StampaQuotidiana ,
Prima
di
procedere
innanzi
nell
'
esame
del
Manifesto
,
giova
fermarci
un
poco
su
una
considerazione
d
'
indole
generale
.
Due
sono
i
problemi
che
si
debbono
risolvere
,
cioè
uno
dell
'
equilibrio
economico
del
Paese
,
l
'
altro
dell
'
equilibrio
finanziario
del
Governo
o
dello
Stato
.
Non
sono
indipendenti
,
ma
neppure
da
confondersi
.
Il
bilancio
economico
del
Paese
prevale
di
solito
sul
bilancio
finanziario
dello
Stato
.
Spesso
,
nei
tempi
di
prosperità
crescente
,
il
primo
ha
un
avanzo
,
che
vale
per
togliere
il
disavanzo
temporaneo
del
secondo
;
nei
tempi
di
prosperità
decrescente
,
i
provvedimenti
per
togliere
quest
'
eventuale
disavanzo
,
o
anche
solo
mantenere
l
'
equilibrio
,
sono
resi
vani
dal
persistere
del
disavanzo
economico
.
In
ciò
sta
la
spiegazione
di
molti
fenomeni
.
Si
è
osservato
che
le
rivoluzioni
seguono
facilmente
non
tanto
quando
le
condizioni
delle
popolazioni
sono
disgraziate
,
quanto
allorché
sono
discrete
;
allora
un
accidentale
peggioramento
delle
condizioni
economiche
è
molto
più
avvertito
che
nei
tempi
di
miseria
.
Fra
i
molti
fatti
che
precedono
la
caduta
del
Governo
,
c
'
è
quello
del
disordine
della
finanza
e
dell
'
ostinazione
a
mantenere
spese
che
fanno
impossibile
l
'
equilibrio
.
Esempio
classico
è
quello
della
grande
rivoluzione
francese
;
ci
è
ignoto
se
i
nostri
Governi
ce
ne
daranno
un
altro
.
Nei
tempi
di
prosperità
crescente
,
poco
danno
reca
al
Governo
un
bilancio
in
disavanzo
;
esso
ha
pronto
e
facile
il
rimedio
,
affidandosi
alla
virtù
medicatrice
della
Natura
;
ma
,
se
,
invece
,
la
prosperità
è
decrescente
,
non
valgono
molto
,
per
trarlo
in
salvo
,
i
migliori
e
più
sani
suoi
provvedimenti
;
esso
cade
,
pagando
non
poche
volte
il
fio
di
colpe
non
sue
.
Ma
poiché
,
nei
tempi
presenti
,
i
periodi
di
prosperità
decrescente
sogliono
essere
di
non
lunga
durata
,
il
problema
da
risolvere
,
per
sapere
se
un
Governo
si
manterrà
o
no
,
sta
nel
conoscere
se
potrà
superare
le
difficoltà
di
quei
pochi
anni
di
crisi
;
quindi
i
suoi
provvedimenti
debbonsi
giudicare
,
non
tanto
per
l
'
intrinseco
valore
economico
,
quanto
per
gli
effetti
estrinseci
che
possono
avere
sui
sentimenti
e
sugli
interessi
,
poiché
preme
solo
di
campare
dal
burrascoso
mare
e
di
giungere
alla
riva
,
ove
una
crescente
prosperità
sanerà
ogni
danno
di
provvedimenti
intrinsecamente
dannosi
.
Per
altro
,
il
valore
intrinseco
non
è
da
trascurarsi
interamente
,
poiché
se
il
danno
è
grande
,
può
il
Governo
essere
sommerso
prima
di
toccar
terra
.
Non
è
quindi
inutile
anche
sotto
l
'
aspetto
estrinseco
,
la
critica
che
andiamo
facendo
sotto
l
'
aspetto
intrinseco
,
ma
era
necessario
di
separare
gli
aspetti
,
confusi
nel
Manifesto
,
e
di
avvertire
che
non
miriamo
direttamente
all
'
aspetto
estrinseco
.
Di
esso
molto
ci
sarebbe
da
dire
,
ma
non
è
qui
il
luogo
.
Gli
uomini
pratici
conoscono
,
alla
meglio
,
le
relazioni
di
fatti
alle
quali
abbiamo
ora
dato
forma
teorica
;
e
ciò
si
osserva
generalmente
pei
fenomeni
della
sociologia
.
Quando
questi
uomini
confondono
i
due
aspetti
può
essere
in
parte
per
ignoranza
,
ma
spesso
è
altresì
per
deliberato
volere
,
affine
di
dare
forza
ai
provvedimenti
che
valgono
estrinsecamente
,
facendo
credere
che
valgono
pure
intrinsecamente
.
Analogamente
opera
la
fede
quando
vuol
dare
fondamento
sperimentale
a
ciò
che
è
fuori
dell
'
esperienza
.
Proseguiamo
ora
l
'
esame
dei
particolari
del
Manifesto
.
Il
N
.
4
Si
legge
così
nel
«
Resto
del
Carlino
»
dell'11
marzo
:
«
È
indispensabile
prendere
senza
indugio
delle
misure
per
assicurare
la
riduzione
dei
crediti
e
della
circolazione
»
.
Il
testo
trasmesso
ai
giornali
francesi
dice
:
«
Il
est
essentiel
de
prendre
sans
tarder
des
mesures
pour
assurer
la
défluctuation
[
alias
:
déflation
]
des
crédits
et
de
la
circulation
»
.
Il
manifesto
deve
essere
stato
scritto
in
un
gergo
franco
-
inglese
.
Nel
vocabolario
francese
manca
il
termine
défluctuation
o
déflation
;
deve
voler
dire
il
contrario
del
termine
inglese
«
inflation
»
(
gonfiamento
)
,
quindi
varrebbe
:
«
sgonfiamento
»
.
Che
sono
poi
questi
crediti
i
quali
debbono
essere
ridotti
?
Per
solito
,
il
difetto
di
precisione
dei
vocaboli
corrisponde
ad
una
mancanza
di
precisione
delle
idee
.
Traducendo
nel
nostro
idioma
e
procurando
di
fare
precisa
la
raccomandazione
del
Manifesto
,
pare
che
significhi
:
«
È
indispensabile
provvedere
senza
indugio
per
ridurre
i
debiti
dei
Governi
e
la
circolazione
di
cartamoneta
o
di
altra
carta
»
.
Riguardo
al
Governo
,
tali
provvedimenti
paiono
dover
essere
,
in
generale
,
favorevoli
,
sia
perché
possono
ridurre
,
sia
pure
per
poco
,
il
disavanzo
,
sia
perché
lo
scemare
i
debiti
è
buona
preparazione
al
poterne
contrarre
di
nuovi
,
e
il
diminuire
la
circolazione
cartacea
concede
di
nuovamente
accrescerla
quando
farà
comodo
.
Riguardo
all
'
economia
,
l
'
essere
utile
o
non
essere
utile
questo
trasferimento
di
ricchezza
dipende
principalmente
,
nelle
presenti
congiunture
,
dall
'
effetto
che
può
avere
sulla
produzione
;
il
che
meglio
vedremo
esaminando
i
modi
esposti
nel
Manifesto
,
i
quali
sono
i
seguenti
:
«
a
)
Equilibrando
le
spese
normali
dei
Governi
e
i
loro
introiti
»
.
Si
può
,
per
ciò
conseguire
,
ridurre
le
spese
,
o
crescere
le
entrate
.
Se
si
riducono
le
spese
inutili
per
la
produzione
,
che
sono
quasi
tutte
quelle
che
cagionano
il
disavanzo
,
l
'
effetto
sarà
certamente
utile
per
la
produzione
;
sarà
invece
di
danno
se
si
crescono
le
entrate
,
poiché
è
certo
che
,
parte
almeno
,
dei
denari
così
raccolti
,
saranno
tolti
alla
produzione
.
Pare
che
il
Manifesto
preferisca
questa
seconda
via
,
poiché
prosegue
così
:
«
b
)
Stabilendo
quelle
imposte
supplementari
che
saranno
necessarie
per
raggiungere
risultati
rapidi
e
tangibili
»
;
«
c
)
Consolidando
il
debito
fluttuante
a
breve
scadenza
sotto
la
forma
di
sottoscrizioni
prelevate
sul
risparmio
»
.
Qui
l
'
utilità
pel
Governo
è
risolutamente
opposta
all
'
utilità
per
l
'
economia
del
paese
,
almeno
in
quanto
ad
effetti
diretti
.
Se
i
debiti
a
breve
scadenza
non
sono
rinnovati
,
il
governo
è
nel
bivio
o
di
fallire
,
o
di
dovere
ridurre
le
spese
che
gli
acquistano
benevolenza
,
cioè
i
vari
sussidi
,
pensioni
,
largizioni
ai
plutocrati
,
ecc
.
In
ogni
modo
,
corre
pericolo
di
cadere
.
Rimane
da
conoscere
gli
effetti
economici
di
tale
caduta
per
sapere
quali
saranno
gli
effetti
indiretti
dei
provvedimenti
aventi
lo
scopo
di
evitarla
.
Ma
in
quanto
ad
effetti
diretti
,
le
somme
prelevate
sul
risparmio
saranno
almeno
in
parte
tolte
ai
fattori
della
produzione
,
e
quindi
deprimeranno
questa
.
Quando
si
dice
ai
risparmiatori
che
il
recare
i
loro
denari
al
governo
,
sottoscrivendo
imprestiti
od
in
altri
modi
,
è
un
donarli
alla
patria
,
si
confondono
governo
e
patria
;
la
qual
cosa
,
in
alcuni
casi
,
si
accosta
alla
realtà
,
in
altri
se
ne
discosta
,
poiché
,
infine
,
i
vari
governi
passano
e
la
patria
rimane
.
«
d
)
Limitando
immediatamente
e
riducendo
progressivamente
la
circolazione
fiduciaria
»
.
Gli
autori
del
Manifesto
non
hanno
capito
,
o
fingono
di
non
capire
,
che
,
per
l
'
economia
del
paese
,
preme
non
tanto
la
quantità
di
carta
in
circolazione
,
quanto
l
'
uso
che
si
è
fatto
,
o
che
si
fa
,
dei
beni
economici
procacciati
dalla
sua
emissione
;
ma
di
ciò
qui
più
non
ragiono
,
poiché
assai
ne
scrissi
in
altri
articoli
precedenti
;
siami
solo
concesso
il
dare
lode
agli
autori
del
Manifesto
per
non
avere
cavato
fuori
«
la
riserva
aurea
che
serve
di
garanzia
ai
biglietti
»
.
Infinite
sono
le
esperienze
che
dimostrano
che
poco
vale
tale
riserva
,
per
mantenere
il
valore
dei
biglietti
,
se
non
si
adopera
per
barattarli
.
Léon
Say
lasciò
scritto
che
«
l
'
oro
che
non
si
può
esportare
non
ha
maggiore
effetto
sulla
circolazione
di
quello
di
un
ammasso
d
'
oro
,
che
non
si
scava
,
a
mille
metri
sotto
la
superficie
del
suolo
»
.
Questo
teorema
elementare
è
fondamentale
nella
scienza
economica
,
all
'
incirca
come
il
teorema
del
quadrato
dell
'
ipotenusa
nella
geometria
euclidea
.
Il
rimanente
del
Manifesto
mira
,
con
parlare
per
dir
vero
alquanto
avvolgente
,
a
tre
scopi
:
cioè
a
provvedere
materie
prime
ai
paesi
che
ne
sono
privi
per
le
loro
industrie
nulla
si
dice
dell
'
Italia
e
del
combustibile
di
cui
ha
bisogno
,
a
restaurare
le
regioni
devastate
,
principalmente
della
Francia
,
e
a
fissare
,
entro
brevi
termini
,
la
somma
ancora
ignota
che
deve
pagare
la
Germania
.
Tutti
tre
questi
scopi
sono
lodevoli
e
possono
essere
utili
per
l
'
economia
dei
paesi
e
dei
governi
,
con
alcune
restrizioni
pel
terzo
che
può
a
loro
recare
impacci
,
mostrando
vane
le
speranze
di
larghi
compensi
che
hanno
fatto
concepire
alle
loro
popolazioni
.
Rimane
da
trovare
modo
di
raggiungere
gli
scopi
,
e
su
ciò
poca
luce
dà
il
Manifesto
.
Esso
pare
principalmente
affidarsi
agli
imprestiti
.
Per
essere
efficaci
,
questi
dovrebbero
essere
contratti
nei
paesi
non
troppo
colpiti
dalla
guerra
,
e
quindi
principalmente
negli
Stati
Uniti
.
La
menoma
promessa
loro
varrebbe
più
delle
insistenti
richieste
dei
futuri
debitori
.
È
vero
che
questi
offrono
,
come
garanzia
,
i
erediti
che
hanno
,
o
che
avranno
sulle
vinte
nazioni
.
Ma
che
valori
hanno
tali
crediti
,
e
quindi
la
garanzia
?
La
risposta
non
è
facile
.
Ci
siamo
intrattenuti
un
poco
a
lungo
sul
Manifesto
,
non
per
la
sua
importanza
intrinseca
,
ma
perché
ci
dava
occasione
di
chiarire
alcune
relazioni
fra
concetti
usuali
e
l
'
esperienza
.
In
conclusione
,
esso
poco
o
niente
ci
reca
di
nuovo
,
stempera
,
in
molte
parole
,
concetti
evidenti
nei
quali
tutti
consentono
,
e
mediante
i
quali
si
tenta
talvolta
di
ricoprire
gravi
errori
:
fa
proposte
che
non
si
sa
come
recare
nel
concreto
,
e
di
cui
ben
scarsa
è
l
'
efficacia
.
Non
pare
neppure
essere
stato
molto
utile
per
tenere
a
bada
le
popolazioni
,
poiché
pochi
vi
hanno
posto
mente
,
ed
è
passato
quasi
inosservato
.