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LA MORALE DELLA FAVOLA ( MICHELACCIO , 1934 )
StampaQuotidiana ,
Vi insegna più cose un modestissimo cronista che Senofonte coll ' Anabasi e la Catabasi o Tacito cogli Annali . La storia infatti , cosa naturalmente molto seria e contegnosa , si occupa di faccende importanti , di guerre e di rivoluzioni , di grandi sconvolgimenti , non può abbassarsi a incidere nelle sue tavole bronzee le bazzecole che il cronista va raccogliendo a piedi o in bicicletta lungo le strade o i vicoletti di una città . La storia vi insegna , ad esempio , chi fu che sconfisse veramente Napoleone a Waterloo e vi spiega il significato del leone che ricorda l ' epica battaglia , ma non vi insegna a suon d ' esempio che per la strada conviene guardarsi d ' attorno , che è pericoloso scendere dalla vettura in moto , o non vi mette in guardia contro l ' ineffabile giovane elegante che deve distribuire una valigia di biglietti da mille , e intanto vi domanda il portafogli mentre gli andate a comprar le pastiglie per la tosse . E queste son cose di una certa importanza ; la cronaca , la quale vi racconta a ogni piè sospinto del sessantenne che è investito , della signora borseggiata , del commerciante truffato , vi rende a poco a poco circospetto contro i pericoli e gli incidenti di cui è ricca la vita di tutti i giorni . Alle volte poi vi dà insegnamenti d ' alta moralità ; oggi , per esempio , vi dimostra come sia dannoso occuparsi dei fatti altrui e non aver adeguata cura dei propri . Ne sa qualcosa il tizio di cui la cronaca narra vita e miracoli , dove si dice di sessanta polli che fan parlare di sé . In certi pollai già da un po ' di tempo il coprifuoco trovava degli assenti ingiustificati . Non è il caso di parlar di permessi serali perché da che mondo è mondo i polli son sempre andati a letto « all ' ora dei polli » . Poi , caso mai , al mattino si sarebbero ritrovati . Diserzioni ? I polli non son meno intelligenti dell ' asino che ricorda Esopo : « Perché dovrei fuggire se arriva il nemico ? Con l ' uno o con l ' altro la mia sorte è sempre la stessa : portare la soma » . E i polli san benissimo che coll ' uno o coll ' altro c ' è sempre da rimetterci il collo ... Piuttosto si poteva parlare di dispersi : nel qual caso diventava interessante il sapere chi fosse colui che aveva trovati i sessanta polli dispersi . Cosa che appassionò i Carabinieri di Barriera Vittorio Emanuele i quali ci si misero con tanto impegno che in breve potevan notare nel taccuino nome , cognome e paternità del fortunato che aveva ospitato nelle capaci tasche i sessanta dispersi . Il difficile era farne la conoscenza personale . Perché il Dante Dall ' Asta aveva mangiata la foglia e si sapeva ricercato . Ma non sapeva però abbastanza che non bisogna occuparsi dei fatti altrui e che occorre pensar molto ai propri . Tant ' è vero che se lo avesse saputo non si sarebbe recato , spinto dalla curiosità , a sentir le faccende altrui in Pretura durante un ' udienza . Non avrebbe potuto attendere un giorno e leggere il resoconto sul giornale ? L ' insano desiderio di ficcare il naso negli affari degli altri gli fa dimenticare ogni precauzione : il Dante Dall ' Asta sa solo che in Pretura c ' è un disgraziato che deve render conto delle sue azioni alla Giustizia . Egli non ricorda più che è ricercato , non ricorda neppure che ha in tasca , oltre alle armi che non può portare , due polli già spennati , pronti per essere buttati in pentola . Si capisce che ai Carabinieri non parve vero di trovarselo lì , a portata di mano e di manette , e di prenderlo delicatamente per il bavero . Ecco l ' insegnamento che oggi vi dà la cronaca : pensate ai fatti vostri e trascurate gli altrui , se volete sempre trovarvi bene nella vita .