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I problemi base . Il ministro Corbino e il nuovo sottosegretario prof . Serpieri hanno avuto fin da principio una buona stampa : giusto omaggio alle riconosciute qualità d ' ingegno , di competenza , di carattere dei due uomini , spiegabile soddisfazione di vedere finalmente avvenuta una scelta che si sapeva oltremodo difficile e per molti versi interessava e preoccupava l ' opinione pubblica ; legittima speranza che uomini non logori dalla lotta politica e non legati alle vicende dei partiti portino nella soluzione dei gravi problemi loro affidati uno spirito di realistica visione dei fatti e di sapiente intuizione dell ' interesse integrale della Nazione . Certo il compito che il sen . Corbino in modo particolare affronta con tanta modestia e coraggio insieme , è difficile e molteplice . In primo luogo , è da augurare che egli sappia superare le divergenze , spesso gravi , di interessi tra agricoltura e industria cercando la soluzione del problema in un ordine di vedute superiore , nel quale gli opposti interessi trovino la loro conciliazione : trasformando cioè il problema di distribuzione dei gravami e delle protezioni in un problema di intensificazione generale della produzione . Di questo problema egli ha scorto uno degli aspetti tipici , cioè la necessità di vivificare l ' agricoltura nel Mezzogiorno e nelle Isole in modo da portarla al livello altissimo in cui è già nella maggior parte dell ' Italia settentrionale ; e possiede la chiave tecnica nella sua perfetta conoscenza e nella sua tenace opera di propaganda per l ' utilizzazione elettrica delle energie idrauliche del nostro paese . Il problema è di portare alla massima intensità e al massimo rendimento e buon mercato la produzione della sola energia fisica per la quale possiamo non essere tributari di paesi stranieri meglio favoriti dalla natura : l ' acqua . E questo è problema strettamente connesso con quelli del rimboschimento e risolto darà nuovo impulso ai lavori di bonifica e di irrigazione , in cui è il segreto della redenzione delle plaghe più infelici d ' Italia . V ' è poi il problema tecnico - politico delle tariffe doganali , sul quale il Corbino non ha voluto pronunciarsi nella prima intervista concessa al nostro giornale , ma che attende dalla sua competenza e dall ' energia e intuito dell ' on . Mussolini una soluzione adeguata : dovendo il Governo egualmente essere pronto a sacrificare grossi interessi privati qualora risultino parassitari dell ' economia nazionale , come a imporre al paese i sacrifici necessari qualora o le esigenze della difesa nazionale o la considerazione del vantaggio integrale dell ' economia stessa imponga di concedere a determinate forme di produzione protezioni singolarmente passive . Noi crediamo che difficilmente si potrà trovare la formula di questa utile distribuzione di pesi e delle protezioni , se il Ministro dell ' Economia Nazionale non sarà in grado , resistendo alla pressione abilissima e continua dei mille interessi particolari consumati nell ' arte di circuire i ministri di via XX Settembre , di prendere le sue decisioni avendo sotto mano , continuamente chiariti dall ' aperta discussione degli interessati , tutti gli elementi costitutivi della produzione nazionale . Il problema di creare organi consultivi in cui i diversi interessi possano , venendo ad aperto contradittorio , fornire al ministro responsabile una visione generale e una controllata conoscenza specifica delle questioni inerenti alle tariffe doganali , è fondamentale per il retto funzionamento dell ' importantissimo dicastero . Il quale , liquidati gli ultimi residui dell ' economia associata e dell ' intervenzionismo statale , deve riprendere le sue vere funzioni che sono essenzialmente di ispezione , di statistica , di studio , di incoraggiamento , di istruzione professionale , e il meno possibile di ingerenze nel meccanismo della produzione e nel giuoco della concorrenza . La vasta mole delle responsabilità che si concentrano nel nuovo ministro , è aumentata dall ' alta vigilanza che ad esso spetta sui problemi del lavoro e sulla legislazione sociale . È questo certo , nelle sue linee generali , un problema di politica generale la cui soluzione in ultima analisi risale alla Presidenza del Consiglio ; ma anche in questo campo , per ora pacificato , il contributo d ' una agile mente organizzatrice e d ' una conoscenza delle esigenze tecniche delle varie produzioni è necessaria e può essere preziosa . Ci sarebbe da dire infine delle difficoltà dell ' ambiente con cui certamente il ministro deve lottare prima di assicurarsi l ' efficace cooperazione di tutti i funzionari del riunificato dicastero , giacché in questo , più che in altri , fu sensibile l ' influenza del periodo in cui l ' Italia fu governata con criteri socialdemocratici . Ma l ' argomento è ampio e delicato , ed è preferibile per oggi limitarsi ad augurare al nuovo ministro che anche questa difficoltà egli sappia superare ottenendo da tutti , o almeno da tutti i migliori , quella collaborazione degli organi esecutivi , senza la quale la miglior buona volontà degli uomini chiamati al Governo non può tradursi in efficace azione per il bene concreto del Paese . In treno col nuovo Ministro – Il suo programma di azione Sulla Roma - Pisa . Si parte alle 17,30 . In una cabina della vettura - letto è il nuovo ministro dell ' Economia Nazionale , senatore Corbino , diretto a Sant ' Anna di Valdieri per prestare giuramento nelle mani del Re . Non mi è facile avvicinarlo : ma quando , superati felicemente tutti quei contrattempi – sempre , sotto ogni cielo e in ogni occasione , gli stessi ! – che fanno la delizia dell ' intervistatore ad ogni costo , mi son seduto di fronte a lui nella cabina , ormai l ' abbrivio era preso e l ' intervista assicurata . La conversazione s ' è subito sciolta d ' ogni impaccio . Il senatore Corbino parla breve e arguto e la frase , prima d ' esser detta , par che gli si muova negli occhi vivaci . – Sono un po ' stanco . Pensi che nel pomeriggio di ieri son partito da Bolzano ed ora mi tocca raggiungere subito Sant ' Anna di Valdieri e immediatamente ritornare a Roma . Ancora due giorni di viaggio e non facili : stanotte dovrò scendere a Savona e prendere il treno per Cuneo ; di qui in automobile continuare per Sant ' Anna . Prestato giuramento , ho da rifare la strada per Roma . – Ma quando , Eccellenza , ha avuto notizia dell ' altissimo incarico affidatole dall ' on . Mussolini ? – Le assicuro – mi risponde sorridendo il senatore Corbino – che , a ripensarci la cosa mi pare un po ' strana . Ero , con la mia famiglia , da qualche giorno a Cortina d ' Ampezzo in breve riposo . Venerdì da Verona improvvisamente fui informato che l ' on . Carnazza era in viaggio per vedermi . Andai ad incontrarlo a Bolzano e qui seppi che l ' on . Mussolini aveva intenzione di affidarmi il nuovo dicastero dell ' Economia Nazionale . Non le nascondo che fui sorpreso e lusingato . La sera stessa partii , in compagnia del ministro Carnazza , alla volta di Roma . Appena arrivati , senz ' altro ci dirigemmo a Palazzo Chigi e ... il resto è noto ... Il senatore Corbino continua a sorridere : e tutto il volto bruno ne ha luce : solo gli occhi , piccoli e neri , sotto la vasta fronte pensosa , sembrano indugiarsi nei recenti ricordi . La pausa è breve , ché io sono all ' agguato e incalzo : – Eccellenza , e i suoi propositi ? – Ho capito – mi risponde il Ministro . – Ho capito ... Siamo all ' argomento e lei non mi lascerà sfuggire ! ... Ancora una pausa , in cui il senatore Corbino pare raccogliersi e meditare . Poi continua secco e sicuro . – Non ho né posso avere programmi in saccoccia . Nella vita non mi son mai trovato preparato per nessuna cosa . Il che è un inconveniente grave , in quanto è prova e confessione di non eccessivo orgoglio : ma offre anche qualche vantaggio nel garantire al proprio spirito l ' assenza di preconcetti o di servitù a idee precedentemente sostenute . In questo senso , sono impreparatissimo all ' enorme e formidabile compito cui m ' ha chiamato la fiducia del Capo del Governo . Mi conforta , però , un pensiero : il dicastero che vado a reggere non ha tanto da esercitare funzioni attive di Stato , quanto invece da conoscere , vigilare e favorire il mirabile sviluppo dell ' attività privata in tutti i campi della produzione . Penso che lo Stato farebbe già molto se queste libere attività individuali non contrastasse né inceppasse con la sua azione . – Quanto ai problemi industriali , quali saranno le Sue direttive ? – Non mi è facile rispondere . Ma la mia via sarà ben presto chiara a tutti . Nel campo industriale l ' opera delle aziende private , che diede risultati sorprendenti durante la guerra , non poté essere proseguita con pari successo dopo la smobilitazione per molte ragioni politiche , sociali e fiscali . Non è d ' altra parte solo un problema interno il raggiungimento desiderato di una più energica attività industriale : ma per mille ragioni che sarebbe lungo elencare , esso si riconnette a problemi economici di carattere internazionale per la nostra scarsezza di materie prime . Ciò impone la ricerca , che già avviene spontaneamente nel mondo industriale , di quei tipi di produzione che implicano maggiore possibilità di sfruttamento delle qualità eccezionali di intelligenza dei nostri operai . Ma l ' intelligenza non basta : e per provvedere l ' operaio italiano della preparazione culturale indispensabile , occorrerà affrontare il problema dell ' insegnamento industriale di grado inferiore . Solo così sarà possibile sperare che si riesca a produrre bene e a buon mercato , come occorre per favorire l ' espansione anche all ' estero dei nostri prodotti . – E l ' agricoltura ? – Io considero l ' agricoltura la fondamentale industria del nostro paese , e i problemi relativi a questo campo di attività formeranno oggetto precipuo delle cure del mio Ministero , il quale potrà avvalersi dell ' opera preziosa e illuminata del Sottosegretario , prof . Serpieri , che l ' on . Mussolini , con geniale intuito , ha scelto come mio collaboratore . Altro non potrei aggiungere sui suoi propositi senza venir meno alla norma elementare di serietà che è imposta a chi , come me , deve sapere e apprezzare la necessità della silenziosa e meditata elaborazione del proprio pensiero . E qui il sen . Corbino ha mostrato di voler concludere . Ma Pisa è ancora lontana e la conversazione è facile ravvivarla . Si parla del fascismo , che ha salvato con energica cura il paese dall ' anarchia e lo Stato dalla rovina , della situazione internazionale che non accenna a chiarirsi , e infine del Mezzogiorno , alla cui economia non potranno non volgersi le cure del nuovo Ministro . – Io penso – mi ha detto a questo proposito l ' illustre interlocutore – che pur la mia qualità di meridionale non è stata estranea nella scelta del mio nome per il dicastero dell ' Economia Nazionale . Il cui problema fondamentale è l ' incremento della produzione nazionale e quindi l ' incoraggiamento a tutto ciò che può favorire lo sviluppo agricolo del Mezzogiorno . Ogni mio sforzo spiegherò perché questa regione che è una delle più nobili e più fattive del nostro paese , abbia un continuo e assiduo incoraggiamento per lo sviluppo e il perfezionamento industriale della sua agricoltura . Nel Mezzogiorno non mancano abili e intelligenti coltivatori : ma sono ancora insoluti i problemi della irrigazione , della bonifica agraria e dell ' impiego dei concimi artificiali a buon mercato . La mia qualità di ex presidente del Consiglio Superiore delle acque mi dà la speranza di poter affrontare questi problemi con qualche successo . – E sui problemi del lavoro , quali sono i suoi propositi ? – Ai problemi del lavoro ho pensato lungamente da cittadino : ma ciò è ben altra cosa che considerarli da ministro . Ho avuto , però , sempre l ' idea che per ragioni politiche contingenti si siano esagerati i contrasti tra i datori e gli assuntori di lavoro . La marcia all ' aumento progressivo e illimitato dei salari non può in ultima analisi che danneggiare i lavoratori , rendendo economicamente disastrosa la produzione e conducendo , perciò , all ' arresto d ' ogni progresso industriale . Ho detto altra volta che una guerra o una rivoluzione possono consentire il risorgere di un migliaio di nuovi millionari : ciò che richiede appena un miliardo ; ma non possono permettere a quaranta milioni d ' italiani di lavorare meno e guadagnare di più . Ciò può avvenire solo per il sorgere della possibilità di sfruttamento di una nuova forza naturale : così dopo la Rivoluzione Francese per la scoperta della macchina a vapore e dopo il 1900 per l ' impiego dell ' energia elettrica . Quando una di queste scoperte è matura , può la pressione d ' una classe rompere la crosta degli interessi formatisi intorno ai vecchi sistemi e spingere la classe industriale a ricorrere a nuovi processi tecnici . Ma è vano tentare di rompere il guscio dell ' uovo se non v ' è dentro il pulcino maturo . E purtroppo la guerra non ha ancora dato la grande scoperta tecnica capace di consentire a tutti gli uomini di lavorare meno e vivere meglio . Per queste ragioni – conclude il Ministro – io credo che operai e industriali finiranno per convincersi della necessità di collaborare nel loro interesse e in quello superiore della Nazione . E qui l ' intervista è veramente finita . Pisa è prossima e bisogna congedarsi .