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Nella seconda quindicina di agosto bisognava ritirate le bandiere dalle finestre dove erano rimaste esposte per ben 14 giorni come si fosse trattato di celebrare la più trionfale delle vittorie esaurite le cantafere per la riconquistata libertà visti i terribili bombardamenti e l ' imperversante disordine annonario bisognava " distrarre " l ' opinione pubblica e così cominciarono le due settimane degli scandali . Si cominciò cogli illeciti arricchimenti . Tutti i gerarchi erano ladri . Tutti profittatori . Non un galantuomo , nemmeno a cercarlo con la famosa lanterna del cinico Diogene . Si giunse persino a fissare in 120 miliardi il totale del denaro rubato dai gerarchi al popolo italiano . Con la restituzione di tale veramente astronomica somma all ' erario si pensava di sanare il deficit del bilancio . Se tutto ciò non fosse stato stampato , si stenterebbe a crederlo . Le cantine e le soffitte delle case dei fascisti erano piene di ogni specie di viveri . Ci fu una delle più singolari psicosi collettive : quella dei lingotti d ' oro e dei prosciutti . Tutto ciò era destinato ad eccitare gli istinti più bassi delle folle . Una delle famiglie che la famosa Commissione presieduta dal traditore Casati prese particolarmente di mira fu quella di Ciano . Era una manovra indiretta per arrivare al Duce , al quale , forse , molti tornavano a pensare , ma del quale nessuno osava più pronunciare il nome secondo le istruzioni ricevute dal censore badogliano . Quando al patrimonio della famiglia del conte Galeazzo Ciano si parlò di miliardi . La lettera scritta dal conte Ciano , in data 23 agosto 1943 , indirizzata al Maresciallo Badoglio , non è un documento privato , è un documento politico . Eccone il testo integrale : Roma , 23 agosto 1943 . « Illustre Maresciallo , « con grande amarezza ho letto sul Corriere della Sera un articolo che oltraggia la memoria di mio padre . Disdegno scendere a polemiche con giornalisti anonimi che raccolgono del fango per gettarlo sul viso di un morto , ma ritengo invece mio dovere informare vostra Eccellenza , in attesa di quanto la commissione appurerà in merito , della esatta misura della complessiva eredità pervenuta da mio padre a me ed alla mia defunta sorella . « Egli , alla sua morte , disponeva dei seguenti beni : « 1 . - 3/4 della società tipografica editoriale del giornale Il Telegrafo di Livorno ; « 2 . - quattro edifici in Roma , del valore totale all ' epoca della morte , di circa cinque milioni ; « 3 . - titoli industriali così ripartiti : Romana elettricità : azioni 1400; Terni : azioni 500; Montecatini ; azioni 2000; Valdagno : azioni 1000; Navigazione generale : azioni 300; Ilva : azioni 500; Anic : azioni 1000; Monte Amiata : azioni 1000; I.M.I. : azioni 100; Consorzio Credito Opere Pubbliche : azioni 24; Buoni del Tesoro : 1 milione ; contante : L . 355.089; conto corrente postale : lire 32.975 . « Di quanto precede la documentazione è in mia mano e naturalmente rimane a piena disposizione di Vostra Eccellenza . « Sono sicuro che queste cifre , così lontane dalle astronomiche fantasie dei calunniatori anonimi , saranno dal sereno spirito di V . E . valutate non quale il disonorante bottino di un approfittatore , bensì come l ' equo frutto di una vita intensamente operosa . « Ed è per questo , Eccellenza , che io mi rivolgo soltanto al Maresciallo Badoglio , perché siano tutelati la memoria e l ' onore di un soldato d ' Italia . Galeazzo Ciano » . Il discorso di Churchill del 22 settembre prova che già verso la ultima decade di agosto erano state fissate a Lisbona le clausole della resa a discrezione , almeno le principali . Fra di esse ve n ' era una che contemplava la consegna di Mussolini al nemico . Ciò non ha precedenti nella storia umana ! Nei giorni confusi del settembre , dopo la liberazione del Gran Sasso , i giornali non pubblicarono il testo stenografico integrale del discorso di Churchill . Sebbene in ritardo , vale la pena di farlo oggi , perché la documentazione risulti completa . Alla Camera dei Comuni , il 22 settembre , narrando le vicende italiane , Churchill così parlò : « La resa incondizionata comprende , naturalmente , ogni cosa . Non era soltanto prevista in modo speciale la consegna , in un secondo tempo , dei criminali di guerra , ma era stata stipulata una clausola speciale per la consegna del signor Mussolini . Non è stato però possibile disporre per la sua consegna separata prima dell ' armistizio e prima che avvenisse il nostro grande sbarco , poiché ciò avrebbe certamente rivelato le intenzioni del Governo italiano al nemico , il quale si inframmetteva in ogni cosa e lo teneva perfettamente in suo potere . « La situazione dell ' Italia era che , quantunque avesse avuto luogo una rivoluzione interna , essa era ancora alleata della Germania e proseguiva la causa comune insieme ad essa . Era una situazione molto difficile a mantenere giorno per giorno , con le pistole della " Gestapo " puntate alle nuche di " tanti colli " . « Avevamo ogni motivo di credere che Mussolini era tenuto sotto forte guardia ed in luogo sicuro e certamente era molto nell ' interesse del Governo Badoglio di avere la certezza che non fuggisse . « Si afferma che lo stesso Mussolini avrebbe dichiarato di credere che sarebbe stato consegnato agli alleati . Questa certamente era l ' intenzione e sarebbe stata realizzata se non fossero intervenute circostanze sfortunatamente fuori del nostro controllo . Le misure prese del Governo Badoglio erano accuratamente studiate ed erano le migliori che esso potesse adottare per trattenere Mussolini ; però esso non aveva previsto una discesa di paracadutisti di sì vasta portata come quella che i Tedeschi effettuarono nel punto dove egli era confinato . Si noterà che essi gli avevano mandato alcune opere di Nietzsche e qualche opuscolo per consolarlo ed alleviare il suo confino . Indubbiamente essi erano a perfetta conoscenza del luogo ove egli si trovava e delle condizioni in cui era . E l ' impresa fu caratterizzala da grande temerarietà e condotta in grandi forze . « Essa dimostra certamente che vi sono molte possibilità di questo genere nella guerra moderna . Non credo che vi sia stata negligenza o inosservanza dei patti da parte del Governo Badoglio , il quale aveva un ' ultima carta da giocare . « I carabinieri di guardia avevano l ' ordine di uccidere Mussolini qualora vi fosse un qualsiasi tentativo di liberarlo , ma essi non fecero il loro dovere a causa delle preponderanti forze tedesche discese su di loro dall ' aria , le quali li avrebbero tenuti responsabili della salute e della incolumità del prigioniero . E tanto basta ! » . Queste sono le parole trasmesse dalla Reuter alle ore 19 del giorno 22 settembre 1943 . Che , come dice Churchill , il Maresciallo Badoglio avesse " accuratamente " studiato le misure prese per assicurare la prigionia di Mussolini e la sua successiva consegna al nemico , è documentato da questa lettera autografa dello stesso Maresciallo al capo della Polizia Senise : « Eccellenza , « questa mattina ho comunicato al comandante generale dell ' Arma dei RR . CC . , S . E . Cerica quanto segue : È responsabile della custodia dell ' ex - Capo del Governo Benito Mussolini l ' ispettore generale di P . S . Saverio Pòlito . « Egli solo risponde personalmente al Governo che il predetto Mussolini non evada o sia da chicchessia sottratto alla detenzione . « Il generale Pòlito richiederà al Comando generale dell ' Arma ed al capo della Polizia tutto il personale che gli occorre , specificando anche il nome di chi desidera . « Ogni sua richiesta sarà accolta . L ' ispettore Pòlito mi terrà con frequenza informato . « Badoglio » Roma , 16 agosto 1943 . Decisa la consegna del Duce agli Inglesi e precisati i termini della medesima , bisognava creare lo scandalo attorno a Mussolini , coprirlo di ridicolo , infamarlo , in modo che il popolo già immemore avesse trovato la consegna di lui al nemico come la consegna di un uomo oramai non solo politicamente , ma fisicamente e moralmente finito . Improvvisamente le cateratte del pettegolezzo furono spalancate e sul cinque per cento di verità furono affastellate fantasie di ogni genere , che tuttavia non mancavano di eccitare la curiosità della minutaglia umana . Nessuno era in grado di scagliare la prima pietra sull ' argomento ; nessuno dei grandi e piccoli uomini nel passato , nessuno nel presente e meno di chiunque il Maresciallo Badoglio , ma il colpo era fatto . Bisognava uccidere Mussolini , prima col silenzio tombale poi col ridicolo . L ' affare durò due giorni , ma sufficienti . Non mancarono coloro che deplorarono questi sistemi e parlarono di " boomerang " : ciò significa illudersi . Il colpo era riuscito . Si attribuisce a quei grandi conoscitori del cuore umano che sono i gesuiti , la ben nota massima : " calunniate , calunniate : qualche cosa resterà ! " E non v ' è dubbio che qualche cosa è restata . Negli ultimi giorni d ' agosto la " capitolazione " era nell ' aria . Il delitto immane che peserà per secoli sulla storia della Patria stava per essere consumato ; si stava , cioè tramutando il territorio italiano in una sanguinosa arena di battaglia di eserciti nemici . Solo un incosciente poteva pensare che le cose avrebbero avuto un andamento diverso . Solo un incosciente che avesse trascurato la lettura dei notiziari telefonici e telegrafici che ogni mattina venivano mandati a Roma dagli uffici di frontiera e nei quali erano dettagliatamente segnalati i passaggi verso l ' Italia di uomini e materiali tedeschi . Questi bollettini sono stati abbandonati sui tavoli dai fuggiaschi dell'8 settembre . Sino dalla mattina del 26 luglio , dai passi del Brennero , di Tarvisio , di Ventimiglia , vengono annunciati e specificati i movimenti delle divisioni tedesche . Ogni giorno sono centinaia di automezzi , camion , carri armati , reparti di truppe . La Germania sin da principio comprende che il Governo Badoglio ha un solo programma : arrendersi e poi riprendere le armi contro l ' alleato . È vero che in data 28 luglio il Maresciallo Badoglio ha la sfrontatezza di mandare il telegramma seguente al Führer , ma le parole non ingannano nessuno : « Führer , col giuramento nelle mani di S . M . il Re e Imperatore , il Consiglio dei ministri da me presieduto si è oggi insediato . Come già dichiarato nel mio proclama rivolto agli Italiani , ufficialmente comunicato al vostro ambasciatore , la guerra per noi continua nello spirito dell ' alleanza . Tanto tengo a confermarvi , con la preghiera di voler ascoltare il generale Marras che verrà al vostro Quartier Generale da me incaricato di una particolare missione per voi . Mi è grata l ' occasione , Führer , per porgervi la espressione dei miei cordiali sentimenti . Firmato : Badoglio » . Tra i sintomi più sospetti vi fu la richiesta avanzata al Comando supremo tedesco di autorizzare il ritiro di molte delle grandi unità italiane che erano dislocate fuori dei confini della Patria . Si abbandonavano territori conquistati col sangue , ma si volevano le divisioni a portata di mano per prendere alle spalle l ' alleato , una volta rovesciato il fronte . Tale telegramma a firma Guariglia reca la data del 10 agosto e suona di un suono falso nel termini seguenti : « Alla R . Ambasciata - Berlino . « Vogliate prendere immediato contatto con Auswärtiges Amt e fare ad esso presente quanto segue : « Come è stato detto nella riunione di Tarvisio del 6 corrente , il Comando supremo italiano ha preso la decisione di richiamare in Patria tutta la quarta armata dislocata nel territorio della Francia metropolitana e un corpo d ' armata su tre divisioni tra quelle attualmente dislocate nel territorio sloveno - croato . « Le ragioni che hanno motivato la decisione attuale sono varie e sono già state esposte a Tarvisio . « In primo luogo il Comando supremo sente la necessità di rafforzare la difesa del territorio metropolitano . Sembra oltre a ciò opportuno che nostre unità integrino lo schieramento delle divisioni germaniche in Italia , il cui compito appare limitato alla difesa di alcune zone , mentre è ovvio da parte nostra si debba provvedere ad una difesa dell ' intero territorio nazionale : Motivi di carattere politico e morale esigono che la Nazione senta , come ebbi io stesso a dichiarare esplicitamente al signor Von Ribbentropp , che la difesa del suo territorio non è soltanto affidata a truppe alleate , ma anche e soprattutto ai soldati italiani . « Prendete occasione da tali argomenti e anche da ogni altro che vi parrà più opportuno per far presente all ' Auswärtiges Amt la necessità di questa nostra decisione . « Ci rendiamo conto che lo sgombero di tali forze importa problemi e questioni anche di carattere politico , come ebbe a dire lo stesso Von Ribbentrop , ma abbiamo ferma fiducia che si potrà risolvere il tutto nel modo più soddisfacente per ambo le parti . « I necessari contatti a questo scopo dovranno essere quindi immediatamente presi dagli organi competenti interessati , politici e militari . - GUARIGLIA » .