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LE ELEZIONI ( - , 1870 )
StampaQuotidiana ,
L ' esercizio del diritto elettorale dovrebbe essere , specialmente in un paese nuovo alle istituzioni rivoluzionarie , dovrebbe essere fatto con trasporto , con entusiasmo . All ' incontro l ' apatia degl ' italiani in proposito è ormai proverbiale , e l ' azienda pubblica si è ridotta in mano di un partito che la fa da vero despota . Questo stesso partito governativo ha in mano le elezioni ; scioglie la Camera e pretende che dal 5 al 20 novembre gli elettori abbiano a poter applicarsi a conoscere le questioni che la futura legislazione è chiamata a risolvere . Perché questo dileggio delle forme costituzionali ? Perché questo abuso d ' autorità ? Gl ' innamorati di questi sistemi rispondano , e ci spieghino come questo non sia peggio che assolutismo e autocrazia . Ma non è qui che a noi le elezioni danno a parlare . Vogliamo dire ai cattolici che se vi fu momento nel quale l ' astenersi dal votare per qualsiasi candidato fu opportuna e savia misura , ora è un dovere strettissimo . Già alcuni dei giornali cattolici italiani hanno espresso il loro parere . L ' « Unità Cattolica » ha asserita e difesa la formola « né eletti né elettori » in un savio articolo , nel quale agli argomenti addotti noi avremmo forse dato una maggior estensione . A Roma un deputato cattolico non può andare come legislatore ; a Roma non si entra che per la breccia , per forza ; a Roma chi votasse anche contro l ' usurpazione ostenterebbe un ' autorità là dove il Pontefice non gliela acconsente . Gli elettori né di Genova , né di Palermo , né di Roma possono concorrere alle elezioni , perché i deputati , secondo i principii costituzionali , rappresentano l ' intera nazione e il voto sarebbe un ritenere nel fatto cessata ogni autorità del Papa sul suo territorio ; d ' altra parte qual elettore è costretto ad usare del diritto di eleggere ? Non ostante che la ragione ed il buon senso dissuadono i cattolici dall ' accorrere all ' urna , vi sono molti ai quali quest ' astensione non entra . Ebbene ; qual uomo cattolico accetterebbe l ' incarico di dettar leggi sotto agli occhi del Pontefice prigioniero ? chi vorrebbe rendersi connivente dell ' attuazione del programma ministeriale , sedendo nella Camera anche per osteggiarlo ? Chi poi vede qualcosa in questo buio avvenire che ci aspetta ? Chi vorrà trovarsi nella sala a gozzovigliare co ' filistei , quando Sansone deriso è in mezzo alle due colonne che sostengono l ' edifizio ? Che se fosse pur dicevole entrar deputato nella Camera , cerchino i cattolici uomini da potersi proporre ai collegi italiani ! Alcuni ci sono , ma sono alcuni . Non s ' offendano i cattolici , è pur troppo vero che quelli che forse s ' offendono , ci mettono sulla penna queste parole . Cattolici ci sono ! dove sono ? dove la loro vita pubblica ? E se si trovassero questi uomini ancor capaci d ' indignazione innanzi alla giustizia oltraggiata , possiamo supporre che rimarranno vincitori nel campo elettorale ? No ; si pretende che gli elettori siano in mano del clero , il quale li guida ; ciò non è vero ; molti del clero hanno rovinato , e molti lasciarono che si rovinassero gli elettori . Si contarono preti che condussero all ' urna i loro dipendenti a votare per candidati governativi , e perché ? pel meno male . Ah se il meno male è lecito , non sappiamo perché si predichi di non commettere nessun male , e di abbandonarne anche le apparenze ! È questo un argomento che naturalmente oggi ci viene presentato dalle elezioni imminenti , e di cui saremo costretti a riparlare . Intanto gli elettori pensino se l ' astensione non sia una misura moralmente e fisicamente necessaria . Lo « Stendardo Cattolico » rimane attonito e pieno di dolore di fronte ai fatti che si preparano e si ritira in disparte a contemplare da semplice spettatore la scena ; ciò sta bene , quantunque si potesse far di più ; ad ogni modo la formola « né eletti né elettori » ha un avversario di meno nelle nostre file , e speriamo che avrà seguaci tutti i cattolici , e quelli principalmente che vogliono far politica .