StampaQuotidiana ,
Il
problema
della
monarchia
è
diventato
acuto
in
Italia
in
relazione
al
fatto
che
i
partiti
antifascisti
particolarmente
sotto
l
'
influenza
del
conte
Sforza
hanno
fatto
dell
'
abdicazione
del
re
una
condizione
della
loro
partecipazione
al
governo
,
e
,
di
conseguenza
,
il
governo
nazionale
di
tipo
democratico
che
tutti
si
aspettavano
non
ha
potuto
venir
costituito
.
Il
problema
della
monarchia
ha
parecchi
aspetti
,
e
,
a
rigore
,
è
concepibile
una
soluzione
provvisoria
e
transitoria
che
,
lasciando
le
cose
impregiudicate
e
riservando
la
soluzione
al
popolo
stesso
,
quand
'
esso
potrà
esprimere
il
suo
volere
,
permetta
la
costituzione
immediata
del
governo
.
Una
cosa
infatti
deve
essere
premessa
,
e
deve
valere
per
tutti
come
un
principio
.
Se
l
'
Italia
dovrà
essere
retta
,
in
avvenire
,
a
regime
monarchico
o
a
regime
repubblicano
,
è
la
nazione
intiera
che
dovrà
deciderlo
,
inviando
i
suoi
rappresentanti
a
quell
'
Assemblea
nazionale
costituente
che
dovrà
gettare
le
basi
del
nuovo
ordinamento
democratico
del
nostro
paese
.
Avrebbero
torto
quei
partiti
e
quegli
uomini
,
di
convinzione
repubblicana
,
che
volessero
imporre
oggi
,
di
sorpresa
e
senza
consulta
popolare
,
la
loro
soluzione
.
Allo
stesso
modo
avrebbero
torto
quei
monarchici
che
volessero
privare
la
nazione
del
diritto
di
esprimere
il
proprio
giudizio
anche
sul
problema
della
monarchia
o
della
repubblica
.
Dopo
ciò
che
è
avvenuto
dal
1922
in
poi
,
sarebbe
insensato
considerare
l
'
istituto
monarchico
come
indiscutibile
.
Al
contrario
,
la
sua
funzione
può
e
deve
essere
discussa
.
La
soluzione
dell
'
Assemblea
costituente
è
la
sola
,
del
resto
,
che
permette
di
decidere
il
problema
istituzionale
evitando
ogni
rischio
di
disordini
e
di
violenze
.
Essa
è
chiaramente
indicata
dalla
«
Dichiarazione
sull
'
Italia
»
della
conferenza
di
Mosca
.
Ad
essa
quindi
ci
si
dovrà
attenere
.
Se
ora
veniamo
al
fondo
del
problema
,
esso
ha
due
aspetti
.
Uno
riguarda
la
persona
del
re
attuale
;
l
'
altro
riguarda
l
'
istituto
monarchico
in
sé
.
Il
re
attuale
ha
commesso
tre
errori
fatali
,
che
lo
hanno
irrimediabilmente
compromesso
come
capo
dello
Stato
e
che
effettivamente
rendono
ben
penoso
il
vederlo
tuttora
al
suo
posto
.
Primo
:
egli
ha
violato
la
fede
alla
Costituzione
da
lui
giurata
;
ha
lasciato
che
questa
Costituzione
venisse
calpestata
e
soppressa
.
Secondo
:
quando
gli
fu
data
la
prova
nel
1926
,
da
uomini
come
Amendola
e
Sforza
,
che
Mussolini
era
un
volgare
assassino
,
egli
si
rifiutò
di
togliergli
il
potere
.
Terzo
:
egli
acconsentì
alla
dichiarazione
di
guerra
quando
il
suo
dovere
era
di
sapere
che
il
paese
era
impreparato
,
che
la
guerra
era
ingiusta
e
ci
avrebbe
portato
all
'
attuale
catastrofe
.
Per
tutti
questi
motivi
è
comprensibile
che
i
capi
democratici
sollevino
il
problema
dell
'
abdicazione
di
Vittorio
Emanuele
.
Come
potrebbero
essi
giurare
fedeltà
a
un
re
che
s
'
è
visto
in
qual
conto
tenga
i
giuramenti
suoi
propri
.
Vittorio
Emanuele
avrebbe
reso
un
gran
servizio
all
'
Italia
e
un
omaggio
segnalato
alla
pubblica
morale
se
per
conto
suo
,
senza
farselo
dire
,
già
avesse
abdicato
.
La
questione
della
monarchia
come
istituto
è
più
complicata
e
più
profonda
.
Per
il
vecchio
diritto
costituzionale
,
il
valore
dell
'
istituto
monarchico
sta
nel
fatto
che
esso
sarebbe
un
elemento
di
equilibrio
e
di
conservazione
,
che
eviterebbe
i
salti
bruschi
,
i
salti
nel
vuoto
e
i
conseguenti
pericoli
per
il
corpo
sociale
.
Orbene
,
è
un
fatto
che
la
monarchia
in
Italia
non
ha
adempiuto
questa
funzione
.
Essa
non
soltanto
non
ha
impedito
,
ma
anzi
ha
contribuito
a
che
il
paese
cadesse
nelle
mani
di
una
cricca
di
pescicani
,
di
irresponsabili
e
di
banditi
,
che
lo
hanno
prima
saccheggiato
per
conto
proprio
,
e
poi
lo
hanno
venduto
ai
tedeschi
,
lo
hanno
portato
alla
sconfitta
militare
,
alla
rovina
economica
e
alla
catastrofe
.
Chi
può
oggi
affermare
in
buona
fede
che
il
mantenimento
dell
'
istituto
monarchico
sia
per
la
nazione
italiana
una
garanzia
contro
il
ripetersi
d
'
una
simile
tragedia
?
Se
vorremo
avere
una
garanzia
seria
come
sarà
necessario
che
l
'
abbiamo
,
della
solidità
del
regime
democratico
nel
nostro
paese
dovremo
cercarla
e
la
troveremo
soltanto
nell
'
esistenza
di
una
solida
e
ampia
rete
di
organizzazioni
popolari
sindacati
,
cooperative
,
leghe
di
reduci
di
guerra
,
partiti
politici
antifascisti
le
quali
siano
penetrate
di
vero
spirito
democratico
e
agiscano
unite
in
modo
da
sbarrare
per
sempre
il
passo
a
ogni
ritorno
o
rigurgito
di
reazione
.
Ma
qui
l
'
orizzonte
si
allarga
,
per
abbracciare
in
pieno
i
problemi
della
costruzione
di
uno
Stato
italiano
libero
,
forte
,
unito
,
indipendente
e
pacifico
.
Noi
rimaniamo
fermi
al
principio
che
è
il
popolo
stesso
che
deve
esaminare
,
discutere
,
decidere
nella
sua
sovranità
questi
problemi
.
La
parola
dell
'
Assemblea
costituente
diventa
quindi
il
centro
attorno
al
quale
logicamente
si
può
e
si
deve
fare
oggi
l
'
unità
nazionale
,
perché
è
la
sola
che
non
fa
violenza
al
popolo
,
ne
rispetta
i
sacrosanti
diritti
,
riserva
,
senza
pregiudicarli
,
tutti
i
problemi
del
futuro
,
e
permette
quindi
il
massimo
di
unità
e
concentrazione
di
forze
per
risolvere
quelli
del
presente
,
cioè
della
guerra
.