StampaQuotidiana ,
Tre
le
molte
e
varie
manifestazioni
che
hanno
tentato
di
dare
un
ordine
e
uno
schema
storico
al
fascismo
,
mette
conto
di
notare
questo
Programma
della
destra
fascista
(
Firenze
Casa
Editrice
«
La
Voce
»
,
1924
)
.
Il
nome
dell
'
autore
,
Volt
,
è
dei
pochi
che
con
frequenza
s
'
incontrano
,
sfogliando
giornali
e
riviste
in
fama
d
'
autorità
presso
il
fascismo
,
e
le
numerose
recensioni
che
hanno
tenuto
a
battesimo
il
volumetto
,
hanno
confermato
che
fascisti
,
anche
autorevoli
,
concordano
in
gran
parte
con
la
tesi
in
esso
svolta
.
Sicché
ci
è
piaciuto
leggerlo
attentamente
,
con
grande
scrupolo
e
serenità
,
l
'
animo
disposto
e
pronto
ad
accogliere
disinteressatamente
quelle
verità
che
i
fiumi
della
polemica
quotidiana
avevano
potuto
sinora
nascondere
.
Ma
peggiore
disavventura
non
poteva
toccarci
.
Quanto
più
scrupoloso
era
stato
il
nostro
impegno
a
non
lasciarci
trascinare
dalle
nostre
particolari
vedute
e
opinioni
possiamo
assicurare
,
tra
parentesi
,
che
costa
una
vera
fatica
spogliarsi
sia
pure
per
breve
ora
,
delle
proprie
consuetudini
e
dei
propri
abiti
mentali
!
tanto
più
evidente
e
fastidiosa
,
dalle
prime
pagine
del
libro
,
ci
è
apparsa
l
'
assenza
d
'
ogni
qualsiasi
meditata
e
studiata
elaborazione
nel
materiale
preparato
staremmo
per
dire
ammucchiato
dall
'
autore
,
per
lo
svolgimento
della
sua
tesi
.
Ma
prima
di
venire
a
giudizi
parziali
o
generali
sul
libro
,
anche
per
dare
prova
di
mantenuta
fede
alla
promessa
di
serenità
,
è
bene
vedere
brevemente
la
composizione
e
coordinazione
degli
argomenti
trattati
.
In
quattro
capitoli
,
dai
titoli
impressionanti
Il
regime
della
dissoluzione
.
Genesi
dello
Stato
fascista
.
Il
nuovo
regime
,
teoria
dell
'
impero
Volt
ricerca
,
con
digressioni
...
pittoresche
nel
campo
filosofico
,
giuridico
e
sociologico
,
le
giustificazioni
storiche
e
la
fisionomia
ideale
del
fascismo
,
non
solo
nello
svolgimento
della
storia
italiana
,
ma
in
confronto
del
pensiero
e
della
vita
europea
.
La
conclusione
è
,
all
'
ultimo
paragrafo
dell
'
ultimo
capitolo
:
«
La
libertà
di
coscienza
,
ecco
il
nemico
.
Questa
è
la
grande
eresia
del
secolo
XIX
.
L
'
uomo
che
detta
a
sé
le
sue
legge
,
divenendo
simile
a
Dio
;
la
superbia
dell
'
intelletto
,
l
'
individualismo
,
il
razionalismo
,
peccato
originale
del
genere
umano
...
Se
non
vogliamo
togliere
al
travaglio
della
coscienza
italiana
ogni
significato
ideale
,
dobbiamo
riconoscere
in
pieno
al
fascismo
il
suo
carattere
di
antirivoluzione
.
La
Marcia
su
Roma
sta
alla
Rivoluzione
francese
,
come
il
Concilio
di
Trento
sta
alla
Riforma
protestante
....
Fuori
dalla
legge
integrale
per
noi
non
vi
è
che
ribellione
ad
ogni
legge
...
Non
può
sorgere
l
'
ordine
dal
disordine
,
la
pace
dal
contrasto
delle
volontà
individuali
,
la
verità
dalla
discussione
,
la
legge
dall
'
arbitrio
,
lo
Stato
dal
contratto
,
l
'
autorità
dalla
libertà
.
Pace
vi
può
essere
solo
là
dove
tutti
s
'
inchinano
all
'
autorità
d
'
un
potere
trascendente
...
Il
corso
della
storia
è
mutato
.
Da
Lutero
e
Lenin
il
ciclo
della
grande
eresia
è
conchiuso
.
La
società
dell
'
avvenire
non
sarà
fondata
sulla
«
Dichiarazione
dei
diritti
dell
'
uomo
»
ma
sul
«
Sillabo
»
.
Questo
breve
saggio
delle
150
e
più
pagine
del
libro
potrebbe
consigliare
a
fare
punto
.
In
tempi
come
questi
,
lo
credeva
Volt
,
non
vi
può
essere
«
superbia
d
'
intelletto
»
;
la
rassegnazione
«
a
non
capire
»
è
non
pure
un
dovere
,
ma
il
solo
vero
farmaco
alle
nostre
e
alla
altrui
piaghe
.
Due
esempi
,
tra
i
molti
che
i
margini
delle
pagine
,
attentamente
segnati
,
potrebbero
offrirci
.
Dunque
niente
più
libertà
di
coscienza
e
diritti
dell
'
uomo
,
ma
il
Sillabo
,
sola
verità
e
sola
legge
,
fuori
e
contro
l
'
individuo
.
Tutto
perfettamente
;
ma
il
Sillabo
implica
l
'
accettazione
di
tutta
la
concezione
cattolica
alla
base
della
quale
è
la
fede
.
Sicché
delle
due
,
una
:
o
il
fascismo
,
riconoscendo
appieno
la
concezione
cattolica
si
dà
in
braccia
al
Papa
e
da
questo
riceve
l
'
investitura
,
oppure
Mussolini
(
l
'
agnosticismo
mussoliniano
è
figlio
della
mentalità
empirica
e
positiva
dei
settentrionali
,
si
legge
a
pagina
72
)
è
lui
stesso
il
Papa
e
le
di
lui
volontà
,
rivelategli
direttamente
da
Dio
(
Volt
batte
con
gran
furore
sulla
trascendenza
)
sono
il
Sillabo
.
Si
potrebbe
continuare
per
cercare
in
posto
logico
ed
un
significato
all
'
agnosticismo
mussoliniano
,
tra
la
trascendenza
e
il
Sillabo
:
ma
temiamo
che
finiremmo
per
avvolgere
di
tenebre
anche
quel
poco
che
,
colpa
nostra
,
ci
è
riuscito
approssimativamente
chiaro
.
E
veniamo
al
secondo
esempio
.
A
pagina
69
si
legge
:
«
Volendo
una
teoria
metafisica
,
io
credo
che
valga
ancora
la
vecchia
teoria
del
diritto
divino
...
Scientificamente
essa
trascende
la
realtà
fenomenica
,
ma
non
la
nega
.
Può
assumere
due
forme
:
l
'
una
positiva
,
pei
credenti
,
vede
nell
'
ordine
giuridico
attuata
la
volontà
di
Dio
,
concepito
come
persona
;
l
'
altra
agnostica
,
vede
nello
Stato
l
'
attuazione
di
una
suprema
Necessità
,
che
si
impone
al
volere
dei
singoli
associati
e
non
ne
deriva
.
Sotto
questa
seconda
forma
la
teoria
del
diritto
divino
può
essere
accettata
anche
dagli
increduli
.
Se
vogliamo
dare
allo
Stato
una
salda
base
etica
non
conviene
farlo
dipendere
dalla
volontà
umana
,
ma
non
è
nemmeno
necessario
farne
una
divinità
astratta
.
Non
è
lo
Stato
che
dobbiamo
divinizzare
,
ma
la
sua
Causa
»
.
La
teoria
del
diritto
divino
,
dunque
,
può
assumere
due
forme
,
una
positiva
e
una
agnostica
e
quest
'
ultima
può
essere
accettata
anche
dagli
increduli
.
Gentile
l
'
ha
gridato
:
questi
sono
tempi
talmente
religiosi
,
che
gli
stessi
increduli
...
credono
al
diritto
divino
.
Il
quale
,
se
ci
riesce
di
capire
,
è
sostenuto
dall
'
autore
perché
può
servire
a
togliere
di
mezzo
l
'
individuo
con
tutti
i
rompicapi
della
sua
coscienza
e
della
sua
volontà
.
Ma
dopo
,
che
significa
divinizzare
non
lo
Stato
ma
la
sua
Causa
con
la
C
maiuscola
?
Se
è
divina
la
causa
,
non
è
divino
l
'
effetto
?
Le
vertigini
,
alle
cui
insidie
abbiamo
sinora
opposto
eroicamente
tutte
le
nostre
forze
sia
ben
chiaro
che
v
'
è
distanza
notevole
tra
l
'
eroismo
dell
'
autore
che
ha
scritto
il
libro
e
quello
modesto
di
noi
che
lo
abbiamo
letto
le
vertigini
oramai
formicolano
d
'
ogni
parte
e
ci
minacciano
irrimediabili
cadute
.
Bisogna
salvarci
,
ad
ogni
costo
.
Farinacci
,
Ciarlanni
,
Suket
,
quale
che
sia
il
tuo
nome
benedetto
,
soccorrici
all
'
estremo
passo
.
Volt
ci
ha
perduto
,
tu
,
o
benvenuto
,
ci
hai
restituito
alla
luce
del
sole
e
alla
gioia
del
libero
respiro
.
E
giuriamo
che
,
d
'
ora
innanzi
certe
letture
nemmeno
le
cominceremo
.