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LE RIPERCUSSIONI DELLA CRISI EUROPEA ( GONELLA GUIDO , 1939 )
StampaQuotidiana ,
I discorsi di Daladier e Chamberlain , le dichiarazioni di Etter , le richieste americane , nonché i diffusi commenti della stampa internazionale permettono ora di vedere chiaramente qualisiano le principali ripercussioni politiche delle nuove occupazioni germaniche nel Centro - Europa . Si profilano pure nuove orientazioni della politica di quei paesi i quali intendono opporsi allo sviluppo dell ' azione tedesca nel bacino danubiano . La gravità della tensione ha provocato una inevitabile dissonanza di impressioni e di commenti ; ma , dopo lo smarrimento delle prime giornate , sembra ora che si delineino con sufficiente chiarezza la natura e la responsabilità degli avvenimenti , come pure le conseguenze dirette ed indirette degli avvenimenti stessi . Dall ' esame di questo complesso materiale alcuni punti emergono in modo più caratteristico : 1 ) Tendenza a negare una vera e propria validità giuridica allo stabilimento di protettorati nel cuore dell ' Europa . La stampa tedesca ha riprodotto il testo fotografico del documento sottoscritto a Berlino da Hacha - Chvalkovski , e continua a considerare l ' azione militare tedesca come la logica conseguenza dell ' essere state poste « in die Hünde des führers » le sorti della Repubblica cecoslovacca per opera di chi rappresentava legittimamente tale Repubblica . È questo il punto capitale di tutta l ' argomentazione di parte tedesca . Ma la stampa , specialmente inglese , non discute l ' autenticità del documento , la quale è pacificamente riconosciuta . Detta stampa si chiede invece se nella notte del 15 marzo i due rappresentanti della Cecoslovacchia erano in condizioni tali da esprimere liberamente , e quindi validamente , la volontà del popolo cecoslovacco . Su questo tema il misurato e ponderato Chamberlain si è espresso con termini che non lasciano dubbi : « Anziché procedere alle consultazioni internazionali da lui promesse , il cancelliere tedesco ha assunto personalmente l ' iniziativa . Prima che il presidente ceco fosse ricevuto e messo di fronte a domande alle quali egli non aveva alcun potere di resistere , le truppe tedesche si sono messe in marcia ed in poche ore hanno raggiunto la capitale ceca » . Quindi , in base alle informazioni del Foreign Office , l ' inizio dell ' azione militare ha preceduto il convegno di Berlino nel quale i rappresentanti cechi non avevano « potere di resistere » alle richieste germaniche . 2 ) La fine dell ' indipendenza cecoslovacca è considerata da due dei firmatari dell ' accordo di Monaco come una violazione dell ' accordo stesso . Anche su questa materia vi è netta opposizione fra i commenti tedeschi e quelli inglesi . Secondo la stampa germanica , Monaco deve segnare l ' abdicazione delle potenze occidentali di fronte al dinamismo della politica tedesca nel Centro - Europa , di fronte al progressivo attuarsi delle rivendicazioni germaniche tendenti al revisionismo della carta d ' Europa fissata a Versailles . Al contrario , Parigi e Londra considerano Monaco come un sacrificio fatto in vista di un solo fine : salvare l ' indipendenza dei popoli cechi e slovacchi , indipendenza che fu una delle rivendicazioni in nome delle quali fu combattuta la guerra contro l ' Austria - Ungheria . Tutta la politica di Chamberlain , rileva la stampa inglese , aveva il solo obiettivo di salvare l ' autonomia statale di Praga ; i negoziati di Berchtesgaden - Godesberg - Monaco vollero significare accettazione di sacrifici territoriali ( rinunzia ai sudeti ) in cambio di una garanzia tedesca dell ' inviolabilità dei territori propriamente cechi . Ora invece Chamberlain si chiede : « Che cosa è avvenuto delle assicurazioni tedesche relative alla rinuncia ad ulteriori ambizioni territoriali ? Che cosa è avvenuto dell ' assicurazione secondo la quale la Germania non desiderava avere cechi nel terzo Reich ? » . Il governo inglese ritiene perciò tramontata la politica di Monaco , circa la quale però né Londra né Parigi si erano mai fatte eccessive illusioni , come è dimostrato dall ' intensificazione del riarmismo negli ultimi sei mesi . Il tramonto del tentativo di Monaco è constatato con amarezza dal governo inglese , poiché , per questo fatto , risente un serio contraccolpo tutto il sistema di Chamberlain basato sulla fiducia di salvare la pace con le soluzioni di compromesso . 3 ) Lo stabilimento dei protettorati tedeschi sui boemi e slovacchi è ritenuto come un avvenimento che segna una svolta della politica estera del Reich . Infatti , i nuovi avvenimenti non sono secondo la stampa franco - inglese inquadrabili in quella nota e tradizionale dottrina hitleriana che era imperniata sull ' affermazione della necessità di unificare nella Grande Germania tutti i territori abitati da tedeschi . La stessa stampa tedesca riconosce questo mutamento di dottrina , cioè il passaggio dall ' azione di unificazione politica basata sul principio razzista , ad una azione di protettorato politico che inevitabilmente pone la politica tedesca su un terreno interrazzista . Nell ' autorevole « Börsen Zeitung » il portavoce della Wilhelmstrasse scrive : « Da oggi la Germania torna ad essere un Imperium , cioè uno Stato cui i popoli stranieri commettono la propria tutela » . Gli organi ufficiali tedeschi cercano pure di enucleare le ragioni filosofico - giuridiche di questa nuova concezione internazionalista . In tali dissertazioni è posto in secondo piano il diritto all ' autodecisionismo dei popoli ( Selbsbestimmungsrecht ) sul quale si è insistito fino a Monaco , cioè finché si trattava di aggregare le minoranze tedesche al Reich . Ora , nella premessa al decreto che istituisce il protettorato , si parla del Lebensraum , cioè del « territorio vitale » dell ' impero germanico , del territorio del quale la razza germanica ha bisogno per vivere tranquillamente . Oppure come preferisce la stampa berlinese si fa appello alle ragioni storiche e « fatali » di sviluppo dello Imperium germanicum che ritorna a vivere dopo un « interregno » di vari secoli . La « Deutsche Allgemeine Zeitung » scrive che « il popolo germanico ha ritrovato la sua linea di sviluppo originario assegnatole dal destino » . Tali appaiono i nuovi sviluppi dottrinali di una politica estera che è partita dal principio razzista dell ' autonomia dei gruppi razziali e che mira ora a stabilire rapporti di dipendenza fra gruppi razziali . 4 ) Le conseguenze prodotte nell ' Europa occidentale dai nuovi avvenimenti danubiani sono molteplici , ma si riassumono in una : nuova poderosa spinta al riarmo . Parigi e Londra hanno riaffermata la loro stretta cooperazione , pur vedendo da due angoli visuali diversi i nuovi problemi europei messi sul tappeto dai recenti fatti . Il punto di vista di Daladier si differenzia da quello di Chamberlain . La politica di Daladier è ancorata al principio dell ' integrità territoriale della Francia . « Non cederemo uno solo dei nostri diritti , né un palmo del nostro territorio » . In questa frase , una nuova volta ripetuta davanti al Parlamento , è espressa la preoccupazione centrale della politica francese . L ' Inghilterra invece vede il problema da un punto di vista che non è quello della difesa territoriale . Chamberlain si è infatti chiesto , nel discorso di Birmingham , se le nazioni occidentali possono permettere che si stabilisca una egemonia in Europa . Londra è necessariamente portata dalle sue condizioni a considerare soprattutto il problema della egemonia ed a vedere i nuovi avvenimenti secondo questa visuale . La stampa inglese è rimasta particolarmente impressionata dalla istituzione dei protettorati sulla Boemia e sulla Moravia , protettorati i quali secondo quanto sottolineano i fogli londinesi non ammettono neppure quelle assemblee rappresentative e legislative che sono ammesse in protettorati extraeuropei . Anche la stampa tedesca riconosce l ' originalità di questi protettorati , e la « Börsen Zeitung » avverte che « questi fatti e problemi non si possono calcolare e classificare con i concetti tradizionali del diritto internazionale o con le idee formalistico - democratiche » . La duplice preoccupazione di Parigi e di Londra si sta ora esprimendo in nuovi orientamenti interni ed esteri della politica di questi paesi .