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Nuova York - Pochi Paesi al mondo destano nell ' animo del viaggiatore che non sia disposto ad una paziente comprensione reazioni così vive e talvolta così ostili come gli Stati Uniti . Specialmente coloro che arrivano in America da Paesi di antica cultura umanistica , come per esempio la Francia o l ' Italia , sono portati a fornire un giudizio sbrigativo ed avverso . A prima vista questo sembra contraddittorio : non sono forse gli Stati Uniti una Nazione di civiltà occidentale , non è forse la civiltà degli Stati Uniti erede legittima del razionalismo settecentesco inglese e francese ? Perché dunque tanti visitatori non riconoscono in questo Paese nulla di familiare e provano quasi una specie di repulsione e di nausea , un po ' come il viaggiatore che trovandosi per la prima volta in mare scopra con sgomento di non essere in grado di sopportare il movimento delle onde ? Secondo noi la spiegazione va ricercata in un carattere psicologico comune a tutti gli uomini ; i quali si sentono a loro agio con il passato ma non altrettanto con il futuro . E mentre possono considerare le cose passate come superate e risolte , hanno paura di quelle avvenire , nuove , ignote , non ancora sperimentate . Tra le Nazioni il passato è rappresentato da tutti quei Paesi che oggi , con eufemismo , sono chiamati aree depresse . Fate per esempio un viaggio in Siria , alla vetusta città di Aleppo e passerete con poche ore di aeroplano dal secolo ventesimo al dodicesimo . Ad Aleppo , tuttavia , pur invocando le comodità della civiltà moderna e lamentando il pittoresco e medievale modo di vita , vi sentirete sicuri e persino aggressivi , avvertirete che nulla di nuovo e di sconcertante si cela dietro il cosiddetto mistero d ' oriente . Spiccate invece il volo nella direzione opposta , attraversate l ' Atlantico , passate in poche ore da una vecchia città d ' Europa alle torri babilonesi di Nuova York e sentirete subito con inquietudine che , nonostante tutte le meravigliose comodità e facilità della vita americana , qui è l ' ignoto , il non ancora sperimentato , l ' imprevedibile , insomma il futuro . Ora il futuro gli uomini amano sognarlo , vago e promettente , abbellito dai rosei vapori della speranza . Ma non amano affatto vederselo torreggiare davanti in forma di città di acciaio e di cemento o nell ' aspetto di una società potente e perfettamente funzionante . Donde la nausea che si è detto , quello che chiamerei il mal d ' America , non tanto diverso dal mal di montagna o dal mal di mare . Perché gli Stati Uniti sono il Paese del futuro , o meglio il Paese in cui certi aspetti del futuro sono già presenti ? In un libro recente intitolato appunto : Il futuro è già cominciato gli Stati Uniti sono descritti come il Paese del futuro a causa dell ' applicazione qui più ardita che altrove dei principi della fisica elettronica e del macchinismo automatico . Ma questo non è ancora il futuro , se è vero , come è vero , che in questo mondo tutto dipende dall ' uomo e soltanto dall ' uomo . Le macchine , anche le più complicate , possono essere adoperate da uomini di mentalità tutt ' altro che avveniristica , per esempio dagli Asiatici . Secondo noi , gli Stati Uniti sono il Paese del futuro non tanto perché più di qualsiasi altra Nazione al mondo fanno dipendere l ' andamento della vita pratica dall ' uso delle macchine quanto perché quest ' uso determina ormai in larghissima misura il comportamento sociale intellettuale e morale degli Americani . In altri termini la macchina e tutto ciò che serve a produrre la macchina e tutto ciò che la macchina produce corrispondono agli Stati Uniti a quello che è l ' ambiente fisico in altri Paesi . Un Europeo e ancor più un Asiatico saranno determinati nella loro psicologia da modi di vita rurali e artigiani che in sostanza poco differiscono da quelli del passato ; agli Stati Uniti invece questa determinazione viene dalla macchina ; e basta guardare dall ' alto di un grattacielo ad una strada qualsiasi , percorsa da migliaia di automobili , o attraversare in un sobborgo il caos degli altiforni , dei capannoni , dei silos , dei serbatoi e dei macchinari più diversi per rendersi conto di questo fatto . Privi del tutto di residui di civiltà artigiane e medievali , gli Stati Uniti esordiscono come Nazione con la rivoluzione industriale del secolo scorso . Si deve così considerare il passato settecentesco ed ottocentesco dell ' America come il prologo fumoso e turbolento della presente scintillante e tersa civiltà meccanica . In principio ci fu il verbo , come sempre , ossia la concezione puritana della vita ; poi vennero le macchine e il verbo si fece carne , ossia le macchine si rivelarono meravigliosamente adatte alle primitive concezioni dei padri della Nazione . Il razionalismo utilitario era infatti all ' origine stessa della macchina intesa come mezzo di produzione in serie e di profitto moltiplicato ; il puritanesimo , strano a dirsi , agiva sulle coscienze , nel campo psicologico , allo stesso modo della macchina nel campo della produzione , eliminando cioè spietatamente nella persona umana tutto ciò che non era utile ad una ideale società fondata appunto sull ' efficienza produttiva . Tutto questo però avvenne in maniera provvidenziale , ossia involontaria . I Puritani del New England sarebbero oggi certo assai sorpresi dal carattere tecnocratico e macchinistico della civiltà agli Stati Uniti . Eppure questa civiltà deve a loro il suo primo impulso . Ci fu un tempo ormai lontano in cui la macchina ancora ai suoi albori imitava l ' uomo e l ' animale . Le prime macchine non erano che prolungamenti e trasformazioni dell ' energia animale ed umana , riproducendone con i loro congegni il sistema muscolare o nervoso o digestivo . Oggi si assiste al fenomeno inverso , in tutto il mondo ma soprattutto agli Stati Uniti : l ' uomo tende ad imitare la macchina . Non vorremmo con questo suggerire l ' idea di una Nazione di automi ; l ' uomo imita la macchina non tanto diventando macchina lui stesso quanto disfacendosi , nei propri rapporti con la realtà e con se stesso , di tutto ciò che non sia direttamente utile , pratico e razionale . Procedendo dall ' individuo alla società , noi vediamo oggi agli Stati Uniti un ' uniforme tendenza a trasformare l ' uomo in mezzo di produzione al servizio della macchina più vasta di una società tutta dedicata anch ' essa alla produzione . Questo avviene oltre che per l ' influenza dell ' ambiente meccanico di cui si è già detto , anche per necessità . Una civiltà macchinistica è infatti una civiltà di produzione e di consumazione in serie ; e la macchina richiede da un lato una produzione appunto uniforme , razionalizzata , semplificata e dall ' altro una massa di consumatori che si sia disfatta dei gusti e delle inclinazioni individuali , che si sia anch ' essa razionalizzata e automatizzata . Così la macchina determina con la produzione in serie la consumazione in serie e viceversa , all ' infinito . È la società che produce e consuma in serie tende per forza di cose a rassomigliare sempre più ad una macchina . Si giunge così all ' aspetto più vistoso e più sconcertante dell ' imitazione della macchina da parte della civiltà americana : la società . Agli Stati Uniti la società quale la si può osservare nelle grandi città è una eccellente imitazione di una macchina ; ed è una macchina per giunta i cui congegni sono oltremodo visibili e riconoscibili , un po ' come quelli dei motori d ' aeroplano spaccati a bella posta per motivi pubblicitari nelle vetrine delle società di navigazione aerea . Questa macchina sociale , fatta per produrre e consumare in serie , è la prima cosa in cui si imbatte il viaggiatore al suo arrivo agli Stati Uniti ; e non ha ancora avuto il tempo di rifiatare che già la macchina l ' ha afferrato e sbattuto nelle sue spirali , in un torrente di richieste ed esigenze sociali e produttive , come tutti gli altri cittadini di questo Paese . Si tratta di una macchina meravigliosamente potente , efficiente ed utilitaria , in cui sembrano diventare realtà , per virtù del capitalismo industriale , le utopie più ardite dei novatori comunisti ; una macchina per tutto dire in cui l ' individuo vale per quanto produce e consuma e per nessun altro motivo . Questa macchina non soltanto produce ciò che è necessario alla vita pratica , dai cibi ai trasporti , dai servizi pubblici ai vestiti , ma anche provvede a soddisfare i bisogni intellettuali e ricreativi delle masse . Parafrasando una nota definizione di Le Corbusier , si può affermare che in America , oltre alle macchine che producono beni di consumo , ve ne sono altre più insolite , macchine per leggere , per esempio , oppure macchine per divertirsi . Che sono infatti se non macchine le riviste per le masse a tirature di milioni e milioni di copie , in cui la materia è stata manipolata in vista di una facile e quasi insensibile digestione e in cui non c ' è parola o frase che non sia il risultato di una operazione mentale del tutto meccanica ; o i film confezionati nella stessa maniera , con ricette e trovate ed effetti anch ' essi tutti automatici e utilitari ? La macchina trasforma in macchine gli uomini per sostentarli e farli vivere . E a loro volta gli uomini si trasformano in parti di macchina per far funzionare questa macchina che li fa vivere . Tutte le società in fondo sono delle macchine . Macchina è il convento , macchina l ' esercito , macchina il castello feudale , macchina la corte rinascimentale , macchina il salotto ottocentesco . Ad un certo grado di efficienza collettiva ogni società tende fatalmente a rassomigliare ad una macchina . Ma la grande novità dell ' America è proprio questa : le macchine sociali sopra elencate avevano tutte uno scopo fuori e al disopra di esse ; un ideale umano o una concezione metafisica ; queste macchine , insomma , erano mezzi per raggiungere un certo fine che le trascendeva ; per la prima volta abbiamo invece il caso di una macchina sociale , certo la più potente ed efficiente che sia mai esistita , la quale sembra essere fine a se stessa . La macchina sociale americana come abbiamo detto è infatti una macchina per la produzione in serie e come tale produce per consumare e consuma per produrre . Il materialismo americano , tante volte deprecato , deriva così non tanto dall ' individuo che è qui disinteressato come e più che altrove , quanto dal carattere unicamente produttivo della società . Forse questo materialismo deriva dalla semplice sostituzione di una parola con un ' altra : creazione con produzione . Comunque sia , là dove tutto è inteso in senso di produzione , è difficile che la vita affermi i suoi diritti creativi al tempo stesso irrazionali e ideali . Di questa macchina che non sembra avere uno scopo , che sembra essere fine a se stessa , gli Americani , però , sono acutamente consapevoli ; e si può dire che tutta l ' immensa letteratura sociale e parasociale di questo Paese , tutte le conversazioni private vertano sullo stesso argomento : come fare per dare uno scopo alla macchina sociale , per trasformarla da fine in mezzo . E più modestamente : a che cosa dedicare le ore di ozio che il macchinismo consente e consentirà in misura sempre maggiore . Ai prodotti meccanici delle varie macchine per divertirsi , leggere , riflettere , istruirsi ? Ma in tal caso non si resterebbe dentro la macchina , senza possibilità di ricongiungersi con la vita più profonda degli istinti e della natura ? È giunto , però , il momento di avvertire che questa macchina produttiva così esigente è alimentata dall ' energia emotiva e morale di uno dei popoli più vitali e più giovani che ci siano oggi al mondo . Il visitatore , agli Stati Uniti , è colpito dall ' enorme vitalità della Nazione e dallo spreco immenso che si fa di questa vitalità per scopi che sembrano inadeguati ed effimeri . In maniera contraddittoria , l ' America dedica al ciclo produzione - consumazione forze ideali ingenti e intatte che in altri Paesi sembrano essere molto più povere o minate dalla stanchezza e dalla sfiducia . Questa contraddizione si risolverà forse in un capovolgimento della situazione attuale , le forze ideali che Stati Uniti 1955 oggi alimentano passivamente la macchina produttiva finalmente la sottometteranno e la trasformeranno da fine a mezzo . Per questo , come abbiamo detto in principio , gli Stati Uniti potranno forse essere il Paese del futuro ; perché hanno spinto alle estreme conseguenze il problema massimo della civiltà moderna e al tempo stesso sembrano possedere energia sufficiente per fornirne domani la soluzione .