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Oggi la Nazione dopo sforzi mirabili che attestano la sua perenne gioventù , offre al mondo quello spettacolo di volontà di lavoro , di unità di spiriti , di serena sicurezza nei proprio avvenire , che i nostri grandi sognarono , che da questa città e da questa tribuna venne anche appassionatamente invocato , ma che soltanto il genio di un Uomo , trasformando in realtà organica i risultati ideali della Vittoria , ha reso possibile . Or è un anno , Benito Mussolini tagliava corto ogni oscuro tentativo di ricondurre indietro , deviandolo nei torbidi rigagnoli della partigianeria parlamentare , il corso della vita nazionale ; e tracciava il programma del riconsolidamento dello Stato italiano , sulle fondamenta che il Fascismo aveva saputo costruire . Il Paese si risveglio come da un incubo , respirò , riaprì gli occhi alla luce , la mente al lavoro e l ' anima alla speranza . E ci sembra di buon augurio che la nuova direzione della Gazzetta coincida con l ' anniversario del risveglio . Sei giorni dopo il discorso del 3 gennaio , l ' eco ch ' esso ebbe nell ' Italia e nel mondo aveva già dato i suoi primi frutti . Da allora , il raccolto è stato prodigioso . Da quel giorno , l ' era delle polemiche sterili , dei colpi mancini , delle insidiose manovre e delle vane logomachie , è finita . Compiuta l ' opera di riassestamento dello Stato , la cui autorità e la cui forza , necessarie del pari a tutti i cittadini , poggiano finalmente sopra solide basi legislative e morali , il Governo nazionale affronterà e porterà a compimento il programma già iniziato del riassetto sociale , della sistemazione migliore del grande e progredito esercito dei lavoratori italiani . Mussolini , che ha vantato più volte con orgoglio l ' esser « figlio di fabbro » come il più ambito titolo di nobiltà , appena sarà liberato dalle preoccupazioni dei problemi incorso di soluzione ; appena deposte le cure del Partito , affidato ormai in solidissime mani ; fornita l ' opera più urgente , che era come abbiamo detto quella dell ' intiera riorganizzazione dello Stato , dedicherà la sua maggiore attenzione di domani ai suoi fratelli di ieri , ai suoi figli di oggi : agli operai e agli agricoltori . E noi saremo lieti di portargli in quest ' altro magnifico cómpito che lo attende il modesto , ma forse non inutile contributo della nostra collaborazione . Il Primo Ministro intende l ' avvenire della produzione nazionale , non come un tristo duello fra due classi , destinate fatalmente a far la fine di Eteocle e Polinice , ma come una possente solidarietà tra di esse , nella cerchia della Patria . I due fratelli tebani , invece di unirsi per il bene comune e della città natia , in un furore d ' odio dissennato , si trafissero a vicenda e caddero entrambi al suolo , col risultato di far trionfare gli stranieri ed i nemici comuni . Non così vorrà certo decadere il popolo italiano , che ha già mostrato di capire lucidamente qual ' è la via che lo condurrà alla prosperità economica ed all ' elevamento della sua cultura e del suo spirito . Ed ora , all ' opera . Che lo spirito della Grande Regina , assunta nel cielo della Patria , ci protegga ed assista .