StampaQuotidiana ,
Un
telegramma
da
Bayreuth
annunzia
seccamente
che
l
'
abate
Liszt
è
morto
iersera
alle
ore
11,15
.
La
notizia
qui
in
Roma
sarà
appresa
da
molti
con
dolore
,
poiché
il
grande
pianista
ungherese
aveva
qui
molti
ammiratori
e
discepoli
e
una
specie
di
piccola
corte
muliebre
che
lo
seguiva
cerimoniosamente
tutte
le
volte
ch
'
ei
si
mostrava
al
pubblico
stupefatto
.
E
si
mostrava
per
lo
più
nei
concerti
primaverili
della
sala
Palestrina
e
della
sala
Costanzi
,
in
ispecie
quando
suonava
una
di
quelle
cento
pallide
fanciulle
che
rispondono
a
un
nome
romantico
e
sonoro
ed
hanno
la
fronte
luminosa
poiché
le
ha
baciate
in
sogno
Federico
Chopin
.
Il
vecchio
sedeva
sempre
in
prima
fila
,
tra
due
signore
elette
;
ascoltava
con
molta
benevolenza
,
e
sorrideva
assai
dolcemente
da
quella
sua
bocca
lunga
e
sottile
.
Teneva
il
capo
un
po
'
inclinato
da
una
parte
;
e
la
sua
portentosa
capellatura
,
che
pareva
tutta
d
'
argento
massiccio
,
scintillava
da
lontano
e
dava
alle
adoratrici
riguardanti
una
specie
di
estasi
religiosa
,
simile
a
quella
che
dà
ai
devoti
nelle
chiese
cattoliche
il
fulgore
dell
'
ostensorio
tra
le
nuvole
dell
'
incenso
.
In
questi
ultimi
tempi
la
figura
di
Franz
Liszt
aveva
acquistata
una
solennità
leggendaria
;
era
come
una
reliquia
preziosa
.
Nelle
sue
attitudini
il
maestro
teneva
una
immobilità
scultoria
.
Io
l
'
ho
visto
una
volta
conservare
la
stessa
posa
,
durante
circa
mezz
'
ora
;
e
mi
parve
quasi
ch
'
egli
non
fosse
più
un
uomo
vivente
ma
un
idolo
,
un
idolo
materiato
di
metallo
e
di
cera
.
Alla
fine
dei
concerti
,
egli
usciva
a
braccio
d
'
una
signora
,
tra
due
ale
di
gente
riverente
.
Il
corteo
consueto
gli
veniva
dietro
;
e
nel
corteo
c
'
era
Giovanni
Sgambati
con
la
sua
faccia
plenilunare
indiata
dalla
raggiera
de
'
capelli
,
e
c
'
era
la
signora
Helbig
dal
sorriso
così
giovenilmente
fresco
che
le
rischiarava
tutta
la
gran
persona
,
e
c
'
erano
i
giovini
maestri
,
Gullì
,
Consolo
,
Rosati
,
e
c
'
era
una
schiera
misteriosa
di
lisztiani
che
andavano
innanzi
trasognati
,
con
dei
visi
sacerdotali
raggianti
ispirazione
tra
l
'
ombra
spiovente
delle
chiome
.
Chi
non
ricorda
quella
scena
che
era
sempre
la
medesima
?
Ora
Franz
Liszt
è
morto
,
e
la
notizia
ci
empie
di
meraviglia
.
Pareva
che
l
'
autore
delle
Consolations
dovesse
rimaner
tale
qual
era
,
eternamente
,
quasi
pietrificato
in
quella
sua
vecchiezza
gloriosa
,
all
'
ombra
della
sua
magica
capelliera
.
Noi
non
lo
vedremo
più
qui
a
Roma
;
e
i
giovini
pianisti
non
saranno
più
consacrati
dal
suo
sorriso
.
L
'
ultima
volta
che
lo
vedemmo
fu
qualche
mese
fa
alla
cerimonia
di
fondazione
della
sala
per
concerti
nell
'
Accademia
di
Santa
Cecilia
.
Egli
,
grave
e
solenne
come
un
apostolo
,
scrisse
il
suo
nome
sul
libro
che
gli
presentarono
.
Le
acclamazioni
facevano
tremare
l
'
edifizio
.
La
gran
chioma
d
'
argento
radiava
come
non
mai
.
Quando
sorrise
,
un
baleno
di
giovinezza
gli
passò
nelli
occhi
che
aveva
dolci
e
profondi
,
e
la
sua
faccia
si
animò
come
la
faccia
d
'
una
statua
marmorea
su
cui
fosse
caduto
d
'
improvviso
un
chiarore
.
Quella
forse
fu
l
'
ultima
sua
gioia
;
e
gliela
diede
Roma
.