StampaQuotidiana ,
Se
riandiamo
col
pensiero
a
questo
primo
triennio
mussoliniano
,
quale
lo
abbiamo
ardentemente
vissuto
nella
dura
e
immacolata
posizione
di
battaglia
di
cui
ci
spettavano
l
'
onore
ed
il
rischio
,
possiamo
considerare
con
orgoglio
la
situazione
politica
che
si
è
venuta
determinando
tra
le
popolazioni
subalpine
a
cui
più
direttamente
parliamo
.
Per
quanto
ormai
possano
dispensarcene
le
accoglienze
che
Mussolini
ha
trovato
recentemente
in
Piemonte
,
ed
i
risultati
della
sottoscrizione
del
dollaro
,
quale
noi
l
'
abbiamo
condotta
ed
animata
,
dobbiamo
rendere
giustizia
,
ancora
una
volta
,
a
questa
sana
e
possente
regione
dove
,
innegabilmente
,
pure
quando
le
apparenze
erano
scarse
si
andava
affondando
e
diffondendo
di
zolla
in
zolla
l
'
humus
rigeneratore
.
Poche
regioni
più
che
il
Piemonte
sono
ardue
ad
intendersi
,
in
certi
stati
d
'
animo
.
Esso
si
rifiuta
ai
superficiali
ed
ai
profani
.
Concede
la
sua
confidenza
soltanto
attraverso
lunga
prova
e
lunga
consuetudine
.
«
Gente
fredda
»
dicono
i
presuntuosi
.
«
Gente
seria
»
dice
con
l
'
intuizione
dei
privilegiati
Mussolini
.
L
'
opera
del
giolittismo
,
lunga
,
gelida
,
corrompitrice
;
la
disordinata
baldanza
del
sovversivismo
ubriacato
dal
coraggio
dell
'
impunità
;
i
luoghi
comuni
che
generalizzavano
episodi
particolari
:
tutto
,
in
certi
anni
,
concorse
a
determinare
,
intorno
al
Piemonte
,
un
concetto
di
maniera
,
una
specie
di
zona
franca
dell
'
egoismo
e
dell
'
indifferenza
.
L
'
innata
riservatezza
della
grande
massa
della
popolazione
,
poco
parolaia
,
punto
retorica
,
non
si
curò
troppo
di
polemizzare
in
proposito
,
ma
l
'
amarezza
dell
'
ingiustizia
non
affievolì
l
'
intimo
,
onesto
fervore
della
buona
razza
.
Diffidenze
suscitate
da
qualche
uomo
o
da
qualche
fatto
non
indussero
mai
ad
avventate
conclusioni
generali
.
Senonché
tutto
concorse
a
determinare
false
apparenze
,
così
durante
il
redentore
triennio
mussoliniano
come
già
durante
la
guerra
.
Gli
è
che
queste
false
apparenze
erano
adoperate
non
tanto
nei
giudizi
esterni
verso
il
Piemonte
,
quanto
nel
Piemonte
stesso
,
da
scaltre
minoranze
,
per
millantare
,
come
forza
propria
,
alcuni
presunti
caratteri
negativi
.
Durante
la
guerra
,
nel
fosco
1917
,
a
chi
aveva
l
'
onore
di
portare
di
trincea
in
trincea
contro
gli
austriaci
l
'
intima
religione
della
Gazzetta
del
Popolo
,
Delfino
Orsi
,
che
allora
dirigeva
questo
giornale
,
ed
era
rimasto
all
'
arduo
comando
col
suo
patriottismo
intemerato
,
così
scriveva
amaramente
:
«
Beati
voi
,
che
potete
correre
pericoli
più
onorevoli
»
.
Ma
non
per
questo
s
'
attenuava
la
sua
fede
:
ché
anzi
chiamava
a
raccolta
«
per
l
'
ultimo
sforzo
»
e
non
invano
chiamava
tutta
Torino
a
giurare
:
«
Vinceremo
»
.
E
tutta
Torino
fu
una
onda
sola
.
Il
dopo
guerra
della
viltà
ricercò
anche
qui
le
radici
di
male
piante
che
la
vittoria
aveva
travolte
;
le
ricercò
per
suggerne
i
perfidi
succhi
.
Ma
,
malgrado
il
giolittismo
ed
i
suoi
derivati
,
malgrado
la
facile
sobillazione
di
masse
inquiete
e
disorientate
,
il
Piemonte
sentì
,
come
niun
'
altra
terra
forse
,
che
occorreva
cambiare
:
e
vi
erano
segni
confortanti
come
quelli
del
liberalismo
e
del
combattentismo
novarese
.
Sentì
che
occorreva
,
sopratutto
,
un
uomo
.
E
quando
l
'
uomo
apparve
,
assai
più
vasto
negli
spiriti
che
nelle
piazze
fu
il
movimento
di
fiducia
e
di
consenso
.
Ad
ostacolarne
l
'
estrinsecazione
,
dettero
opera
i
detentori
di
posizioni
che
vacillavano
.
Ed
ogni
errore
,
anche
errore
di
parte
,
fascista
in
quella
prima
improvvisazione
di
uomini
e
di
uffici
,
fu
sfruttato
per
raffreddare
l
'
ambiente
e
scaldar
l
'
illusione
degli
assurdi
ritorni
.
Ma
a
mano
a
mano
che
le
artifiziose
sovrastrutture
si
sono
sgretolate
sotto
la
incoercibile
azione
della
realtà
,
il
Piemonte
è
diventato
tutto
un
irrompere
di
fiumi
allo
squaglio
delle
grandi
nevi
.
Ne
abbiamo
avuta
la
sensazione
precisa
,
durante
questo
triennio
giornalistico
a
cui
tanto
dovrà
attingere
la
storia
della
nuova
e
più
grande
Italia
:
la
diffidenza
cedeva
terreno
lentamente
,
tacitamente
,
ma
costantemente
;
e
s
'
afforzava
e
si
affinava
l
'
ardimento
dei
credenti
.
Ogni
giorno
a
questo
giornale
,
che
teneva
a
suo
onore
gridar
più
forte
il
verbo
della
passione
italiana
,
quanto
più
torbido
era
il
tempo
e
più
restii
gli
ascoltatori
lusingati
da
più
facili
allettamenti
,
ogni
giorno
la
rispondenza
all
'
appello
giunse
più
vibrante
e
più
franca
.
L
'
ondata
matteottiana
parve
isolarci
per
un
momento
nella
nostra
fedeltà
:
ma
sotto
lo
scomposto
chiasso
e
le
perfide
speranze
ritrovammo
poi
intatte
le
basi
del
patriottismo
e
della
rettitudine
subalpina
.
La
grande
industria
,
che
usciva
da
prove
tremende
,
ritrovava
finalmente
nelle
nuove
forme
di
vita
nazionale
le
sue
possibilità
ed
i
diritti
della
produzione
.
Le
maestranze
,
pur
non
adeguatamente
avvicinate
dagli
iniziatori
della
organizzazione
devota
alla
Patria
,
accettavano
mirabilmente
,
come
un
bene
proprio
,
anziché
come
un
sacrificio
,
la
disciplina
e
l
'
ordine
.
L
'
industria
piemontese
poteva
così
,
vittoriosamente
,
fare
il
balzo
verso
il
primo
posto
.
Crisi
locali
ritardarono
nelle
provincie
il
consolidamento
estensivo
del
fascismo
,
ma
quanto
più
questo
si
identificava
con
la
Nazione
,
tanto
più
il
Piemonte
viveva
con
spirito
fascista
,
anche
se
non
lo
diceva
.
Sapendole
volgere
allo
scopo
,
vi
sono
nel
carattere
piemontese
le
qualità
più
idonee
all
'
ordine
nuovo
:
serietà
,
lavoro
,
gerarchia
.
L
'
assimilazione
fascista
è
un
fatto
naturale
,
ritardato
,
qua
e
là
,
da
alcuni
degli
elementi
e
delle
circostanze
che
siamo
andati
accennando
.
È
bastato
qualche
mese
di
vigile
lavoro
dell
'
on
.
Gianferrari
per
volgere
a
buon
fine
tante
situazioni
locali
sfavorevoli
o
intricate
.
In
provincia
di
Alessandria
il
fascismo
ha
ripreso
tutte
le
sue
posizioni
;
il
dissidentismo
che
pure
alimentava
tante
illusioni
ostili
è
polverizzato
;
le
resistenze
di
varia
specie
sono
o
capovolte
o
mortificate
.
Da
Cuneo
le
notizie
sono
recenti
e
già
le
abbiamo
ricollegate
-
a
scanso
di
facili
svalutazioni
con
la
manifestazione
di
quella
provincia
per
l
'
interventismo
e
per
l
'
antidisfattismo
della
Gazzetta
,
nel
1919
.
Nel
Novarese
si
ricompone
finalmente
quella
magnifica
e
poderosa
solidarietà
patriottica
che
non
soffre
antagonismi
di
tessere
e
che
alla
famosa
«
provincia
rossa
»
sovrappose
la
gloria
del
tricolore
.
A
Torino
molti
valori
affiorano
,
molte
energie
si
raccordano
;
cómpiti
delicati
,
ma
attraenti
si
offrono
e
si
impongono
al
fascismo
.
L
'
on
.
Rossoni
potrà
pertanto
compiacersi
,
nell
'
attuale
suo
soggiorno
,
dei
risultati
raggiunti
ed
anche
più
delle
possibilità
imminenti
.
L
'
eco
della
trionfale
significativa
campagna
del
dollaro
è
fervida
,
insistente
,
dovunque
.
Se
il
Piemonte
,
pur
votatosi
per
primo
agli
ardimenti
della
guerra
nazionale
,
rifugge
da
inquiete
avventure
,
ben
intende
e
ben
accetta
,
nella
definizione
datane
dal
presidente
del
Consiglio
ad
un
giornale
americano
,
l
'
imperialismo
che
è
norma
di
vita
per
un
maggior
domani
,
maggiore
in
ogni
elemento
di
pensiero
e
di
azione
.
Talché
il
vecchio
giornale
,
che
tenne
fede
alle
idealità
,
anche
quando
delle
idealità
si
sorrideva
come
di
fantasticherie
,
mentre
esse
recavano
in
grembo
la
realtà
provvidenziale
;
il
vecchio
giornale
subalpino
che
non
si
distrasse
dalla
méta
durante
lo
scomposto
arrancare
post
-
matteottiano
,
ed
anche
nei
giorni
più
ardui
,
come
aveva
detto
ai
caporettisti
:
«
L
'
Italia
vincerà
»
,
aveva
soggiunto
più
tardi
:
«
Il
Piemonte
sarà
con
voi
,
on
.
Mussolini
»
,
dice
adesso
,
al
,
titano
che
spiana
i
secoli
alla
progrediente
Patria
:
«
È
con
voi
»
,
con
la
fedeltà
che
affretta
ogni
giustizia
.