StampaQuotidiana ,
1
.
-
Nuova
fase
.
Crisi
di
natura
politica
.
Il
prolungarsi
della
guerra
sul
territorio
nazionale
,
ritardando
oltre
ogni
previsione
la
ricongiunzione
dell
'
Italia
centro
-
meridionale
all
'
Italia
del
Nord
,
ha
portato
la
lotta
di
liberazione
a
un
punto
critico
.
La
crisi
di
governo
a
Roma
si
accompagna
a
una
crisi
che
non
è
soltanto
di
carattere
funzionale
,
ma
anche
politica
,
del
CLN
nell
'
Alta
Italia
.
Come
sarebbe
vano
diminuire
nella
sua
gravità
la
secessione
dei
due
partiti
che
,
continuando
a
far
parte
del
CLN
,
hanno
rifiutato
di
dividere
ulteriormente
la
responsabilità
del
potere
,
così
sarebbe
mancare
di
sincerità
verso
noi
stessi
il
non
riconoscere
la
portata
profonda
del
disagio
che
da
tempo
si
risente
in
seno
al
CLNAI
,
e
che
è
venuto
,
portando
ad
un
progressivo
allentamento
dell
'
unità
in
questo
organismo
,
e
al
declino
della
sua
autorità
e
del
suo
prestigio
.
Non
vale
a
spiegare
una
tale
involuzione
la
difficoltà
materiale
in
cui
il
CLN
si
trova
ad
esercitare
i
poteri
di
governo
segreto
nell
'
Italia
invasa
,
perché
di
fatto
le
sue
funzioni
non
sono
state
mai
funzioni
di
governo
,
né
vale
a
spiegarla
il
cattivo
funzionamento
dei
collegamenti
o
le
deficienze
di
metodo
e
di
organizzazione
,
poiché
un
organismo
vitale
supera
facilmente
per
virtù
propria
queste
manchevolezze
.
Né
basta
proporre
il
perfezionamento
dei
servizi
,
là
dove
si
riscontra
propriamente
un
caso
di
abulia
.
Quando
si
indica
come
ragione
delle
debolezze
del
CLN
la
mancanza
di
una
base
di
massa
,
suggerendo
un
rimedio
,
come
rimedio
,
un
allargamento
strutturale
del
CLN
stesso
,
destinato
ad
assicurargli
l
'
appoggio
di
più
larghi
strati
della
popolazione
,
si
rileva
,
a
vero
dire
,
un
effetto
piuttosto
che
la
causa
del
fenomeno
.
Se
le
debolezze
del
CLN
si
appalesa
precisamente
nella
incapacità
di
organizzare
e
di
attivare
le
forze
di
massa
,
questo
si
deve
per
noi
a
un
fatto
determinante
che
è
essenziale
mettere
in
luce
.
Si
deve
al
fatto
che
il
CLN
non
si
è
trovato
più
in
grado
di
imprimere
una
direttiva
politica
propria
alla
lotta
di
liberazione
,
a
cominciare
dal
momento
in
cui
,
con
la
costituzione
del
governo
democratico
,
la
concentrazione
dei
partiti
si
sdoppiava
cessando
di
avere
come
espressione
esclusiva
il
CLN
;
e
,
quel
che
è
decisivo
,
che
esso
ha
mancato
di
farlo
da
quando
la
divisione
dei
partiti
circa
le
direttive
di
governo
,
è
andata
sempre
più
pronunciandosi
sino
a
sboccare
nella
crisi
.
Mancando
di
un
indirizzo
proprio
di
azione
,
il
CLN
doveva
da
questo
momento
andare
fatalmente
incontro
alla
sua
consunzione
.
Le
cause
della
crisi
sono
dunque
di
natura
politica
,
e
non
organizzativa
,
e
non
è
con
una
riforma
che
tenda
ad
operare
dall
'
esterno
un
rafforzamento
nella
compagine
del
CLN
che
essa
si
può
superare
.
L
'
unità
che
è
da
confermare
.
Sorto
per
coordinare
unitariamente
la
resistenza
al
nazifascismo
,
il
CLN
riuscì
di
fatto
,
bene
o
male
,
ad
assolvere
a
questo
compito
nella
prima
fase
della
lotta
.
Si
poteva
ritenere
allora
che
,
con
la
cacciata
dei
tedeschi
,
esso
si
sarebbe
trasformato
in
governo
,
garantendo
alle
masse
i
frutti
dei
sacrifici
sostenuti
.
Il
contributo
politico
dell
'
azione
del
CLN
,
senza
che
avesse
bisogno
di
essere
altrimenti
formulato
,
era
precisamente
in
questo
impegno
,
espresso
del
resto
in
tante
dichiarazioni
pubbliche
,
di
assicurare
al
popolo
la
libera
espressione
della
sua
volontà
perché
in
essa
avesse
il
suo
esito
la
lotta
antifascista
e
fondamento
la
rinascita
democratica
.
Sussiste
ancora
questo
impegno
?
Se
sì
,
la
conferma
deve
essere
data
in
forme
esplicite
.
Ed
è
a
questo
punto
quanto
mai
necessario
che
si
faccia
,
perché
il
CLN
non
può
ignorare
l
'
evoluzione
della
politica
nell
'
Italia
liberata
dai
nazi
,
e
l
'
opposizione
che
gli
è
mossa
dalla
reazione
monarchica
.
La
crisi
politica
è
sintomo
ed
espressione
di
una
crisi
nazionale
.
Essa
rivela
di
quali
imponenti
forze
disponga
la
reazione
per
stroncare
l
'
anelito
del
popolo
alla
libertà
,
quali
possibilità
le
si
offrano
nel
sostegno
prestato
dalle
sfere
governative
inglesi
alla
monarchia
che
,
perduto
ogni
prestigio
e
legittimità
,
coalizza
attorno
a
sé
,
agendo
nelle
forme
più
irresponsabili
.
Tutti
gli
interessi
che
han
ragione
di
contrastare
alla
libertà
e
di
opporsi
alla
volontà
popolare
.
Dopo
che
le
manovre
monarchico
-
reazionarie
hanno
dato
così
clamoroso
scacco
al
Comitato
di
Liberazione
nella
soluzione
della
crisi
romana
,
che
parola
ha
da
dire
il
CLNAI
dove
la
lotta
impegna
ancora
duramente
le
forze
dell
'
antifascismo
?
Di
fronte
alla
volontà
sabotatrice
di
una
cricca
che
ha
impedito
l
'
epurazione
e
cerca
presidio
nei
residuati
più
reazionari
del
fascismo
,
i
quali
non
si
vogliono
eliminare
,
ma
anzi
di
nuovo
occultamente
vengono
alimentati
,
che
parola
ha
da
dire
il
CLN
nel
nord
d
'
Italia
,
dove
oggi
deve
affrontare
la
ripresa
del
fascismo
repubblicano
?
Bisogna
uscire
dal
silenzio
e
dalle
incertezze
.
Tali
interrogativi
vanno
risolti
se
si
vuole
evitare
la
paralisi
del
CLN
in
un
momento
così
difficile
e
delicato
della
vita
nazionale
.
Dove
nuovo
vigore
è
da
infondere
nella
lotta
che
si
fa
sempre
più
ardua
,
e
l
'
unità
deve
essere
rinsaldata
tra
le
forze
dell
'
antifascismo
,
si
deve
confermare
senza
attenuazioni
che
si
combatte
per
la
libertà
del
popolo
.
Si
deve
dire
che
l
'
Italia
è
una
e
una
la
rivendicazione
assegnata
alla
lotta
di
tutta
la
nazione
.
Si
deve
dire
che
la
lotta
di
liberazione
si
dirige
allo
stesso
modo
contro
il
nazifascismo
e
contro
tutti
i
tentativi
reazionari
di
opporsi
alla
volontà
popolare
.
Il
CLNAI
deve
pronunciarsi
chiaramente
contro
la
reazione
monarchica
,
perché
il
popolo
non
potrà
mai
ammettere
che
siano
date
soluzioni
di
tipo
badogliano
alla
lotta
di
liberazione
,
che
tante
sofferenze
costa
e
tanto
sangue
.
La
questione
monarchica
non
è
più
quella
di
un
istituto
conservato
sotto
condizione
fino
alla
convocazione
della
Costituente
,
dal
momento
che
la
monarchia
oggi
opera
di
nuovo
ed
intriga
come
fattore
di
reazione
nella
vita
italiana
.
Mantenersi
ancora
agnostico
.
di
fronte
a
tatti
così
manifesti
,
vorrebbe
dire
da
parte
del
CLN
sottrarsi
alle
responsabilità
che
porta
,
sarebbe
confessare
la
propria
impotenza
.
Necessità
di
fronteggiare
la
ripresa
fascista
.
La
gravità
del
problema
che
condiziona
la
rinascita
democratica
in
Italia
,
che
si
misura
a
Roma
dalla
crisi
di
governo
,
si
appalesa
nel
nord
nel
fenomeno
della
ripresa
fascista
.
Se
il
fascismo
repubblicano
è
avulso
da
questa
parte
del
paese
calcato
dal
tallone
nazista
,
e
privo
di
una
forza
viva
,
come
lo
è
la
monarchia
nella
parte
d
'
Italia
presidiata
dagli
anglo
-
americani
,
esso
,
non
meno
di
quella
,
riesce
però
a
coalizzare
attorno
a
sé
tutte
le
inerzie
e
le
resistenze
passive
che
si
oppongono
alla
conquista
delle
libertà
popolari
.
Il
fascismo
repubblicano
ha
oggi
buon
gioco
nello
sfruttare
la
deliberata
compressione
delle
forze
antifasciste
praticata
dagli
inglesi
e
la
impotenza
cui
le
mene
monarchico
-
reazionarie
riducono
quel
morticino
di
democrazia
che
la
«
liberazione
»
ha
partorito
a
Roma
.
Il
fascismo
repubblicano
è
stato
abbandonato
come
un
relitto
dagli
interessi
capitalistici
che
della
dittatura
furono
patroni
e
tutori
per
venti
anni
.
Presto
esso
si
troverà
sciolto
dagli
ultimi
legami
che
ancora
lo
impacciano
e
liberato
dal
carico
di
ogni
responsabilità
.
Solo
l
'
asservimento
al
nazismo
che
conserva
ancora
una
compagine
statale
e
tali
vincoli
con
la
plutocrazia
,
gli
impediscono
oggi
il
tentativo
di
riconquistare
autorità
e
potere
attraverso
un
sovvertimento
sociale
.
Ma
esso
si
prepara
certamente
a
farlo
,
si
prepara
a
nuovi
camuffamenti
per
la
grande
avventura
quando
la
forza
militare
tedesca
sia
stata
spezzata
e
sia
crollato
lo
stato
nazista
.
Il
fascismo
potrà
sfruttare
gli
impulsi
più
torbidi
.
del
malcontento
,
della
insofferenza
e
della
ribellione
che
sono
ingenerati
da
una
catastrofe
,
la
quale
appare
suggellata
dalla
viltà
della
monarchia
e
dal
basso
mercato
che
del
paese
si
dispone
a
fare
la
coalizione
monarchico
-
reazionaria
.
Il
fascismo
repubblicano
,
come
mira
oggi
ad
esasperare
i
sentimenti
dell
'
offesa
dignità
nazionale
,
per
farsene
un
'
arma
contro
la
monarchia
,
che
ha
sempre
volta
a
volta
tradito
,
così
si
dispone
a
concorrere
con
i
partiti
popolari
,
usando
della
più
sfrenata
demagogia
,
per
ostacolare
e
sopraffare
il
governo
di
domani
.
Gli
uomini
del
fascismo
repubblicano
puntano
su
questa
carta
per
tirare
la
rivincita
,
o
quanto
meno
per
barattare
la
loro
salvezza
.
Non
c
'
è
da
illudersi
che
essi
non
possono
aver
seguito
in
coscienze
incortivite
da
un
regime
ventennale
di
corruzione
e
di
violenza
.
Il
nostro
partito
addita
in
tutto
questo
un
agguato
pericoloso
alla
libertà
di
domani
,
e
chiama
il
CLN
a
parare
per
tempo
alla
minaccia
.
Il
CLN
potrà
sostenere
la
prova
nella
nuova
fase
di
lotta
,
che
ha
indizi
indubbiamente
difficili
,
e
fronteggiare
validamente
la
ripresa
fascista
,
legando
a
sé
indissolubilmente
le
masse
popolari
se
saprà
provare
la
sua
intransigente
opposizione
alla
monarchia
che
si
fa
centro
della
reazione
capitalistica
,
e
l
'
assoluta
sua
indipendenza
da
ogni
interesse
e
influenza
straniere
.
Direttive
popolari
nella
lotta
di
liberazione
.
Il
Partito
Socialista
è
pronto
a
impegnare
su
questa
base
politica
tutte
le
sue
forze
per
animare
di
nuovo
slancio
e
potenziare
l
'
azione
del
CLN
.
Esso
però
non
vede
quale
soluzione
possa
avere
,
fuori
di
questa
via
,
la
crisi
che
lo
travaglia
,
e
intende
fissare
chiaramente
le
responsabilità
che
i
partiti
si
assumono
di
fronte
alla
indilazionabile
questione
che
oggi
si
pone
,
di
definire
fuor
di
ogni
equivoco
le
direttive
popolari
della
lotta
di
liberazione
.
2
.
-
Riforma
organica
del
CLN
.
Il
Partito
Socialista
,
avendo
indicato
le
risoluzioni
di
carattere
politico
che
sono
da
prendere
per
valorizzare
il
CLN
come
forza
generatrice
della
nuova
democrazia
,
sottopone
ai
partiti
le
linee
generali
di
un
piano
di
riorganizzazione
inteso
ad
assicurarne
la
maggiore
efficienza
.
Il
Partito
si
è
ispirato
alla
preoccupazione
di
poter
conseguire
su
di
esso
l
'
accordo
delle
varie
parti
più
facilmente
di
quel
che
non
appaia
possibile
in
base
ad
altri
progetti
già
presentati
.
Criteri
informatori
.
Una
riforma
funzionale
che
sia
volta
ad
attribuire
capacità
effettive
di
intervento
e
di
direzione
al
CLNAI
e
ai
CLN
regionali
,
deve
corrispondere
la
duplice
necessità
di
dare
continuità
organica
ai
lavori
e
di
coordinare
in
forma
efficace
con
l
'
azione
dei
partiti
quella
importantissima
che
sono
chiamate
a
svolgere
le
organizzazioni
di
massa
.
L
'
esperienza
prova
che
i
Comitati
come
sono
attualmente
costituiti
,
raramente
hanno
possibilità
di
deliberare
con
prontezza
e
cognizione
di
causa
sulle
questioni
che
interessano
lo
svolgimento
pratico
della
lotta
,
né
si
trovano
sempre
in
grado
di
assicurare
seguito
alle
deliberazioni
per
la
mancanza
di
un
contatto
permanente
con
gli
organi
di
base
.
Dovendo
servirsi
come
tramite
dell
'
organizzazione
di
partito
,
viene
a
mancare
al
CLN
ciò
che
è
essenziale
per
farne
qualcosa
di
più
di
un
organo
interpartito
,
l
'
unità
cioè
la
responsabilità
diretta
della
sua
azione
.
Per
quanto
sia
essenziale
,
come
è
già
stato
rilevato
,
assicurare
maggior
efficienza
ai
servizi
di
segreteria
,
con
questo
non
si
verrebbe
a
migliorare
di
molto
lo
stato
presente
delle
cose
.
Istituzioni
di
commissioni
permanenti
di
lavoro
.
Entro
i
limiti
e
con
la
rigorosa
osservanza
delle
norme
cospirative
pare
necessario
dare
una
più
larga
e
più
solida
struttura
al
Comitato
Centrale
e
a
quelli
regionali
.
Si
propone
così
la
costituzione
di
un
certo
numero
di
commissioni
permanenti
in
seno
al
CLNAI
e
al
CLN
regionali
,
che
siano
incaricati
di
preparare
i
lavori
del
Comitato
deliberativo
o
di
realizzare
il
contatto
permanente
con
le
organizzazioni
di
base
le
quali
non
debbono
considerarsi
organi
di
esecuzioni
soltanto
,
ma
centri
di
iniziativa
e
di
attività
autonoma
entro
le
direttive
generali
della
lotta
.
Per
le
istituzioni
di
queste
commissioni
,
i
partiti
componenti
il
CLN
dovrebbero
mettere
a
disposizione
dello
stesso
complessivamente
una
decina
almeno
di
elementi
.
Si
enumerano
a
titolo
indicativo
:
1
)
commissione
finanziaria
;
2
)
commissione
militare
per
il
collegamento
con
il
C.M.
;
3
)
commissione
di
contatto
con
i
CLN
periferici
;
4
)
commissioni
di
contatto
con
le
organizzazioni
sindacali
;
5
)
commissione
mista
delle
organizzazioni
dei
giovani
e
delle
donne
;
6
)
commissione
mista
delle
organizzazioni
professionali
e
tecniche
;
7
)
commissione
di
assistenza
;
8
)
commissione
di
propaganda
.
Le
commissioni
anzidette
provvederebbero
ad
informare
dei
propri
lavori
i
delegati
responsabili
dei
partiti
,
fornendo
loro
relazioni
e
informazioni
a
richiesta
.
Le
sedute
del
comitato
deliberativo
osservando
più
rigorosamente
le
esigenze
cospirative
,
dovrebbero
essere
ristrette
ad
un
delegato
per
partito
,
escludendo
tranne
casi
eccezionali
l
'
intervento
di
altri
elementi
.
Il
collegamento
con
la
segreteria
dovrebbe
essere
tenuto
da
un
presidente
di
turno
.
Inquadramento
delle
organizzazioni
di
massa
.
Le
commissioni
miste
sarebbero
destinate
a
realizzare
la
saldatura
delle
organizzazioni
di
massa
con
i
CLN
.
È
questa
una
questione
di
importanza
capitale
e
l
'
esperienza
dovrà
suggerire
la
via
da
seguire
.
Appare
tuttavia
necessario
a
questo
scopo
che
essi
siano
preliminarmente
inquadrate
con
una
chiara
definizione
delle
funzioni
e
dei
compiti
che
vengono
loro
riconosciuti
,
ed
una
delimitazione
del
loro
campo
d
'
azione
che
oggi
manca
ancora
ciò
che
causa
deplorevoli
confusioni
.
La
immissione
diretta
di
queste
organizzazioni
nei
CLN
regionali
e
provinciali
,
come
è
stato
proposto
,
a
parte
la
difficoltà
di
avere
di
esse
una
rappresentanza
responsabile
,
non
potrebbe
che
causare
che
disordine
in
seno
ai
CLN
stessi
;
i
quali
verrebbero
a
trovarsi
composti
in
modo
troppo
eterogeno
.
E
neppure
si
vede
come
,
essendo
questi
organismi
destinati
a
moltiplicarsi
si
possa
far
luogo
a
tutti
o
stabilire
un
criterio
per
escluderne
alcuno
.
Il
Comitato
deliberativo
deve
essere
l
'
organo
politico
responsabile
della
direzione
della
lotta
,
e
la
sua
composizione
non
può
variare
da
quella
attuale
,
almeno
fino
a
che
il
CLN
continuerà
a
raggruppare
i
diversi
partiti
che
oggi
lo
costituiscono
.
D
'
altro
canto
le
organizzazioni
di
massa
,
di
cui
ogni
giorno
più
si
rivela
l
'
importanza
come
strumenti
di
influenza
e
di
azione
al
di
fuori
dei
partiti
,
debbono
avere
nell
'
opera
del
CLN
la
parte
che
loro
compete
senza
diminuzioni
che
ne
menomano
l
'
autonomia
.
Si
propone
quindi
che
,
in
base
ad
una
pratica
delimitazione
delle
competenze
,
esse
abbiano
partecipazione
diretta
ai
lavori
del
CLN
attraverso
la
costituzione
di
commissioni
miste
formate
aggregando
i
delegati
delle
organizzazioni
stesse
che
potranno
rappresentarvi
gli
interessi
e
le
sensibilità
particolari
delle
masse
organizzate
.
Tali
commissioni
permetteranno
nello
stesso
tempo
al
CLN
di
avere
nozione
continua
dell
'
attività
svolta
dagli
organismi
di
massa
,
esercitando
quel
controllo
sulle
direttive
politiche
d
'
azione
e
sui
metodi
organizzativi
che
il
loro
riconoscimento
comporta
.
Ordinamento
dei
CLN
locali
,
periferici
e
di
categoria
.
La
rete
organizzativa
diretta
del
CLNAI
secondo
l
'
esperienza
che
si
ha
non
può
oggi
praticamente
estendersi
di
là
dei
CLN
provinciali
,
per
la
cui
costituzione
e
il
cui
funzionamento
si
incontrano
già
difficoltà
non
sempre
sormontabili
.
Ma
se
non
appare
possibile
se
non
in
casi
eccezionali
attribuire
funzioni
responsabili
di
rappresentanza
politica
ad
altri
organi
che
non
siano
i
Comitati
regionali
e
provinciali
la
partecipazione
popolare
alla
lotta
si
può
promuovere
ed
avere
solo
con
la
estensione
dei
CLN
a
tutti
gli
strati
della
popolazione
e
ai
centri
di
lavoro
,
suscitando
in
sempre
maggior
numero
CLN
locali
periferici
di
categoria
.
Funzione
naturale
di
questi
organi
è
quella
di
portare
tra
la
popolazione
e
le
masse
lavoratrici
la
parola
del
CLN
di
unificare
le
forze
e
di
prendere
tutte
quelle
iniziative
che
possono
essere
suggerite
da
situazioni
ed
esigenze
particolari
.
L
'
importanza
di
Comitati
di
base
è
.
dunque
capitale
,
perché
è
soltanto
attraverso
di
essi
che
il
CLN
può
svolgere
un
'
azione
popolare
ed
attingere
la
forza
e
l
'
autorità
necessaria
a
condurre
la
lotta
.
La
formazione
degli
organi
di
base
non
può
evidentemente
essere
vincolata
a
norme
fisse
,
né
può
valere
per
essi
il
criterio
della
composizione
paritetica
di
partito
.
Tuttavia
è
necessario
che
un
certo
ordine
sia
praticamente
stabilito
e
un
certo
controllo
politico
sia
esercitato
.
Si
propone
così
di
riservare
il
voto
deliberativo
ai
soli
membri
cui
è
conferito
regolare
rappresentanza
da
parte
di
partiti
ammessi
a
comporre
il
rispettivo
CLN
provinciale
,
essendo
inteso
che
per
la
costituzione
dei
Comitati
di
base
non
si
richiede
necessariamente
la
presenza
di
tutti
i
partiti
e
che
nessun
partito
può
esservi
rappresentato
da
più
di
un
delegato
.
I
CLN
di
categoria
dovrebbero
invece
metter
capo
alle
rispettive
organizzazioni
regionali
di
categoria
.