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TEOREMA E COROLLARIO ( MICHELACCIO , 1934 )
StampaQuotidiana ,
C ' è un teorema di geometria piana il quale dimostra come due parallele , anche prolungate all ' infinito , non si incontrino mai . Ricordo che il mio professore , per imprimerci meglio il concetto della curiosa vicenda , diceva sempre : « Figuriamoci che su una rotaia del tram cammini Tizio e sull ' altra Caio : potranno i due incontrarsi anche camminando cento anni ? » . E ricordo che noi tutti , sempre , rispondevamo in coro : « Nossignore ! » . Quindi , forse entusiasmati dalla matematica ma vibrante dimostrazione , chiedevamo in massa d ' andare al camerino . C ' è dunque un teorema che , da secoli , tiranneggia incontrastato sulle parallele . Esiste ed è perfettamente inutile inquietarsi se Tizio e Caio , camminando su due strade parallele , non riescono a incontrarsi . È una cosa inevitabile , necessaria . Matematica . Matematica , però , fino a quando lungo le dette strade parallele non camminino – anziché Tizio e Caio – Tizio e Caia : in questo caso , infatti , la regola crolla con sinistro fragore . Perché l ' amore è più forte anche della matematica . Un esempio ? Subito : ma , prego , che non succeda poi , alla fine della dimostrazione , quel che accadeva col mio professore di matematica . nell ' un dei quali procede Tizio e nel secondo Caia , io affermo che senza che ci sia bisogno dell ' intervento di un ' altra strada intersecante le due prime a un bel momento Tizio e Caia si incontrano . Impossibile dire il rituale « vedere per credere » perché quando Tizio si incontra con Caia non li può vedere nessuno . Per essere più precisi diremo : « Non li poteva vedere nessuno » : infatti la vicenda appartiene già al passato . Uscendo alfine dalla metafora per entrare nell ' argomento e per dare alla dimostrazione matematica sapore più piccante , diremo che qualche settimana fa giunse a una stimabilissima signora abitante nelle adiacenze di Porta Farini un misterioso bigliettino senza firma nel quale si diceva come « allora tale di ogni sera fisse possibile vedere uscire il signor Tale ( il marito della signora ) da una certa porta del borgo » che noi chiamammo « breve e diritto » . Il bigliettino parlava inoltre di una piacente sartina così e così della quale certamente la signora avrebbe fatto volentieri conoscenza , come , sembra , assai volentieri « aveva da parecchio tempo fatto conoscenza il marito » . Inutile dire che la signora , la sera dopo , all ' ora denunciata , era appostata nel borgo : ma inutilmente attese . Dalla porticina non uscì anima viva . Ripeté la sera dopo e per parecchie altre sere seguenti la manovra : neanche un ' ombra di marito . Convinta oramai trattarsi d ' un cattivo scherzo , la signora mise il cuore in pace quando ... Quando una bella mattina ecco un nuovo biglietto in cui si diceva tutto quanto era detto nel primo con la semplice variante che invece della porta numero tale del borgo da noi detto « breve e diritto » si trattava della porta numero talaltro del borgo da noi chiamato « parallelo » . Cosa importante : il mittente era diverso . Inutile dire che la signora tornò alla carica e si appostò ripetutamente nelle ombre del borgo « parallelo » . Ma non cavò un ragno dal buco . Dalla porticina non uscì nessuno . Anche questa volta la signora aveva deciso oramai di mettere il cuore in pace , quando ... Quando , eccole un nuovo bigliettino del primo ignoto mittente : poi dopo due giorni eccole un altro del secondo mittente . E l ' uno le consigliava di far la guardia nel borgo « breve e diritto » , e l ' altro di appostarsi nel borgo « parallelo » . Cominciò così una vita di guai , d ' inferno per la brava signora che aveva il cuore diviso fra la gelosia e l ' affetto e il corpo diviso fra due borghi . Finalmente nel suo cervello si accese , come nei cartoni di Topolino , una lampadina : « Idea ! » . Fu così che intervenne la madre della signora , ovvero la suocera del « presunto traditore fantasma » . E una sera , forse l ' altra sera , verso le 22 , davanti alla porta famosa del borgo « breve e diritto » ci si piantò in bella vista la suocera , e celata nelle ombre del borgo « parallelo » , davanti all ' altra non meno famosa porticina , ci si piazzò la consorte . E fu così che , a un bel momento , dopo un ' ora di attesa paziente , nel borgo « parallelo » si udì un urlo felino ; poi altre urla che fecero accorrere la vecchia signora appostata nel borgo vicino e tant ' altra gente che non vi dico . L ' azione era riuscita . Vista sbarrata l ' uscita sul borgo « breve e diritto » ( la suocera s ' era messa in piena luce ) , il galante marito e la sartina così e così avevano tentata una sortita dalla porta che dà sul borgo « parallelo » , non immaginando come , nell ' ombra , si celasse l ' insidia . Così , finì un amore . Mentre rinunciamo a raccontare la semplice cerimonia che , davanti a una ragguardevole folla , si svolse nel borgo « parallelo » , rinunciamo pure a spiegare come mai da sola la signora non fosse mai riuscita a pescare il colombo e la colombella . Tanto si capisce benissimo lo capì alla fine anche la signora – che la cameretta aveva due porte d ' accesso : una dal borgo breve e diritto vigilato da una torre snella , l ' altra dal borgo parallelo che si stacca pigramente dall ' ombra di un antico tempio per passare in rivista poche case . Due porticine che permettevano a Tizio e Caia , procedenti ogni sera per due strade parallele , di sfuggire alla legge inflessibile di un arcigno teorema e all ' occhio infallibile della malsana curiosità della gente . Come volevasi dimostrare .