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INSEGNAMENTI ( GRAMSCI ANTONIO , 1922 )
StampaQuotidiana ,
Le conclusioni che si possono trarre dall ' andamento di questa manifestazione di Primo Maggio sono confortanti . La manifestazione è riuscita come intervento di masse , come estensione di solidarietà operaia . Ha dimostrato come il proletariato italiano malgrado la reazione è sempre rosso . Ed è anche riuscita come prova di spirito di combattività che si risveglia nelle file dei lavoratori . I fascisti si sono preoccupati di dimostrare col loro contegno e colle loro stesse dichiarazioni che si trattava di una manifestazione antifascista . E tale è stato il significato della astensione dal lavoro e dell ' intervento alle dimostrazioni di grandissime masse , da un capo all ' altro d ' Italia , e senza escludere le zone percosse dal fascismo . Se i cortei non si sono fatti si deve alla imposizione del governo : se si fossero potuti tenere , oggi conteremmo un maggior numero di morti operai , ma anche un maggior numero di morti fascisti . Tuttavia , accanto alla confortante constatazione della vastità ed imponenza della manifestazione e dell ' elevato morale della massa , dobbiamo porre quella che l ' organizzazione ha lasciato in generale a desiderare . La cosa non è senza ragione : la tattica dell ' unità di fronte adottata in questo Primo Maggio da tutti gli organismi proletari , esperimento dell ' Alleanza del lavoro italiana , ha recato insieme questo benefizio e questo vantaggio , che vanno dai comunisti attentamente considerati . Ci limitiamo qui ad accennare brevemente alla cosa , in presenza del comunicato diramato dal Comitato dell ' Alleanza del lavoro dopo il Primo Maggio . Con la tattica dell ' unità di fronte si sono potute radunare ai comizi di Primo Maggio grandi moltitudini operaie anche dove era ben chiaro nella coscienza fin dell ' ultimo intervenuto che non si trattava della solita e tradizionale coreografia , ma di una giornata di lotta . Ma questa dimostrazione dell ' avversione del proletariato alla reazione e al fascismo , dello spirito di classe che tuttora anima le grandi moltitudini di lavoratori , non è abbastanza per poter aver ragione del fascismo e della reazione . Il fascismo non sarà soffocato da unanimità platoniche : le rivoltelle e i pugni non saranno rese impotenti col gettarvi sopra una materassa . Il fascismo non ha il numero , ma ha l ' organizzazione , unitaria e centralizzata , ed è in ciò la sua forza , integrata nella centralizzazione del potere ufficiale borghese . L ' Alleanza del lavoro che oggi ha permesso di raggruppare masse imponenti deve divenire capace di inquadrarle con disciplina unitaria . Qui è il compito dei comunisti , nel conseguire questo risultato , verso il quale non si è fatto che il primo passo . Quando sarà possibile che le grandi adunate possano contare sul concorso proletario , e nello stesso tempo su una razionale preparazione delle nostre forze , allora il proletariato potrà dominare il suo nemico . In questo Primo Maggio si è potuto notare che i comizi e i movimenti concordati dalle organizzazioni alleate mancavano un po ' di preparazione organizzativa anche al modesto effetto della loro protezione dagli attacchi degli avversari , e questo dipendeva dal fatto che non era ben chiaro chi avesse organizzato i comizi e disposto il piano del loro svolgimento sotto tutti gli aspetti . I comitati locali dell ' Alleanza non sono che di recente formazione , e non hanno chiara consistenza organizzativa , e sufficienti poteri . Tuttavia , è già un gran vantaggio quello di aver potuto avere radunate comuni delle masse , perché ciò eleva il morale proletario e consente ai comunisti di portare a tutto il proletariato la loro franca parola . Tutto un ulteriore sviluppo dell ' interessante esperimento italiano della tattica del fronte unico condurrà ad integrare con questo vantaggio innegabile l ' altro dell ' effettiva ed intima unità di organizzazione . L ' argomento si presta ad importantissime considerazioni : vogliamo ora solo notare che il terreno sindacale su cui l ' Alleanza è costituita , permette ai comunisti di premere perché essa divenga sempre più stretta organizzativamente , giungendosi così all ' unità sindacale proletaria che sempre noi abbiamo auspicata e che il programma del Partito comunista solo può e dovrà riempire di contenuto rivoluzionario . Per ora vi è da reagire contro il carattere pigro ed incerto che ha fino ad oggi la dirigenza dell ' Alleanza del lavoro . I comunisti hanno già formulato in modo preciso e concreto le loro proposte per lo sviluppo , per il ravvivamento , per il potenziamento dell ' Alleanza , che potrebbe , se la campagna non venisse spinta energicamente innanzi , parallelamente alle eloquenti esperienze dell ' azione proletaria , degenerare in una burocratica ed ingombrante diplomazia di capi esitanti ed opportunisti . Quanto le proposte comuniste siano urgenti lo dimostra il contegno passivo dell ' Alleanza dinanzi alle gravissime provocazioni che hanno subito il Primo Maggio le folle operaie e , nonostante gli inviti all ' azione giunti da tante parti , lo dimostra la sua insensibilità alla pressione che viene oggi dal proletariato italiano disposto a procedere rapidamente sulla via della controffensiva . E lo dimostra , eloquentissimo documento , il comunicato diramato dal Comitato nazionale , che con le sue frasi piatte e banali declina la suggestione sorgente dalle masse anelanti la lotta : comunicato al quale non vogliamo scrivere altro commento , sicuri che , come la quistione è ormai irrevocabilmente posta innanzi alle masse , così queste non mancheranno di commentare e giudicare esse , per trarre da quest ' altra delusione nuovo stimolo a proseguire sull ' aspra ma sicura via della loro riscossa .