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Norilsk ( Siberia settentrionale ) - " Voi siete stati portati qui non per vivere , ma per soffrire e morire . Se sopravvivete , una delle due : o lavorate meno del dovuto ; o mangiate di piu ' di quanto vi spetti " . In queste parole , dirette alle migliaia di lavoratori - deportati finiti dopo la meta ' degli anni Trenta nelle miniere dell ' estremo Nord , 320 chilometri sopra il Circolo Polare Artico , c ' e ' tutta la storia di Norilsk e del suo passato . Ma il lugubre messaggio riguarda anche , parzialmente , il presente . " Welcome to Hell " ( Benvenuti all ' inferno ) sta scritto infatti all ' ingresso della fabbrica del rame , incapsulata nel mastodontico complesso minerario - siderurgico : benvenuti all ' inferno . + solo calata la temperatura . Poco tempo fa , rincuorando quanti continuavano a piangere sulla bara vuota dell ' Urss , il ministro russo Victor Orlov diceva , con un buon pizzico d ' orgoglio : " Vi ricordo che in termini di risorse naturali noi siamo ancora il Paese piu ' ricco del mondo " . E la maggior parte di queste ricchezze sta sepolta nelle viscere ghiacciate della Siberia ( carbone , gas , rame , petrolio ) o affiora scintillando in superficie nelle miniere aperte di Norilsk che partoriscono nichel , oro , platino , cobalto , palladio a flusso continuo . La penisola di Taimyr - dove si trova Norilsk - era gia ' stata percorsa dagli esploratori russi nel XV secolo : ma solo negli anni Venti , un team di geologi capitanati da un certo Urvantev scoprira ' nella periferia siderale del mondo quegli enormi , preziosi giacimenti . + il giugno del ' 35 quando Stalin , che ha gia ' fatto rinchiudere nei campi di concentramento dei gulag milioni di persone , decide che non potrebbe esserci posto migliore di Norilsk per edificare il socialismo e " correggere " e raddrizzare l ' uomo secondo il modello sovietico . Si calcola che almeno 350 mila lavoratori , in gran parte detenuti o prigionieri di guerra , abbiano faticato a sangue nel " favoloso " kombinat siberiano durante gli anni della dittatura stalinista : e non sembra gonfiato il dato che fissa a 17 mila i morti sul lavoro . Ma quale morte ! Le cronache del tempo e i brandelli di testimonianze dei pochi , pochissimi sopravvissuti o della gente del luogo che si possono ancora raccogliere per strada fanno rabbrividire e raggelano il sangue non meno del freddo che - a 40 o 50 gradi sotto zero - era alla fine il grande , inconsapevole carnefice degli ergastolani di Norilsk , gia ' morti prima di morire . Norilsk era solo un piccolo punto nero nel bianco della tundra spazzata dal vento ; o un fuoco di bivacco sempre acceso nella lunga notte polare . Raggiungerla era quasi impossibile , un ' impresa da esploratori . Ne ' strade ne ' treni . La maggior parte dei deportati veniva scaricata nel porticciolo di Dudinka , alla foce dello Jenisei e da li ' , come una gran mandria , avviata verso le miniere , cento chilometri a est . Un cammino che Sofia Jakovlevna Diner , un ' anziana signora tedesca del Volga , conosce molto bene . " Dopo l ' arresto - racconta - mi mandarono in Siberia . Lavorai per mesi di pala e piccone alla costruzione della ferrovia Dudinka - Norilsk : e Dio sa quante volte feci a piedi quei cento chilometri . Un freddo bestiale . I cavalli stramazzavano a terra . Morivano piu ' in fretta degli uomini " . " Metallo a ogni costo " , urlano i gerarchi del Cremlino nell ' antivigilia della Seconda Guerra Mondiale . Nel ' 39 , il grande kombinat " Norilsk - Nickel " e ' gia ' in piena funzione e necessita di un numero sempre maggiore di schiavi , che vengono da ogni parte : i 20 - 30 mila dei primi anni diventano 100 - 140 mila dopo il ' 50 . Molti sbarcavano stremati a Dudinka dopo aver affrontato la furia dei mari artici su decrepiti battelli attrezzati a malapena per la pesca a rete . C ' e ' nel bellissimo libro " Siberia " , di Benson Bobrick , l ' agghiacciante testimonianza di K . Stajner , uno dei pochi sopravvissuti all ' olocausto siberiano , che scende da un mercantile insieme ad altri " 4 mila disperati " . Sono intirizziti , affamati e anche oscenamente sporchi : perche ' , durante una tempesta , i barili pieni di escrementi e d ' urina si sono rovesciati , inondandoli . + impossibile , visitando ora i poderosi impianti del " Norilsk - Nickel " , cancellare con un colpo di spugna dalla memoria le tappe della sua tetra infanzia e angosciosa adolescenza : quando si facevano i turni di 12 ore anche nella bufera , con soli 10 minuti d ' intervallo per scaldarsi le mani ; quando , se non rispettavi i ritmi di produzione e le quote fissate dai capi , ti mettevano al muro , cosi ' che il cimitero del kombinat , con circa 30 esecuzioni al giorno , era piu ' grande di quello di una metropoli ; quando tale era la fame che la notte ti alzavi per acchiappare i topi della baracca e cucinarli di nascosto in un barattolo ; quando ti mozzavi le dita congelate con un colpo di scure sperando in qualche giorno di riposo in infermeria : quando i delinquenti comuni uccidevano i detenuti politici ( piu ' di 400 omicidi in un solo inverno ) per andare sotto processo e uscire dal campo ... E via coi ricordi , uno piu ' straziante dell ' altro . Ma accanto agli zeks ( i contadini piu ' poveri fuggiti dai kolkhoz ) , ai cosiddetti kulaki agricoltori benestanti , ai pastori baskiri , tartari e kirghisi , agli anarchici , agli spiriti deboli sentimentali , agli intellettuali delusi e nostalgici del Secolo d ' Argento , che subivano la punizione come una calamita ' naturale , c ' era anche una compagine esigua di giovani esaltati , teste calde e stakanovisti : convinti , questi ultimi , che la Siberia , piu ' di ogni altra regione , avrebbe fatto da trampolino all ' Urss per il suo triplo salto mortale " dall ' aratro alla bomba atomica " nel circo vero della storia . Intanto , i ragionieri del Cremlino potevano gia ' annotare , nei loro brogliacci , che il contributo del kombinat polare alle spese di guerra era stato di 13 miliardi e mezzo di rubli , piu ' " un ' immensa quantita ' di oro , argento , platino " . Sara ' difficile , a questo punto , negare a Norilsk un ruolo storico ( positivo o negativo ) negli ultimi 60 anni dell ' epopea russo - sovietica ; ne ' sottrarla alla definizione , pertinente , cucitale addosso da tempo , di " dinosauro dell ' industrializzazione forzata staliniana " . Privatizzato dopo la dissoluzione del soviet - impero , il dinosauro " Norilsk - Nickel " e ' ora un maxicomplesso minerario - siderurgico a gestione mista col governo federale , che detiene tra l ' altro il primato assoluto per la produzione del nichel nel mondo : inoltre , le sue fauci sprigionano a getto continuo il 58 % del rame estratto in Russia , l ' 80 % del cobalto , il 100 % del platino . Una mammella cosi ' turgida , tenuta al fresco nel gelo polare , non poteva lasciare indifferente un uomo d ' affari come Vladimir Potatin , incontrastato protagonista nel processo di trasformazione dell ' economia e della finanza post - sovietiche : e nel ' 95 , con 260 milioni di dollari ( 480 miliardi di lire ) , si aggiudica attraverso la sua banca - la Oneximbank - il 51 % delle azioni del colosso . Secondo un dato recente ( che pero ' altri contraddicono allargando le cifre ) , i dipendenti del kombinat sarebbero oggi 88 mila : 56 mila adetti alla produzione diretta nelle 5 miniere e nelle fabbriche ; il resto - 32 mila - impegnato nei servizi ausiliari , amministrativi e sociali di supporto . Il dinosauro non riposa mai . Giorno e notte , 24 ore su 24 , il suo gran ventre rumina e brontola e infine espelle tonnellate di materia insieme ai vapori insani e velenosi dell ' intestino : ma le statistiche informano che dal ' 95 in poi la produzione e ' calata fino a quasi il 40 % rispetto all ' 89 . " Ora pero ' - dice il sindaco di Norilsk , Yuri Malanin - c ' e ' stata una grande ripresa , sia nell ' industria che sul piano sociale : qui si vive meglio che in altre zone della Russia , ne sono certo " . Parte della manodopera viene fornita dai detenuti , 1500 in tutto , segregati in una prigione che sorge all ' interno del kombinat , suddiviso a sua volta in due ali : quella residenziale , dove vivono , mangiano e dormono ; e quella del lavoro , agganciate a fornaci e fonderie , oltre che ai piu ' salubri laboratori di falegnameria . Sottoposti a regimi piu ' o meno gravi a seconda delle condanne , nessuno per fortuna e ' piu ' accusato di violazione dell ' articolo 58 ( " attivita ' antisovietiche " ) che permise a Stalin di mandare in galera milioni di innocenti . I turni , adesso , sono regolari e , dopo i turni , c ' e ' la mensa che - sento dire - e ' buona , calda , abbondante . Nel tempo libero hanno ritagliato e dipinto dei pannelli per una chiesuola interna , dove saranno celebrati i loro riti . Hanno anche affrescato la propria speranza in un murale su cui sta scritto : ricordati , ti aspettiamo a casa . Sessant ' anni prima , negli stessi androni , i prigionieri davano la caccia ai topi per mangiarseli . La peculiarita ' di Norilsk , suggeriscono all ' Associazione dei brigadieri , puo ' essere spiegata in due parole : la favolosa ricchezza del sottosuolo e , per contrasto , il rigore estremo di un clima da renderne quasi impossibile lo sfruttamento da parte dell ' uomo . Quasi ... " Vede - mi dice il brigadiere ( che in loco va tradotto semplicemente come capo - fabbrica ) Michail Zastrjalin - , quando alla fine degli anni Cinquanta furono chiusi i campi di lavoro forzati , le nostre miniere hanno continuato a lavorare , come e piu ' di prima . Era il Klondyke della Siberia . La manodopera non e ' mai mancata . Una marea di gente , tra il ' 60 e il ' 70 . Venivano dalla Russia Centrale , dall ' Ucraina , dal Caucaso . I giovani firmavano un contratto per 3 anni ... ma finivano col restarci , per sempre . Il salario era alto , anche sette volte tanto quello che si percepiva altrove , per lo stesso mestiere " . Certo , dopo il trattamento disumano imposto dai gulag , il contratto offerto dal kombinat col suo bel corredo di garanzie doveva sembrare estremamente seducente : la pensione a 40 anni per le donne , a 45 per gli uomini , le vacanze parzialmente pagate , i tre mesi di ferie all ' anno che diventano sei ogni due anni , l ' appartamento ... " Ma nessuno regalava niente a nessuno - avverte l ' amico brigadiere decorandomi con la medaglietta del Norilsk - Nickel - perche ' i disagi erano e sono tremendi : la temperatura che scende anche sotto i 40 , la notte polare che dura sei mesi , il cielo che piove anidride solforosa e altri veleni , la solitudine , le malattie , lo spauracchio dell ' eta ' media a 50 anni . Insomma , com ' e ' che dite voi dalle vostre parti ? Il buco del culo del mondo , ecco " . Quello dei pensionati , ammette Tatiana Bockareva ( assessore al Comune ) , " e ' il nostro problema piu ' grave " . Era nei patti che , fatta l ' ultima discesa agli inferi dopo 15 o 20 anni di lavoro , i dipendenti del kombinat dovessero essere messi in condizione di trasferirsi in localita ' del centro e del sud , dove il clima e ' piu ' mite . Ma i soldi non ci sono . La compagnia avrebbe chiesto alla Banca Mondiale un prestito di 500 milioni di dollari ( oltre 900 miliardi di lire ) per risistemare , nella Russia centrale , 50 mila pensionati . Un solo pensionato costa al kombinat e al Comune , che intendono liberarsene , 10 mila dollari . E nel ' 95 , il totale della spesa sostenuta per i servizi sociali a favore di Norilsk e delle due citta ' satelliti , Talmakh e Kenerkan ( popolazione : 281 mila abitanti ) , e ' lievitato fino a 327 milioni di dollari . Camminando lungo il vialone centrale ( Leninsky Prospect ) tra palazzi tutti uguali di 10 piani , costruiti negli anni Quaranta ( ma ai turisti mostrano la prima casa di legno , abitata dai geologi ) , o scendendo lungo il lago artificiale che separa l ' industria dai quartieri residenziali e fuma in superficie come bollisse , hai l ' impressione di una relativa agiatezza , se non di benessere . In qualche modo , dopo gli anni truci dello stalinismo , il kombinat ha infuso nella citta ' un senso di sicurezza . Anche troppa , avrebbe fatto notare tempo fa un dirigente dell ' azienda , Budargin , quando ha ricordato che l ' operaio di Norilsk " era abituato a pensare che lo Stato gli dava la sveglia , lo nutriva e lo metteva a letto rimboccandogli le coperte " . Ma c ' e ' l ' altra faccia della medaglia , che sfugge al viaggiatore frettoloso , nella quale si riflettono vicende amare e dolorose , storie di solitudine , alienazione , alcolismo , droga , incesti , demenza , follia suicida . Un risvolto inevitabile , comune a tutte le citta ' di frontiera . Ma certamente si riferiva soprattutto all ' inquinamento e alle sue conseguenze Andrej Samokhin , portavoce della Nickel , quando ha detto che " questo luogo " era stato costruito " per lavorare , non per viverci " . + sotto il peso di questa scomoda eredita ' che tenta ora di muoversi il sindaco di Norilsk , Yuri Malanin : " Certo - ammette - non e ' facile gestire l ' amministrazione di una citta ' dove si consiglia alle donne di andare a partorire altrove , se vogliono i figli sani . Ai tempi dell ' Urss non si preoccupavano di queste cose . Ma ora dobbiamo pensarci . Abbiamo gia ' stanziato 20 milioni di dollari per l ' acquisto di impianti nuovi , in grado di ridurre le esalazioni venefiche " . Con questo , cento altri problemi saranno affrontati che Mosca aveva sinora ignorato , perche ' periferici : e c ' e ' da scommettere che da molte parti si guardera ' a Norilsk per scoprire a quale strategia fara ' ricorso una grande industria per liberarsi dall ' eredita ' sovietica . " Dovremo agire da soli - dice Tatiana - , perche ' , da quando e ' crollata l ' Urss , il governo federale non si e ' mai interessato a noi " . Non sono mancate crisi , nel kombinat , che si sono tradotte in agitazioni e scioperi e ancor oggi si contano in zona 11 mila disoccupati . Cio ' che invece resta inspiegabile e ' come mai , nonostante la temperatura , la poverta ' , l ' isolamento , il buio per sei mesi sulla calotta artica , non si sia ancora spezzato il rapporto affettivo che lega la gente - soprattutto i giovani - alla citta ' . " Veramente una spiegazione c ' e ' - dice Natalia Lylina , vicesindaco , bella elegante signora che si e ' molto prodigata per facilitare l ' inchiesta - : quasi tutto cio ' che lei vede e tocca e ' stato fatto dagli " ergastolani " di Stalin . Fra di loro c ' erano artisti , scrittori , musicisti , architetti che , prima di morire ( le loro ossa affiorano ancora adesso , nei campi , dopo lo sgelo ) , hanno inoculato in noi questo germe culturale . E cosi ' oggi abbiamo teatri , scuole di musica e di danza , auditorium , accademie d ' arte : tutto per i nostri ragazzi " . Natalia Lylina parte per Mosca e noi trascorriamo l ' ultima serata a Norilsk in compagnia del passato . Il passato si chiama Jadviga Vikentjivna Malevic e ha le sembianze di una gentile signora polacca , fragile , i lineamenti finissimi come disegnati da un pastello . Ha conosciuto per 10 anni l ' inferno della miniera e guardandola adesso uno si chiede come abbia potuto sopravvivere , con quel fisico . Dietro c ' e ' la storia d ' una ragazza polacca , romantica e ribelle : " Fui arrestata a Varsavia nel ' 45 - racconta - , avevo 18 anni . Ero scesa in strada per manifestare contro i soldati dell ' Urss che spadroneggiavano a casa nostra . Arrestarono anche molti uomini in quell ' occasione , intellettuali soprattutto , finimmo in Siberia ... Questa citta ' e ' stata costruita su un mare di ossa umane . Mi mandarono anche a spalare , nella strada che porta alla fabbrica del rame c ' e ' anche un po ' del mio sudore ... " . Liberata nella seconda meta ' degli anni Cinquanta , viene ufficialmente riabilitata il 30 marzo del ' 57 . Nel frattempo ha sposato il suo carceriere che era " gentile " e che l ' ha lasciata vedova , con un figlio . Ora ci mostra le foto di quand ' era giovane , e ' quasi uguale il colore dei capelli avendo da tempo cosparso la canizie di una leggera polvere d ' oro . Dice : " Quant ' era bella Varsavia prima della guerra , sapesse ... Ho avuto una giovinezza splendida " . ( 2 - Continua . La prima puntata e ' stata pubblicata il 27 ottobre )