StampaQuotidiana ,
L
'
attesissimo
discorso
di
Chamberlain
si
può
considerare
l
'
ultima
e
definitiva
parola
sulle
prospettive
della
politica
inglese
nei
tre
settori
:
mediterraneo
,
renano
,
danubiano
.
Per
il
settore
mediterraneo
nessun
nuovo
elemento
è
offerto
dalle
dichiarazioni
del
premier
inglese
.
Infatti
la
fiducia
di
una
conclusione
positiva
dei
negoziati
con
l
'
Italia
ha
sempre
animate
le
direttive
di
Chamberlain
che
di
tali
negoziati
è
sempre
stato
convinto
ed
attivo
sostenitore
.
Importa
solo
sottolineare
l
'
ottimismo
del
capo
del
governo
britannico
e
la
soddisfazione
per
i
risultati
dei
colloqui
in
corso
i
quali
avrebbero
già
portato
all
'
accordo
su
varie
questioni
.
Anche
per
la
Spagna
nulla
di
nuovo
,
contrariamente
a
quanto
la
stampa
,
specialmente
di
sinistra
aveva
congetturato
negli
ultimi
tempi
.
L
'
Inghilterra
,
dice
Chamberlain
,
è
per
il
non
intervento
,
anche
se
il
non
intervento
è
violato
dagli
altri
.
Esprime
solo
il
desiderio
che
la
situazione
spagnola
non
venga
mutata
con
l
'
invio
di
nuove
truppe
straniere
,
ma
non
chiede
espressamente
che
ora
i
volontari
italiani
siano
ritirati
,
né
si
illude
che
sia
possibile
ed
attuabile
un
'
operazione
del
genere
.
Insiste
invece
sulle
garanzie
ottenute
dall
'
Italia
in
fatto
di
intangibilità
del
territorio
continentale
della
Spagna
nonché
delle
isole
.
La
politica
inglese
nel
settore
danubiano
è
una
chiara
ed
esplicita
riconferma
degli
impegni
che
l
'
Inghilterra
si
è
assunti
con
il
trattato
di
Locarno
:
portare
aiuto
sia
alla
Francia
che
al
Belgio
nel
caso
in
cui
queste
due
nazioni
siano
vittime
di
un
'
ingiusta
aggressione
.
Questa
riconferma
delle
garanzie
inglesi
della
frontiera
renana
fa
sì
che
in
questo
settore
le
posizioni
siano
ben
più
chiare
di
quanto
non
lo
fossero
nel
1914
:
si
sa
esplicitamente
che
l
'
Inghilterra
interverrà
automaticamente
a
favore
sia
della
Francia
che
del
Belgio
se
questi
due
paesi
sono
aggrediti
.
Le
cose
si
complicano
quando
si
passa
al
settore
dell
'
Europa
centro
-
orientale
.
Sono
ormai
universalmente
note
le
cause
delle
preoccupazioni
per
questa
delicata
zona
della
politica
europea
.
Infatti
la
zona
critica
dell
'
equilibrio
europeo
non
è
più
,
come
nel
1914
,
ad
occidente
ma
ad
oriente
.
(
Del
resto
non
si
può
dimenticare
che
le
occasioni
della
conflagrazione
mondiale
furono
offerte
dai
contrasti
fra
grandi
e
piccoli
Stati
proprio
nell
'
Europa
danubiana
)
.
Tranquillizzate
per
10
anni
(
patto
decennale
germano
-
polacco
)
le
controversie
fra
Berlino
e
Praga
per
il
corridoio
polacco
che
divide
la
Prussia
orientale
dalla
occidentale
,
liquidata
la
questione
austriaca
con
l
'
occupazione
del
territorio
dell
'
Austria
,
i
punti
nevralgici
restano
due
:
la
Lituania
al
Nord
,
la
Cecoslovacchia
al
centro
.
Le
controversie
germano
-
lituane
furono
in
passato
assai
animose
,
ma
nel
momento
attuale
sono
in
una
fase
di
calma
:
il
contrasto
si
è
spostato
fra
la
Lituania
e
la
Polonia
oramai
in
via
di
composizione
.
Resta
invece
sempre
aperta
e
viva
la
questione
cecoslovacca
.
Infatti
il
Reich
ha
dato
garanzie
di
rispettare
la
neutralità
del
Belgio
e
della
Svizzera
;
ha
pure
dichiarato
che
nessuna
controversia
territoriale
è
viva
con
la
Francia
e
che
i
confini
con
l
'
Italia
sono
intangibili
.
Invece
nessuna
specifica
garanzia
è
stata
data
a
Praga
.
Al
contrario
,
l
'
agitazione
delle
minoranze
tedesche
offre
motivi
a
serie
preoccupazioni
.
Diplomaticamente
la
situazione
della
Cecoslovacchia
è
chiara
.
Nessun
patto
di
assistenza
Praga
ha
concluso
né
con
la
Germania
,
né
con
la
Polonia
,
né
con
l
'
Ungheria
.
Alla
Romania
è
unita
per
mezzo
delle
garanzie
piccolo
-
intesiste
.
Con
la
Francia
e
con
la
Russia
,
Praga
ha
impegni
positivi
concretati
in
due
patti
di
mutua
assistenza
.
In
funzione
di
questi
patti
,
se
la
Cecoslovacchia
è
attaccata
,
la
Francia
e
la
Russia
dovrebbero
muovere
in
suo
aiuto
.
È
noto
che
né
la
Francia
né
la
Russia
hanno
frontiere
in
comune
con
la
Cecoslovacchia
.
Quindi
,
se
l
'
assistenza
dovesse
essere
militare
,
la
sua
attuazione
potrebbe
far
scoppiare
almeno
tre
focolai
di
guerra
in
Europa
.
Di
fronte
a
queste
prospettive
l
'
Inghilterra
è
rimasta
sempre
perplessa
.
Londra
non
è
unita
con
Praga
da
alcun
patto
di
assistenza
:
ha
verso
Praga
solo
i
doveri
che
ha
un
membro
della
Lega
verso
un
altro
membro
.
Questi
doveri
sono
precisati
dall
'
art
.
16
del
Patto
e
possono
arrivare
fino
all
'
assistenza
militare
.
Però
l
'
obbligo
non
è
automatico
.
Anche
se
il
Consiglio
dichiara
che
vi
è
aggressione
e
delibera
le
sanzioni
sia
militari
che
economiche
,
dipende
sempre
dall
'
arbitrio
di
ciascun
paese
l
'
applicazione
o
no
dell
'
assistenza
deliberata
.
Nessun
automatismo
è
previsto
dal
Patto
.
Chamberlain
,
nel
suo
discorso
di
ieri
,
invece
di
fissare
un
programma
della
politica
britannica
nell
'
Europa
centro
-
orientale
,
ha
preferito
ricordare
quali
siano
gli
impegni
di
Londra
verso
Praga
,
ed
in
questo
modo
ha
prospettati
i
possibili
atteggiamenti
della
politica
inglese
di
fronte
alle
ipotetiche
controversie
centro
-
europee
.
Parigi
aveva
chiesto
a
Londra
che
cosa
farà
l
'
Inghilterra
neI
caso
in
cui
la
Francia
entri
in
guerra
per
portare
aiuto
alla
Cecoslovacchia
aggredita
.
Londra
risponde
che
non
ha
alcun
obbligo
di
portare
aiuto
alla
Cecoslovacchia
,
non
essendo
legata
a
Praga
da
alcun
patto
d
'
assistenza
,
e
non
essendo
automatici
gli
impegni
di
assistenza
previsti
dal
Patto
.
Quindi
l
'
Inghilterra
non
seguirà
necessariamente
la
Francia
in
una
guerra
che
ha
per
obiettivo
l
'
assistenza
della
Cecoslovacchia
contro
gli
aggressori
.
Potrà
intervenire
o
non
intervenire
a
lato
della
Francia
.
Cioè
si
riserva
piena
libertà
d
'
azione
nel
giudicare
se
il
conflitto
sia
tale
(
per
le
sue
cause
e
le
sue
forme
)
da
rendere
opportuno
un
intervento
.
Tutto
ciò
dipende
dal
crollo
(
non
a
parole
ma
a
fatti
)
della
politica
societaria
che
solo
con
un
'
azione
collettiva
in
difesa
di
uno
Stato
aggredito
potrebbe
rialzare
il
suo
prestigio
.
Chamberlain
ha
ripetuto
varie
volte
anche
nel
suo
discorso
che
l
'
Inghilterra
entrerà
in
guerra
solo
per
difendere
la
sua
integrità
territoriale
e
le
sue
vie
di
comunicazione
.
Una
sola
eccezione
si
fa
per
le
frontiere
renane
(
le
quali
come
disse
Baldwin
sono
frontiere
inglesi
)
.
Quindi
le
garanzie
di
carattere
societario
,
data
la
carenza
di
ogni
automatismo
,
possono
restare
come
si
è
visto
nel
caso
dell
'
Austria
membro
della
Lega
lettera
morta
.
La
politica
europea
è
ormai
ritornata
in
pieno
alla
politica
prebellica
delle
alleanze
,
politica
di
cui
il
riarmo
universale
è
la
più
diretta
ed
inevitabile
conseguenza
.