossimo ad essere attuato , spetta al paese , al Parlamento , al Governo del Re accettarlo o respingerlo , sanzionarlo o annullarlo . L ' Italia ha per capitale Roma , non Fiume , né Zara ; è governata dal suo popolo , non da una congiura che cuoce di dover chiamare militare a chiunque ricordi che il lealismo dell ' esercito nazionale fu da Novara a Vittorio Veneto , attraverso Custoza e Caporetto , il più augurale palladio della nostra fortuna , il più sicuro sostegno d ' Italia durante l ' avversità . Altri , turbati dal pericolo di corresponsabilità intollerabili , tentano di nascondere il sole con le cinque dita , di negare l ' evidenza dei detti e dei fatti e dei propositi confessi . Pretendono ( senza nemmen l ' ombra di una dimostrazione almeno indiziaria ) che le notizie dell ' altra sponda siano tendenziose e allarmiste . Ebbene , no . È inutile tergiversare quando i propositi di « propagare l ' incendio » e di far cominciare « il bello » furono dal Comando di Fiume propalati e vantati fin dalla metà di settembre , e poi sempre nel sèguito , tranne quella parentesi di sagge parole che ingannarono , senza addormentarli , quanti sperarono che la carità di patria e la saggezza fossero nei volontari di Ronchi più forti della faziosità senza legge . Non serve sofisticare quando i detti e i fatti e gli scritti di D ' Annunzio e di Millo sono sulle bocche di tutti . Non ha senso smentire quando quelli stessi che smentiscono conobbero e volentieri ripeterono le parole di colore non oscuro preferite dal Comando di Fiume . Queste scarse e inefficaci eccezioni non fanno che confermare la regola . La regola è , nella stampa e nell ' opinione pubblica , la deplorazione dei fatti e dei propositi manifestati a Fiume e a Zara , sopra tutto in quanto mandano in aria la disciplina dell ' esercito e della flotta e staccano la forza armata dal corpo della patria , facendone un moncherino convulso . Vi sono giornali , non sospetti di malanimo verso i legionari e i loro capi , che nello sfruttamento socialista dello spauracchio imperialista vedono una , e non l ' ultima , fra le cause della catastrofe elettorale del 16 novembre . Vi sono altri che sanno quanto l ' infatuazione sciovinista abbia nociuto ai fini di politica estera dell ' Italia ed al conseguimento di una giusta pace adriatica . I legionari di Fiume o , a dir meglio , i loro capi se lo tengano per detto . Ancora sono in tempo per far prevalere il bene che vogliono all ' Italia sul male che vorrebbero arrecarle , per farsi assolvere delle cattive intenzioni con l ' astenersi dalle pessime azioni .