StampaQuotidiana ,
La
prima
origine
della
importanza
assunta
dai
sindacati
professionali
si
deve
ricercare
nello
sviluppo
della
grande
industria
,
che
,
rendendo
necessaria
la
riunione
di
un
gran
numero
di
lavoratori
nella
stessa
fabbrica
,
ha
reso
loro
più
facile
di
associarsi
per
la
tutela
dei
comuni
interessi
.
Ma
,
oltre
a
questo
fattore
,
ve
n
'
è
un
altro
sul
quale
non
è
superfluo
di
richiamare
ancora
una
volta
l
'
attenzione
del
pubblico
e
dei
governanti
.
Questo
fattore
consiste
,
come
ho
già
fin
dal
1907
accennato
nelle
colonne
del
«
Corriere
»
,
in
quella
trasformazione
che
,
sopra
tutto
nelle
regioni
dove
prevale
la
civiltà
europea
,
hanno
subito
le
economie
nazionali
e
private
in
seguito
alla
larga
applicazione
delle
scoperte
per
le
quali
sarà
sempre
segnalato
nella
storia
il
secolo
decimonono
.
Per
citare
alcuni
esempi
,
è
certo
che
l
'
adozione
del
gas
per
l
'
illuminazione
e
le
cucine
del
vapore
per
le
ferrovie
e
le
navi
,
della
luce
elettrica
per
l
'
illuminazione
e
della
forza
elettrica
per
i
trams
,
ha
profondamente
modificato
,
sopra
tutto
nelle
grandi
città
il
nostro
tenore
di
vita
creando
nuovi
bisogni
,
sviluppando
quelli
vecchi
e
cambiando
radicalmente
i
mezzi
con
i
quali
soddisfiamo
i
nuovi
ed
i
vecchi
.
Fino
ad
un
secolo
fa
chi
doveva
viaggiare
,
quando
non
voleva
servirsi
delle
regie
poste
di
cavalli
,
lo
poteva
fare
con
una
carrozza
propria
o
con
quella
che
affittava
presso
uno
dei
tanti
intrapenditori
di
trasporti
,
ed
i
viaggi
brevi
la
povera
gente
li
faceva
a
piedi
o
pigiata
in
scomodissimi
carri
.
Oggi
i
ricchi
vanno
in
prima
classe
,
i
poveri
in
terza
,
ma
tutti
fanno
uso
della
ferrovia
,
senza
la
quale
riuscirebbe
impossibile
l
'
approvvigionamento
di
quasi
tutti
i
grandi
centri
della
popolosa
Europa
occidentale
.
Quaranta
o
cinquanta
anni
addietro
ognuno
comprava
dal
bottegaio
più
vicino
l
'
olio
od
il
petrolio
per
l
'
illuminazione
ed
il
carbone
per
cuocere
le
vivande
,
oggi
quasi
dappertutto
sono
rare
le
case
nelle
quali
non
vi
sia
l
'
impianto
per
la
luce
elettrica
ed
è
molto
diffuso
per
le
cucine
l
'
uso
del
gas
.
Nello
stesso
tempo
lo
sviluppo
preso
dalle
grandi
città
ha
reso
indispensabile
l
'
uso
del
tram
elettrico
e
la
navigazione
a
vapore
ha
sostituito
quasi
intieramente
l
'
antico
bastimento
a
vela
ed
ha
fatto
sì
che
un
numero
relativamente
piccolo
di
grandi
compagnie
di
navigazione
abbia
concentrato
in
sé
quasi
tutta
l
'
industria
dei
trasporti
marittimi
tanto
per
quel
che
riguarda
i
viaggiatori
che
per
le
merci
.
Ora
tutto
ciò
non
è
avvenuto
senza
che
una
profonda
modificazione
si
sia
introdotta
nel
meccanismo
degli
scambi
tanto
di
derrate
che
di
servizi
.
All
'
antica
forma
di
scambio
,
che
lasciava
all
'
individuo
che
cercava
la
merce
od
il
servizio
la
libera
scelta
dell
'
individuo
coattivo
fra
tutti
gli
individui
,
che
hanno
bisogno
di
quel
dato
servizio
o
di
quella
data
merce
,
e
la
classe
,
organizzata
od
organizzabile
,
che
sola
li
può
offrire
.
E
ciò
fa
sì
che
ogni
classe
di
lavoratori
che
ha
il
monopolio
di
un
servizio
necessario
o
di
una
merce
indispensabile
,
come
sarebbe
ad
esempio
il
carbon
fossile
,
può
,
incrociando
semplicemente
le
braccia
,
mettere
la
società
intiera
in
grandissimo
imbarazzo
.
Infatti
si
sa
da
tutti
che
,
nelle
grandi
città
d
'
Europa
e
d
'
America
,
la
vita
diventerebbe
molto
difficile
se
per
un
mese
soltanto
le
ferrovie
,
i
tram
e
le
officine
del
gas
e
della
luce
elettrica
cessassero
di
funzionare
e
si
sa
pure
che
qualche
grande
nazione
,
come
ad
esempio
la
potentissima
Inghilterra
,
non
potrebbe
materialmente
più
vivere
se
per
tre
o
quattro
mesi
s
'
interrompessero
le
linee
di
navigazione
che
la
congiungono
col
resto
del
mondo
o
se
si
chiudessero
le
sue
miniere
di
carbone
.
Non
può
destar
maraviglia
che
le
varie
classi
di
lavoratori
,
le
quali
hanno
il
monopolio
uno
dei
servizi
accennati
o
della
produzione
di
una
delle
derrate
indispensabili
,
abbiano
compreso
quanto
sia
potente
l
'
arma
che
hanno
nelle
mani
;
ed
abbiamo
visto
testé
in
Inghilterra
una
di
queste
classi
spalleggiata
da
altre
,
costringere
il
Governo
a
concedere
notevoli
vantaggi
pecuniarii
ai
propri
membri
con
grave
sacrificio
della
pubblica
finanza
.
Avendo
in
mano
mezzi
d
'
influenza
sociale
così
efficaci
come
quelli
che
ho
accennate
,
è
quasi
naturale
che
i
sindacati
tentino
di
servirsene
per
fare
pressione
sui
pubblici
poteri
.
Siamo
quindi
davanti
ad
uno
stato
di
cose
che
non
è
più
lecito
d
'
ignorare
o
trascurare
ed
è
anzi
necessario
che
non
solo
i
governanti
,
ma
anche
tutti
coloro
che
s
'
interessano
all
'
avvenire
del
proprio
paese
,
si
rendano
perfettamente
conto
della
gravità
della
quistione
,
perché
l
'
impreparazione
od
una
preparazione
incompleta
potrebbe
condurci
a
qualche
passo
falso
al
quale
poi
sarebbe
molto
difficile
di
rimediare
.
Or
i
problemi
che
oggi
presenta
la
grave
e
complessa
questione
relativa
alla
condotta
che
lo
Stato
,
nei
paesi
retti
col
sistema
rappresentativo
dovrebbe
tenere
rispetto
ai
sindacati
dei
lavoratori
,
possono
ridursi
a
quattro
:
Il
primo
concerne
il
riconoscimento
ufficiale
dei
sindacati
,
concedendo
loro
la
personalità
giuridica
.
Il
secondo
è
quello
relativo
alla
unità
od
alla
molteplicità
dei
sindacati
fra
i
lavoratori
addetti
ad
un
determinato
servizio
o
alla
produzione
di
una
determinata
derrata
.
Il
terzo
riguarda
l
'
obbligatorietà
della
inscrizione
ad
un
sindacato
di
tutti
i
lavoratori
che
esercitano
la
stessa
professione
o
lo
stesso
mestiere
.
Ed
il
quarto
finalmente
,
consiste
nell
'
esame
della
convenienza
o
no
di
concedere
ai
rappresentanti
speciali
dei
sindacati
di
entrare
nelle
assemblee
che
esercitano
il
potere
legislativo
.
Ognuno
di
questi
problemi
è
così
vasto
e
complesso
che
potrebbe
essere
svolto
in
un
articolo
a
parte
;
mi
limiterò
quindi
ad
accennare
i
criteri
fondamentali
,
seguendo
e
sviluppando
i
quali
si
potrebbe
arrivare
ad
una
soddisfacente
soluzione
.
Ed
in
primo
luogo
crederci
necessario
,
od
almeno
opportuno
,
di
concedere
il
riconoscimento
legale
e
la
personalità
giuridica
a
tutti
quei
sindacati
che
la
chiedessero
,
preferibilmente
subordinando
la
concessione
alla
dimostrazione
di
possedere
un
certo
patrimonio
investito
sia
in
immobili
che
in
titoli
di
Stato
o
in
depositi
presso
le
Casse
di
risparmio
.
In
questo
modo
si
accrescerebbe
il
senso
della
responsabilità
nei
dirigenti
dei
sindacati
e
la
prudenza
nei
loro
seguaci
,
e
si
avrebbe
una
seria
garanzia
nei
casi
di
inadempimento
di
uno
di
quei
contratti
collettivi
di
lavoro
che
ora
cominciano
a
diventare
frequenti
.
In
secondo
luogo
non
troverei
nessuna
ragione
per
ostacolare
o
non
riconoscere
la
molteplicità
dei
sindacati
fra
gli
esercenti
della
stessa
professione
o
del
medesimo
mestiere
.
Si
obbietterà
che
in
questo
modo
si
avranno
,
come
si
sono
avuti
,
dei
sindacati
di
partito
,
composti
cioè
da
coloro
che
seguono
un
dato
indirizzo
politico
.
Ma
bisogna
riflettere
che
è
impossibile
di
escludere
la
politica
dal
movimento
sindacale
perché
esso
necessariamente
mirerà
sempre
a
far
pressione
sulla
società
,
e
quindi
sullo
Stato
che
ne
rappresenta
e
tutela
gli
interessi
,
per
aumentare
i
benefizi
delle
classi
sindacate
.
Date
queste
condizioni
,
è
preferibile
che
la
pressione
sia
possibilmente
suddivisa
,
anziché
affidata
ad
un
solo
organismo
.
Tanto
più
che
alle
volte
gli
interessi
e
le
vedute
proprie
di
un
dato
partito
possono
temperare
la
soverchia
vivacità
degli
interessi
professionali
.
Non
ammetterei
poi
in
niun
modo
e
con
nessun
temperamento
una
riforma
che
,
abolendo
una
delle
migliori
conquiste
della
Rivoluzione
francese
,
cioè
la
libertà
di
lavoro
,
imponesse
il
sindacato
obbligatorio
;
ossia
rendesse
necessaria
l
'
inscrizione
in
una
associazione
sindacale
per
potere
esercitare
un
dato
mestiere
.
Lo
Stato
mancherebbe
ad
uno
dei
suoi
precisi
doveri
,
che
consiste
nel
tutelare
l
'
individuo
contro
ogni
forma
di
coazione
privata
,
se
permettesse
che
la
sussistenza
di
un
uomo
o
di
una
famiglia
restasse
in
balia
dei
dirigenti
di
un
'
associazione
la
quale
potrebbe
ammettere
o
non
ammettere
nel
proprio
seno
i
postulanti
,
e
potrebbe
espellere
tutti
coloro
che
riputasse
per
una
ragione
qualsiasi
indesiderabili
condannandoli
a
non
potere
più
fare
uso
delle
proprie
braccia
e
della
propria
capacità
.
Se
ciò
avvenisse
sarebbe
il
principio
dello
sfacelo
delle
istituzioni
politiche
e
sociali
presenti
.
Poiché
il
monopolio
dei
sindacati
non
avrebbe
più
alcun
freno
ed
i
loro
capi
,
sicuri
ormai
della
ferrea
disciplina
dei
seguaci
,
potrebbero
trattare
da
pari
a
pari
coi
rappresentanti
dello
Stato
come
i
baroni
del
Medio
Evo
trattavano
con
i
Re
.
Né
meno
grave
si
presenta
l
'
ultima
questione
,
ossia
quella
relativa
alla
rappresentanza
politica
dei
sindacati
.
Se
i
membri
di
essi
ne
fossero
oggi
privi
si
potrebbe
affermare
che
è
cattiva
politica
il
negare
ad
una
nuova
forza
sociale
ogni
partecipazione
ai
poteri
sovrani
,
ma
,
dove
si
è
già
adottato
il
suffragio
universale
,
gli
ascritti
ai
sindacati
sono
già
elettori
,
e
se
votano
compatti
,
come
è
presumibile
,
essi
,
anche
con
la
rappresentanza
individuale
ora
in
vigore
,
possono
potentemente
influire
sull
'
assemblea
elettiva
;
giacché
non
vi
è
candidato
né
partito
politico
che
non
sentano
l
'
influenza
di
un
gruppo
elettorale
numeroso
e
disciplinato
e
perciò
capace
di
fare
traboccare
la
bilancia
in
loro
favore
.
Accoppiando
la
rappresentanza
di
classe
a
quella
individuale
nelle
assemblee
legislative
si
darebbe
da
un
lato
un
'
arma
efficacisSima
ai
sindacati
,
poiché
i
loro
rappresentanti
avrebbero
il
mandato
imperativo
di
tutelare
gli
interessi
sindacali
,
senza
assicurare
l
'
indipendenza
degli
elementi
scelti
col
vecchio
sistema
individuale
,
che
dovrebbero
avere
la
missione
di
tutelare
quelli
della
collettività
.
Ed
è
perciò
che
se
si
vorrà
in
Italia
dare
ad
ogni
costo
una
rappresentanza
politica
ai
sindacati
sarebbe
meno
male
l
'
aggregare
questa
rappresentanza
al
Senato
,
avendo
cura
che
essa
non
ne
formi
la
maggioranza
,
anziché
alla
Camera
elettiva
.
I
senatori
infatti
sono
nominati
a
vita
e
non
hanno
quindi
da
temere
per
la
loro
rielezione
.
È
stato
di
recente
pubblicato
un
libro
del
professore
Gaspare
Ambrosini
sui
sindacati
,
i
consigli
tecnici
ed
i
Parlamentari
politici
.
Sarebbe
opportuno
che
esso
fosse
letto
e
meditato
nel
momento
attuale
.
In
sostanza
l
'
Ambrosini
fa
uno
studio
sulle
costituzioni
più
recenti
e
dimostra
che
finora
in
nessun
paese
i
sindacati
hanno
potuto
ottenere
una
partecipazione
legale
ai
poteri
sovrani
.
In
Germania
la
nuova
costituzione
stabilisce
la
formazione
di
un
consiglio
economico
,
formato
dai
rappresentanti
dei
sindacati
dei
padroni
e
degli
operai
,
ma
esso
ha
solo
funzioni
consultive
ed
inoltre
ha
facoltà
di
proporre
al
Reichstag
disegni
di
legge
solo
sulle
quistioni
riguardanti
la
legislazione
del
lavoro
.
Nella
stessa
Russia
bolscevica
i
Soviet
non
sono
nominati
dai
sindacati
ma
dalle
altre
categorie
di
lavoratori
,
che
sono
le
sole
che
colà
sono
riguardate
come
tali
,
cioè
gli
operai
della
città
,
i
contadini
ed
i
soldati
.
Ma
l
'
Ambrosini
si
affretta
ad
aggiungere
che
praticamente
i
Soviet
sono
un
'
emanazione
del
partito
comunista
,
che
è
la
sola
organizzazione
politica
la
quale
effettivamente
governi
nell
'
antico
impero
degli
Czar
.
Nel
1919
i
sindacati
russi
avevano
richiesto
di
essere
riconosciuti
come
organi
economici
dello
Stato
,
ma
Lenin
allora
cercò
di
rimandare
ogni
decisione
e
nel
marzo
del
1921
fece
approvare
dal
decimo
congresso
del
partito
comunista
una
mozione
in
base
alla
quale
si
stabiliva
che
sarebbe
stato
un
errore
politico
la
trasformazione
rapida
dei
sindacati
in
organi
dello
Stato
e
che
essi
per
ora
dovevano
limitarsi
ad
essere
scuole
di
comunismo
.
Se
ora
per
ciò
in
Italia
si
concederà
la
partecipazione
dei
rappresentanti
dei
sindacati
allo
assemblee
politiche
,
il
nostro
paese
sarebbe
il
primo
ad
attuare
una
riforma
capace
di
cambiare
profondamente
l
'
organizzazione
dei
pubblici
poteri
e
della
quale
gravi
potrebbero
essere
le
conseguenze
in
un
non
lontano
avvenire
.
E
ciò
da
una
parte
potrebbe
essere
un
onore
,
ma
potrebbe
anche
costituire
un
grave
pericolo
.
Io
credo
infatti
che
se
i
sindacati
riuscissero
ad
assumere
il
potere
legislativo
,
o
ad
esercitare
una
pressione
abbastanza
forte
sopra
di
esso
,
gli
interessi
delle
singole
classi
prevarrebbero
su
quelli
della
collettività
e
si
avrebbe
in
sostanza
la
rivolta
delle
membra
contro
lo
stomaco
e
soprattutto
contro
il
cervello
.
La
plebe
di
Roma
antica
dié
prova
di
un
gran
senno
politico
quando
comprese
il
significato
dell
'
apologo
di
Menenio
Agrippa
;
ne
avrebbero
altrettanto
i
nostri
sindacati
operai
?
È
lecito
dubitarne
finché
la
mentalità
odierna
delle
nostre
classi
lavoratrici
non
sarà
modificata
,
finché
i
loro
intelletti
non
saranno
«
realmente
»
sgombrati
da
una
dottrina
che
è
stata
ormai
da
più
di
mezzo
secolo
ad
essi
inculcata
;
secondo
la
quale
la
produzione
economica
sarebbe
dovuta
all
'
opera
«
esclusiva
»
di
coloro
che
corrono
a
crearla
col
loro
lavoro
manuale
.