StampaQuotidiana ,
Il
congresso
di
Livorno
è
finito
come
si
prevedeva
:
con
la
vittoria
della
tendenza
unitaria
,
la
quale
per
quanto
rappresentata
essa
stessa
da
una
frazione
del
Partito
,
affermava
tuttavia
la
possibilità
della
coesistenza
nel
Partito
di
tutte
le
tendenze
,
in
omaggio
alla
formula
:
«
libertà
nel
pensiero
,
disciplina
nell
'
azione
»
.
Il
congresso
quindi
si
è
chiuso
senza
espulsioni
o
scomuniche
di
nessuna
tendenza
,
ma
con
la
scomunica
e
l
'
espulsione
dello
stesso
Partito
dalla
Terza
Internazionale
.
Questo
fatto
ha
reso
più
che
impossibile
la
compatibilità
dei
riformisti
e
dei
comunisti
,
i
quali
escono
dal
vecchio
partito
nella
speranza
di
poter
formare
,
con
la
protezione
della
Terza
Internazionale
e
col
sussidio
dell
'
«
oro
russo
»
,
un
nuovo
Partito
.
Resta
così
dimostrato
che
anche
in
Italia
il
socialismo
non
ha
nessuna
volontà
di
fare
la
rivoluzione
«
comandata
»
da
Mosca
o
che
viceversa
ha
una
gran
voglia
di
riprendere
la
sua
vecchia
funzione
socialdemocratica
e
parlamentarista
,
che
non
ha
impedito
all
'
Italia
di
restare
monarchica
,
di
fare
la
guerra
e
di
vincerla
.
Tutto
ciò
non
può
non
giovare
al
credito
internazionale
dell
'
Italia
e
avere
un
'
utile
ripercussione
nello
svolgimento
immediato
delle
sue
relazioni
politiche
ed
economiche
.
Liquidata
la
leggenda
dell
'
Italia
all
'
avanguardia
della
Rivoluzione
in
Occidente
e
condannato
il
bolscevismo
,
il
socialismo
italiano
,
dobbiamo
convenirne
,
rende
un
segnalato
servizio
non
solo
agli
interessi
italiani
,
nell
'
ora
presente
,
ma
altresì
alla
causa
della
conservazione
del
regime
borghese
in
Europa
.
Le
decisioni
del
congresso
di
Livorno
dimostrano
che
la
rivoluzione
russa
non
ha
quella
potenza
di
espansione
,
che
le
si
attribuisce
,
e
che
la
mentalità
europea
sa
opporre
alle
concezioni
politiche
orientali
una
forza
di
resistenza
,
non
tanto
facilmente
superabile
,
se
anche
nella
nazione
di
storia
più
recente
,
il
Partito
socialista
a
caratteri
più
spiccatamente
antinazionali
trova
la
forza
di
sottrarsi
al
loro
fascino
.
Vediamo
ora
quale
è
la
vera
faccia
del
socialismo
italiano
e
quale
avvenire
gli
è
destinato
dopo
il
congresso
.
Apparentemente
al
congresso
è
trionfata
la
tendenza
unitaria
,
capitanata
dal
Serrati
,
la
quale
si
dichiarava
altrettanto
rivoluzionaria
e
comunista
nella
sostanza
quanto
quella
comunista
propriamente
detta
e
solo
pretendeva
di
differire
da
questa
nel
modo
di
considerare
i
suoi
rapporti
di
dipendenza
esterna
coi
poteri
della
Terza
Internazionale
e
i
suoi
rapporti
di
coesistenza
interna
con
la
tendenza
riformista
.
Ma
a
chi
ben
consideri
le
cose
,
apparirà
chiaro
che
la
vittoria
di
Serrati
è
soltanto
una
vittoria
tattica
,
mentre
la
vittoria
strategica
è
indubbiamente
rimasta
a
Turati
.
Lungi
dal
rimanere
prigioniera
della
tendenza
serratiana
,
la
tendenza
turatiana
sarà
quella
che
colorirà
l
'
atteggiamento
e
darà
il
tono
all
'
azione
futura
del
Partito
.
Si
ripeterà
cioè
per
la
tendenza
unitaria
il
fenomeno
,
che
già
si
è
verificato
in
altri
tempi
per
la
tendenza
integralista
,
anche
essa
vittoriosa
nei
congressi
.
Assolto
il
suo
compito
contingente
di
liquidare
la
tendenza
rivoluzionaria
,
l
'
integralismo
morgariano
scomparve
tacitamente
dalla
storia
e
la
vita
del
Partito
riprese
il
suo
ritmo
normale
,
obbedendo
al
suo
intimo
spirito
antinazionale
e
antirivoluzionario
.
Oggi
Serrati
adempie
allo
stesso
officio
di
correttore
più
che
di
rinnovatore
della
vita
del
Partito
,
come
già
Morgari
.
La
funzione
della
sua
tendenza
è
necessariamente
contingente
e
transitoria
.
Essa
rappresenta
una
transazione
necessariamente
destinata
a
rimanere
puramente
intenzionale
fra
le
forze
rivoluzionarie
o
sedicenti
rivoluzionarie
,
che
per
un
momento
hanno
preso
il
sopravento
,
in
grazia
di
quella
maledetta
mentalità
di
guerra
che
ha
contagiato
tutto
,
nel
Partito
,
e
lo
spirito
vero
,
lo
spirito
tradizionale
e
immanente
,
del
Partito
,
che
è
semplicemente
riformista
ed
antinazionale
.
La
rivoluzione
è
ancora
sempre
affermata
,
ma
come
semplice
millenarismo
rivoluzionario
,
non
già
esigenza
attuale
.
Il
Partito
,
che
viene
fuori
dal
Congresso
,
è
dunque
il
vecchio
Partito
,
purificato
dalla
mentalità
di
guerra
,
con
la
sua
vecchia
concezione
finalistica
rivoluzionaria
,
ma
con
la
sua
anima
antinazionale
e
le
sue
possibilità
socialdemocratiche
.
Quale
sarà
il
destino
di
questo
Partito
dell
'
antiguerra
nel
dopoguerra
?
La
fortuna
lo
assisterà
egualmente
nel
nuovo
periodo
storico
,
che
si
è
aperto
con
la
vittoria
,
ovvero
rappresenterà
un
anacronismo
?
La
mentalità
di
guerra
scomparirà
senza
dubbio
anche
nelle
file
dei
partiti
e
delle
forze
nazionali
,
ma
la
mentalità
della
vittoria
è
definitivamente
acquisita
al
temperamento
nazionale
e
ha
dato
luogo
al
sorgere
di
una
nuova
Italia
,
interamente
diversa
dalla
vecchia
Italia
,
contro
la
quale
l
'
antico
socialismo
,
che
ora
risorge
,
conseguì
tante
segnalate
vittorie
.
A
questa
nuova
Italia
,
più
che
alla
reazione
del
vecchio
socialismo
,
si
deve
la
sconfitta
del
socialismo
aggressivo
sorto
dalla
guerra
.
Di
questa
sconfitta
si
è
avvalso
il
vecchio
socialismo
che
oggi
sembra
vittorioso
.
Ma
rientrando
nella
storia
,
esso
non
ritroverà
più
la
vecchia
Italia
,
ma
un
'
Italia
nuova
abituata
a
vincere
.