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A distanza di due anni dal suo primo appello al Paese , il P . d ' A . si rivolge di nuovo agli italiani . Ai compiti e alle responsabilità che la nuova situazione che oggi si presenta impongono a tutti i partiti politici , il P . d ' A . arriva ricco dell ' esperienza acquisita nel vivo della partecipazione data , sempre nelle prime file di combattimento , alla guerra ventennale contro il fascismo internazionale . Il P . d ' A . non è difatti una formazione politica improvvisata , priva di ispirazione etica e di tradizioni ideali : al contrario esso risponde ad una logica necessità ed è il risultato di una elaborazione dottrinaria basata su una critica approfondita delle condizioni politiche , economiche e morali di una società degenerante che ha prodotto , nella sua decomposizione , i frutti mostruosi del fascismo e del nazismo . Nel P . d ' A . sono difatti confluiti movimenti politici rivoluzionari meglio caratterizzati del ventennio fra le due guerre mondiali , movimenti di cui il partito raccoglie il vigoroso patrimonio ideale e accomuna i superstiti : dal movimento « Giustizia e Libertà » a quello repubblicano , dal Partito Sardo d ' Azione al movimento di « Rivoluzione Liberale » , dai gruppi liberalsocialisti al movimento democratico - amendoliano fino ad elementi e gruppi formatisi nei partiti comunista e socialista e che ne hanno superato l ' angustia classista e i pregiudizi ideologici . Attraverso questi movimenti di cui costituisce la logica continuazione storica , il P . d 'A., sebbene sia e voglia essere una formazione nuova e libera dagli schemi dottrinari invecchiati ed esangui dei partiti politici tradizionali alla cui inadeguatezza si deve la vittoria del fascismo , si presenta con una maturità esemplare formatasi nel fuoco della partecipazione operante e spesso sanguinosa alle esperienze rivoluzionarie del ventennio : dalla partecipazione alla lunga lotta cospirativa contro il fascismo , nella quale centinaia dei suoi uomini caddero e soffrirono negli ergastoli , nei confini , nelle camere di tortura , alla guerra civile spagnola nella quale il primo intervento armato di volontari italiani al fianco dei rivoluzionari spagnoli fu voluto e organizzato da « Giustizia e Libertà » vincendo la frigida e settaria mentalità neutralista del riformismo democratico socialista ; dalla lotta combattuta nell ' emigrazione per l ' intervento internazionale contro il fascismo del quale vide acutamente il carattere mondiale e lo sbocco nella guerra ( e in questa lotta Carlo Rosselli fondatore di « Giustizia e Libertà » riconosciuto come il nemico capitale cadde pugnalato dai sicari fascisti ) all ' intervento in massa con tutte le sue energie nella guerra partigiana ed operaia contro il nazismo , intervento nel corso del quale il P . d ' A . ha dato contributo di uomini e di sangue non secondo a quello di nessun altro movimento o partito . Cosifatta consapevolezza dei termini reali della lotta politica ha portato come conseguenza che nel periodo decisivo trascorso dal 25 luglio ad oggi il P . d ' A . è stato , fra i partiti di sinistra , quello che ha potuto con maggior discernimento comprendere la portata , con maggiore acume individuare e circoscrivere gli obbiettivi della situazione rivoluzionaria in cui veniva a sboccare l ' esaurimento ideale , politico e militare del totalitarismo nazifascista e il fallimento dell ' impalcatura nazionalistica e parassitaria imposta fatalmente all ' Europa e al mondo dal prevalere degli interessi di ceti e caste privilegiati ; onde le posizioni che il Partito ha tenuto ferme e difese in questo periodo si rivelano sempre di più come le più giuste : il giudizio politico espresso immediatamente dopo il 25 luglio sul carattere monarchico - fascista - reazionario del colpo di stato e sulla conseguente necessità dell ' intervento popolare che lo trasformasse in movimento rivoluzionario ( anche se l ' impreparazione all ' evento di tutti i partiti appena usciti dall ' illegalità non consenti la tempestiva mobilitazione delle masse che strappasse l ' iniziativa alla corona e all ' esercito ) ; la lotta contro la collaborazione politica al Governo di Badoglio mal truccata dalla finzione della ricostituzione dei sindacati ; l ' impostazione della lotta contro l ' istituto monarchico , centro degli interessi nazionalistici e reazionari e per la costituzione di un governo antifascista indipendente dalla corona ; la creazione del Comitato di Liberazione Nazionale ; la lotta condotta in seno a questo , al fianco del Partito Comunista , contro l ' opportunismo attendista e la passività e per l ' attivismo nella lotta antinazista e antifascista ; il potenziamento della guerra partigiana , cui il Partito diede altresì l ' apporto militare delle « Brigate Giustizia e Libertà » e dell ' agitazione operaia e impiegatizia nelle fabbriche ; infine l ' iniziativa della creazione dei Comitati di Liberazione Nazionale periferici come organi del potere popolare . Alcune di queste impostazioni politiche si sono svolte nella rinnovata illegalità susseguita alla occupazione nazista e non sempre perciò hanno potuto affiorare e sviluppare la loro virtù chiarificatrice e orientatrice dell ' opinione popolare : non è per questo meno vero che se l ' istituto monarchico ha potuto essere esautorato e respinto , se il CLN ha potuto mantenere il suo carattere sfuggendo alle ricorrenti insidie conservatrici e plutocratiche ed evitando lo scivolamento in un mero nazionalismo antitedesco e conservare intatta la sua funzione di organo democratico di tutte le forze attive nella lotta anti - nazista , se infine le formazioni partigiane hanno potuto sottrarsi all ' inerte apoliticismo e ai tentativi di preparare attraverso i quadri del CLN una guardia bianca antiproletaria , ciò si deve in gran parte all ' azione risoluta e vigile svolta dal P . d ' A . Il P . d 'A., forte di queste fondamentali esperienze , anche se coi quadri crudelmente decimati dalle esecuzioni e dalle deportazioni , è perciò oggi in grado di dar conto di sé , del suo passato e del suo presente e di mostrare a tutti gli Italiani ansiosi di onestamente orientarsi nella nuova fase politica un volto inconfondibile , quello di un partito rivoluzionario , il « Partito della Rivoluzione Democratica » . Il partito d ' azione è il partito della rivoluzione democratica . Partito rivoluzionario perché ritiene che il nazi - fascismo non sia stata una occasionale e circoscritta escrescenza purulenta di alcune società di ritardato sviluppo capitalistico ( come fantasticarono alcuni dottrinari marxisti ) bensì un fenomeno internazionale che ha solide radici in tutte le società moderne , anche in quelle a regime democratico , insinuandosi perfino coi tentacoli del totalitarismo nei paesi stessi dove si è affermata una rivoluzione socialista : radici ravvisate nella degenerazione dell ' economia di mercato in economia protezionistica dominata da oligarchie parassitarie richiedenti il potere politico per consolidare , difendere e perpetuare i privilegi economici ; nella degenerazione delle istituzioni democratiche e liberali nelle quali la prevalenza dell ' elemento non elettivo ( burocrazia ed esercito ) ha ridotto la democrazia a mera parvenza ; nella degenerazione infine dell ' ideale nazionale nella pratica di un gretto e mortale nazionalismo in permanente stato di guerra guerreggiata e preparata contro altri nazionalismi e avvalentesi di questa situazione per duplicare mediante invalicabili frontiere economiche le frontiere politiche , costringere le economie nazionali nella camicia di forza dell ' autarchismo , deviare il prodotto del lavoro e del risparmio dal naturale obbiettivo dell ' incremento del benessere collettivo alla dilapidazione negli armamenti e all ' arricchimento dei ceti protetti . Una società a tal punto degenerante e autodistruttiva non può essere risanata mediante riforme nell ' ambito delle istituzioni esistenti : il risanamento esige una serie di riforme di struttura che equivalgono a una vera e propria rivoluzione istituzionale . Partito della rivoluzione democratica perché l ' efficacia rinnovatrice e costruttiva delle riforme di struttura è condizionata dalla creazione di organi efficienti del potere popolare , capaci di articolare il nuovo sistema politico ed economico , di immettere nel suo funzionamento le ricche energie dei ceti depressi e specialmente di quelli agricoli oggi assenti dalla vita pubblica , passivi ed inerti ; di addivenire cioè alla formazione di una nuova classe politica capace di garantire lo sviluppo democratico e socialista delle istituzioni sostituendo una classe dirigente autocondannatasi per incapacità e fiacchezza morale . Contro il totalitarismo . Di fronte al totalitarismo il P . d ' A . riafferma lo schietto liberalismo della propria dottrina e tradizione . Il metodo rivoluzionario che il Partito persegue non è quello del colpo di stato in cui un partito s ' impadronisca del potere centrale e da questo faccia discendere autoritariamente e paternalisticamente le riforme e la nuova organizzazione economico - politica assicurandone il funzionamento mediante la burocrazia , la polizia e l ' esercito , relegando nell ' illegalità le correnti e i partiti non conformisti ; bensì quello dell ' iniziativa popolare che non riconosce al governo alcuna autorità sacrale ma lo considera come una forza politica accanto ad altre , privo del diritto di assegnare compiti e direttive ai molteplici e differenziati organismi politici del Paese , mero organo della volontà popolare alla quale spetta la responsabilità dell ' iniziativa e il diritto al controllo democratico . Nessun partito ha perciò diritto di proclamarsi rappresentante esclusivo degli interessi popolari , interessi che sono differenziati e come tali possono e devono trovare espressione articolata non in un solo ma in molteplici partiti il cui civile e libero contrasto , portato su di un piano sempre più alto , costituisca garanzia contro l ' ipocrita inerzia del conformismo e salda barriera nello stesso tempo contro il degenerare della lotta politica in forme deteriori e cieche di violenza o di basso intrigo entro l ' apparente uniformità del partito al potere , e la sua degradazione in congiure di palazzo con la sostituzione dei tribunali statali al voto popolare . E nemmeno alcun partito politico può autoinvestirsi del diritto di rappresentare determinate classi e ceti , interessi partitici e ideali di questi , per esempio delle classi lavoratrici , non costituendo un blocco uniforme e indifferenziato ma potendo e dovendo articolarsi ed esprimersi liberamente a mezzo della molteplicità degli organismi politici a rappresentare gli interessi economici di classe , che sono i soli compatti e indifferenziati , sano chiamati i sindacati e non i partiti , organi della volontà politica che comprende ma insieme sorpassa gli interessi economici . Il P . d ' A . è per questo il solo partito rivoluzionario che non teorizzi la conquista del potere centrale come mezzo per la realizzazione del suo programma rinnovatore e concentri invece lo sforzo rivoluzionario nella creazione dei nuovi organi democratici del potere popolare . Il Partito perciò rivendica solennemente per se e per tutti gli altri partiti che si pongono di fatto sul terreno della libertà , facciano o no parte del CLN il diritto alla opposizione legale : il P . d ' A . che oggi partecipa alla responsabilità di governo riafferma il pieno diritto di combattere domani questo o qualunque altro governo senza che per questo alcuna limitazione intervenga alla sua opera entro i limiti della legge comune ; eguale diritto reclama per gli altri partiti nella sua forza e consapevolezza lungi dal vedere una diminuzione della propria riconosce il necessario limite e l ' utile termine di contrasto per un effettivo funzionamento delle libere istituzioni che la rivoluzione democratica darà al Paese . Perché la rivoluzione vinca . Alla realtà della situazione rivoluzionaria il P . d ' A . richiama oggi tutti gli italiani operosi e politicamente attivi per additare loro le mete essenziali , circoscrivere gli obiettivi , evitare gli sforzi dispersivi . La rivoluzione fu sconfitta nel 1919 perché una inveterata pratica riformista ammantata di rivoluzionarismo verbale non seppe puntare al cuore delle istituzioni , disperse la immensa spinta rivoluzionaria delle masse in un riformismo miope , impedì la realizzazione di alcune fondamentali e già fin da allora mature riforme di struttura nella fiacca indifferenza del « tutto o nulla » , pavida di compromettere la dubbia purezza di posizioni teoriche superate ed esangue , isolando il proletariato , spingendo i ceti medi fra le braccia della reazione , spianando così la via al fascismo . La rivoluzione sconfitta nel 1919 deve vincere oggi perché da questa vittoria dipende la preservazione del sacro patrimonio di civiltà ereditato dal passato , ogni possibilità di sviluppo progressivo e ordinato nell ' avvenire , la pace di domani : questo compito che la vecchia classe dirigente ha abbandonato e tradito passa oggi nella coscienza e nelle salde mani delle classi lavoratrici affermanti non ristretti interessi di classe ma interessi universali . Perché la rivoluzione vinca è indispensabile non rinnovare gli errori del passato , abbandonare il neutralismo pratico nei confronti delle istituzioni politiche , saldare indissolubilmente , più e meglio che provvisoriamente alleare , la classe operaia con quelle agricole e coi ceti medi lavoratori : ma sopra ogni altra cosa è necessario non disperdere la rinnovata spinta rivoluzionaria né in riforme di dettaglio né in programmi massimalistici per concentrarla invece sugli obiettivi essenziali che sano quelli istituzionali : 1 ) debellare le oligarchie economiche e finanziarie ; 2 ) creare gli organi del potere popolare ; 3 ) puntare sulla creazione dell ' Unità Federale Europea , raccogliendo perciò tutte le forze progressive dell ' Europa . Contro il privilegio economico . Per debellare le oligarchie economiche e finanziarie la nazionalizzazione della grande industria e della grande proprietà terriera , la decurtazione delle eccedenze patrimoniali ; l ' istituzione del controllo democratico dei lavoratori sulla gestione di tutte le aziende mediante i consigli di fabbrica . Quando alla fase rivoluzionaria succederà quella delle riforme graduali e progressive si dibatteranno i limiti della nazionalizzazione , i problemi di gestione e di pianificazione procedendo anche per tentativi con saggio empirismo ; allora soltanto ciò sarà possibile e utile anche perché si conosceranno le nuove fondamenta sulle quali il Paese potrà riedificare la sua distrutta economia . Il P . d ' A . ha fatto conoscere fino ad oggi attraverso le sue pubblicazioni le sue idee e i suoi propositi sulla riorganizzazione sociale di domani fondata sulla democrazia economica e la cooperazione . Oggi in fase rivoluzionaria importa solamente frantumare le basi della potenza oligarchica ed impedire per sempre che essa continui a distendere sul Paese l ' ombra mostruosa del privilegio e renda impossibile con la furberia o la violenza il funzionamento del nuovo stato democratico . L ' autogoverno del popolo contro il centralismo statale . Gli organi del potere popolare da estendere e consolidare sono in parte quelli stessi che l ' iniziativa popolare ha creato nella fase clandestina durante la guerra di liberazione : i Comitati di Liberazione estesi in tutti i campi e in tutti i settori , nelle fabbriche , negli uffici , nelle campagne , nelle pubbliche amministrazioni , nei quartieri di città , nei villaggi sussisteranno e dovranno esercitare i poteri di iniziativa , di controllo , ove occorra di gestione , organizzare la continuità del lavoro , l ' assistenza , l ' autoprotezione armata , provvedere alla defascistizzazione , imprimere alla vita periferica il ritmo che la situazione richiede e in pari tempo divenire i portavoce autorizzati della volontà delle masse presso gli organismi centrali ; le formazioni partigiane e le squadre armate di città devono assumere i poteri di sicurezza e di difesa e costituire il nucleo del nuovo esercito popolare svincolato dalla sua pertinace costituzione di classe e di casta ; i volontari della libertà dovranno essere immessi nel nuovo esercito senza limitazioni di partito e coi gradi e le funzioni esercitati nel corso della guerra di liberazione ; i consigli di fabbrica saranno gli organi operanti della democrazia economica ; l ' autogoverno regionale e comunale , realizzazione di fondamentale importanza rivoluzionaria , abbatterà l ' onnipotenza burocratica fondata sul centralismo dello stato di polizia fonte e strumento insieme del ricorrente dispotismo ; la Costituente , eliminando definitivamente l ' istituto monarchico prima che esso possa riprendersi e tornare ad essere il nucleo degli interessi reazionari e oligarchici darà al Paese la Costituzione repubblicana decentrata e autonomistica , garanzia dei liberi ordinamenti del nuovo stato popolare . La Federazione europea contro il nazionalismo . Il P . d ' A . esorta però gli italiani a non nutrire illusioni sulla possibilità di risolvere i problemi politici e sociali in modo duraturo sul piano strettamente nazionale : oggi i problemi , tutti i problemi , vanno impostati sul piano almeno europeo . Né la libertà , né il socialismo , né la democrazia possono essere duraturi in un ' Europa persistente nell ' attuale forma arretrata e regressiva di suddivisioni nazionali , politiche e economiche . Una ricaduta nelle contese confinarie , nel colonialismo nella guerra doganale , nel protezionismo distruttore e nel soffocante autarchismo sarebbe l ' inevitabile conseguenza ; gli armamenti continuerebbero ad ingoiare il più ed il meglio del lavoro impedendo ogni miglioramento non effimero nel livello di vita della popolazione lavoratrice e la minaccia permanente di guerra offrirebbe ancora una volta l ' arma migliore alle dittature e ai despotismi : lo sbocco in una nuova guerra di distruzione sarebbe la sanguinosa prospettiva anche della nuova generazione . L ' era dei nazionalismi distruttori deve finire per l ' Europa . Per questo il P . d ' A . pone al centro di una rivoluzione costruttiva l ' unità europea nella democrazia e nella libertà . Tale non può essere se non l ' unità federale fondata sulla limitazione drastica delle sovranità nazionali , e l ' abolizione delle frontiere economiche , il disarmo generale degli eserciti nazionali e la costituzione di un unico esercito federale : con un potere federale sopranazionale , alla cui elezione concorrano tutti i cittadini europei direttamente e non attraverso la mediazione degli stati federati . È questa e solo questa un ' Europa nella quale possono vivere e operare la libertà la democrazia e il socialismo . L ' Italia deve essere all ' avanguardia di questa che è la più umana e civile delle rivoluzioni ; le classi lavoratrici italiane devono definitivamente abbandonare la residua grettezza della mentalità nazionalistica e imperialistica , pensare in termini europei , dare l ' esempio alle classi lavoratrici degli altri paesi e trascinarle in un ' azione comune perché questa esigenza divenga universale e travolga le resistenze che le si oppongono ; la prevedibile affermazione di partiti progressisti nella maggior parte dell ' Europa dovrà avere questo comune contenuto europeo . Il nazi - fascismo può essere vinto sul terreno nazionale soltanto nei suoi occasionali ed estrinseci : nella sua struttura permanente può esserlo solo sul terreno europeo . Così gli obbiettivi rivoluzionari che il P . d ' A . indica sul piano economico sul piano politico e su quello internazionale , si integrano mutualmente : i nemici della democrazia economica sono quelli stessi della democrazia politica e del federalismo europeo : l ' oligarchia parassitaria , il protezionismo centralistico , il nazionalismo . Nella lotta contro queste forze regressive il P . d ' A . ha acquisito la consapevolezza del suo compito storico di partito della rivoluzione democratica : l ' ora di questa rivoluzione costruttiva è suonata . Il P . d ' A . chiama tutti i lavoratori a superare l ' angusta mentalità settaria ad esercitare il loro dovere civile di iniziativa e di controllo operante perché la situazione rivoluzionaria non venga sciupata , dispersa o compromessa perché le forze della reazione che sono ancora ben vive ricevano un colpo mortale . Il P . d ' A . non aspira ad un proselitismo irregimentato di una massa che rinunci al suo diritto sovrano e deleghi permanentemente i suoi poteri : la rivoluzione democratica consiste prima di tutto nell ' intervento diretto delle masse popolari nella vita pubblica capaci di sottrarsi se necessario alla mediazione dei partiti e di non subire passivamente ma indicare ai partiti le soluzioni rivoluzionarie . È questa la via maestra per l ' instaurazione dello stato popolare nella giustizia e nella libertà . Viva la repubblica democratica . Viva i comitati di liberazione nazionale organi del potere popolare . Viva l ' esercito partigiano nucleo del nuovo esercito popolare . Viva i consigli di fabbrica . Viva gli stati uniti d ' Europa .