StampaQuotidiana ,
Roma
.
Lo
staff
è
al
lavoro
.
Al
completo
.
Il
fantasioso
Formica
,
che
sogna
a
occhi
aperti
l
'
avvento
dell
'
Era
Nuova
,
Giuliano
Amato
,
il
dottor
sottile
,
futuro
sottosegretario
alla
presidenza
del
Consiglio
,
esperto
di
diritto
,
di
Costituzione
,
di
trabocchetti
giuridici
e
di
scappatoie
politiche
.
Giuliano
Vassalli
,
ex
principe
del
Foro
,
laureato
in
utroque
,
grigio
di
vestito
,
grigio
di
capelli
,
grigio
di
pelle
,
autorevole
fin
dalla
nascita
.
Luigi
Covatta
,
il
socialista
cattolico
,
il
craxiano
di
sinistra
e
quindi
il
più
devoto
tra
i
fidi
del
leader
.
Martelli
il
giovane
,
che
tiene
ambo
le
chiavi
...
Gianni
De
Michelis
,
un
corpo
imponente
,
una
testa
da
imperatore
romano
dell
'
età
argentea
,
che
te
lo
vedi
perfettamente
a
suo
agio
nelle
stanze
palatine
di
Adriano
o
al
banchetto
d
'
un
Trimalcione
in
quarantottesimo
.
Lelio
Logorio
,
il
«
superman
della
Difesa
»
.
Francesco
Forte
,
faccia
di
volpe
di
giorno
e
di
faina
di
notte
,
girandola
di
idee
,
fuoco
d
'
artificio
di
soluzioni
,
croce
e
delizia
dei
direttori
generali
delle
Finanze
.
Questo
è
lo
staff
,
con
in
più
qualche
complemento
dell
'
ultim
'
ora
.
Poi
c
'
è
la
banda
,
e
quella
è
un
'
altra
cosa
.
La
banda
bada
al
sodo
,
non
si
occupa
di
fumisterie
.
Si
occupa
di
organigrammi
,
di
posti
,
di
rapporti
di
forza
,
di
servizi
alti
e
bassi
,
di
recapito
di
messaggi
di
pace
,
di
intimidazioni
di
guerra
,
di
pubblici
ministeri
riottosi
,
di
industriali
amici
da
aiutare
e
di
industriali
nemici
da
ricondurre
alla
ragione
,
di
giornalisti
dimezzati
ai
quali
spianare
la
carriera
e
di
giornalisti
restii
ai
quali
fare
la
vita
dura
.
La
banda
è
anch
'
essa
all
'
opera
in
tutte
le
direzioni
.
Il
«
Corriere
della
Sera
»
e
la
cordata
Berlusconi
è
una
delle
piste
più
seguite
,
ma
ce
ne
sono
altre
,
non
meno
pingui
e
promettenti
,
a
cominciare
dalla
RAI
e
dalla
Procura
della
Repubblica
di
Roma
,
da
dove
se
ne
sta
ormai
per
andare
il
«
fido
»
Gallucci
,
che
dovrà
dunque
essere
opportunamente
sostituito
.
Lui
,
il
Capo
,
il
«
Big
Boss
»
,
sta
al
sommo
della
piramide
,
riflette
,
prende
appunti
,
parla
pochissimo
e
di
solito
per
parabole
.
Ai
molti
interlocutori
ufficiali
di
questi
giorni
,
concede
ampia
condiscendenza
.
Raccontano
i
segretari
di
partito
,
che
si
avvicendano
al
suo
cospetto
,
che
fa
quasi
sempre
di
sì
con
la
testa
alle
proposte
di
chi
gli
sta
di
fronte
.
«
Ci
vuole
molta
prudenza
in
economia
»
gli
suggerisce
il
collega
della
DC
o
del
PRI
.
E
lui
annuisce
.
«
Bisogna
avere
il
coraggio
delle
riforme
»
lo
provoca
Pannella
.
E
lui
fa
sì
tre
volte
col
capo
e
dà
un
'
occhiata
che
sembra
dire
«
aspetta
e
vedrai
»
.
«
Stringere
con
la
moneta
»
dice
un
altro
.
E
lui
ancora
è
d
'
accordo
.
«
Allentare
il
rigore
della
Banca
d
'
Italia
che
strozzerà
l
'
industria
»
(
e
sempre
è
d
'
accordo
)
.
Il
Capo
non
si
lascia
andare
.
Stringe
nelle
mani
molti
foglietti
d
'
appunti
,
ma
ci
butta
sopra
un
occhio
distratto
e
ne
cava
pochi
spunti
:
corsia
preferenziale
per
i
disegni
di
legge
giudicati
urgenti
dal
governo
,
abolizione
del
voto
segreto
,
abolizione
del
doppio
voto
sui
singoli
articoli
d
'
una
legge
e
sulla
legge
nel
suo
complesso
,
modifica
del
sistema
elettorale
che
consenta
l
'
apparentamento
tra
diversi
partiti
e
quindi
una
migliore
utilizzazione
dei
resti
.
Programma
economico
?
Se
ne
parlerà
in
seguito
.
Abolizione
dell
'
Inquirente
?
Certo
,
ma
bisogna
pensarci
e
comunque
non
con
effetti
retroattivi
:
chi
ha
avuto
ha
avuto
,
chi
ha
dato
ha
dato
.
Sopprimere
il
Senato
?
Neppure
parlarne
.
Semmai
,
elezione
diretta
del
Capo
dello
Stato
da
parte
del
popolo
sovrano
.
Dunque
una
Repubblica
presidenziale
?
Non
esageriamo
.
Una
Repubblica
mista
,
metà
uomo
e
metà
cavallo
,
col
presidente
eletto
dal
popolo
ma
senza
poteri
esecutivi
.
Poi
si
vedrà
.
Col
tempo
e
con
la
paglia
...
Il
Capo
non
sa
della
banda
.
Ci
mancherebbe
altro
.
Teardo
,
Biffi
Gentili
,
Pittella
,
chi
li
conosce
?
Gangi
,
sì
,
quello
è
un
fedele
,
ma
con
la
banda
non
c
'
entra
.
La
Ganga
,
un
altro
fedele
.
Compagni
che
andavano
bene
fino
a
ieri
,
quando
bisognava
guadagnarsi
lo
spazio
a
colpi
di
grinta
.
Ma
adesso
bisogna
alzare
il
tiro
.
Certe
impazienze
,
certi
«
squadrismi
»
(
si
fa
per
dire
)
,
certe
facce
vanno
tolte
dalla
circolazione
.
Da
uomini
di
mano
bisogna
diventare
uomini
politici
e
da
politici
-
possibilmente
-
statisti
.
Chi
riesce
a
fare
il
salto
sarà
bene
accolto
,
e
chi
non
ce
la
fa
resterà
in
cantina
e
non
verrà
fatto
neppure
entrare
nel
salotto
buono
,
dove
si
ricevono
finalmente
gli
ospiti
di
riguardo
.
Il
Capo
,
quel
salto
l
'
ha
fatto
da
un
pezzo
.
Uomo
politico
c
'
è
nato
,
fin
da
quando
faceva
le
sue
primissime
prove
come
delfino
di
Pietro
Nenni
,
condividendone
la
fiducia
assieme
a
Pietro
Longo
.
Statista
è
diventato
fin
dal
1978
,
quando
riuscì
a
portare
un
socialista
al
Quirinale
.
In
realtà
,
lui
non
voleva
Pertini
,
ma
insomma
fu
lui
a
portarcelo
,
una
volta
che
il
nome
fu
lanciato
sul
tavolo
.
Non
so
se
il
nostro
presidente
sappia
a
chi
deve
veramente
la
carica
che
così
degnamente
ricopre
da
cinque
anni
.
Per
esser
stato
testimone
diretto
di
alcune
di
quelle
vicende
,
voglio
qui
render
pubblica
testimonianza
:
il
nome
di
Sandro
Pertini
,
per
le
qualità
morali
e
la
biografia
politica
dell
'
uomo
,
fu
fatto
a
Berlinguer
da
Franco
Rodano
e
fu
indicato
dal
PCI
a
Craxi
nell
'
ambito
della
rosa
dei
candidati
socialisti
come
il
solo
che
il
PCI
avrebbe
votato
.
Così
andarono
le
cose
,
e
mi
piace
dirlo
oggi
,
nel
giorno
in
cui
Franco
Rodano
viene
seppellito
nel
cimitero
di
Monterado
.
Dunque
,
un
uomo
politico
e
uno
statista
insieme
.
Ce
n
'
è
pochi
in
circolazione
.
Morto
Moro
,
morto
La
Malfa
,
sono
rimasti
Spadolini
,
Andreotti
,
De
Mita
.
E
Lui
.
Il
nostro
Giampaolo
Pansa
lo
chiama
affettuosamente
«
re
Bettino
»
.
E
forse
ha
ragione
.
Lo
statista
ha
capito
una
cosa
,
ha
colto
un
punto
:
da
questa
crisi
non
si
esce
-
o
meglio
non
ne
esce
Lui
-
se
si
resta
agganciati
ai
problemi
quotidiani
.
Se
si
vuole
a
ogni
costo
la
concretezza
.
Se
si
pretende
di
far
quadrare
le
proposte
degli
uni
con
le
proposte
degli
altri
.
Se
si
deve
coniugare
il
rigore
con
lo
sviluppo
,
il
monetarismo
con
il
keynesismo
,
l
'
inflazione
con
la
recessione
,
la
scala
mobile
con
la
politica
dei
redditi
.
Lo
statista
ha
capito
che
da
questa
crisi
si
esce
-
e
uscirà
Lui
con
le
bandiere
al
vento
-
solo
se
si
potrà
creare
un
clima
da
Nuova
Frontiera
,
un
entusiasmo
autentico
,
una
speranza
collettiva
.
Insomma
,
se
il
Capo
sarà
capace
di
provocare
un
transfert
che
concili
gli
opposti
e
metta
insieme
i
distinti
.
Anche
lo
staff
l
'
ha
capito
.
Perciò
,
più
che
consultazione
alla
vecchia
maniera
,
gli
ha
organizzato
qualche
cosa
che
somiglia
alla
convocazione
degli
Stati
Generali
.
Da
domani
in
poi
,
dopo
aver
incontrato
nei
giorni
scorsi
tutti
i
partiti
rappresentati
in
Parlamento
,
varcheranno
la
soglia
della
stanza
dove
l
'
Incaricato
riceve
i
rappresentanti
di
tutte
le
grandi
e
piccole
corporazioni
:
non
solo
la
Trimurti
sindacale
e
la
Confidustria
,
ma
gli
agricoltori
,
i
coltivatori
diretti
,
gli
assicuratori
,
i
membri
delle
Cooperative
rosse
e
di
quelle
bianche
,
gli
artigiani
,
i
commercianti
,
gli
inquilini
,
i
proprietari
di
case
.
Ma
questo
è
ancora
nulla
,
sarebbe
solo
un
'
estensione
della
prassi
già
adottata
da
Spadolini
.
L
'
Incaricato
va
molto
più
in
là
.
Riceverà
il
presidente
del
Consiglio
dell
'
Economia
e
del
Lavoro
,
il
presidente
del
Consiglio
di
Stato
,
il
presidente
della
Corte
dei
Conti
,
il
Ragioniere
generale
dello
Stato
,
il
Governatore
della
Banca
d
'
Italia
.
E
,
forse
,
il
capo
di
Stato
maggiore
della
Difesa
,
il
comandante
generale
dei
Carabinieri
,
il
Capo
della
Polizia
,
il
Capo
dei
Servizi
segreti
dell
'
Interno
e
il
Capo
dei
Servizi
segreti
militari
.
Tireranno
fuori
toghe
polverose
,
parrucche
incanutite
,
sciabole
rugginose
,
alte
uniformi
,
e
via
per
la
prima
volta
a
dir
la
loro
a
qualcuno
che
finalmente
li
ascolterà
.
Si
può
chieder
di
più
?
Perché
quest
'
apparato
?
È
solo
un
polverone
per
confondere
le
idee
?
Per
sfuggire
alla
stretta
dei
problemi
concreti
?
Per
colpire
l
'
immaginazione
delle
masse
?
O
c
'
è
un
'
altra
ragione
più
seria
,
più
riposta
,
più
di
sostanza
che
non
la
semplice
facciata
?
Un
'
altra
ragione
c
'
è
,
o
almeno
così
viene
spiegato
a
chi
,
per
dovere
professionale
,
cerca
di
informarsi
e
di
capire
:
non
si
tratta
d
'
un
semplice
cambio
di
governo
ma
d
'
un
cambio
di
regime
.
Chi
non
se
ne
fosse
accorto
,
farà
bene
a
riflettere
.
Siamo
a
una
svolta
storica
.
O
la
svolta
viene
superata
felicemente
,
e
allora
un
nuovo
patto
sociale
sarà
stipulato
e
tutte
le
forze
politiche
dovranno
tenerne
conto
.
Oppure
sarà
il
caos
.
Semplice
:
l
'
insuccesso
eventuale
dell
'
Incaricato
coinciderebbe
con
íl
caos
.
Chi
non
fosse
d
'
accordo
è
avvertito
,
ma
chi
lo
fosse
si
faccia
avanti
perché
per
un
'
impresa
di
queste
dimensioni
c
'
è
spazio
per
tutti
.
Spadolini
ancora
recalcitra
,
forse
perché
il
dispetto
e
l
'
ambizione
personale
lo
accecano
,
ma
finirà
per
cambiare
idea
.
Berlinguer
,
che
resta
tetragono
,
è
una
mela
rinsecchita
;
comunque
il
Partito
comunista
,
volente
o
nolente
,
sarà
coinvolto
nell
'
operazione
,
se
non
altro
come
portatore
d
'
acqua
«
costituzionale
»
.
Pannella
,
lui
sì
,
ha
capito
al
volo
:
se
non
altro
sarà
un
Grande
Spettacolo
,
con
una
quantità
d
'
entrate
in
scena
e
di
chiamate
,
con
Primi
Attori
e
Comprimari
,
Prestigiatori
e
Funamboli
,
ci
sarà
il
Tragico
e
il
Comico
.
Potrebbe
mancare
Marco
Pannella
?
Perciò
,
sorprendendo
tutti
,
Marco
ha
letto
una
dichiarazione
(
fatto
per
lui
del
tutto
inconsueto
)
dove
promette
un
«
responsabile
sostegno
politico
»
al
nuovo
governo
dell
'
Incaricato
.
Grand
jeu
,
Pannella
nella
stessa
maggioranza
di
De
Mita
e
di
Spadolini
:
questa
nessuno
se
la
sarebbe
aspettata
.
Ma
,
ce
n
'
est
que
le
début
.
Ai
sindacati
-
ai
quali
bisognerà
pur
comunicare
che
il
salario
reale
per
almeno
un
paio
d
'
anni
dovrà
essere
bloccato
-
si
prometterà
nientemeno
che
di
diventare
soci
dell
'
IRI
.
Lo
staff
sta
infatti
congetturando
di
fare
affluire
in
un
Fondo
di
solidarietà
nazionale
,
alimentato
da
contributi
dei
lavoratori
e
dei
datori
di
lavoro
,
tutte
le
partecipazioni
azionarie
che
lo
Stato
possiede
al
di
sopra
del
pacco
di
controllo
del
51
per
cento
.
Quindi
:
un
pezzo
di
Alitalia
,
un
pezzo
di
Finsider
,
un
pezzo
di
Italsider
,
un
pezzo
di
Finmeccanica
,
un
pezzo
di
Ansaldo
,
un
pezzetto
di
Banca
Commerciale
e
di
Credito
Italiano
e
di
Banco
di
Roma
,
un
pezzo
di
Alfa
Romeo
,
e
via
numerando
.
Cogestione
,
ma
con
tanto
di
azioni
nelle
mani
.
Non
fanno
così
anche
in
Germania
?
Non
c
'
è
una
banca
dei
sindacati
?
E
dunque
facciamolo
anche
da
noi
.
E
ai
padroni
si
darà
qualche
cosa
che
è
assai
più
interessante
di
una
riduzione
pura
e
semplice
del
tasso
di
interesse
(
che
si
poteva
reclamare
quando
a
capo
del
governo
c
'
era
Spadolini
,
ma
che
oggi
è
chiaro
che
non
si
può
)
.
Ai
padroni
si
concederà
una
vera
e
propria
moratoria
bancaria
:
chi
ha
debiti
a
breve
otterrà
il
consolidamento
a
lungo
.
Invece
di
rimborsare
domani
,
rimborserà
tra
dieci
o
vent
'
anni
.
Certo
,
le
banche
resteranno
alquanto
immobilizzate
:
ma
che
vogliono
le
banche
?
Con
tutti
i
soldi
che
guadagnano
,
tirino
un
po
'
la
cinghia
anche
loro
.
Ecco
perché
gli
Stati
Generali
.
Ecco
la
Nuova
Frontiera
.
Il
compito
storico
dell
'
Incaricato
è
quello
di
riconciliare
le
masse
con
lo
Stato
.
Pertini
vedrà
coronato
finalmente
il
suo
sogno
.
L
'
unico
cruccio
sta
nella
polemica
che
ancora
divide
il
movimento
operaio
,
ma
l
'
Incaricato
gli
assicura
che
non
durerà
a
lungo
.
E
De
Mita
?
Forse
è
un
po
'
frastornato
,
De
Mita
,
da
tutto
questo
clangore
di
progetti
e
di
iniziative
.
La
DC
era
abituata
a
procedure
più
ovattate
,
più
casalinghe
.
Andreotti
poi
detesta
i
rumori
.
Lui
è
abituato
a
lavorare
in
silenzio
.
Insomma
si
vedrà
.
Quelli
della
banda
non
hanno
ancora
capito
se
possono
farsi
vedere
o
se
per
loro
è
chiusa
per
sempre
.
«
Squilli
di
tromba
salutano
il
vol
dal
Campidoglio
al
Quirinal
...
»
.