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Non un incontro di persone colte e competenti , ma evento per contribuire a formare una mentalità e un comportamento popolare . È questo secondo monsignor Clemente Riva , Vescovo Ausiliare di Roma e Presidente e della Commissione Ecumenica Diocesana , il significato della « Giornata per l ' approfondimento e o sviluppo del dialogo religioso ebraico - cristiano » , che per la prima volta è stata celebrata mercoledì 17 gennaio . Al giornata rappresenta così un momento alto e ricco di promesse per il cammino di riconcliazione e di amicizia che cattolici ed ebrei hanno intrapreso da ormai molti anni , segnando nel contempo la strada percorsa sinora dalla Chiesa Cattolica con una pietra miliare di grande significato religioso e umano . La Conferenza Episcopale Italiana ha istituito questa nuova iniziativa che si pone come strumento per la conoscenza e la comprensione della religione ebraica . Questo , come ha più volte sottolineato Monsignor Riva , consentirà ai cattolici di sapere di più non solo su un ' altra religione , ma anche e soprattutto sulla propria . Il Vescovo Ausiliario di Roma ha ribadito con vigore la continuità che contraddistingue inequivocabilmente ebraismo e cristianesimo ricordando come la conoscenza di ciò che è differente , ma non opposto , contribuisca a far meglio comprendere se stessi . Per meglio far intendere il significato delle sue affermazioni , Monsignor Riva ha analizzato i contenuti delle due religioni identificando tre elementi nei quali entrambi si fondano : il monoteismo , la legge di Mosè e l ' amore . La fraternità che lega i fratelli maggiori ebrei ai più giovani fratelli cristiani è radicata nella paternità dell ' unico signore . La lezione offerta da Monsignor Riva è stata centrata soprattutto sulla presentazione dei documenti con i quali la Chiesa Cattolica ha nei tempi recenti intrapreso il cammino ancora in atto di riconciliazione con gli ebrei . Il Vescovo ha ricordato il punto di partenza , la Dichiarazione conciliare Nostra aetate , poi gli Orientamenti e suggerimenti per l ' applicazione della Nostra aetate , del 1974 , ed , infine , il documento Ebrei ed ebraismo nella predicazione e nella catechesi della Chiesa Cattolica . Questi documenti trovarono una loro efficace sintesi nel discorso che Giovanni Paolo Il pronunciò nel tempio maggiore della comunità israelitica romana durante la memorabile visita del 13 aprile 1986 . Monsignor Riva ha richiamato l ' impegno e la volontà dei cattolici a superare e vincere l ' antisemitismo che purtroppo non è ancora morto invitando tutti ad essere fiduciosi sull ' esito del dialogo intrapreso , malgrado gli incidenti di percorso . « Ma il cammino andrà avanti nonostante noi - ha affermato - perché è nelle mani del Signore » . La prima parte dell ' incontro è stata animata dalla Prof . Maria Vingiani , Presidente Nazionale del Segretariato Attività Ecumeniche , e dal Prof . Elio Toaff , Rabbino capo di Roma . La Prof . Vingiani ha collocatole l ' iniziativa di questa « Giornata » nel percorso compiuto dalla Chiesa a partire dal 1960 , quando , il 13 giugno , lo storico ebreo Jules Isaac ebbe in Vaticano un memorabile colloquio con Giovanni XXIII . Lo studioso affidò al Papa un suo studio sull ' antisemitismo . Il Papa , profondamente colpito , « passò » il dossier al Cardinale Bea . Da questo avvenimento prese avvio il cammino che ora si arricchisce di una nuova iniziativa con la quale si vuol far sì che la riconciliazione sia non un qualcosa da celebrare e basta ma qualcosa da calare nella vita di tutti i giorni , affinché diventi una vera e diffusa mentalità . Da parte sua , il Prof . Toaff ha « presentato » agli intervenuti la religione ebraica . Questa si caratterizza per essere religione di azione , non religione del dogma , L ' azione è la vera dimostrazione della fede e la fede senza l ' azione è morta . La religione ebraica , fondata da Abramo , perfezionata da Mosé con la sua legge è immutata da millenni . In essa e per essa sono vissuti in Israele o ovunque dispersi nel mondo uomini e comunità che si sono sempre riconosciuti come figli dell ' unico Dio e appartenenti alla sua stirpe sacerdotale . I commenti e le interpretazioni al nucleo immutabile della religione - la misnah e il Talmud - non costituiscono modificazioni della religione ma testimoniano della volontà del popolo ebreo di vivere sempre nel proprio tempo . La celebrazione romana dello « Giornata » si è conclusa con un breve dibattito al quale hanno partecipato sacerdoti e laici . Ne è emersa con chiarezza la necessità che la « Giornata dell ' Ebraismo » sia sempre più « pedagogia » e « catechesi » . È infatti evidente che molto deve ancora essere fatto prime che la riconciliazione , da tutti i relatori ardentemente auspicata , diventi da ideale un po ' astratto una realtà vissuta da cattolici ed ebrei nella loro vita quotidiana . Un aspetto dalla celebrazione va notato . Il luogo dell ' incontro , la « Sala Baldmi » , in piazza di Campitelli , fu il lungo di ricovero , cinquanta anni or sono , degli ebrei della comunità romana che cosa sfuggivano alle retate naziste e ricorda quel Monsignor Baldini che in quell ' epoca fu parroco di S . Maria in Campitelli e che fu poi Vescovo di Chiusi - Pienza . Alla celebrazione ha partecipato un pubblico numeroso , superiore ad ogni previsione . Tra i presenti erano l ' Ambasciatore d ' Italia presso la Santa Sede Scammacca del Murgo , ed esponenti del laicato cattolico e della comunità ebraica . L ' assemblea si è sciolta dopo la meditazione su un brano tratto dal libro del Profeta Michea ( 4 , 1-5 ) , e la recita del salmo l30 : « Dal profondo a te grido , o Signore » .