StampaQuotidiana ,
L
'
assassinio
di
Dollfuss
,
e
la
morte
di
Hindenburg
sono
due
avvenimenti
decisivi
sull
'
orientamento
delle
cose
politiche
europee
.
L
'
opera
del
cancelliere
austriaco
stroncata
dal
terrorismo
mentre
era
nella
sua
piena
efficienza
per
la
realizzazione
di
una
politica
coraggiosa
che
interessava
non
solo
l
'
Austria
ma
l
'
Europa
intera
,
il
prestigio
e
l
'
autorità
del
presidente
del
Reich
venuto
a
mancare
in
un
momento
nel
quale
il
suo
spirito
di
moderazione
poteva
ancora
esercitare
un
'
influenza
equilibratrice
nella
tormentata
Germania
,
lasciano
un
doloroso
vuoto
nel
destino
d
'
Europa
.
I
due
avvertimenti
,
di
natura
e
di
significato
assai
diverso
,
sono
stati
ormai
analizzati
e
valutati
adeguatamente
dalla
stampa
e
dall
'
opinione
pubblica
.
Allo
sdegno
ed
al
risentimento
mondiale
per
il
delitto
di
Vienna
,
al
rimpianto
ed
al
cordoglio
per
il
sereno
transito
di
Neudeck
,
deve
oggi
far
seguito
un
obiettivo
e
quindi
concreto
esame
delle
nuove
situazioni
politiche
le
quali
si
sono
venute
creando
nel
breve
giro
di
poche
settimane
di
questa
travagliata
estate
che
a
molti
è
apparsa
quale
sanguinosa
rievocazione
ventennale
di
un
'
altra
ben
tragica
e
torbida
estate
.
30
giugno
,
25
luglio
e
2
agosto
sono
date
variamente
memorabili
,
punti
fissi
di
orientamento
per
ogni
giudizio
sui
vari
aspetti
della
nostra
civiltà
politica
.
Quali
mutazioni
ha
subìto
o
sta
per
subire
l
'
ambiente
dopo
le
tre
deprecabili
giornate
?
Questo
è
il
problema
.
Dollfuss
ha
costruito
sul
sodo
.
Il
sangue
della
vittima
ha
definitivamente
consacrata
una
politica
che
non
deve
e
non
può
ritornare
sui
suoi
passi
.
Quello
che
poteva
essere
speranza
e
fiducia
durante
le
torbide
giornate
viennesi
è
oggi
certezza
.
L
'
Austria
ha
ritrovato
un
ordine
ed
ha
ritrovato
un
capo
il
quale
,
giurando
fedeltà
a
Dollfuss
ha
saputo
anche
assumerne
in
pieno
la
pesante
eredità
.
La
situazione
interna
di
queste
ultime
settimane
ha
dimostrato
in
concreto
come
la
pretesa
impopolarità
della
politica
di
Dollfuss
fosse
una
menzogna
fabbricata
dalle
bande
dei
rinnegati
per
giustificare
in
qualche
modo
la
loro
azione
.
Il
popolo
non
ha
risposto
al
segnale
della
rivolta
,
fallita
appunto
per
lo
spirito
di
disciplina
e
di
devozione
delle
masse
popolari
che
hanno
poi
visibilmente
testimoniato
il
loro
cordoglio
per
la
perdita
del
capo
.
Le
masse
erano
e
sono
rimaste
con
Dollfuss
.
La
pronta
azione
del
governo
di
Schuschnigg
ha
avuto
quattro
immediati
obiettivi
:
garantire
la
continuità
della
politica
di
Dollfuss
,
precisare
le
responsabilità
dei
fatti
del
25
luglio
,
reprimere
il
banditismo
politico
,
esercitare
pronta
,
severa
ed
anche
misurata
giustizia
punitiva
contro
gli
esecutori
materiali
dell
'
assassinio
.
Quest
'
opera
ha
rivelato
,
non
solo
all
'
interno
ma
anche
all
'
estero
,
le
spiccate
qualità
di
energia
e
di
moderazione
del
successore
di
Dollfuss
la
cui
direttiva
politica
ha
trovato
un
degno
continuatore
.
Anche
dal
punto
di
vista
internazionale
la
situazione
austriaca
realizza
una
forte
attività
:
l
'
indignazione
e
la
riscossa
delle
forze
morali
hanno
posto
in
rilievo
una
solidarietà
veramente
universale
con
il
diritto
della
piccola
Austria
che
oggi
sa
con
certezza
di
poter
contare
,
nella
sua
tenace
lotta
per
l
'
ordine
e
l
'
indipendenza
,
su
tre
grandi
forze
:
l
'
adesione
morale
di
quei
popoli
europei
che
hanno
conservato
il
senso
della
giustizia
e
del
diritto
,
la
garanzia
italo
-
franco
-
inglese
già
concretata
nella
nota
del
17
febbraio
e
rinforzata
dopo
i
recenti
avvenimenti
;
la
particolare
vigilanza
ed
il
positivo
intervento
dell
'
Italia
che
,
con
il
rapido
concentramento
di
truppe
al
confine
del
Brennero
,
ha
energicamente
dimostrato
di
esser
pronta
ad
intervenire
anche
con
la
forza
a
difesa
dell
'
integrità
territoriale
dello
Stato
austriaco
.
Tali
sono
i
fatti
positivi
così
chiari
,
acquisiti
ed
inequivocabili
da
non
ammettere
dubbi
o
incertezze
.
Da
parte
dei
nemici
dell
'
Austria
il
bilancio
si
chiude
invece
con
considerevoli
passività
fra
le
quali
le
più
rilevanti
sono
:
individuazione
precisa
dei
responsabili
e
documentazione
della
loro
attività
criminale
;
fallimento
di
ogni
speranza
in
una
adesione
popolare
contro
una
politica
denigrata
come
tirannica
mentre
nel
fatto
è
apparsa
così
poco
poliziesca
da
non
avere
un
valido
presidio
armato
neppure
al
portone
della
cancelleria
;
indignazione
mondiale
contro
il
terrorismo
politico
considerato
ormai
come
il
pericolo
europeo
n
.
1;
avvicinamento
per
uniformità
di
vedute
italo
-
franco
-
inglese
,
secondo
le
stesse
parole
di
Baldwin
.
Anche
questi
sono
fatti
chiari
,
acquisiti
ed
inequivocabili
da
non
ammettere
dubbi
o
incertezze
.
E
di
tutto
ciò
va
tenuto
il
debito
conto
nel
giudicare
quali
possano
essere
gli
sviluppi
della
presente
situazione
politica
nell
'
ambito
della
quale
la
questione
austriaca
si
è
dimostrata
e
riconfermata
quale
questione
europea
.
Come
l
'
aveva
vista
Dollfuss
con
chiarezza
d
'
intuizione
e
con
geniale
mente
di
politico
.
Nei
riguardi
della
situazione
germanica
,
che
si
è
venuta
creando
con
la
morte
di
Hindenburg
,
abbiamo
già
rilevato
nel
nostro
giornale
come
i
commenti
,
cordiali
nell
'
ammirazione
del
grande
Maresciallo
Presidente
,
sono
riservati
circa
la
nuova
legge
costituzionale
approvata
dal
Consiglio
dei
ministri
.
Questa
legge
ha
una
importanza
capitale
,
tale
da
giustificare
quanto
il
ministro
Hess
ha
affermato
nel
suo
radio
-
discorso
di
ieri
:
«
Da
questo
giorno
incomincia
la
storia
della
nuova
Germania
»
.
I
commenti
della
stampa
,
specialmente
inglese
,
prendono
in
esame
la
trasformazione
costituzionale
da
due
punti
di
vista
:
quello
giuridico
e
quello
politico
.
Evidentemente
,
nella
fattispecie
,
la
questione
giuridica
passa
in
secondo
ordine
.
Riguardo
il
valore
giuridico
della
riforma
costituzionale
,
i
giornali
rilevano
che
la
legge
,
pur
essendo
emanata
dal
governo
nel
pieno
esercizio
dei
pieni
poteri
concessi
dal
Reichstag
,
non
ha
la
necessaria
sanzione
né
del
presidente
del
Reich
,
che
al
momento
dell
'
approvazione
della
legge
era
all
'
antivigilia
della
morte
,
né
del
presidente
del
Tribunale
Supremo
del
Reichstag
al
quale
,
secondo
la
riforma
della
costituzione
votata
nel
1932
,
passano
nell
'
interregno
i
poteri
del
presidente
del
Reich
.
Circa
il
nuovo
regolamento
della
successione
si
fa
presente
il
problema
della
conciliazione
in
una
sola
persona
dell
'
irresponsabilità
delle
funzioni
del
capo
del
governo
con
la
responsabilità
delle
funzioni
di
capo
dello
Stato
,
e
nei
riguardi
del
plebiscito
,
previsto
non
dalla
recente
legge
del
Consiglio
dei
ministri
che
regola
in
modo
definitivo
la
successione
,
ma
dalla
posteriore
lettera
di
Hitler
al
ministro
degli
Interni
,
si
rileva
la
differenza
fra
plebiscito
ed
elezione
,
cioè
fra
la
scelta
da
parte
dei
cittadini
dei
loro
candidati
alla
presidenza
,
secondo
quanto
stabilisce
la
Costituzione
di
Weimar
,
e
la
richiesta
di
un
'
approvazione
che
presuppone
un
fatto
compiuto
e
che
comunque
,
nell
'
eventualità
di
una
risposta
negativa
,
pone
il
paese
in
una
situazione
non
prevista
.
D
'
altra
parte
la
nuova
riforma
costituzionale
non
determina
nulla
neppure
sul
tempo
della
permanenza
in
carica
del
Reichsführer
che
è
da
alcuni
ritenuto
quale
console
a
vita
.
Con
la
fine
della
carica
di
presidente
,
che
è
stata
coperta
da
Ebert
e
da
Hindenburg
,
si
pone
anche
il
problema
costituzionale
delle
funzioni
del
rappresentante
alla
cancelleria
,
nominato
dal
Reichsführer
,
ma
non
meglio
precisato
,
nelle
sue
competenze
e
nella
sua
fisionomia
giuridica
.
Lo
stesso
giuramento
dell
'
esercito
prestato
,
prima
del
Plebiscito
,
alla
persona
di
Hitler
è
oggetto
di
diverse
valutazioni
.
Ma
,
come
si
disse
,
nella
fattispecie
le
questioni
giuridiche
(
da
quanto
si
rileva
dalla
stampa
tedesca
)
non
hanno
grande
rilievo
.
Ciò
che
è
posto
in
primo
piano
è
il
fatto
politico
della
concentrazione
di
tutti
i
poteri
nelle
mani
del
Reichsführer
che
è
ad
un
tempo
capo
dello
Stato
tedesco
,
del
governo
e
del
Partito
nazionalsocialista
.
E
nulla
è
più
improprio
di
ipotesi
o
di
giudizi
a
priori
nel
campo
politico
,
ove
l
'
ultima
parola
spetta
,
storicamente
almeno
,
all
'
esito
delle
imprese
.