StampaQuotidiana ,
Il
valore
fondamentale
,
tipico
del
discorso
Federzoni
,
soprattutto
in
questo
momento
di
crisi
vasta
e
profonda
,
è
di
essere
un
discorso
politico
,
e
niente
affatto
parlamentare
.
E
il
valore
riaffermato
dell
'
uomo
che
lo
ha
pronunziato
è
in
ciò
,
che
Federzoni
è
un
autorevole
parlamentare
che
parla
soltanto
per
affermazioni
,
per
passione
,
per
responsabilità
politiche
.
Questo
è
il
nazionalismo
.
Intimamente
,
solidamente
antidemagogico
,
il
nazionalismo
non
ha
mai
praticato
,
nemmeno
verbalmente
,
lo
sport
antiparlamentare
,
per
sé
solo
,
anche
perché
questo
sport
di
solito
finisce
appunto
nel
parlamentarismo
.
È
stato
fermamente
,
tenacemente
antiparlamentare
,
in
quanto
è
necessario
essere
antiparlamentari
per
essere
fedeli
ad
una
morale
e
a
una
politica
nazionali
.
Quindi
anche
oggi
non
parla
di
combinazioni
parlamentari
,
ma
di
problemi
politici
,
quali
sono
,
e
di
una
volontà
politica
di
fronte
a
questi
problemi
,
potendo
così
francamente
indicare
anche
le
differenze
da
coloro
con
cui
siamo
stati
e
siamo
solidali
nella
battaglia
condotta
contro
le
forze
antinazionali
.
Ché
anzi
la
particolare
solidarietà
di
nazionalisti
e
fascisti
si
è
sempre
alimentata
,
come
dev
'
essere
per
tutte
le
sane
solidarietà
,
di
una
reciproca
chiarezza
di
posizioni
.
Facciano
altrettanto
gli
altri
partiti
,
e
soprattutto
le
variopinte
democrazie
,
discettanti
di
combinazioni
o
di
presunzioni
teoretiche
,
senza
mai
affrontare
una
responsabilità
specifica
.
Se
così
avessero
fatto
,
se
così
facessero
,
non
saremmo
alla
crisi
di
oggi
.
La
quale
in
quanto
è
anche
crisi
ministeriale
,
innegabile
,
è
da
noi
stata
considerata
con
lo
spirito
del
discorso
Federzoni
.
Quando
i
fascisti
hanno
domandato
le
elezioni
con
una
riforma
o
anche
le
sole
elezioni
,
senza
riforma
,
a
dicembre
,
abbiamo
detto
chiaro
il
nostro
pensiero
.
Abbiamo
messo
da
parte
il
problema
tecnico
delle
elezioni
e
non
abbiamo
subordinato
il
problema
politico
alle
elezioni
,
sia
per
il
nostro
costante
atteggiamento
di
fronte
al
mezzo
elettorale
,
considerato
in
subordinazione
delle
direttive
politiche
e
della
forza
politica
,
sia
perché
ci
è
parso
che
la
situazione
fosse
già
di
tanto
mutata
da
giustificare
,
anzi
da
imporre
un
orientamento
opposto
alla
solita
combinazione
proporzionale
dei
vari
gruppi
che
porta
ai
governi
di
paralisi
,
come
quelli
che
ci
sono
stati
,
come
quello
che
c
'
è
.
Ebbene
il
problema
oggi
è
questo
lo
riconoscono
implicitamente
anche
quelli
che
argomentano
per
non
riconoscerlo
e
non
può
essere
ridotto
ad
un
problema
di
elezioni
immediate
.
Quando
da
altre
parti
si
sono
invocate
le
dimissioni
del
ministero
Facta
,
volendo
far
carico
particolare
all
'
onorevole
Facta
,
di
questa
crisi
di
oggi
,
ci
siamo
rifiutati
a
questa
critica
,
perché
significherebbe
credere
necessaria
soltanto
la
sostituzione
dell
'
on
.
Facta
con
Giolitti
o
con
Orlando
o
con
chicchessia
,
quando
occorre
sostituire
invece
un
governo
ad
una
combinazione
.
Quando
ora
,
dopo
che
la
crisi
ministeriale
è
insopprimibile
,
si
dice
che
bisogna
attendere
la
convocazione
della
Camera
e
però
anticiparla
,
noi
rispondiamo
che
l
'
argomento
non
ha
valore
.
La
Camera
è
,
se
mai
,
in
una
sua
ricognizione
strettamente
parlamentare
,
l
'
impedimento
ad
una
soluzione
di
governo
.
Convocarla
e
confidarsi
ad
essa
proprio
alla
Camera
significa
legalizzare
la
paralisi
,
avere
la
sede
vacante
.
Concludendo
:
è
perfettamente
inutile
discorrere
se
sia
pregiudizialmente
conveniente
o
necessaria
la
crisi
parlamentare
o
extraparlamentare
.
Nient
'
affatto
.
Si
tratta
di
sapere
se
si
vuole
e
si
può
costituire
un
governo
che
faccia
a
meno
delle
combinazioni
di
gruppi
,
con
tanto
di
portafogli
e
di
sottoportafogli
per
ciascuno
.
Se
questo
si
vuole
e
si
può
,
non
occorre
convocare
la
Camera
.
Anzi
occorre
il
contrario
.