StampaQuotidiana ,
Che
l
on.Nitti
e
la
sua
banda
multiforme
e
multicolore
si
siano
vivacemente
agitati
nei
retroscena
oscuri
della
crisi
e
dello
sciopero
generale
,
ad
aiutare
il
meritorio
sforzo
di
Modiglioni
,
Canepa
e
C
.
per
un
ministero
di
sinistra
,
è
cosa
risaputa
,
della
quale
si
sono
avute
mille
prove
caratteristiche
:
dal
lavorio
intensissimo
dei
più
conosciuti
luogotenenti
e
agenti
nittiani
durante
il
secondo
tentativo
Orlando
,
specialmente
in
occasione
della
visita
dell
on
.
Turati
al
Quirinale
,
all
atteggiamento
insidioso
costantemente
seguito
dai
numerosi
giornali
e
dall
innumerevole
fungaia
di
bollettini
d
informazione
che
prendono
l
imbeccata
dal
comm
.
Magno
.
Niente
d
inverosimile
,
d
altronde
,
in
tutto
questo
;
e
niente
di
nuovo
.
È
naturale
,
è
logico
,
è
perfettamente
conforme
alle
tradizioni
che
ovunque
fermenti
la
sedizione
antinazionale
si
scopra
il
germe
nittiano
.
Questo
sta
a
quella
come
il
bacillo
sta
alla
malattia
.
Invero
non
si
tratta
tanto
di
un
fatto
politico
quanto
di
un
fenomeno
patologico
.
Senonché
Nitti
e
i
suoi
seguaci
,
i
seguaci
s
intende
ancor
più
di
Nitti
,
aggiungono
all
esercizio
delle
manovre
equivoche
il
vezzo
pericoloso
di
vantarsene
.
Hanno
,
nel
malefizio
,
la
più
baldanzosa
improntitudine
,
la
quale
non
giova
certamente
né
ad
acquistar
loro
neppure
le
simpatie
degli
allocchi
né
ad
assicurare
il
successo
delle
loro
torbide
mene
;
ed
è
un
vezzo
che
riflette
grottescamente
in
tutto
il
vasto
clan
,
sino
agli
infimi
gregari
,
il
tipico
abito
mentale
e
morale
del
capo
.
Millantava
dunque
l
altro
ieri
,
in
un
crocchio
di
estranei
,
un
notissimo
amico
di
Nitti
,
oriundo
straniero
ma
stabilito
da
parecchi
anni
a
Roma
,
il
quale
aspetta
dalla
restaurazione
nittiana
la
rivincita
di
una
non
dimenticata
batosta
elettorale
,
millantava
dicevamo
altamente
e
specificatamente
una
cosa
di
cui
si
è
molto
vagamente
parlottato
a
Montecitorio
nei
giorni
scorsi
:
l
accordo
che
sarebbe
intervenuto
fra
qualche
emissario
dello
statista
basilisco
e
alcuni
elementi
parlamentari
del
fascismo
.
L
episodio
più
che
autentico
non
meriterebbe
forse
di
essere
rivelato
,
se
esso
non
corrispondesse
in
modo
assai
significativo
alle
pubblicazioni
non
si
sa
se
più
ipocrite
o
suggestive
di
giornali
nittiani
-
come
il
Secolo
che
auspicano
insistentemente
da
tempo
l
unione
di
socialisti
e
fascisti
sul
terreno
di
una
nuova
democrazia
,
facilmente
identificabile
per
la
«
democrazia
italiana
»
inventata
di
recente
dall
on
.
Nitti
.
Ora
non
tocca
a
noi
difendere
dall
oltraggiosa
insinuazione
i
fascisti
,
i
quali
,
del
resto
,
non
crediamo
abbiamo
nessunissimo
bisogno
di
essere
difesi
,
giacché
riteniamo
senz
altro
,
a
priori
,
destituiti
di
fondamento
racconti
e
pronostici
interessati
circa
l
asserito
accordo
.
Infatti
la
gioventù
combattente
d
Italia
,
quella
che
ha
dato
così
folte
schiere
al
fascismo
,
avendo
trovato
in
questo
movimento
spontaneo
,
quasi
istintivo
di
reazione
e
di
riscossa
contro
la
tirannia
dei
nemici
interni
,
non
può
né
potrà
mai
revocare
la
squalifica
morale
che
è
stata
elevata
dalla
coscienza
nazionale
in
confronto
dell
amnistiatore
dei
disertori
.
Tale
squalifica
non
è
suscettibile
né
di
prescrizione
né
di
indulto
.
Essa
metterà
sempre
di
fronte
all
on
.
Nitti
,
per
qualsiasi
suo
conato
di
resurrezione
,
le
energie
pure
e
consapevoli
del
Paese
.
Quando
,
per
inconcessa
ipotesi
,
altri
fossero
per
accondiscendergli
,
ci
saremmo
ancora
noi
a
contrastargli
il
passo
.
Noi
:
i
nazionalisti
.
Bastammo
a
tenergli
testa
,
noi
soli
,
nell
anno
del
suo
onnipotente
governo
,
allorché
egli
fece
scempio
della
dignità
nazionale
e
della
vittoria
,
fino
al
giorno
in
cui
,
dopo
aver
fatto
massacrare
i
giovani
nell
anniversario
della
guerra
,
il
goffo
dittatore
cadde
sotto
il
peso
delle
sue
atroci
responsabilità
e
della
esecrazione
unanime
dell
opinione
pubblica
.
Basteremmo
,
in
ogni
caso
,
noi
soli
,
un
altra
volta
.